MORIA DI API DOVUTA A USO DI FITOSANITARI

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Valter Bellucci, Franco Mutinelli (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie – IZSVe), Valerio Silli

    Abstract
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    Abstract

    Le api, il polline e le altre matrici apistiche, forniscono importanti indicazioni sullo stato
    dell’ambiente e sulla contaminazione, in particolare quella chimica da fitofarmaci eventualmente presente. Le analisi di laboratorio permettono, inoltre, di rinvenire sul corpo delle api e sul polline, eventuali principi attivi presenti nei prodotti fitosanitari utilizzati nelle aree nelle quali le stesse effettuano i voli e bottinano. L’ISPRA partecipa da tempo ad attività di ricerca e monitoraggio mirate a stabilire i possibili fattori e cause di mortalità delle colonie di api, anche a seguito delle diverse pratiche agricole che implicano l’utilizzo di prodotti fitosanitari, implementate nelle aree naturali e a vocazione agricola. I dati rilevati consentono di ipotizzare un andamento oscillante intorno a un valore medio annuale di alcune decine di casi di moria di api, con presenza di principi attivi sul corpo degli insetti o altre matrici apistiche.

    Descrizione

    L’indicatore descrive i fenomeni di moria delle api registrati sul territorio nazionale mettendoli in relazione con il rinvenimento di principi attivi dei prodotti fitosanitari in matrici apistiche o nelle api stesse; tali casi sono confermati da laboratori di analisi preposti e riconosciuti dalla normativa (IIZZSS, ARPA, ICQRF e altri).
    I dati sono raccolti tramite monitoraggio su api e prodotti dell’alveare condotto su segnalazioni volontarie degli impollinatori, istituito a partire dal 2014 dal Ministero della Salute con il supporto del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Tali controlli prevedono il coinvolgimento dei Servizi Veterinari pubblici, dei Servizi fitosanitari e dei laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (II.ZZ.SS.) che operano in maniera integrata e sinergica con altre istituzioni, attraverso l’applicazione di appositi protocolli e linee guida (Linee Guida Ministero della salute, 2014). In aggiunta, tale indicatore può essere alimentato anche da segnalazioni pervenute da apicoltori e da risultati di progetti di ricerca condotti sullo stato di salute delle api e degli alveari (es. progetto SPIA- BEENET del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste).

    Scopo

    Individuare le relazioni e l’entità, su scala nazionale, con le quali i principi attivi dei prodotti fitosanitari sono associati a fenomeni di moria nelle api domestiche (Apis mellifera subsp.). Tali dati forniscono informazioni anche sulla diffusione e la contaminazione ambientale da fitofarmaci.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
    Misurabilità
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    Normativa quadro dell’apicoltura: Legge 24 dicembre 2004 n. 313 - "Disciplina dell’apicoltura".

    Modifiche alla legge 24 dicembre 2004, n. 313, e altre disposizioni in materia di apicoltura nonché delega al Governo per la semplificazione normativa e la tutela del settore apistico nazionale.

    Dossier n° 78 - Elementi per la valutazione degli aspetti di legittimità costituzionale, 18 dicembre 2023 Informazioni sugli atti di riferimento A.C. 706.

    Decreto Interministeriale 15 luglio 2015 – Indicatori PAN Uso sostenibile prodotti fitosanitari (G.U. 27 luglio 2015, Serie Generale n. 172).

    Direttiva 2009/128/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009.
    Decreto legislativo 14 agosto 2012, n.150 recante: “Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi”.
    Decreto Interministeriale del 22 gennaio 2014 "Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari adottato ai sensi dell’articolo 6 del citato decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150".
    Decreto Interministeriale 10 marzo 2015 "Linee guida di indirizzo per la tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile e per la riduzione dell'uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette", previste dal Piano di Azione Nazionale.
    Decreto 22 gennaio 2018 , n. 33- Regolamento sulle misure e sui requisiti dei prodotti fitosanitari per un uso sicuro da parte degli utilizzatori non professionali.
    DPR 320/1954 Regolamento di Polizia Veterinaria.
    L’attività di controllo e sorveglianza per i prodotti alimentari di origine animale è ribadita dal Regolamento (CE) n. 852/2004, Ministero dell’agricoltura (SPIA-BEENET).

