QUANTITÀ DI RIFIUTI SPECIALI INCENERITI E RECUPERATI ENERGICAMENTE E NUMERO DI IMPIANTI DI INCENERIMENTO

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Irma Lupica

    Abstract
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    Abstract

    Nel 2021 sono stati avviati ad incenerimento 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti speciali di cui circa 654 mila tonnellate (59,2% del totale) non pericolosi e circa 450 mila tonnellate (40,8% del totale) pericolosi. Il numero totale degli impianti che hanno ricevuto rifiuti speciali è pari a 74, 31 dei quali autorizzati principalmente al trattamento di rifiuti urbani. La gran parte degli impianti è localizzata al Nord (46) mentre al Centro e al Sud sono presenti, rispettivamente, 7 e 21 impianti. Coerentemente con la distribuzione del parco impiantistico la parte prevalente dei rifiuti speciali è trattata negli impianti localizzati al Nord (81,7% del totale con oltre 900 mila tonnellate), cui seguono le regioni del Sud con il 15,7% (173 mila tonnellate) e del Centro con il 2,6% (29 mila tonnellate).

    Descrizione

    Si definisce "impianto di incenerimento" qualsiasi unità e attrezzatura tecnica, fissa o mobile, destinata al trattamento termico di rifiuti con o senza recupero del calore prodotto dalla combustione. L’indicatore in esame misura le quantità (espressa in tonnellate) di rifiuti speciali trattati in impianti di incenerimento e il relativo numero di impianti presenti sul territorio.

    Scopo

    L'indicatore consente di conoscere le quantità di rifiuti speciali destinati all’incenerimento e il numero di impianti presenti sul territorio nazionale; consente di effettuare comparazioni tra diverse realtà territoriali e di fornire supporto nei processi decisionali e nelle politiche ambientali.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    Il riferimento normativo comunitario, in materia di incenerimento dei rifiuti, è la Direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010 relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento) che è stata recepita in ambito nazionale nel titolo III bis della Parte IV del Codice ambientale (D.Lgs. 152/06). Tale Direttiva regola in maniera completa l’incenerimento e il coincenerimento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi a partire dalla realizzazione degli impianti, comprendendo anche le diverse fasi dell’attività di incenerimento dal momento della ricezione dei rifiuti fino allo smaltimento dei residui. In particolare, il decreto detta specifiche disposizioni in materia di: valori limite di emissione; metodi di campionamento, di analisi e di valutazione degli inquinanti derivanti dagli impianti di incenerimento e di coincenerimento dei rifiuti; criteri e norme tecniche generali riguardanti le caratteristiche costruttive, funzionali e gestionali degli impianti di incenerimento e di coincenerimento, con particolare riferimento alle esigenze di assicurare una protezione integrata dell’ambiente contro le emissioni causate da detti impianti; criteri temporali di adeguamento alle nuove disposizioni degli impianti esistenti. La Decisione 2019/2010/UE della Commissione ha stabilito le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per l'incenerimento dei rifiuti che fungono da riferimento per stabilire le condizioni di autorizzazione, compresi i valori limite di emissione in condizioni di esercizio normali, per le installazioni di cui al capo II della Direttiva 2010/75/UE (AIA).

    DPSIR
    Pressione
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici

    ISPRA - Rapporto rifiuti speciali 2023

    Limitazioni

    Nessuna limitazione

    Ulteriori azioni

    Nessuna

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    ISPRA/ARPA/APPA
    Accessibilità dei dati di base

    Modello Unico di dichiarazione Ambientale MUD ISPRA - Catasto rifiuti (http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it).

