REGISTRO PRTR: TRASFERIMENTO FUORI SITO RIFIUTI

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Andrea Gagna

    Abstract
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    Abstract

    EPRTR (European Pollutant Release and Transfer Register) è il Registro integrato che l’UE ha realizzato sulla base di quanto previsto con il Regolamento CE 166/2006, allo scopo di mettere a disposizione del Pubblico l’informazione relativa alle pressioni sull’ambiente derivanti dagli stabilimenti industriali nel campo di applicazione della norma. L’indicatore rappresenta le quantità di rifiuti pericolosi e non pericolosi, originate dagli stabilimenti industriali che hanno comunicato tali dati al registro nazionale PRTR. Considerando i dati "industria" relativi ai rifiuti pericolosi, nel 2020 i gruppi PRTR che hanno trasferito (le tonnellate maggiori) di rifiuti pericolosi oltre frontiera sono stati: l'industria dei metalli, la chimica e le attività energetiche. La quantità complessiva di rifiuti pericolosi trasferita all’estero dall'industria nel 2020 è pari al 1,7% del totale rifiuti pericolosi trasferiti dall'"industria". Anche gli impianti che ricadono nel gruppo "Gestione rifiuti e acque reflue" hanno inviato rifiuti pericolosi oltre frontiera nel 2020: circa il 24,65% dei rifiuti pericolosi dichiarati per questo gruppo è stato inviato all'estero.

    Descrizione

    L’indicatore rappresenta, per gli anni osservati, la quantità totale di rifiuti pericolosi e non pericolosi trasferiti al di fuori del perimetro dei siti degli stabilimenti dichiaranti al PRTR nazionale. In analogia agli indicatori PRTR relativi alle emissioni in aria e nelle acque, il campione osservato è costituito dai complessi industriali di maggiori dimensioni presenti sul territorio nazionale. Sebbene il valore dei trasferimenti di rifiuti possa essere acquisito tramite misure, calcoli o stime come previsto dalla normativa di riferimento, la maggioranza dei dati dichiarati è acquisito mediante misure del peso delle quantità dei rifiuti. Le informazioni qualitative e quantitative sui trasferimenti di rifiuti sono raccolte attraverso le Dichiarazioni PRTR sulla base dei criteri stabiliti dalla normativa di riferimento (art. 5 del Regolamento CE n.166/2006; DPR 157/2011 e art.30 del D.Lgs. 46/2014). L’obbligo per il gestore dell’impianto di comunicare i dati sul trasferimento dei rifiuti interviene se nell’anno di riferimento considerato sono stati trasferiti rifiuti pericolosi in quantità complessiva maggiore di 2 tonnellate o di rifiuti non pericolosi in quantità complessiva maggiore di 2.000 tonnellate. La quantità totale di rifiuti è poi descritta dettagliando la quantità inviata al recupero o allo smaltimento in Italia o all’estero. Nel caso di trasferimento di rifiuti pericolosi oltre frontiera il gestore dell’impianto comunica anche l’informazione relativa all’impianto di trattamento finale all’estero.

    Scopo

    Fornire informazioni qualitative e quantitative sulle quantità di rifiuti pericolosi e non pericolosi trasferite annualmente dagli stabilimenti PRTR fuori dal loro sito, secondo quanto dichiarato al Registro nazionale PRTR.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    Regolamento CE n.166/2006 e DPR n.157/2011 L’aggiornamento del registro è annuale e include anche i dati delle aziende soggette alla precedente dichiarazione INES. La normativa prevede inoltre l’accesso del pubblico al registro stesso e la comunicazione delle informazioni a livello europeo per il Registro EPRTR.

    DPSIR
    Pressione
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Limitazioni

    Il sistema di raccolta dei dati per il Registro PRTR, basato sul processo di autodichiarazione degli stabilimenti e di validazione da parte delle Autorità competenti, offre margini per interventi volti a migliorare ulteriormente completezza e qualità della base di dati. La presenza degli impianti di trattamento dei rifiuti tra le categorie incluse nel campo di applicazione per il Registro PRTR introduce un elemento di potenziale doppio conteggio nei dati aggregati relativi alle quantità di rifiuti presentati in questo indicatore, si ritiene comunque utile completare l'informazione contenuta nel Registro PRTR aggiungendo anche i dati sui rifiuti al set di indicatori presenti nel capitolo industria dell'Annuario dei dati ambientali.

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    Accessibilità dei dati di base

    https://industry.eea.europa.eu/

    Copertura spaziale

    Nazionale

    Copertura temporale

    2007-2020

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    Aggregazioni e disaggregazioni per parametri geografici e codici PRTR.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    I dati di base usati per l'elaborazione dell'indicatore derivano dalla Banca dati del registro nazionale PRTR. Sono dichiarati dalle aziende soggette all'obbligo della dichiarazione PRTR e valutati dalle autorità competenti come previsto dal DPR n.157/2011. La valutazione della qualità dei dati dichiarati è in realtà un processo continuo che può comportare l'aggiustamento della base dichiarante e dei dati comunicati anche nel corso degli anni successivi a quello di dichiarazione. L’indicatore fornisce un quadro rappresentativo delle pressioni sull’ambiente. Fornisce, anche, una base per confronti a livello internazionale.