    DPSIR
    Impatto
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici

    Bellucci V., Bianco P., Formato G., Mutinelli F., Porrini C., Lodesani M. (2016). Morie dì api e prodotti fitosanitari. Apitalia Ricerca, 12/2016, 46-52, (https://www.researchgate.net/profile/Pietro_Bianco/publication/312295130_Morie_di_api_e_prodotti_fitosanitari/links/5878bf1b08ae329d622a8ac6/Morie-di-api-e-prodotti-fitosanitari.pdf); 

    Bellucci, V., Lucci, S., Campanelli, F., Sannino R., Formato, G., Giacomelli, A., Scaramozzino, Baggio A. (2010). Risultati del primo semestre di attività dell’indagine sul fenomeno della moria delle api all’interno delle aree naturali protette. APOidea Anno VII, 23-27; 

    Bellucci V., Bianco P. M., Iorio M. (2018). Il mondo complesso delle api. Scienze e Ricerche 56, 5-10; 

    Bellucci V., Lucci S., Bianco P., Ubaldi A., Felicioli A., Porrini C., Mutinelli F., Battisti S., Spallucci V., Cersini A., Pietropaoli M. and Formato G. (2019). Monitoring honey bee health in five natural protected areas in Italy. Veterinaria Italiana, 55 (1), pp. 15-25. doi: 0.12834/VetIt.1209.6739.4; 

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    ISPRA (2021) Gli apoidei e l'agricoltura sostenibile Edizione: Quaderni NATURA e Biodiversità 16/21Editore: ISPRA Editore: ISPRAISBN: 978-88-448-1050-4 https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/quaderni/natura-e-biodiversita/quaderno-nat-bio-gli-apoidei-e-agricoltura-sostenibile 

    ISPRA (2020), Rapporto ISPRA 330/2020 “La sperimentazione dell'efficacia delle Misure del Piano d'Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN) per la tutela della biodiversità” https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/la-sperimentazione-dellefficacia-delle-misure-del-pan-per-la-tutela-della-biodiversita

    ISPRA (2015), Rapporto 216/2015. Valutazione del rischio potenziale dei prodotti fitosanitari nelle Aree Natura 2000; 

    ISPRA (2011). Indagine tecnico conoscitiva sul fenomeno della moria delle api all’interno delle aree naturali protette Relazione Finale, pp. 185 (https://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/vari/indagine_tecnico_conoscitiva_moria_api_rapporto_finale.pdf) ; 

    Girotti S.,Ghini E., Maiolini L., Bolelli E., Ferri N. (2013). Trace analysis of pollutants by use of honeybees, immunoassays, and chemiluminescence detection. Anal Bioanal Chem 405: 555 (https://doi.org/10.1007/s00216-012-6443-3); 

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    Mitchell E. A. D, Mulhauser B., Mulot M., Mutabazi A., Glauser G., Aebi1 A. (2017). A worldwide survey of neonicotinoids in honey. Science 358, (6359): 109-111; 

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    Porrini, C., Sabatini, A., Girotti, S., Ghini, S., Medrzycki, P., Grillenzoni, F., Bortolotti, … Celli G. (2003). Honey bees and bee products as monitors of the environmental contamination APIACTA 38, 63-70; 

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    http://www.izslt.it/apicoltura
    http://www.isprambiente.gov.it/it
    http://www.reterurale.it/api
    https://www.izsvenezie.it/istituto/centri-di-referenza-nazionale/apicoltura/
    http://api.entecra.it/index.php?c=8
    http://www.informamiele.it/
    http://www.federapi.biz/index.php?option=com_content&task=view&id=669&Itemid=0
    http://www.mieliditalia.it/
    https://www.anaiapi.it/

    Limitazioni

    I dati relativi alle morie potrebbero essere sottostimati, in quanto le comunicazioni e quindi la relativa raccolta delle informazioni e dei dati, sono su base volontaria, non prevedendo misure che incentivino gli apicoltori interessati o forme di tutela dell’attività produttiva.
    La raccolta dei dati presenta dei limiti in quanto i principi attivi tossici si degradano rapidamente nell’ambiente per effetto degli agenti atmosferici (es. neonicotinoidi, piretroidi); è necessario, quindi, che le matrici apistiche (in particolare le api morte) siano campionate nel giro di breve tempo dall’evento segnalato e conservate a temperatura di congelamento sino alle analisi di laboratorio.

