Descrizione 1
Letteria Adella
L'indicatore misura la quantità di rifiuti avviati al trattamento biologico e, in particolare, al compostaggio, al trattamento integrato anaerobico/aerobico e alla digestione anaerobica. Nel 2022, la quantità totale di rifiuti recuperati attraverso i processi di trattamento biologico (circa 8,4 milioni di tonnellate) non evidenzia variazioni di rilievo, mostrando, rispetto al 2021, un lieve incremento di 47 mila tonnellate (+ 0,6%). La quota dei rifiuti organici, che passa da circa 6,8 milioni di tonnellate a circa 6,7 milioni di tonnellate (pari al 79,6% totale trattato), segna, invece, una contrazione di circa 132 mila tonnellate (-1,9%) determinata, essenzialmente, dal minore contributo dei rifiuti biodegradabili provenienti dalla manutenzione di giardini e parchi.
L'indicatore misura la quantità di rifiuti avviati al trattamento biologico, nel suo complesso e, nel dettaglio, le quantità avviate al compostaggio, al trattamento integrato anaerobico/aerobico e alla digestione anaerobica.
Verificare l'efficacia delle politiche di incentivazione del recupero di materia dai rifiuti.
Direttiva (UE) 2018/851 relativa ai rifiuti;
Direttiva (UE) 2018/852 sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio;
Decreto legislativo 152/2006 e successive modificazioni;
Decreto legislativo 29 aprile 2010, n. 75 e successive modificazioni;
DM 5 febbraio 1998.
Descrizione 2
Rapporto Rifiuti Urbani - Edizione 2023
Qualificazione dati
I dati utilizzati derivano dalla banca dati delle dichiarazioni MUD e da appositi questionari inviati ad ARPA/APPA e gestori degli impianti e sono disponibili sul sito del catasto rifiuti (http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it).
Nazionale, Regionale
1997-2022
Qualificazione indicatore
L'indicatore misura la quantità di rifiuti avviati al trattamento biologico e, in particolare, al compostaggio, al trattamento integrato anaerobico/aerobico e alla digestione anaerobica. Le informazioni relative al sistema impiantistico e alle quantità di rifiuti sono state acquisite attraverso appositi questionari inviati alle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente, alle Regioni, alle Province e agli Osservatori regionali e provinciali sui Rifiuti, nonché ai gestori degli impianti. I dati sono stati validati attraverso il confronto con la banca dati MUD e riscontri puntuali effettuati a livello dei singoli impianti.
Negli ultimi anni si è assistito a un notevole incremento della raccolta differenziata dei rifiuti organici, anche se alcune aree non raggiungono ancora livelli ottimali. Tale tendenza ha favorito un significativo sviluppo nel settore del trattamento biologico che si è evoluto attraverso l’adozione di tecnologie impiantistiche innovative. Accanto ai sistemi tradizionali di trattamento aerobico volti alla produzione di ammendanti da utilizzare in agricoltura, il sistema impiantistico nazionale, anche attraverso la riconversione di impianti esistenti, si è dotato, negli anni, dei sistemi integrati che uniscono tale modalità di trattamento alla digestione anaerobica, abbinando, quindi, il recupero di materia a quello di energia, contenendo le emissioni e utilizzando, infine, il biogas generato e purificato, per la produzione di energia e biometano.
L'interesse per tale tipologia di trattamento si mostra particolarmente rilevante nel 2022, caratterizzato dalla riduzione di 8 unità nel settore del compostaggio, contrapposta all’entrata in esercizio di 9 nuovi impianti di trattamento integrato (di cui 4 oggetto di riconversione da trattamento aerobico e 1 di digestione anaerobica completato con la sezione di trattamento aerobico) e di 1 impianto di sola digestione anaerobica. Ne deriva un ulteriore incremento della capacità di trattamento dell’intero settore che passa da circa 11,2 milioni di tonnellate del 2021 a circa 12 milioni di tonnellate. L’intero sistema è costituito da 358 impianti, e, in particolare: 285 impianti dedicati al solo trattamento aerobico (compostaggio); 51 impianti di trattamento integrato anaerobico/aerobico e 22 impianti di digestione anaerobica (Tabelle 1, 2 e 3). Nel 2022, la quantità totale di rifiuti recuperati attraverso i processi di trattamento biologico (circa 8,4 milioni di tonnellate) non evidenzia variazioni di rilievo, mostrando, rispetto al 2021, un lieve incremento di 47 mila tonnellate (+ 0,6%). (Figura 1).
