INVASI ARTIFICIALI

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Stefano Calcaterra, Piera Gambino, Daniela Niceforo

    Abstract
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    Abstract

    Il numero di invasi classificati come Grandi Dighe, ai sensi della Legge 21 ottobre 1994 n. 584 e successiva Circ. Ministero LL.PP. 482/1995, risulta pari a 529 (dicembre 2023) mentre, sulla base dei censimenti forniti dalle regioni fino a marzo 2024, il numero di specchi d’acqua (invasi artificiali, vasche, laghi naturali, stagni, paludi ecc) è pari a 33.646. Per le Grandi Dighe l’informazione è completa a livello nazionale. Per i piccoli invasi, il censimento o la stima è disponibile per tutte le regioni, ma in alcuni casi risulta parziale e incompleto. Si stima che almeno il 40% di questi sia dotato di opere di sbarramento.

    Descrizione

    L'indicatore fornisce le informazioni relative al numero e alla localizzazione geografica delle Grandi Dighe e dei piccoli invasi; solo in alcuni casi si dispone delle dimensioni dell’invaso e dello stato di esercizio. Le Grandi Dighe, definite dalla Legge 21 ottobre 1994 n. 584 e successiva Circ. Ministero LL.PP. 482/1995, sono sbarramenti di altezza superiore a 15 metri o che determinano un volume di invaso superiore a 1.000.000 di metri cubi; per valori inferiori o uguali a una di queste grandezze si parla di piccole dighe (piccoli invasi) o invasi collinari. Per le Grandi Dighe, il fornitore del dato è il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) - Direzione Generale per le dighe e le infrastrutture idriche (DG Dighe), mentre per le piccole dighe la competenza generalmente è attribuita alle singole regioni, ad eccezione delle province autonome di Trento e Bolzano.

    Per quanto riguarda le Grandi Dighe e le opere complementari, attualmente la DG Dighe provvede, tra i diversi compiti, all’archiviazione dei dati tecnico-amministrativi nel Registro delle Grandi Dighe. Relativamente alle piccole dighe, invece, in molti casi le regioni non hanno ancora provveduto alla realizzazione delle banche dati, anche per il mancato adeguamento alle normative con opportuni strumenti legislativi. 

    Scopo

    Lo scopo è il censimento e la catalogazione degli invasi artificiali o naturali modificati dotati di opere di sbarramento, a esclusione dei serbatoi e degli invasi interrati, e della loro distribuzione sul territorio nazionale.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    La normativa nazionale vigente (DPR 1363/59 e Disposizioni successive emanate a integrazione del Regolamento medesimo: Circolare Min. LL.PP. 28 agosto 1986, n. 1125; Circolare Min. LL.PP. 4 dicembre 1987, n. 352; Legge 21 ottobre 1994, n. 584; Circolare P.C.M. 13 dicembre 1995, n. DSTN/2/22806; D.Min. LL.PP. 24/3/82; L. 183/89; DL 507/94 conv. L 584/94; L 139/04; D.L.152/06; D.M. 14 gennaio 2008, D.M. II.TT. 26 giugno 2014) disciplina le norme tecniche per la progettazione e la costruzione delle dighe di sbarramento, definisce il regolamento per la loro gestione, fornisce le disposizioni attuative e definisce le competenze in materia di grandi e piccole dighe; individua, inoltre, gli interventi urgenti per la messa in sicurezza delle Grandi Dighe in conseguenza della variata legislazione nazionale in materia di rischio sismico (L. 64/74, L 139/04, OPCM 3519 28 aprile 2006) e detta gli indirizzi operativi per l'organizzazione e la gestione delle condizioni di criticità idrogeologica e idraulica (DPCM 27/02/2004, Direttiva P.C.M. 8 luglio 2014).
    Non sono da ritenersi soggetti alla normativa sulle dighe i serbatoi o invasi interrati o pensili, perché manca l’opera di sbarramento. Sono pure escluse tutte le opere di sbarramento che determinano invasi adibiti esclusivamente a deposito o decantazione o lavaggio di residui industriali che, come stabilito dalla L. 584/94, erano di competenza dell’allora Ministero dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato oggi MIMIT (Ministero delle Imprese e del Mady in Italy).