    Ulteriori azioni

    Al fine di favorire la comunicazione dei casi di moria da parte degli apicoltori e migliorare quindi l’accuratezza dei dati, sarebbe opportuno introdurre misure di tutela che incoraggino l’apicoltore a segnalare gli eventi e a collaborare con gli organi di controllo, consentendo al contempo il proseguimento rapido delle indagini e la prosecuzione dell’attività produttiva dell'azienda.

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    ASL (Azienda Sanitaria Locale)
    CREA (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in Agricoltura)
    Istituti Zooprofilattici Sperimentali (II.ZZ.SS.)
    MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali)
    Accessibilità dei dati di base

    http://www.iizzss.it/

    Copertura spaziale

    Nazionale; Regionale

    Copertura temporale

    2015-2023

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    ISPRA analizza i dati comunicati dagli II.ZZ.SS., li valida, elabora e aggrega su base spaziale e temporale

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    L’indicatore è rilevante in quanto fornisce informazioni sulla diffusione e la contaminazione ambientale da prodotti fitosanitari, ma la raccolta dei dati presenta dei limiti in quanto i principi attivi tossici si degradano rapidamente nell’ambiente per effetto degli agenti atmosferici (es. nel caso dei neonicotinoidi, piretroidi).

    I dati sono comunicati dagli apicoltori su base volontaria ai servizi veterinari delle AA.SS.LL territorialmente competenti. Tuttavia, non sempre gli apicoltori segnalano i casi di moria per non essere soggetti a possibili provvedimenti restrittivi e sanzionatori, soprattutto se non sono in regola con l’Anagrafe apistica nazionale. Alla luce di quanto sopra esposto l’indicatore potrebbe sottostimare i casi di morte e spopolamento effettivamente avvenuti sul territorio.

    Stato
    Scarso
    Trend
    Non definibile
    Valutazione/descrizione dello stato

    Nel 2023 sono stati segnalati 51 sospetti avvelenamenti di apiari legati all’uso di fitosanitari, in 39 dei quali è stata rinvenuta la presenza di almeno uno o più principi attivi, più del doppio di quelli segnalati l’anno precedente (16 casi, Tabella 1).

    Da evidenziare che i dati possono non rappresentare la totalità degli eventi di moria delle api in quanto spesso gli apicoltori, per non incorrere nelle verifiche degli organi di controllo, preferiscono non segnalare questi eventi.

    Anche nel corso del 2023 come negli anni precedenti, i mesi con maggior numero di casi di morie denunciati sono stati, maggio e aprile, coincidenti con le fioriture primaverili (Figura 1). In tali periodi è vietato effettuare trattamenti fitosanitari poiché le api svolgono un’intensa attività di bottinamento che le rende maggiormente vulnerabili alla presenza di inquinanti diffusi presenti nell’ambiente e sui fiori, in particolare ai fitosanitari utilizzati nelle aree agricole.

    Valutazione/descrizione del trend

    I dati rilevati dal 2015 al 2023, consentono di evidenziare un andamento oscillante intorno ad alcune decine di casi di moria di api all’anno, con presenza di principi attivi sul corpo o altre matrici apistiche. Nel 2016, 2017 e 2019 i casi di moria si attestano intorno alle 50 unità, mentre negli anni 2015, 2018, 2020 e 2021 e 2023 sono rispettivamente 31, 32, 38, 32 e 39 (Tabella 1). Solo nel 2022, si è registrato un dimezzamento dei campioni di matrice apistiche, in cui a seguito di segnalazione si rinveniva la presenza di sostanze attive fitosanitarie, con 16 casi rilevati. L’andamento osservato indica la presenza continua di un’esposizione ai prodotti fitosanitari, soprattutto in alcune aree del paese (Figura 2).

