Descrizione 1
Costanza Mariotta
I rifiuti da operazioni di costruzione e demolizione costituiscono, in termini assoluti, il flusso più rilevante dei rifiuti speciali prodotti sia a livello europeo sia nazionale. Il settore delle costruzioni, attraverso l’uso intenso delle risorse naturali, genera forti impatti sul territorio e un progressivo impoverimento della materia prima dovuti all'apertura di cave di inerti naturali. La Commissione europea ha, pertanto, ritenuto prioritario monitorare il flusso dei rifiuti provenienti dalle attività di costruzione e demolizione fissando, all’articolo 11 della Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti, un obiettivo specifico di preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e altri tipi di recupero di materiale, incluse le operazioni di colmatazione che utilizzano i rifiuti in sostituzione di altri materiali. Nel 2021 il tasso di recupero e riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione, si attesta all’80,1%, al di sopra dell’obiettivo del 70% fissato per il 2020 dalla Direttiva 2008/98/CE .
L’indicatore fornisce il quantitativo di rifiuti speciali non pericolosi derivanti dalle operazioni di costruzione e demolizione, identificati dal capitolo 17 dell’Allegato alla Decisione 2000/532/CE, as esclusione delle terre e rocce da scavo e dei materiali di dragaggio, avviati alla preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e altri tipi di recupero di materiale. La base informativa è costituita dalle dichiarazioni ambientali (MUD) presentate annualmente dai soggetti obbligati ai sensi dell’art. 189 del D.Lgs. 152/2006. Secondo la modalità di verifica dell’obiettivo, individuata con la decisione 2011/753/UE, il calcolo del tasso di recupero va effettuato rispetto ai quantitativi di rifiuti generati dalle attività di costruzione e demolizione. In assenza dell’obbligo di dichiarazione MUD per i soggetti produttori, la produzione di rifiuti generati dalle operazioni di costruzione e demolizione, afferenti al solo capitolo 17 dell’Elenco europeo dei rifiuti, viene quantificata ricorrendo a una specifica metodologia di stima che prevede l’utilizzo delle informazioni contenute nella banca dati MUD inerenti alle operazioni di gestione condotte sui rifiuti del citato capitolo 17.
Monitoraggio dell’obiettivo fissato dalla Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti, dove all’art. 11 viene individuato l’obiettivo di preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e altre forme di recupero di materia, escluso il materiale allo stato naturale di cui alla voce 170504 dell’Elenco europeo dei rifiuti (terre e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 170503), posto pari al 70% entro il 2020.
Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti.
Decisione 2011/753/UE che istituisce regole e modalità di calcolo per verificare il rispetto degli obiettivi di cui all’articolo 11, paragrafo 2, della Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.
Al fine di tendere verso una società europea del riciclaggio con un alto livello di efficienza delle risorse, la Commissione europea ha ritenuto necessario inserire il flusso di rifiuti generato dal settore delle costruzioni tra quelli prioritari da sottoporre a monitoraggio, fissando, all’articolo 11 della Direttiva 2008/98/CE, uno specifico obiettivo di preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e altri tipi di recupero di materiale, incluse le operazioni di colmatazione che utilizzano i rifiuti in sostituzione di altri materiali. L’obiettivo, posto pari al 70%, dovrà essere raggiunto entro il 2020 ed è stato introdotto nell’ordinamento nazionale all’articolo 181 del D.Lgs. n. 152/2006. A tal riguardo, si segnala che la Direttiva 2018/851/UE (facente parte del cosiddetto pacchetto economia circolare) ha inserito il nuovo punto 6 al citato articolo 11 della Direttiva 2008/98/CE, secondo cui, entro il 31 dicembre 2024, la Commissione valuterà l’introduzione di obiettivi in materia di preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione e le relative frazioni di materiale specifico. Le modalità di calcolo che gli Stati membri possono adottare per la verifica del raggiungimento dell'obiettivo fissato dalla direttiva europea sono state individuate dalla Decisione 2011/753/UE.