    In materia di sicurezza sismica sono state emanate diverse circolari (Circolare DG Dighe 27 settembre 2017, n.21530; Circolare DG Dighe n. 25157 del 8 novembre 2017, Circolare della D.G. Dighe 18 marzo 2019 n. 6.660, Circolare della D.G. Dighe 3 luglio 2019 n. 16790) che forniscono indicazioni riguardo metodologie e contenuti per la valutazione della pericolosità sismica in corrispondenza di uno sbarramento, e aggiornano le procedure dei controlli straordinari a seguito di eventi sismici.
    In materia di piccole dighe, l’art.1 della legge 584/94 (e successivo D.Lgs. 112/98) stabilisce che rientrano nelle competenze delle regioni a statuto ordinario e a statuto speciale e delle province autonome di Trento e Bolzano gli adempimenti di cui al D.P.R. n.1363/59, ovvero gli sbarramenti che non superano i 15 metri di altezza o che determinano un invaso non superiore a 1.000.000 metri cubi. La Legge n. 584/1994, all’art. 2 comma 2bis, prevedeva che le regioni, entro sei mesi dall’emanazione del regolamento statale, adottassero un proprio regolamento per la disciplina delle funzioni amministrative sulle opere di propria competenza; lo stesso comma stabilisce che, fino alla data di entrata in vigore del regolamento di cui al comma 1, continua ad avere applicazione il regolamento 59/1363 approvato con decreto del Presidente della Repubblica. Nonostante il regolamento statale di cui all’art.2 comma 2bis della L. 584/1994 non sia stato ancora emanato, alcune regioni e/o province hanno comunque approvato normative in materia di piccoli invasi e forniscono le disposizioni attuative che disciplinano il procedimento per l’approvazione dei progetti e il controllo sull’esercizio degli sbarramenti di ritenuta e dei relativi bacini di accumulo (Basilicata, Sardegna, Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta, Toscana, Abruzzo, Campania, Molise, Umbria, Emilia-Romagna, Lombardia, province autonome di Trento e Bolzano, Genio Civile di Catania). Alcune normative regionali (L.R. Toscana 28/07/ 2014, n.43; L.R. Piemonte 6/10/ 2003, n.25 e relativi Regolamenti regionali: n.12/R del 9/11/2004, e n.1/R del 29/01/2008; L.R. Abruzzo 27/06/2013, n.18; L.R. Valle D’Aosta 29/03/2010, n.13, e D.G.R. 2073 del 30/7/2010; L.R. Sardegna 31/10/2007, n.12) contengono la definizione delle categorie di rischio degli invasi sulla base anche di quanto proposto nella nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione civile, Servizio previsione e prevenzione, del 31 luglio 1991 (n. prev. 2554 gen. 804).

    La Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, introduce l’obbligo di predisporre piani di gestione dei bacini idrografici per tutti i distretti idrografici al fine di realizzare un buono stato ecologico e chimico delle acque. In materia di tutela delle acque superficiali, l’art. 74(2)(g) del D.Lgs. 152/06 definisce corpo idrico artificiale “un corpo idrico superficiale creato da un'attività umana”, e corpo idrico fortemente modificato (CIFM) “un corpo idrico superficiale la cui natura, a seguito di alterazioni fisiche dovute a un'attività umana, è sostanzialmente modificata, come risulta dalla designazione fattane dall'autorità competente in base alle disposizioni degli artt. 118 e 120”. Per alterazione fisica si può intendere qualunque alterazione i cui effetti si traducano in modificazioni idromorfologiche tali da provocare un mutamento sostanziale delle caratteristiche naturali originarie del corpo idrico. I corpi idrici fortemente modificati (CIFM) sono creati artificialmente da sbarramenti (dighe o traverse) di fiumi o torrenti allo scopo di contenere elevati volumi d’acqua per usi civili (produzione di acqua potabile), industriali (ad esempio per la produzione di energia idroelettrica) e agricoli.

