Descrizione 1
Valeria Giovannelli, Matteo Lener, Giovanni Staiano
L’indicatore di pressione riporta il numero, le dimensioni e le caratteristiche delle sperimentazioni di Piante Geneticamente Modificate (PGM) autorizzate in Italia, ai sensi della Direttiva 2001/18/CE, a partire dal 1999. L’indicatore è stato popolato acquisendo i dati reperiti presso il Ministero dell’ambiente. Le sperimentazioni hanno subito un forte calo già nel 2000 e dal 2001 non sono state autorizzate nuove sperimentazioni. Le ultime sperimentazioni, che avevano un’autorizzazione pluriennale, si sono concluse nel 2010.
Indicatore di pressione relativo al numero e all'estensione delle sperimentazioni di Piante Geneticamente Modificate (PGM) condotte dal 1999 fino a dicembre 2023 sul territorio italiano.
Quantificare il numero di rilasci deliberati, a scopo sperimentale, di PGM, suddivisi per tipologia e quantità, all'interno di ecosistemi naturali e agricoli.
Direttiva (UE) 2001/18; Regolamento (CE) 1829/2003; D.Lgs. 224/2003; DM 19 gennaio 2005; Direttiva (UE) 2015/412; D.Lgs. n. 227/2016; Decreto MATTM 8 novembre 2017; Decreto MATTM n. 58 del 1° marzo 2018; Legge 13 giugno 2023, n. 68.
Il rilascio deliberato nell'ambiente, a scopo sperimentale, di PGM sul territorio italiano è autorizzato in base al Decreto Legislativo dell'8 luglio 2003, n. 224 "Attuazione della Direttiva 2001/18/CE concernente l'emissione deliberata nell'ambiente di organismi geneticamente modificati". In accordo alla direttiva, il decreto stabilisce che prima di autorizzare qualsiasi rilascio nell'ambiente di OGM sia effettuata una valutazione dei rischi per l'ambiente e per la salute, che ne accerti la non pericolosità. Il D.Lgs. 224/2003, attribuisce al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio il ruolo di autorità nazionale competente e istituisce il Registro delle località dove avvengono i rilasci di OGM sia a scopo sperimentale sia commerciale.
La legge 13 giugno 2023, n. 68, stabilisce che per la sperimentazione di OGM prodotti con tecniche di editing genomico mediante mutagenesi sito-diretta o di cisgenesi, fino al 31 dicembre 2024, non si applicano la valutazione del rischio per l'agrobiodiversità, i sistemi agrari e la filiera agroalimentare e le prescrizioni stabilite dal decreto del Ministro dell’Agricoltura DM 19 gennaio 2005.
In accordo all’articolo 32 del D.Lgs. 2003/224, è stato inoltre, adottato il Decreto 8 novembre 2017 del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare che definisce il piano generale per l’attività di vigilanza sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati. Il piano definisce il numero minimo di ispezioni da effettuare, le forme di coordinamento tra le amministrazioni competenti, i criteri e le modalità per l’aggiornamento del piano stesso da effettuarsi con cadenza annuale. Con lo stesso decreto è stato istituito il registro nazionale degli ispettori, i quali, nell’esercizio dell’attività di vigilanza, svolgono funzioni di polizia giudiziaria. Nel 2018 ISPRA, sulla base del decreto n. 58 del 1° marzo 2018 il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha acquisito le funzioni consultive e di supporto all'Autorità nazionale competente precedentemente esercitate dalla Commissione interministeriale di valutazione (ex art. 2 D.Lgs. 224/2003).
Descrizione 2
Qualificazione dati
MASE, Registro dei rilasci ambientali OGM
Nazionale
1999 - 2023
Qualificazione indicatore
L'indicatore, privo di calcoli complessi, è stato concepito come una rassegna dei principali dati relativi alle sperimentazioni di PGM in Italia, dal 1999 al 2023.
Anche nel 2023, non si registrano territori agricoli interessati da rilasci deliberati, a scopo sperimentale, di piante geneticamente modificate.
In Italia, dal 2005 non sono state richieste autorizzazioni per nuove sperimentazioni a causa della mancata pubblicazione dei protocolli tecnici operativi per la gestione del rischio delle singole specie GM previsti dall'art. 1, comma 2 del DM 19 gennaio 2005 "Prescrizioni per la valutazione del rischio per l'agrobiodiversità, i sistemi agrari e la filiera agroalimentare relativamente alle attività di rilascio deliberato nell'ambiente di OGM per qualsiasi fine diverso dall'immissione sul mercato". Già a partire dal 2000 si riscontra una marcata riduzione del numero di sperimentazioni e dal 2005 sono presenti in campo solo le sperimentazioni con autorizzazioni pluriennali concesse sulla base della normativa antecedente al D.Lgs. 224/2003. Queste ultime si sono concluse nel 2009 e quindi dal 2010 non sono più presenti sperimentazioni in campo.
Nel 1999 si registra il maggior numero di sperimentazione, pari a 182, per un totale di circa 122 ettari. A partire dal 2000 si riscontra una marcata riduzione del numero di sperimentazioni e dal 2005 fino al 2009 sono presenti in campo solo quelle con autorizzazioni pluriennali. Dal 2010 per questioni di carattere normativo, le sperimentazioni sono cessate (Figura 1).