PRODUZIONE DI RIFIUTI TOTALI ESCLUSI I PRINCIPALI RIFIUTI MINERALI

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Cristina Frizza, Simona Buscemi, Costanza Mariotta, Jessica Tuscano

    Abstract
    Immagine
    Abstract

    L’indicatore permette la valutazione delle pressioni sull’ambiente e dell’efficienza delle risorse utilizzate dall’economia per la produzione di ricchezza, e i suoi progressi verso la realizzazione di una circolarità dell’economia. Il rapporto tra produzione nazionale di rifiuti e Consumo di Materiale Interno è tra i più alti rilevati a livello europeo (23,9%). Se da un lato il livello di rifiuti totali prodotti si dimostra sensibile alla congiuntura pandemica, complessivamente il sistema economico non appare ancora in grado di limitare la produzione di rifiuti rispetto sia alla ricchezza prodotta. sia rispetto alla materia prima utilizzata.

    Descrizione

    L'indicatore misura la quantità totale dei rifiuti non pericolosi e pericolosi prodotti dalle attività economiche e dalle famiglie, esclusi i principali rifiuti minerali provenienti dal settore delle costruzioni e demolizioni (C&D). L’esclusione è dovuta all’elevata incidenza di tale tipologia di rifiuti sulla produzione totale, normalizzando il rapporto e consentendo un confronto più significativo anche tra i Paesi caratterizzati da importanti settori dell'estrazione e della trasformazione dei minerali e delle costruzioni. Vengono, inoltre, presentati due indicatori di efficienza dell’economia nella produzione di rifiuti, definiti come quantità totale di rifiuti prodotti per unità di PIL, e di rifiuti totali prodotti per unità di materia prima utilizzata (Consumo di Materiale Interno).

    Scopo

    Monitorare i progressi verso un'economia circolare nell'area tematica "produzione e consumo".

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    Direttiva 2008/98/CE; D.Lgs. n. 152/2006 e successive modificazioni; Decreto Direttoriale 7 ottobre 2013 - Adozione e approvazione del Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti (G.U. 18 ottobre 2013, n. 245) La Direttiva europea stabilisce misure volte a proteggere l'ambiente e la salute umana, evitando o riducendo la produzione di rifiuti, gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti; riducendo gli impatti complessivi dell'uso delle risorse e migliorandone l'efficacia e l'efficienza che costituiscono elementi fondamentali per il passaggio a un'economia circolare e per assicurare la competitività a lungo termine dell'Unione Europea.

    DPSIR
    Pressione
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Efficienza (tipo C)
    Riferimenti bibliografici

    ISPRA - Rapporto rifiuti urbani 2021 ISPRA - Rapporto rifiuti speciali 2022

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    EUROSTAT (Ufficio Statistico delle Comunità Europee)
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica)
    Accessibilità dei dati di base

    Utilizzate le informazioni contenute nella banca dati delle dichiarazioni ambientali annuali (MUD) effettuate dai soggetti obbligati ai sensi della legislazione vigente, integrati dai quantitativi stimati da ISPRA, non accessibili al pubblico. I dati di produzione di rifiuti speciali, pericolosi e non, a livello regionale, per attività economica e per capitolo dell’elenco europeo dei rifiuti sono consultabili sul sito web del Catasto Rifiuti, all’indirizzo www.catasto-rifiuti.isprambiente.it. I dati relativi al PIL e al CMI sono accessibili sul sito web dell’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) http://dati.istat.it/ I dati per il confronto europeo sono disponibili sul sito Eurostat al seguente link https://ec.europa.eu/eurostat/

    Copertura spaziale

    Nazionale

    Copertura temporale

    2004-2020

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    L'indicatore misura la quantità di rifiuti pericolosi e non pericolosi provenienti da tutti i settori economici e dalle famiglie, compresi quelli provenienti dal trattamento dei rifiuti. Sono esclusi i principali rifiuti minerali, come individuati dal Regolamento 2150/2002/CE relativo alle statistiche sui rifiuti, tra cui: • Rifiuti minerali della costruzione e demolizione (rifiuti di cemento, mattoni e gesso, rifiuti di materiale per la bitumatura delle strade contenenti idrocarburi e rifiuti misti della costruzione); • Altri rifiuti minerali (rifiuti di amianto, rifiuti di minerali naturali, residui di minerali artificiali, resti di materiali refrattari); • Terra; • Terra di dragaggio. La quantità dei rifiuti totale, esclusi i principali rifiuti minerali, viene inoltre rapportata al PIL (valori concatenati, anno di riferimento 2015) e al Consumo di Materiale Interno (CMI).