Coerentemente con l'andamento della raccolta differenziata, l’analisi dei dati relativi al trattamento biologico, nel suo complesso, mostra una progressiva crescita del settore sia con riferimento alle quantità complessivamente trattate (+ 92,9% tra il 2009 e il 2022), sia con riferimento alla sola frazione organica, i cui quantitativi aumentano, nello stesso periodo, di circa il 91% (Figura 1). Relativamente al trattamento della frazione organica da raccolta differenziata, nel periodo 2018 – 2022 (Figura 2), si evidenzia come i processi di digestione anaerobica in combinazione con il trattamento aerobico, siano quelli che contribuiscono in maniera significativa ai progressi registrati, negli ultimi anni, in materia di recupero dei rifiuti organici. Come prevedibile, il trattamento integrato, grazie anche al maggior numero di unità operative, risulta caratterizzato da una crescita costante che, tra il 2018 e il 2022, si attesta a oltre 620 mila tonnellate, pari al +22,5%. Diverso l’andamento delle altre tipologie di gestione, soprattutto nel caso del compostaggio che mostra, rispetto al 2018, una perdita di 315 mila tonnellate, pari a -9,6%. La digestione anaerobica è caratterizzata da un andamento lievemente crescente (+3,7%) (Figura 2).
L’analisi di questi dati conferma, pertanto, come la combinazione dei due processi anaerobico e aerobico si riveli determinante nella progressione dei quantitativi dei rifiuti organici recuperati proprio per la possibilità di produrre, da una parte, ammendanti di qualità conformi alle caratteristiche previste dalla disciplina sui fertilizzanti da utilizzare in agricoltura, e, dall’altra, utilizzare il biogas generato direttamente per la cogenerazione di energia elettrica e termica e/o ulteriormente purificato per la produzione di biometano destinato all’autotrazione e altri impieghi in sostituzione del gas naturale.
Dati
Tabella 1: Compostaggio dei rifiuti, per regione
ISPRA
a Rifiuti di carta, cartone, legno, rifiuti provenienti da comparti industriali (agroalimentare, tessile, carta, legno), rifiuti da trattamento aerobico e anaerobico dei rifiuti.
Tabella 2: Trattamento integrato anaerobico/aerobico dei rifiuti, per regione
ISPRA
Tabella 3: Digestione anaerobica dei rifiuti, per regione
ISPRA
L'analisi dei dati relativa al settore del compostaggio mostra come, dopo l’aumento registrato nel 2021, la riconversione di alcuni impianti da trattamento aerobico a trattamento integrato anaerobico/aerobico e la conseguente deviazione dei flussi di rifiuti organici (Frazione organica+verde) verso quest’ultima tipologia di gestione, abbiano determinato una contrazione dei quantitativi avviati a questa tipologia di trattamento nel biennio 2021 - 2022. La quantità complessiva dei rifiuti trattati, pari a 3,8 milioni di tonnellate, evidenzia, infatti, una riduzione di oltre 197 mila tonnellate (-4,9%). Ancora più rilevante la variazione nel trattamento della frazione organica della raccolta differenziata che, con un quantitativo di circa 3 milioni di tonnellate, denota un decremento dell’8,5%, corrispondente a circa 275 mila tonnellate. Si rileva, in particolare, una riduzione di circa 141 mila tonnellate nel trattamento aerobico della frazione umida, corrispondente a un calo del 7,6%. Maggiore, in termini percentuali (- 9,8%) la contrazione relativa alla frazione verde, il cui quantitativo si riduce di circa 134 mila tonnellate (Tabella 1). Nel Nord, dove è più concentrata la presenza di impianti di tipo integrato anaerobico/aerobico e i maggiori flussi di rifiuti organici vengono deviati verso tale tipologia di trattamento, la quantità di rifiuti destinata a compostaggio (circa 1,3 milioni di tonnellate, pari al 43,3% del totale nazionale) denota, rispetto al 2021, un decremento di oltre 228 mila tonnellate (-15,1%). Analoga, anche se con variazioni meno significative, la tendenza nelle regioni centrali dove si assiste a una riduzione dei rifiuti organici di circa 67 mila tonnellate (-12,7%) con un quantitativo gestito nel 2022 pari a circa 458 mila tonnellate, corrispondente al 15,5% del totale nazionale. Nel Meridione, invece, dove oltre 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti della raccolta differenziata (pari al 41,2% del totale nazionale) sono avviati a compostaggio, si registra rispetto al 2021, un aumento di circa 21 mila tonnellate (+1,7%). (Tabella 1).
