IMPORTAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI E PERICOLOSI

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Gabriella Aragona, Lucia Muto

    Abstract
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    Abstract

    L'indicatore misura le quantità di rifiuti speciali che vengono importate ai fini di un recupero nelle attività produttive. I rifiuti speciali importati in Italia nel 2021 (circa 7,4 milioni di tonnellate) sono costituiti quasi esclusivamente da rifiuti non pericolosi (98,7%); i rifiuti pericolosi, infatti, sono 98 mila tonnellate (1,3% del totale importato). Il maggior quantitativo proviene dalla Germania, circa 2 milioni di tonnellate (26,7% del totale importato), costituito quasi interamente da rifiuti non pericolosi (i rifiuti pericolosi sono solo 4.305 tonnellate), rifiuti prettamente di natura metallica. Segue la Francia, con oltre 1,1 milioni tonnellate (15,4% del totale), costituite, anche queste, prevalentemente da rifiuti metallici.

    Descrizione

    L'indicatore fornisce informazioni sulle tipologie di rifiuti che vengono importati nel territorio nazionale, specificando il Paese di provenienza e la regione di destinazione.

    Scopo

    Analizzare quali tipologie di rifiuti vengono importate ai fini del recupero nelle attività produttive.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    • Convenzione di Basilea del 22/03/1989 sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento e successivi emendamenti; • Decisione OCSE C(2001)107 sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti destinati al recupero; • Regolamento 1013/2006/CE e s.m.i. che disciplina la spedizione dei rifiuti tra Stati membri della Comunità, anche attraverso Paesi terzi; • Regolamento 1418/2007/CE e s.m.i. relativo all’esportazione di alcuni rifiuti destinati al recupero, verso alcuni paesi ai quali non si applica la Decisione dell’OCSE. Non esistono obiettivi fissati dalla normativa.

    DPSIR
    Pressione
    Risposta
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici

    Rapporto Rifiuti Speciali Edizione 2023

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    Accessibilità dei dati di base

    ISPRA, Banca dati MUD, non accessibile al pubblico

    Copertura spaziale

    Nazionale, Regionale

    Copertura temporale

    2010-2021

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    Le quantità di rifiuti speciali importate sono analizzate per singolo codice EER, per Paese di provenienza e per regione di destinazione.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    L’indicatore fornisce informazioni sulle tipologie di rifiuti importati che vengono gestiti nel territorio nazionale. I dati sono raccolti secondo modalità comuni a livello regionale e validati secondo metodologie condivise, sono dunque comparabili nel tempo e nello spazio.

    Stato
    Buono
    Trend
    Positivo
    Valutazione/descrizione dello stato

    I rifiuti speciali importati in Italia nel 2021, pari a circa 7,4 milioni di tonnellate, sono costituiti quasi esclusivamente da rifiuti non pericolosi (98,7%), i rifiuti pericolosi, infatti, sono 98 mila tonnellate (1,3% del totale importato). Il 78,5% dell’importato (circa 5,8 milioni di tonnellate) è costituito da rifiuti di natura metallica, recuperati nel ciclo produttivo delle industrie metallurgiche, indice di positività in quanto riduce l’utilizzo di materie prime.

    Valutazione/descrizione del trend

    Nel 2021 si conferma il trend positivo degli anni passati (+ 50,1% nel 2010- 2021)  (Tabella 1).

    Commenti

    I rifiuti speciali importati in Italia nel 2021 sono circa 7,4 milioni di tonnellate. Il maggior quantitativo proviene dalla Germania, circa 2 milioni di tonnellate, costituito quasi interamente da rifiuti non pericolosi (i rifiuti pericolosi sono solo 4.305 tonnellate) maggiormente di natura metallica (Tabella 2 e Figura 1). La Lombardia è la regione che importa il maggior quantitativo di rifiuti, 3,7 milioni di tonnellate (50% del totale); trattasi principalmente di rifiuti di natura metallica, ciò in accordo con la vocazione industriale in settori quali la metallurgia e la siderurgia (Tabella 3); a seguire, il Friuli-Venezia Giulia e il Veneto con, rispettivamente, il 29,2% e l'8,7% del totale; anche in queste regioni sono importati quasi esclusivamente rifiuti di natura metallica, riutilizzati nel ciclo produttivo. I rifiuti derivanti da attività di costruzione e demolizione costituiscono il 37,2% del totale dei rifiuti non pericolosi importati (2,7 milioni di tonnellate) (Figura 2). Il 41,7% dei rifiuti non pericolosi importati (pari a 3 milioni di tonnellate) è rappresentato dai “rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti”, con una prevalenza, in termini quantitativi, dei “metalli ferrosi”, “legno” e "limatura rifiuti di ferro e acciaio”. Ulteriore conferma dell’ingente importazione di rottame ferroso è l’alta percentuale che si riscontra per i “rifiuti prodotti dalla lavorazione e trattamento di metalli e plastica” (16,5%), segnatamente di natura metallica. Relativamente ai rifiuti speciali pericolosi i “rifiuti prodotti dai processi termici” costituiscono la quota maggiormente importata, pari al 70,2% (Figura 3).

    Allegati
    Titolo

    Tabella 1: Rifiuti speciali importati in Italia

    Fonte

    ISPRA

    Titolo

    Tabella 2: Rifiuti speciali importati per Paese di provenienza

    Fonte

    ISPRA

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    Tabella 3: Rifiuti importati per regione di destinazione (2021)

    Fonte

    ISPRA

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    Figura 1: Rifiuti speciali importati per Paese di provenienza (2021)

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    ISPRA

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    Figura 2: Rifiuti speciali non pericolosi importati per capitolo dell’Elenco europeo dei rifiuti, 2021

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    ISPRA

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    Figura 3: Rifiuti speciali pericolosi importati per capitolo dell’Elenco europeo dei rifiuti (2021)

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    ISPRA