    Periodicità di aggiornamento
    Biennale
    Qualità dell'informazione

    L'indicatore si presenta attendibile e affidabile nei metodi di misura e raccolta dati. Viene aggiornato ogni due anni, ed è comparabile nel tempo e nello spazio e permette inoltre la comparazione a livello europeo.

    Stato
    Scarso
    Trend
    Negativo
    Valutazione/descrizione dello stato

    Nel 2020 si assiste a un significativo calo nella produzione di rifiuti totale, che passa da 111,8 milioni di tonnellate del 2018 a 109,7 milioni di tonnellate (Tabella 1 e Figura 1). Il contesto socioeconomico nazionale è stato fortemente influenzato dall’emergenza sanitaria da Covid-19. Le misure di restrizione adottate e le chiusure degli scambi commerciali hanno influito sui consumi nazionali. Le interruzioni nelle catene di approvvigionamento, in particolare nelle forniture di materie prime e semi-lavorati, hanno determinato importanti ripercussioni sulle produzioni manifatturiere. Per ogni euro di PIL sono state prodotte 69,7 tonnellate di rifiuti, valore più alto rispetto a quello rilevato per il 2018 di 4,7 tonnellate per euro di PIL, mentre la produzione di rifiuti per consumo di materia interna è sostanzialmente stabile (Tabella 1 e Figura 2). A livello europeo, l’Italia, con il 23,9%, si posiziona tra i Paesi con rapporto tra produzione di rifiuti e CMI più alto, dopo Olanda e Belgio, delineando dunque uno stato scarso (Figura 3).

    Valutazione/descrizione del trend

    La quantità di rifiuti totali prodotti evidenzia negli anni una progressiva crescita, ad eccezione del calo registrato nel 2020 imputabile alla emergenza sanitaria da Covid-19 che ha segnato il contesto socioeconomico nazionale (Tabella 1 e Figura 1). Allo stesso tempo, la quantità di rifiuti totali prodotti rapportati al PIL rimane stabile per due annualità (2016 - 2018), tornando poi a crescere nel 2020 del 7,3%, in linea con il trend registrato per il periodo 2004-2014 (Tabella 1 e Figura 2). Infine, il rapporto tra la quantità di rifiuti totali prodotti e il CMI mostra negli anni (2004-2020) un trend in crescita, dato dalla diminuzione del CMI (-44%) e dall’aumento dei rifiuti prodotti (+32%) (Tabella 1 e Figura 2). Se da un lato il livello di rifiuti totali prodotti si dimostra sensibile alla congiuntura pandemica, complessivamente il sistema economico non appare ancora in grado di limitare la produzione di rifiuti rispetto sia alla ricchezza prodotta sia alla materia prima utilizzata (Figura 2).

    Commenti

    Il contesto socioeconomico nazionale, nel 2020, risulta senz’altro segnato dall’emergenza sanitaria da Covd-19 che ha influito sui consumi nazionali. L’adozione di misure di restrizione, la chiusura degli scambi commerciali nonché le interruzioni nelle catene di approvvigionamento, in particolare nelle forniture di materie prime e semi-lavorati, hanno avuto importanti ripercussioni sulle produzioni manifatturiere. La produzione di rifiuti totale da attività economiche e dalle famiglie, pericolosi e non, si attesta a circa 109,7 milioni di tonnellate, in calo rispetto al valore rilevato per il 2018 (-1,9%). L’impatto dell’emergenza sanitaria da Covid-19 sull’economia italiana determina un calo sia della produzione dei rifiuti sia del CMI e del PIL, ma in misura più significativa per gli indicatori economici (-1,9% per la produzione di rifiuti, -8,6% per il PIL, -6% per il CMI) facendo lievemente aumentare i rispettivi rapporti. Il rapporto tra produzione nazionale di rifiuti e Consumo di Materiale Interno in Italia è tra i più alti rilevati a livello europeo, è terza dopo i Paesi Bassi e il Belgio, delineando una situazione di non efficienza del consumo di materiali, in quanto a fronte di un minor uso dei materiali si producono più rifiuti (Figura 3).

    Allegati
    Titolo

    Tabella 1: Produzione di rifiuti totali esclusi i principali rifiuti minerali, rapportati al PIL e al CMI

    Fonte

    Elaborazioni ISPRA su dati ISPRA e ISTAT

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    Titolo

    Figura 1: Andamento della produzione di rifiuti totali esclusi i principali rifiuti minerali

    Fonte

    ISPRA

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    Titolo

    Figura 2: Trend della produzione di rifiuti totali esclusi i principali rifiuti minerali rapportata al PIL e al CMI

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati ISPRA e ISTAT

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    Figura 3: Produzione di rifiuti totali esclusi i principali rifiuti minerali rapportata al CMI a livello Europeo (2020)

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati Eurostat