    Copertura spaziale

    Nazionale, Regionale

    Copertura temporale

    2011-2021

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    L'indicatore misura la quantità di rifiuti speciali inceneriti in Italia. L'informazione viene fornita disaggregata rispetto alle diverse tipologie di rifiuto, ovvero rifiuti speciali pericolosi e rifiuti speciali non pericolosi trattati in impianti di incenerimento. Inoltre, vengono forniti i quantitativi inceneriti sia con un dettaglio di singolo impianto sia a livello regionale. La base informativa è costituita dai dati contenuti nel Modello Unico di Dichiarazione Ambientale comunicato da parte dei soggetti individuati dall'articolo 189 comma 3 del D.Lgs. n. 152/2006 alle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura territorialmente competenti. L’indicatore misura anche il numero di impianti di incenerimento dei rifiuti speciali.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    L'indicatore si presenta attendibile e affidabile con riferimento alla raccolta dati e ai metodi di misura. Si presta a descrivere un trend ed è facile da interpretare. Fornisce una base informativa che può essere utilizzata per confronti a livello internazionale.

    Stato
    Non definibile
    Trend
    Non definibile
    Valutazione/descrizione dello stato

    Nel 2021 sono stati avviati ad incenerimento 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti speciali di cui circa 654 mila tonnellate (59,2% del totale) non pericolosi e circa 450 mila tonnellate (40,8% del totale) pericolosi (Tabella 1). Il numero totale degli impianti che hanno ricevuto rifiuti speciali è pari a 74, 31 dei quali autorizzati principalmente al trattamento di rifiuti urbani (Tabella 3).

    Valutazione/descrizione del trend

    In Italia l'incenerimento dei rifiuti speciali è una modalità di smaltimento poco diffusa, nel 2021 è pari allo 0,6% sul totale gestito (178 milioni di tonnellate). Rispetto al 2020, si registrano una riduzione dei quantitativi totali dei rifiuti speciali inceneriti (-15,9%, 209 mila tonnellate) (Tabella 1) e una diminuzione del numero di impianti (-7,5%, -6 unità) (Tabella 3). Nel decennio 2012-2021 nonostante il numero di impianti si riduca di 16 unità i rifiuti speciali inceneriti crescono del 28,8% (Tabelle 1,2,3 e Figura1.

    Commenti

    Nel 2021 sono stati avviati ad incenerimento 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti speciali trattate sia in impianti di incenerimento di rifiuti speciali sia in impianti dedicati, prevalentemente, al trattamento di rifiuti urbani e autorizzati dalle autorità competenti come impianti di smaltimento (D10) e/o come impianti di recupero energetico (R1), ai sensi della nota 4 dell’allegato C del D.Lgs. 152/06. In particolare, sono state trattate con l’operazione di recupero R1 quasi 574 mila tonnellate di rifiuti speciali (Tabella 4). Gli impianti di incenerimento di rifiuti speciali presenti sul territorio nazionale, nel 2021, sono 74 di cui 46 al Nord, in particolare in Lombardia e in Emilia-Romagna, 7 al Centro e 21 al Sud (Tabella 3). I dati regionali, infatti, mostrano che in Lombardia sono inceneriti il 50,1% del totale dei rifiuti speciali trattati in Italia e il 43,7% dei rifiuti pericolosi, mentre in Emilia Romagna sono inceneriti il 17,3% dei rifiuti speciali totali e il 16,5% di quelli pericolosi (Tabella 2). Rispetto al 2020, le quantità di rifiuti speciali pericolosi presentano un incremento dell’8% mentre quelle relative ai rifiuti non pericolosi diminuiscono del 27,1% (Tabella 1 e Figura 1).

    Allegati
    Titolo

    Tabella 1: Quantità di rifiuti speciali inceneriti in Italia, per tipologia di rifiuto

    Fonte

    ISPRA

    Titolo

    Tabella 2: Quantità di rifiuti speciali totali (RS) e speciali pericolosi (RSP) inceneriti in Italia

    Fonte

    ISPRA

    Titolo

    Tabella 3: Numero di impianti di incenerimento per rifiuti speciali

    Fonte

    ISPRA

    Titolo

    Tabella 4: Quantità di rifiuti speciali utilizzati in impianti di incenerimento con recupero di energia (R1) – (2021)

    Fonte

    ISPRA

    Legenda

    NP: non pericolosi P: pericolosi

    Thumbnail
    Titolo

    Figura 1: Trend dei rifiuti speciali inceneriti in Italia, per tipologia di rifiuto

    Fonte

    ISPRA