    Non è possibile assegnare il trend in quanto tali valori potrebbero essere sottostimati, a causa di eventi di moria non segnalati o segnalati con ritardo. Gli apicoltori, infatti, spesso preferiscono non denunciare i casi di morie delle api per non incorrere nei controlli ufficiali degli organi di controlli preposti, sia per timori sulle regolari tenute dei registri di entrata e uscita dei materiali sia dei prodotti apistici come anche dei trattamenti effettuati. Non trascurabili sono anche i tempi necessari, troppo spesso assai lunghi, per addivenire ad una probabile o certa moria a causa di fitosanitari. Tutti questi fattori sopra elencati fanno sì che i casi di moria denunciati siano poi sottostimati rispetto a quelli realmente verificatisi.


    Commenti

    Le cause di mortalità anomale, secondo le informazioni fornite, possono essere attribuibili sia ad avvelenamento da prodotti fitosanitari, sia all'azione di diversi patogeni sulle api. Nei casi in cui le analisi per la ricerca dei principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari ha dato esito positivo, significa che è stata rinvenuta la presenza di uno o più principi attivi, indicando così come una combinazione di più fattori possa determinare mortalità anomale e spopolamento degli alveari.

    I dati delle morie delle api dal 2015 al 2023 continuano ad indicare, presumibilmente, un uso spesso improprio di fitosanitari, in quanto le api stesse o le matrici apistiche rivelano la presenza di uno o più principi attivi.

    Secondo quanto evidenziato dalle analisi dei dati disponibili per i nove  anni esaminati (Tabella 2), le sostanze attive più tossiche per le api e maggiormente riscontrate nei campioni sono state le seguenti:

    - nel 2023, come anche negli anni precedenti. si rileva che i piretroidi sono tra i più comuni principi attivi ampiamente utilizzati in agricoltura come anche per le disinfestazioni contro le zanzare e altri insetti molesti. In particolare, sono stati rinvenuti più volte sul corpo delle api cipermetrina, permetrhina e tetrametrina. Si ricorda che mediamente questa famiglia di composti chimici è altamente tossica per gli insetti impollinatori, tra cui le api;

    - Piperonil-Butoxide si rivela con una presenza costante negli anni; ampiamente utilizzato quale sinergizzante in molti prodotti fitosanitari e quindi questo giustifica la sua presenza sul corpo delle api stesse;

    - tra i neonicotinoidi, nel 2023, si evidenzia il solo acetamiprid, mentre sono state registrate negli anni precedenti le presenze dei molto più tossici imidacloprid, clothianidin e il thiametoxan;

    - dimethoate, e omethoate suo principale metabolita, insetticida organofosforico sistemico caratterizzato da elevata tossicità anche per le api.

    Analizzando i dati delle morie di api con residui di prodotti fitosanitari nelle matrici apistiche per singole regioni si nota come nel 2023, analogamente agli  anni precedenti, il Veneto e la Provincia Autonoma di Bolzano registrano numerosi rinvenimenti positivi, rispettivamente 19 e 6 casi. Il trend è confermato anche per Piemonte 3 casi, Calabria 4, Valle d’Aosta ed Emilia-Romagna 2 casi, per terminare con 1 solo caso in Friuli-Venezia Giulia e Campania (Tabella 1 e Figura 2).


    Allegati
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    Titolo

    Figura 1: Morie di api registrate con presenza di principi attivi, suddivisi per mese

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati II.ZZ.SS

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    Titolo

    Figura 2: Casi di moria con presenza di principi attivi per regione 

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati II.ZZ.SS

    Titolo

    Tabella 1: Casi di moria di api con presenza di principi attivi, suddivise per regione

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati II.ZZ.SS

    Titolo

    Tabella 2: Principi attivi rinvenuti nei campioni di api morte

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati II.ZZ.SS