Descrizione 2
ISPRA, Rapporto Rifiuti Speciali, Edizioni 2017-2023 ISPRA, Rapporto Rifiuti Speciali - Edizione 2014
Migliorare le informazioni sui processi di trattamento dei rifiuti da costruzione e demolizione per valutare la qualità degli aggregati riciclati prodotti. Anche in previsione di obiettivi per singole frazioni di materiale, incentivare le pratiche di demolizione selettiva per incrementare il riciclaggio in linea con le misure introdotte dal pacchetto economia circolare (articolo 11 della Direttiva 2008/98/CE, come modificata dalla Direttiva (UE) 2018/851). Tali disposizioni sono state recepite nell’ordinamento nazionale all’articolo 205 del D.Lgs. 152/2006, comma 6-quinquies, che prevede la promozione delle pratiche di demolizione selettiva “onde consentire la rimozione e il trattamento sicuro delle sostanze pericolose e facilitare il riutilizzo e il riciclaggio di alta qualità, di quanto residua dalle attività di costruzione e demolizione tramite la rimozione selettiva dei materiali, nonché per garantire l'istituzione di sistemi di selezione dei rifiuti da costruzione e demolizione almeno per legno, frazioni minerali (cemento, mattoni, piastrelle e ceramica, pietre), metalli, vetro, plastica e gesso”.
Qualificazione dati
Utilizzate le informazioni contenute nella banca dati delle dichiarazioni ambientali annuali (MUD) effettuate dai soggetti obbligati ai sensi della legislazione vigente (non accessibile al pubblico).
Nazionale
2010-2021
Qualificazione indicatore
Le modalità di calcolo che gli Stati membri possono adottare per la verifica del raggiungimento dell’obiettivo fissato dalla direttiva europea, sono state individuate dalla Decisione 2011/753/UE. Per quanto riguarda i rifiuti da operazioni di costruzione e demolizione, la metodologia indicata all’allegato III definisce quale tasso di recupero dei rifiuti da costruzione e demolizione il rapporto tra la “quantità recuperata di rifiuti da costruzioni e demolizioni” e la “quantità totale di rifiuti da costruzioni e demolizioni prodotti”. Tutte le elaborazioni sono state condotte a livello di singolo codice dell'Elenco Europeo dei Rifiuti. Ai fini del calcolo del tasso di recupero, si assume che la produzione annuale di rifiuti non pericolosi da operazioni di costruzione e demolizione (denominatore della formula prevista nella metodologia di calcolo della Decisione 2011/753/CE) sia equivalente alla quantità di rifiuti da costruzione e demolizione avviati a recupero o smaltimento, ad esclusione delle quantità di rifiuti sottoposti a operazioni intermedie di gestione al fine di evitare duplicazione dei dati (operazioni di trattamento preliminare, quali il trattamento chimico, fisico, biologico e il ricondizionamento). Le informazioni inerenti alla produzione dei rifiuti da costruzione e demolizione vengono trasmesse conformemente al Regolamento 2150/2002/CE relativo alle statistiche sui rifiuti e comprendono:
“a) rifiuti prodotti dalla sezione F del codice NACE Rev.2 quale citato nell’allegato I, sezione2, dello stesso regolamento:
06.1 – Rifiuti di metallo ferroso
06.2 – Rifiuti di metallo non ferroso
06.3 – Rifiuti metallici misti
07.01 – Rifiuti di vetro
07.4 – Rifiuti in plastica
07.4 – Rifiuti in legno
b) il totale della categoria di rifiuti (di tutte le attività economiche):
12.1 – Rifiuti minerali da costruzioni e demolizioni conformemente all’allegato III del regolamento summenzionato”.
