Descrizione 1
Nicolò G. Tria
L'indicatore quantifica il numero delle imprese industriali attive, le relative unità locali produttive presenti sul territorio e il numero di addetti. Nel 2021, a livello nazionale, il numero delle imprese attive nell’industria in senso stretto è di 390.507, in leggerissimo calo (-0,3%) rispetto all’anno precedente. A livello regionale, si registrano minuscole diminuzioni coerentemente con l’andamento nazionale. Il numero degli addetti nel 2021 si attesta sui 4.032.028, in aumento dell’1,3% rispetto all'anno precedente, ma gli andamenti regionali sono molto variegati e oscillano tra aumenti del 4,3% (Sicilia) e diminuzioni del 4,8% (Liguria). In dieci anni (2012-2021) le imprese industriali si sono ridotte del 10,8% (-11,6% le loro unità locali) e gli addetti dell’1,6%.
L'indicatore misura il numero delle imprese industriali in senso stretto operative durante l'anno di riferimento, nonché le unità locali che svolgono l'attività produttiva e gli addetti.
Secondo la classificazione ATECO 2007-Aggiornamento 2022, l'industria in senso stretto comprende le sezioni di attività economica 'B' (Estrazione di minerali da cave e miniere), 'C' (Attività manifatturiere), 'D' (Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata) ed 'E' (Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento).
Viene utilizzata la definizione classica di impresa: sulla base di quanto disposto nel regolamento del Consiglio europeo (Cee) 696/93, l'impresa si definisce come "la più piccola combinazione di unità giuridiche" che costituisce un'unità organizzativa per la produzione di beni e servizi che fruisce di una certa autonomia decisionale, in particolare per quanto attiene alla destinazione delle sue risorse correnti. Un'impresa esercita una o più attività in uno o più luoghi.
Per unità locali si intendono le diverse localizzazioni presso le quali una singola impresa esercita una o più attività produttive. Il numero degli addetti è calcolato come media annua di lavoratori dipendenti e indipendenti.
Quantificare le imprese industriali, le unità locali produttive presenti sul territorio e il numero di addetti. Tali informazioni descrittive e contestuali danno una rappresentazione dello stato e dell'evoluzione demografica di una delle determinanti antropiche (economiche) più impattanti sull'ambiente e sulla salute.
Quantificare le imprese industriali, le unità locali produttive presenti sul territorio e il numero di addetti. Tali informazioni descrittive e contestuali danno una rappresentazione dello stato e dell'evoluzione demografica di una delle determinanti antropiche (economiche) più impattanti sull'ambiente e sulla salute.
Descrizione 2
Introdurre ulteriore strato di analisi delle imprese in base al loro dimensionamento.
Qualificazione dati
ISTAT, Registro statistico delle imprese attive (Asia-Imprese) accessibili al database http://dati.istat.it/ sotto le voci: Imprese/Struttura/Imprese e addetti e Unità locali e addetti.
Nazionale
Regionale
2012-2021
Qualificazione indicatore
I dati di base sono presentati tal quali o a seguito di elaborazioni matematiche minime (per esempio variazione percentuale interannuale, composizione percentuale geografica e settoriale).
Nel 2021, le imprese industriali attive in Italia sono 390.507, in leggero calo (-0,34%) rispetto al numero di imprese registrate nell'anno precedente (Tabella 1). A livello regionale, si registrano minuscole diminuzioni coerentemente con l’andamento nazionale, fatta eccezione per Molise, Sardegna, Campania e Basilicata per la quali si evidenziano aumenti, seppur minimi. Il Sud è, peraltro, l'unico territorio nazionale in cui, tra 2020 e 2021, le imprese non diminuiscono in termini assoluti. Ad ogni modo, le variazioni annuali rimangono attorno all'intervallo (+1%;-1%). A livello settoriale, il calo più forte si è avuto nella sezione B "estrazione di minerali da cave e miniere" (-3,78%), mentre le uniche a essere aumentate sono le imprese attive nella sezione D "fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti" (+2,66%). Il 54% delle industrie sono localizzate nel Nord Italia (30% nel Nord-ovest, di cui più di 76 mila nella sola Lombardia, e 24% nel Nord-est, di cui più di 43 mila nel solo Veneto); il 21% nel Centro e il 25% tra Sud e Isole.