    DPSIR
    Pressione
    Stato
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici

    Calizza E. & Menga R. (1998) Catalogue and classification of Italian dams by satellite survey. Dam Safety, Bergamo 1998;

    Caruana Rosella, Catalano Angelica, Paoliani Paolo, Ruggeri Giovanni (2010) Controlli delle dighe nel territorio interessato dalla sequenza sismica abruzzese dell’aprile 2009. L'Acqua-Rivista Bimestrale. Anno: 2010 Edizione: n. 4 pag. 25;

    Castelli S., Cassese E., Frosio N., Magno A., Ropele P., Sainati F., Valgoi P. and Masera A. (2010) Small Dams in Italy. Proceedings of the 8th ICOLD European Club Symposium Dam Safety - Sustainability in a Changing Environment 22nd - 23rd September 2010 Innsbruck, Austria;

    ITCOLD-Comitato Italiano Grandi Dighe GRANDI DIGHE (2017) Le Piccole Dighe in Italia. Rapporto GdL, 2017; Lai, C.G., Corigliano, M., Agosti, M. (2009) Dighe e terremoti: il caso del sisma Aquilano. Progettazione Sismica. Vol. 1, No. 3, pp. 183-205; Settembre-Dicembre 2009; Giornata di studio dell’ITCOLD. Roma 28 marzo 2017;

    https://www.regione.abruzzo.it/content/dighe-e-invasi; 

    http://www2.consiglio.regione.abruzzo.it/leggi/lexreght/testilex/0338112.htm;

    https://portal.sardegnasira.it/web/sardegnaambiente/laghi-e-invasi;

    https://www.arpa.sicilia.it/temi-ambientali/acque/monitoraggio-acque-superficiali-invasi/;

    http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaStrutturaRegionale/PIR_AssEnergia/PIR_Dipartimentodellacquaedeirifiuti/PIR_Areetematiche/PIR_Settoreacque/PIR_PianoGestioneDistrettoIdrograficoSicilia;

    https://www.parcosila.it/it/; https://www.appa.provincia.tn.it.

    Limitazioni

    L’indicatore è popolato con dati pubblicati, per le Grandi Dighe, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Direzione Generale per le dighe e le infrastrutture idriche, mentre per i piccoli invasi, essendo la competenza assegnata alle regioni o alle province/comuni, il fornitore del dato non è unico. Conseguentemente, mentre per le Grandi Dighe esiste un archivio completo a scala nazionale continuamente aggiornato, per gli altri invasi la qualità dell’informazione varia da regione a regione. In alcune di esse la normativa in materia di sbarramenti è ormai vigente e resa applicativa da diversi anni, in altre regioni, invece, risulta di recente emanazione, altre ancora non hanno emanato nessuna Legge regionale. Molte regioni hanno predisposto database accessibili agli utenti esterni. Il popolamento di questi archivi è avvenuto in alcuni casi attraverso il censimento basato solo sulla fotointerpretazione, in altri casi attraverso procedure amministrative di regolarizzazione dell’invaso ai sensi delle normative regionali. Ad oggi questi database sono ancora in via di completamento, pertanto, non risultano omogenei tra di loro a causa dell’ampia variabilità delle informazioni contenute. Non è ancora possibile effettuare un confronto quantitativo e qualitativo tra le diverse regioni non solo per i differenti stati di avanzamento dei censimenti e le differenti metodologie utilizzate (rilievi, foto aeree/satellitari, rilievi di campagna) ma anche per i differenti obiettivi che ciascuna regione si è prefissata nell’effettuare il censimento.

    Ulteriori azioni

    L’inventario degli invasi artificiali dovrà essere completato con le informazioni mancanti (ubicazione, presenza di opere di sbarramento, volumi, ecc.) riguardanti i piccoli invasi presenti sull'intero territorio nazionale.

