Descrizione 1
Riccardo De Lauretis
L'indicatore mette in relazione le emissioni complessive in atmosfera generate dai processi produttivi del settore della produzione e lavorazione dei metalli non ferrosi con le quantità complessive prodotte, per valutare le emissioni specifiche generate da un'unità di prodotto. Nel periodo 1990-2020, l'analisi dei dati evidenzia una consistente riduzione delle emissioni specifiche di tutte le sostanze, con eccezione dei COVNM, che sono aumentati. Questo macrotrend si riflette nella variazione interannuale: nel 2020 rispetto al 2019, mentre le emissioni specifiche di CO, NOx e SOx sono in diminuzione, quelle di COVNM sono in lieve aumento.
L'indicatore mette in relazione le emissioni complessive di inquinanti atmosferici generate dai processi produttivi del settore della produzione e lavorazione dei metalli non ferrosi con le quantità complessive prodotte. Gli inquinanti atmosferici osservati sono: SOx (ossidi di zolfo); NOx (ossidi di azoto); CO (monossido di carbonio) e COVNM (Composti Organici Volatili Non Metanici). Le emissioni utilizzate nel calcolo dell'indicatore sono quantificate attraverso opportuni processi di stima in accordo con le metodologie EMEP/EEA. L'aggiornamento annuale delle emissioni comporta la revisione dell'intera serie storica sulla base della maggiore informazione e dei più recenti sviluppi metodologici. Questa metodologia di revisione può comportare una variazione, anche significativa, dei dati storici presentati. Considerato il livello di aggregazione scelto, l'indicatore fornisce un'informazione relativa alla performance ambientale dell'intero settore e non dei singoli processi produttivi.
Valutare le emissioni generate dall’unità di prodotto nell'industria dei metalli non ferrosi.
Le emissioni ambientali specifiche del settore industriale sono disciplinate dalla Direttiva 2010/75/UE, del 24 novembre 2010, recepita nell’ordinamento italiano con D.Lgs. 4 marzo 2014, n. 46, che ha modificato il D.Lgs. 152/06, e ss.mm.ii. Il dispositivo definisce, per ciascun comparto industriale, gli obblighi da rispettare in termini di prevenzione e riduzione dell’inquinamento, anche tramite l’adozione di Best Available Technologies (BATs). Deve essere inoltre garantito lo scambio di informazioni all'interno della Comunità Europea anche in termini di emissioni per le attività soggette ad AIA. Ai sensi della Direttiva 2010/75/UE, recepita con il D.Lgs. 4 marzo 2014, n. 46 che ha modificato il D.Lgs. 152/06 e s.m.i., deve essere garantito lo scambio di informazioni all'interno della Comunità Europea anche in termini di emissioni per le attività soggette ad AIA.
Descrizione 2
Rapporto ISPRA 361/2022 - Italian Emission Inventory, 1990-2020. Informative Inventory report 2022
Qualificazione dati
Il dato di attività e le emissioni sono documentate nell’Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera e in particolare nel "Rapporto ISPRA 361/2022, Italian Emission Inventory, 1990-2020. Informative Inventory report 2022” e nelle tabelle con i dati di emissione per categoria comunicate ufficialmente dall’Italia nell’ambito della Convenzione UNECE/CLRTAP.
Nazionale
1990-2020
Qualificazione indicatore
Rapporto tra le emissioni in atmosfera stimate dall'ISPRA nell'ambito della realizzazione dell'inventario nazionale delle emissioni in atmosfera e le produzioni dell'industria dei metalli non ferrosi che danno luogo a emissioni in aria.
Nel 2020, rispetto al 2019, le emissioni specifiche di SOx (466,75 g/t), NOx (215,46 g/t) e CO (2.315,46 g/t) sono in diminuzione, rispettivamente del 5,2%, del 12,9 e del 12,2%. Le emissioni specifiche di COVNM (1.171,73 g/t) sono invece cresciute del 5,2%.
Nel periodo 1990-2020, in linea generale, si rileva un'ingente diminuzione delle emissioni specifiche di SOx (-89,8%), degli NOx (-72,9%) e del CO (-80,2%), e un marcato aumento delle emissioni specifiche di COVNM (+71,1%). Più specificatamente, dal 2013 in avanti, i valori delle emissioni specifiche di SOx, NOx e CO non mostrano significative riduzioni o inversioni di tendenza: l’andamento per questi tre parametri può essere definito stabile. Nel complesso il trend dell'indicatore è "non definibile", a causa della direzione di segno opposto presa dai COVNM.
Dati
Tabella 1: Emissioni specifiche nell'industria dei metalli non ferrosi
Elaborazione ISPRA su dati ISTAT e Associazioni di categoria
L'analisi della serie storica evidenzia una consistente riduzione delle emissioni specifiche di SOx, NOx e CO nel periodo tra il 1990 e il 2020 (cfr. Tabella 1 e Figure 1, 2 e 3), in controtendenza all’andamento marcatamente crescente dei COVNM. IPiù nel dettaglio, la grossa parte della riduzione delle emissioni specifiche di SOx, NOx e CO è avvenuta tra il 1990 e il 2013, mentre negli anni successivi l’andamento dei tre parametri si è mantenuto complessivamente stabile, non essendo intervenute ulteriori significative riduzioni o inversioni di tendenza. L'andamento annuale delle emissioni è determinato per ciascun inquinante dall'andamento delle produzioni che tipicamente emettono le sostanze stesse.