Il numero degli addetti assorbito dal settore industriale, nel 2021, è pari a 4.077.095, aumentato di 45.067 unità rispetto all'anno precedente (+1,12%) (Tabella 2). Coerentemente col numero di imprese, calano gli addetti nel comparto delle attività estrattive (-2,61%), soprattutto dei minerali metalliferi (-97,83%) compensati tuttavia dall’aumento degli addetti negli altri settori. Il 66,7% degli addetti lavora in imprese del Nord Italia (36,8% nel Nord-ovest, di cui più di un milione nella sola Lombardia, e 29,8% nel Nord-est); il 18% al Centro e il 15% tra Sud e Isole.
Nel 2021 il rapporto tra numero di addetti e unità locali è di circa 9 a 1.
Nel periodo 2012-2021, le unità locali delle imprese industriali attive sono diminuite dell’11,6%, passando da 494.155 a 436.944 unità, mentre gli addetti alle stesse hanno subito un calo meno marcato (-1,64%) passando da 4.128.631 a 4.060.862 unità (Tabella 3).
Per il comparto estrattivo (sezione B) sono state registrate le riduzioni più accentuate: rispettivamente -23,6% e -20,7%. Le attività manifatturiere (sezione C) nel complesso mostrano diminuzioni nelle unità locali (-13,38%) e nel numero degli addetti (-2,35%) seppur con variabilità interne anche ampie. In controtendenza la sezione D "fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata", che fa registrare un aumento del 37% del numero delle unità locali, mentre comunque calano gli addetti (-7%). Infine, sono aumentate sia le unità locali sia gli addetti nella sezione E "fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento" (trainate in particolare dalle sezioni rifiuti e risanamento), rispettivamente +10,4% e +18,8%.
In dieci anni il rapporto addetto/unità locale è passato da circa 8:1, a 9:1.
Dati
Tabella 1: Imprese industriali (industria in senso stretto) per sezione di attività economica, regione e aggregato regionale (2021)
Elaborazione ISPRA su dati ISTAT |
Tabella 2: Addetti alle imprese industriali (industria in senso stretto) per sezione di attivià economica, regione e aggregato regionale (2021)
Elaborazione ISPRA su dati ISTAT |
Tabella 3: Unità locali e addetti per sezione di attività economica, industria in senso stretto (ATECO 2007 2 cifre) (2012-2021)
Elaborazione ISPRA su dati ISTAT |
Tabella 4: Unità locali e addetti alle imprese attive per aggregato regionale (variazioni 2020-2021)
Elaborazione ISPRA da dati ISTAT |
In termini di numerosità, il settore industriale italiano è dominato dalle attività manifatturiere. Con riferimento ai dati del 2021, il 94% delle imprese industriali (oltre 365.000 imprese) è rappresentato dalle attività manifatturiere, di cui i prodotti in metallo (75.945), i prodotti alimentari (54.461) e la riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature (37.317) sono le industrie con il maggior numero di unità locali. Seguono le attività di fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (3,3%); le attività di fornitura di acqua, reti fognarie e attività di gestione dei rifiuti (2,6%); e le estrattive (0,5%). Le attività manifatturiere vedono anche impiegati il 92% degli addetti (3,7 milioni).
Questa composizione si riflette anche a livello regionale: il maggior numero di attività manifatturiere ha sede in Lombardia (72.427), nonostante si registri un lieve calo rispetto all'anno precedente (73.113), e vi lavorano 964.140 addetti. Seguono Veneto con 41.644 imprese (41.838 l'anno precedente) e 535.111 addetti, e Toscana con 36.143 imprese (36.247 l'anno precedente) e 287.323 addetti.
Guardando al trend decennale del comparto manifatturiero, spicca il dato relativo all’industria del tabacco che ha visto un aumento del 62,5% delle unità locali e del 326,3% degli addetti; tra le riduzioni più significative, invece, vediamo quella dell’industria del legno (mobili esclusi) (-33,5%; -29,6%), il tessile (-24,3%; 20,9%) e gli altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-23,2%; 24,0%). L’industria del mobile è quarta per riduzione (20,1%; -14,6%).
Per quanto riguarda il trend decennale delle altre industrie le cui emissioni specifiche sono analizzate dagli altri indicatori del tema Industria, vediamo che l’industria cartaria ha subito un flesso del 15,0% delle unità locali ma è rimasta sostanzialmente costante in termini di addetti (-0,2%). I prodotti chimici hanno conosciuto riduzioni molto modeste. I prodotti della metallurgia hanno subito una diminuzione del 11,5% e 8,1%, rispettivamente, delle unità locali e degli addetti. Le industrie che fanno prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature, sono rimaste sostanzialmente stabili nelle unità locali (-0,8%) mentre sono aumentati gli addetti +9,5%).