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    ARPA/APPA (Agenzie Regionali e delle Province Autonome per la Protezione dell'Ambiente)
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    Mit (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) - Registro Dighe Italiano
    Province Autonome
    Regioni
    Siti Internet
    SNPA (Sistema Nazionale per la protezione dell’ambiente)
    Università
    Accessibilità dei dati di base

    https://dgdighe.mit.gov.it/categoria/articolo/_registro_dighe/RID_2023
    https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/catasto-sbarramenti; https://mappe.regione.vda.it/pub/geonavitg/geodighe.asp; 
    https://idro.arpalombardia.it/it/map/sidro/; https://www.geoportale.regione.lombardia.it/; 
    https://idt2.regione.veneto.it/idt/downloader/download; https://gaia.arpa.veneto.it/layers/geonode_data:geonode:corpi_idrici_lacustri; https://eaglefvg.regione.fvg.it/eagle/main.aspx?configuration=Guest;
    https://geoportale.lamma.rete.toscana.it/difesa_suolo/#/viewer/openlayers/372;
    https://www3.regione.molise.it/allegati/piano-prevenzione-incendi/Tabella-Invasi-e-punti-di-approvvigionamento-idrico.pdf;
    https://geoportale.regione.lazio.it/layers/geodbgt:geonode:web_040102_sp_acq_l;
    https://webapps.sit.puglia.it/freewebapps/Idrogeomorfologia/index.html; 
    https://webgis2.regione.sardegna.it/geonetwork/srv/ita/catalog.search#/metadata/R_SARDEG:XBDOJ;

    http://www.sit.provincia.mc.it/;

    http://srvcarto.regione.liguria.it/geoviewer2/pages/apps/geoportale/index.html; https://siat.provincia.tn.it/geonetwork/srv/ita/catalog.search#/search?facet.q=topicCat%2FinlandWaters&resultType=details&sortBy=relevance&fast=index&_content_type=json&from=1&to=20&any=Laghi%20e%20specchi%20d'acqua; 
    https://rsdi.regione.basilicata.it/ppr-laghi-invasi-artificiali-buffer/.

    Copertura spaziale

    Nazionale, Regionale (20/20)

    Copertura temporale

    2004-2024 (dicembre 2023 per le grandi dighe; marzo 2024 per i piccoli invasi)

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    L’indicatore è stato elaborato organizzando le informazioni in mappe e tabelle, al fine di fornire un quadro esauriente della situazione. Non sono state adottate formule o calcoli particolari.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    La qualità dell'informazione è riferita a tutti gli invasi. Per le Grandi Dighe, l'informazione pubblicata nel portale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti risulta completa a scala nazionale e comparabile nello spazio e nel tempo. Anche per i piccoli invasi l’informazione è disponibile a livello nazionale, sebbene non sempre completa a causa dello stato di aggiornamento dei database regionali e della loro accessibilità. A oggi, per diverse regioni è stato possibile reperire le informazioni dai siti web regionali/provinciali o forniti dagli Enti di Ricerca che hanno effettuato gli studi per conto delle regioni, dagli archivi informatizzati tramite opportuna identificazione, o forniti direttamente dagli uffici regionali o provinciali preposti. L’informazione riguardante la georeferenziazione, che risulta completa per le Grandi Dighe, è disponibile per i piccoli invasi di 19 regioni (anche se talora solo parzialmente), mentre manca la georeferenziazione degli invasi in Emilia-Romagna.
    Le metodologie di censimento e di classificazione appaiono ormai consolidate. Si ritiene non vi sia alcun problema in merito alla comparabilità della metodologia nel tempo. 

    Stato
    Medio
    Trend
    Positivo
    Valutazione/descrizione dello stato

    Lo stato viene definito medio poiché mentre per le Grandi Dighe la copertura è completa a livello nazionale, in merito ai piccoli invasi le informazioni per alcune regioni sono ancora parziali.

    Valutazione/descrizione del trend

    Il trend risulta positivo in quanto è stato possibile reperire informazioni sui piccoli invasi per alcune regioni per le quali lo scorso anno non si disponeva  di dati (Puglia) o erano parziali (Lombardia e Campania) riuscendo così a raggiungere la copertura completa a scala nazionale.

