Descrizione 1
Riccardo De Lauretis
L'indicatore mette in relazione le emissioni complessive in atmosfera generate dai processi produttivi del settore chimico e petrolchimico con le quantità complessive prodotte, per valutare le emissioni specifiche generate dalla produzione di un'unità di prodotto. Nel 2020, rispetto al 2019, le emissioni specifiche di NOx sono diminuite del 16%, le emissioni specifiche di SOx sono aumentate del 58% mentre per le emissioni specifiche di COVNM e CO si osservano riduzioni del 3% e del 8% rispettivamente.
L'indicatore mette in relazione le emissioni complessive in atmosfera generate dai processi produttivi del settore chimico e petrolchimico con le quantità complessive prodotte. Gli inquinanti osservati sono: SOx (ossidi di zolfo); NOx (ossidi di azoto); COVNM (Composti Organici Volatili Non Metanici) e CO (monossido di carbonio). Le emissioni utilizzate nel calcolo dell'indicatore sono quantificate attraverso opportuni processi di stima in accordo con le metodologie EMEP/EEA e aggiornate annualmente. L'aggiornamento annuale delle emissioni comporta la revisione dell'intera serie storica sulla base della maggiore informazione e dei più recenti sviluppi metodologici. Questa metodologia di revisione può comportare una variazione, anche significativa, dei dati storici presentati. Considerato il livello di aggregazione scelto, l'indicatore fornisce un'informazione relativa alla performance ambientale dell'intero settore e non dei singoli processi produttivi.
Valutare le emissioni specifiche generate dalla produzione di un'unità di prodotto nell'industria chimica.
I settori chimico e petrolchimico rientrano nelle categorie di attività industriali previste dalla Direttiva 96/61/CE del 24 settembre 1996 (Direttiva IPPC). Tale Direttiva è stata abrogata dalla Direttiva 2010/75/UE, recepita nell’ordinamento italiano con il D.Lgs. 4 marzo 2014, n. 46, che ha modificato il D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. Il dispositivo definisce, per ciascun comparto industriale, gli obblighi da rispettare in termini di prevenzione e riduzione dell’inquinamento, anche tramite l’adozione di Best Available Technologies (BATs). Prescrive inoltre lo scambio di informazioni all'interno della Comunità Europea anche in termini di emissioni per le attività soggette ad AIA.
Descrizione 2
Rapporto ISPRA 361/2022 - ”Italian Emission Inventory, 1990-2020. Informative Inventory report 2022”
Qualificazione dati
Il dato di attività e le emissioni sono documentate nell’Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera e in particolare nel Rapporto ISPRA 342/2021 - ”Italian Emission Inventory, 1990-2020. Informative Inventory report 2022” e nelle tabelle con i dati di emissione per categoria comunicate ufficialmente dall’Italia nell’ambito della Convenzione UNECE/CLRTAP.
Nazionale
1990-2020
Qualificazione indicatore
Rapporto tra le emissioni in atmosfera stimate dall'ISPRA nell'ambito della realizzazione dell'inventario nazionale delle emissioni in atmosfera e le produzioni della chimica organica e inorganica che danno luogo a emissioni in aria.
Nel 2020, rispetto al 2019, le emissioni specifiche di NOx (1.012,68 g/t) sono diminuite del 16,4%, le emissioni di SOx (1.012,68 g/t) sono cresciute del 58,3% mentre quelle di COVNM (402,52 g/t) e CO (3.013,15 g/t) sono diminuite rispettivamente del 3,0% e 8,4%.
In linea generale, nel periodo 1990-2020, la diminuzione ha interessato le emissioni specifiche di SOx per il 92%, di NOx per l'84,7% e di COVNM per il 63,4%, mentre quelle di CO hanno mostrato un aumento del 61,6%. Per gli SOx, NOx e i COVNM la riduzione più consistente dell’emissione specifica è concentrata tra il 1990 e il 2010, mentre per gli anni successivi l’andamento non mostra ulteriori significative riduzioni o inversioni di tendenza e per questo può essere definito stabile. Diverso è il caso del CO, che esibisce un andamento mediamente crescente rispetto al 1990: pertanto il trend può essere definito negativo.
Dati
Emissioni specifiche nell'industria chimica
Elaborazione ISPRA su dat: ISPRA, ISTAT e Associazioni di categoria
L'analisi della serie storica evidenzia che la riduzione più significativa dei valori delle emissioni specifiche di NOx, SOx e COVNM, rispetto ai valori di picco registrati nel 1995, è concentrata tra il 1990 e il 2010. In generale, l’entità della riduzione per gli SOx risulta maggiore rispetto a quanto osservato per NOx e COVNM, mentre per gli anni 2011-2020 gli andamenti dei tre inquinanti non evidenziano ulteriori significative riduzioni o inversioni di tendenza. In controtendenza lungo tutta la serie storica è l’andamento del CO che, dopo essere aumentato quasi della metà del suo valore iniziale tra 1990 e 1995 (+47,0%), fluttua intorno a un valore medio di 2.800 g/t, con un ulteriore incremento negli ultimi quattro anni osservati (Cfr. Tabella 1 e Figure 1 e 2). L'andamento annuale delle emissioni è determinato per ciascun inquinante dall'andamento delle produzioni che tipicamente emettono le sostanze stesse.