Descrizione 1
Andrea Gagna
L’intensità di emissione di anidride carbonica relativamente all’impiego di energia nell’industria chimica in Italia, è analizzata con riferimento al valore aggiunto. Nel 2020 l'indicatore aumenta dell'1,7% rispetto al 2019 sebbene rispetto al 1990 sia diminuito del 61,5%.Tale indicatore, elaborato per il periodo 1990-2020, viene comunicato annualmente alla Commissione europea nell’ambito del meccanismo di monitoraggio delle emissioni di gas a effetto serra della Comunità e per l'attuazione del Protocollo di Kyoto.
L’indicatore è espresso rapportando le emissioni di anidride carbonica derivanti dalla combustione di combustibili fossili per la produzione di prodotti chimici, comprese le emissioni derivanti dalla combustione per la generazione di energia elettrica e termica, al valore aggiunto del settore, ai prezzi base, valori concatenati, anno di riferimento 2015. L’indicatore fornisce quindi informazioni sulle tonnellate di anidride carbonica emesse per milione di euro di valore aggiunto del settore chimico nel periodo 1990-2020.
Fornire, su base regolare, informazioni sulle principali cause ed evidenziare i progressi effettuati a livello nazionale nelle diverse aree settoriali, da un punto di vista socio - economico e ambientale. Fornire informazioni sulle tonnellate di anidride carbonica emesse per milione di euro di valore aggiunto del settore chimico.
Regolamento (UE) n. 525/2013, Regolamento di Esecuzione (UE) n. 749/2014, Decisione della Commissione n. 2005/166/CE. Il Regolamento (UE) n. 525/2013, che abroga la Decisione n. 280/2004/CE, all’articolo 7 (1). (f) stabilisce che entro il 15 gennaio di ogni anno (anno X) gli Stati membri debbano riportare alla Commissione informazioni sugli indicatori di intensità di emissione di anidride carbonica, così come definiti nell’Annesso 3 dello stesso Regolamento, con riferimento all’anno X-2. Il Regolamento di Esecuzione (UE) n. 749/2014 della Commissione del 30 giugno 2014 riguarda la struttura, il formato, le procedure di trasmissione e la revisione delle informazioni comunicate dagli Stati membri a norma del Regolamento (UE) n. 525/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio. La Decisione della Commissione n. 2005/166/CE del 10 febbraio 2005 stabilisce le modalità di applicazione della Decisione n. 280/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativamente al meccanismo di monitoraggio delle emissioni di gas a effetto serra della Comunità e per l'attuazione del Protocollo di Kyoto. La Decisione della Commissione stabilisce di monitorare tutte le emissioni di gas serra di origine antropogenica, valutare i progressi nell'adempimento degli impegni assunti nell’ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici e del Protocollo di Kyoto, nonché garantire la tempestività, la completezza, l’accuratezza, la coerenza, la comparabilità e la trasparenza del reporting della Comunità e dei suoi Stati membri. Riguardo agli indicatori di intensità di emissione di anidride carbonica, la Decisione stabilisce che, entro il 15 gennaio 2005 e per ogni anno successivo, gli Stati membri trasmettano dati e informazioni relativamente a indicatori prioritari, prioritari supplementari e supplementari (indicatori previsti dall’articolo 3 (1) (j), della Decisione n. 280/2004/CE).
Descrizione 2
APAT, 2008. Carbon Dioxide Intensity Indicators. http://www.isprambiente.gov.it/contentfiles/00004100/4151-co2intensityindicators08.pdf/ ISPRA, anni vari. Indicatori di intensità di emissione di anidride carbonica disponibili al link: http://emissioni.sina.isprambiente.it/wp-content/uploads/2022/04/Annex-II-Reporting-template-indicators-2022.xlsx
Qualificazione dati
Utilizzati dati ISPRA, in particolare gli indicatori di intensità di emissione di anidride carbonica, trasmessi ufficialmente ogni anno alla UE nell'ambito del MMR dei gas serra, disponibili al link: http://emissioni.sina.isprambiente.it/wp-content/uploads/2022/04/Annex-II-Reporting-template-indicators-2022.xlsx ISPRA, anni vari. Dati di emissione di CO2 disponibili al link: https://emissioni.sina.isprambiente.it/serie-storiche-emissioni/ Istat, anni vari. Dati sul Valore Aggiunto disponibili al link: http://dati.istat.it/ Dati sul Valore Aggiunto disponibili al link: http://dati.istat.it/
Nazionale
1990 - 2020
Qualificazione indicatore
Indicatori dati dal rapporto tra le emissioni di CO2 (t) provenienti dall'industria chimica e il valore aggiunto del settore (milioni di euro) e illustrati come numeri indici a base fissa (1990=100).
Nel 2020 le emissioni di CO2 derivanti da processi energetici dell'industria chimica ammontano a 8,7 Mt, con una riduzione del 4,5% rispetto all'anno precedente (Tabella 1). Il valore aggiunto di settore è pari a 10.697 milioni di euro, con una riduzione del 6,1% rispetto al 2019. L'intensità di emissione di CO2 rispetto al valore aggiunto è, pertanto, 810,6 t di CO2 per milione di euro, con un aumento dell'1,7% rispetto all'anno precedente.
Le emissioni di CO2 derivanti dai processi energetici nell’industria chimica decrescono del 59,5% dal 1990 al 2020 (Tabella 1 e Figura 1). Nel 1999 si registra il massimo valore di emissione (21,5 Mt), mentre nel 2020 il minimo. Il valore aggiunto del settore presenta dal 1990 al 2020 un aumento pari al 5,2%, con il massimo nel 1999 (13.784 milioni di euro) e il minimo nel 2009 (8.392 milioni di euro); riprende a crescere fino al 2018, torna a diminuire dal 2019. L’intensità di emissione di CO2 risultante diminuisce del 61,5% dal 1990 (2.108,18 t CO2/milione di euro) al 2020 (810,6 t CO2/milione di euro), in lieve aumento rispetto al valore del 2019 che rappresenta il valore minimo del periodo in esame.
Dati
Tabella 1: Intensità di emissione di anidride carbonica relativamente all’impiego di energia nell’industria chimica in Italia, rispetto al valore aggiunto
Elaborazione ISPRA su dati ISPRA (dati sulle emissioni di CO2) e Istat (dati sul Valore Aggiunto)
Nell'industria chimica, l'intensità di emissione di anidride carbonica, espressa in tonnellate di CO2 per milione di valore aggiunto del settore, relativamente all'impiego di energia, è progressivamente diminuita del 61,5%, dal 1990 al 2020, passando da 2.108,18 a 810,6 t/milioni di euro (Tabella 1 e Figura 1).