    Commenti

    Il numero di Grandi Dighe italiane, al 31/12/2023, è pari a 529 (Tabella 1), con una distribuzione sull’intero territorio nazionale (Figura 1).
    Anche nel caso dei piccoli invasi, la stima interessa l’intero territorio nazionale per un totale di 33.646 invasi censiti. Il numero di invasi riportato nella Tabella 2 (colonna “Stime e censimenti 2024 forniti dalle regioni”) è quello fornito dalle singole Amministrazioni a ISPRA o estratto direttamente dai database regionali accessibili in rete. Le altre colonne della medesima tabella riguardano: la prima (“Satellite Survey 1998 (a)”), il numero di piccole dighe pubblicati dall'ITCOLD Working Group (2010) (estratti da un censimento basato su rilievi satellitari, commissionati nel 1985 dal Ministro per il Coordinamento della Protezione Civile-Satellite Survey), la seconda (“Regional Inventory 2009 (b)”) i dati che 9 regioni hanno reso disponibili quando l’ITCOLD Working Group propose di creare un inventario regionale delle piccole dighe (Regional Inventory 2009), l’ultima (“Elaborazioni ISPRA su dati regionali 2024”) contiene il numero di invasi estratti da ISPRA  a partire dalle informazioni fornite dalle regioni e riconducibili a piccoli invasi artificiali e naturali fortemente modificati, dotati di opere di sbarramento.

    Rispetto al precedente rilascio, sono state reperite informazioni sui piccoli invasi di tre regioni (Lombardia, Campania e Puglia) per le quali non si disponeva ancora di alcun dato o le informazioni erano parziali, riuscendo così a raggiungere la copertura completa a scala nazionale.

    Le informazioni fornite dai database accessibili in rete, relativamente agli invasi di competenza delle regioni, sono estremamente disomogenee e in alcuni casi generiche, pertanto diventa complesso, e talora impossibile, discriminare gli invasi artificiali e naturali fortemente modificati dotati di opere di sbarramento.  Per esempio, nel caso delle regioni Toscana e Liguria i database non contengono alcuna indicazione sulla tipologia dei laghi (artificiali/ naturali/fortemente modificati). In altri casi è stato necessario elaborare le informazioni dei vari strati informativi pubblicati, per poter estrarre le informazioni relative ai piccoli invasi artificiali o naturali fortemente modificati. È il caso, ad esempio, del Friuli-Venezia Giulia e della Provincia autonoma di Trento per le quali è stato possibile estrarre gli specchi d’acqua naturali (alimentati da fiumi, sorgenti o ghiacciai) che presentano uno sbarramento, e gli invasi artificiali determinati da opere di sbarramento. Nel caso della Sardegna, invece, utilizzando i vari strati informativi (contenenti specchi d'acqua, zone umide interne, laghi naturali, invasi artificiali) disponibili sul portale della regione, è stato estratto il dataset contenente i soli laghi con sbarramento e la stessa cosa è stata fatta per la regione Lazio, mentre il dataset degli invasi della Lombardia comprende anche gli invasi con sbarramento che non sono assoggettati alla LR 8/98 sulla sicurezza degli sbarramenti. Anche nel caso delle regioni Puglia, Basilicata, Campania, Abruzzo e Piemonte le informazioni rese disponibili hanno permesso di discriminare gli invasi dotati di sbarramenti. Per le Marche si dispone solo del dato della provincia di Macerata e anche per la Sicilia le informazioni non sono distribuite sull’intero territorio regionale. Per l’Emilia-Romagna, infine, sono presenti le informazioni sugli invasi collinari con sbarramento, localizzati in quattro aree: Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini, ma non si dispone delle informazioni geografiche. 

    Allegati
    Titolo

    Tabella 1: Distribuzione per regione delle Grandi Dighe di competenza statale

    Fonte

    https://dgdighe.mit.gov.it/ - Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Direzione Generale per le dighe e le infrastrutture idriche (ex RID)

    Note

    Aggiornamento a dicembre 2023

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    Titolo

    Figura 1: Distribuzione delle Grandi Dighe di competenza statale sul territorio nazionale (dicembre 2023)

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Direzione Generale per le dighe e le infrastrutture idriche