    Stato
    Medio
    Trend
    Stabile
    Valutazione/descrizione dello stato

    Le considerazioni che seguono sono relative ai dati aggregati al netto del contributo delle attività di gestione dei rifiuti e delle acque reflue allo scopo di evitare doppi conteggi. In termini quantitativi, nel 2020, il trasferimento di rifiuti fuori sito delle aziende del comparto “industria” ha interessato complessivamente 11,5 Mt di rifiuti speciali (Tabella 1), di cui 18,8 Mt di rifiuti non pericolosi (-27% rispetto al 2019) e 2,7 Mt di rifiuti pericolosi (-25% rispetto al 2019). Considerando le conseguenze della pandemia sulla gestione delle attività produttive del 2020, si ritiene di giudicare "medio" lo stato dell'indicatore. L'avvio al recupero è stato di 6,1 Mt per i rifiuti non pericolosi (66,9% del totale non pericolosi) e di 1,3 Mt per i rifiuti pericolosi (46,3% del totale pericolosi), mentre lo smaltimento ha interessato 2,7 Mt di rifiuti non pericolosi e 1,4 Mt di rifiuti pericolosi. Nel 2020 il gruppo di attività PRTR che contribuisce maggiormente al trasferimento fuori sito di rifiuti non pericolosi è l'industria dei metalli (4,1 Mt), seguita dall'industria dei prodotti minerali (1,6 Mt) e dalle attività energetiche (1,1 Mt). Per i rifiuti pericolosi, i gruppi di attività PRTR che trasferiscono le maggiori quantità sono l'industria dei metalli (1,2 Mt) e l'industria chimica (0,8 Mt).

    Valutazione/descrizione del trend

    Le considerazioni che seguono sono relative ai dati aggregati al netto del contributo delle attività di gestione dei rifiuti e delle acque reflue allo scopo di evitare doppi conteggi. Il confronto tra i dati relativi al trasferimento da parte dell'industria dei rifiuti fuori sito del 2020 e del 2007 mostra la diminuzione della quantità di rifiuti non pericolosi (-18,7%) e l'aumento di quelli pericolosi (+37,2%) (Tabella 1). L'andamento della serie storica dei dati giustifica l'attribuzione del giudizio "stabile" al trend del trasferimento dei rifiuti da parte dell'industria. Rispetto al trattamento finale (smaltimento o recupero), sempre nello stesso periodo, è diminuita del 32,6% la quantità di rifiuti non pericolosi trasferita allo smaltimento ed è diminuita del del 10,3% la quantità di rifiuti non pericolosi trasferita a recupero. La quantità di rifiuti pericolosi trasferita dall'industria al recupero è cresciuta del 108,1% dal 2007 al 2020 mentre la quantità di rifiuti pericolosi trasferita dall'industria, nello stesso periodo allo smaltimento è cresciuta del 3,5%.

    Commenti

    I dati sono ottenuti mediante aggregazione di quelli dichiarati dai singoli stabilimenti soggetti a tale obbligo. Infatti, il singolo stabilimento PRTR è tenuto a comunicare il trasferimento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi se, per l'anno di riferimento considerato, risultano superate le soglie di dichiarazione fissate a 2 tonnellate per i rifiuti pericolosi e 2.000 tonnellate per i rifiuti non pericolosi. I dati dichiarati dal singolo stabilimento (perché maggiori delle corrispondenti soglie), sono sottoposti a valutazione di qualità da parte delle autorità competenti. Le caselle vuote eventualmente presenti in tabella indicano che per l'anno considerato non è disponibile un dato nazionale, poiché i dati relativi non sono stati dichiarati dagli stabilimenti al registro PRTR. Al fine di ridurre potenziali doppi conteggi delle quantità di rifiuti trasferite fuori sito, in Tabella 1 si è scelto di aggregare le quantità dichiarate dagli stabilimenti PRTR che svolgono attività principali non ricadenti nel gruppo "Gestione rifiuti e acque reflue". Nel 2020, il 66,9% dei rifiuti non pericolosi originati dal gruppo "industria" è inviato a trattamenti di recupero, mentre il 53,7% dei rifiuti pericolosi trasferiti dal gruppo "industria" è inviato a trattamenti di smaltimento (Figura 2). Considerando i dati "industria" relativi ai rifiuti pericolosi, nel 2020 i gruppi PRTR che percentualmente hanno trasferito le quantità maggiori di rifiuti pericolosi oltre frontiera sono quelli relativi all’industria dei metalli, all’industria chimica e alle attività del gruppo “Miscellanea” (figura 1). La quantità complessiva di rifiuti pericolosi trasferita all’estero (47.086,59 t, di cui 9.017,88 t a smaltimento e 38.068,70 t a recupero) è pari all’1,7% del totale dei rifiuti pericolosi "industria" (tabella 2). Anche gli impianti che ricadono nel gruppo "Gestione rifiuti e acque reflue", nel 2020, hanno inviato rifiuti pericolosi oltre frontiera, per un totale di 768.113,9 t, di cui 439.764,20 t a smaltimento e 328.352,73 t a recupero (Tabella 3).

    Allegati
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    Figura 1: Rifiuti trasferiti fuori sito distribuzione % ripartita per gruppo PRTR 2020

    Fonte

    ISPRA, registro nazionale PRTR

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    Figura 2: Rifiuti trasferiti fuori sito ripartizione % per trattamento finale

    Fonte

    ISPRA, registro nazionale PRTR

    Titolo

    Tabella 1: Rifiuti totali conferiti a terzi nel 2020, dagli stabilimenti PRTR

    Fonte

    ISPRA, registro nazionale PRTR

    Titolo

    Tabella 2: Rifiuti pericolosi inviati all'estero nel 2020 dagli stabilimenti PRTR, gruppo "industria"

    Fonte

    ISPRA, registro nazionale PRTR

    Titolo

    Tabella 3: Rifiuti pericolosi inviati all'estero nel 2020 dagli stabilimenti PRTR, gruppo "Gestione rifiuti e acque reflue"

    Fonte

    ISPRA, registro nazionale PRTR