Il settore del trattamento integrato anaerobico/aerobico è caratterizzato, tra il 2021 e il 2022, da un'ulteriore crescita dei quantitativi dei rifiuti complessivamente gestiti (circa 3,7 milioni di tonnellate), che evidenziano, rispetto al 2021, un aumento di circa 250 mila tonnellate (+7,3%) mentre, la sola quota dei rifiuti organici della raccolta differenziata (circa 3,4 milioni di tonnellate) presenta un incremento di oltre 149 mila tonnellate (+4,6%) (Tabella 2). L’analisi di dettaglio, relativa alle tre macroaree geografiche del Paese, mostra come, nel 2022, lo sviluppo del settore si concentri soprattutto nelle regioni del Sud, caratterizzate dall’ammodernamento della dotazione impiantistica. L’entrata in esercizio di 4 impianti, in Puglia, di cui 2 di nuova costruzione e 2 oggetto di riconversione, ha determinato un incremento dei rifiuti organici di circa 125 mila tonnellate (+80,7%) il cui quantitativo, circa 280 mila tonnellate, corrisponde all’8,3% del totale gestito a livello nazionale. Anche le regioni del Centro dispongono di una nuova unità che deriva dalla riconversione dal trattamento aerobico e continuano a essere interessate da un andamento positivo che, nell’ultimo anno, coincide con un aumento di poco più di 5 mila tonnellate, pari all’1,8%; la frazione organica gestita, pari a circa 289 mila tonnellate, rappresenta l’8,5% del totale avviato a trattamento a livello nazionale. Le regioni settentrionali, pur in presenza di 5 nuovi impianti di trattamento integrato, di cui 2 oggetto di riconversione dal trattamento aerobico, sono caratterizzate da un andamento più stabile. Il quantitativo della frazione organica della raccolta differenziata, pari a 2,8 milioni di tonnellate, fa rilevare un moderato aumento di 19 mila tonnellate, pari allo 0,7% in più rispetto al 2021, e costituisce l’83,2% del totale trattato a livello nazionale (Tabella 2).
La digestione anaerobica, anche se interessa quantitativi di rifiuti decisamente ridotti rispetto a quelli gestiti attraverso il trattamento integrato anaerobico/aerobico, contribuisce anche al recupero delle frazioni organiche della raccolta differenziata. Il quantitativo complessivo di rifiuti avviato a digestione anaerobica, pari a oltre 884 mila tonnellate, mostra una lieve flessione rispetto al 2021 (-0,6%, pari a 5.290 tonnellate); in calo anche la quota dei rifiuti organici della raccolta differenziata (oltre 315 mila tonnellate) per cui si conferma il trend negativo già registrato nel 2021, con una ulteriore riduzione di oltre 6 mila tonnellate, pari all’1,9% (Tabella 3). Nel Nord, dove sono collocati 19 dei 22 impianti in esercizio, si delinea un andamento analogo al biennio 2020 – 2021; il quantitativo dei rifiuti organici (oltre 248 mila tonnellate, pari al 78,8% del totale nazionale) indica, infatti, un’ulteriore contrazione di circa 18 mila tonnellate, corrispondente al 6,7%. Anche nel Meridione, dove operano due impianti, si assiste a una lieve flessione di mille tonnellate, pari all’1,9%. Nelle regioni del Centro, invece, si segnala l’entrata in esercizio di un nuovo impianto dedicato al trattamento delle frazioni organiche da raccolta differenziata, il cui quantitativo, circa 13 mila tonnellate, corrisponde al 4% del totale gestito a livello nazionale (Tabella 3).