    Titolo

    Tabella 2: Distribuzione dei Piccoli Invasi di competenza regionale

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati regionali

    Legenda

    (a)E. Calizza & R. Menga-Catalogue and classification of Italian dams by satellite survey, Dam Safety, Berga 1998; (b)S. Castelli et al.-Small Dams in Italy, 8th ICOLD European Club Symposium, Innsbruck 2010; (1)https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/catasto-sbarramenti; (2)Regione Valle d'Aosta - Assessorato opere pubbliche, difesa del suolo ed edilizia residenziale pubblica - Dipartimento difesa del suolo e risorse idriche - Struttura organizzativa opere idrauliche; https://mappe.regione.vda.it/pub/geonavitg/geodighe.asp; (3)Regione Lombardia DG Enti Locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica 
    UO Utilizzo risorsa idrica - Struttura Gestione invasi e usi delle acque pubbliche; Arpa Lombardia - Settore Rischi Naturali, Clima e Usi sostenibili delle Acque - U.O.C. Usi sostenibili delle acque; https://idro.arpalombardia.it/it/map/sidro/; https://www.geoportale.regione.lombardia.it/;  (4)Provincia Autonoma di Bolzano - Agenzia per la Protezione civile - Ufficio Idrologia e dighe; (5)https://idt2.regione.veneto.it/idt/downloader/download; https://gaia.arpa.veneto.it/layers/geonode_data:geonode:corpi_idrici_lacustri (6)http://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/web/wicket/bookmarkable/org.geoserver.web.demo.MapPreviewPage?0&filter=false; https://eaglefvg.regione.fvg.it/eagle/main.aspx?configuration=Guest; (7)Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile - Servizio Area Romagna - Sede di Cesena;  (8) Regione Toscana - https://geoportale.lamma.rete.toscana.it/difesa_suolo/#/viewer/openlayers/372; (9)Provincia di Terni (comunicazione personale Ing. M. Monachini); REGIONE UMBRIA - http://sia.umbriaterritorio.it; (10) https://www3.regione.molise.it/allegati/piano-prevenzione-incendi/Tabella-Invasi-e-punti-di-approvvigionamento-idrico.pdf; (11)Provincia di Macerata (Settore 8 - Genio Civile); (12) Regione Puglia - Dipartimento Bilancio, Affari generali e infrastrutture - Sezione Opere Pubbliche - Servizio Autorità idraulica; https://dati.puglia.it/web/guest/ambiente UDS-Ambiente Acque; https://webapps.sit.puglia.it/freewebapps/Idrogeomorfologia/index.html (13)Regione Lazio-Direzione Risorse Idriche e Difesa del Suolo; https://geoportale.regione.lazio.it/layers/?limit=5&offset=0; (14)S.I.T. Regione Abruzzo; (15) https://www3.regione.molise.it/allegati/piano-prevenzione-incendi/Tabella-Invasi-e-punti-di-approvvigionamento-idrico.pdf; (16) DG 50.06.00 - Direzione Generale per la Difesa Suolo e l'Ecosistema - UOD 50.06.08 - Tutela dell’Acqua, Contratti di Fiume; (17) ITCOLD - Giornata di studio sui temi: I comportamenti delle dighe italiane in occasione di terremoti storici. La situazione delle piccole dighe in Calabria (Prof. G. Principato). Roma 28 marzo 2017; Ufficio Tecnico Ente Parco Nazionale della Sila; (18) A.R.P.A Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Sicilia - UO Monitoraggio Ambiente Idrico; https://www.arpa.sicilia.it/temi-ambientali/acque/monitoraggio-acque-superficiali-invasi/; (19) https://webgis2.regione.sardegna.it/geonetwork/srv/ita/catalog.search#/metadata/R_SARDEG:XBDOJ; (20) Geoportale Regione Liguria - http://srvcarto.regione.liguria.it/geoviewer2/pages/apps/geoportale/index.html; (21) https://siat.provincia.tn.it/geonetwork/srv/ita/catalog.search#/search?facet.q=topicCat%2FinlandWaters&resultType=details&sortBy=relevance&fast=index&_content_type=json&from=1&to=20&any=Laghi%20e%20specchi%20d'acqua; http://www.appa.provincia.tn.it/pianificazione/Piano_di_tutela/-Piano_Tutela_Acque/pagina10.html; (22) Geoportale Regione Basilicata - https://rsdi.regione.basilicata.it/ppr-laghi-invasi-artificiali-buffer/

    Note

    Aggiornamento marzo 2024

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    Titolo

    Figura 2: Distribuzione dei Piccoli Invasi di competenza regionale/provinciale

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati regionali