Per il calcolo delle quantità recuperate, a seguito della bonifica della banca dati MUD, vengono presi in considerazione i quantitativi di rifiuti elencati nell’allegato III alla citata Decisione 2011/753/EU avviati a operazioni di recupero (R3, R4, R5, R12), con l’esclusione dei quantitativi di rifiuti importati e recuperati in Italia. Nel dettaglio, le quantità recuperate di rifiuti da operazioni di costruzione e demolizione vengono trasmesse includendo esclusivamente i seguenti i codici del capitolo 17 dell’allegato della decisione 2000/532/CE: 170101, 170102, 170103, 170107, 170201, 170202, 170203, 170302, 170401, 170402, 170403, 170404, 170405, 170406, 170407, 170411, 170508, 170604, 170802, 170904. Nel calcolo dell’obiettivo, pertanto, non sono presi in considerazione i quantitativi di terre e rocce da scavo e di materiali di dragaggio. La quantità di rifiuti utilizzata per operazioni di colmatazione deve essere comunicata separatamente dalla quantità di rifiuti preparata per essere riutilizzata, riciclata o utilizzata per altre operazioni di recupero materiale. Sono stati considerati ai fini della determinazione del tasso di recupero i quantitativi di rifiuti esportati dal nostro Paese, conformemente alle disposizioni del Regolamento (CE) n. 1013/2006 sul trasporto transfrontaliero dei rifiuti, per avviarli a operazioni di recupero/smaltimento in altri Paesi UE e fuori UE.
Dall’analisi dei dati, il tasso di recupero e riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione nel 2021 si colloca al di sopra dell’obiettivo previsto dalla Direttiva 2008/98/CE (70% nel 2020), con l'80,1% (Figura 1).
Il tasso di recupero e riciclaggio si conferma in crescita dal 2010 al 2021, passando dal 68,5% all'80,1%, superando l'obiettivo previsto dalla Direttiva 2008/98/CE (70% nel 2020) già a partire dal 2011 (74,1%) (Figura 1).
Dati
Tabella 1: Produzione dei rifiuti da costruzioni e demolizioni secondo la codifica del Regolamento (CE) n. 2150/2002 relativo alle statistiche sui rifiuti
ISPRA
Tabella 2: Preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e altre forme di recupero di materia dei rifiuti da costruzioni e demolizioni secondo la codifica del Regolamento (CE) n. 2150/2002 relativo alle statistiche sui rifiuti”
ISPRA
a) Inclusi i quantitativi di rifiuti avviati ad attività di recupero in impianti di discarica pari a 439 mila tonnellate nel 2018, 644 mila tonnellate nel 2019, 503 mila tonnellate nel 2020 e 343 mila tonnellate nel 2021.
b) Comprese le esportazioni pari a 86 mila tonnellate nel 2018, 110 mila tonnellate nel 2019, 89 mila tonnellate nel 2020 e 120 mila tonnellate nel 2021.
Dopo il drastico calo registrato nel biennio 2019-2020 a causa della crisi sanitaria, economica e sociale legata alla pandemia da Covid-19, l’analisi dei dati mostra una ripresa del settore dell’edilizia nel 2021. Va rilevato che tale settore è stato oggetto, negli ultimi anni, di incentivi governativi mirati alla riqualificazione energetica degli edifici. Le attività di costruzione/ristrutturazione, nonché la prosecuzione e l'avvio di opere pubbliche infrastrutturali, hanno determinato un aumento significativo dei quantitativi di rifiuti prodotti che si attestano, ad esclusione delle terre e rocce e dei materiali di dragaggio, a quasi 59,4 milioni di tonnellate (+18,4% rispetto al 2020, corrispondente a 9,2 milioni di tonnellate) (Tabella 1).
Il recupero di materia, complessivamente pari a quasi 47,6 milioni di tonnellate, registra un incremento del 21,7% rispetto al 2020, corrispondente a circa 8,5 milioni di tonnellate(Tabella 2). Si segnala che per la parte minerale dei rifiuti da operazioni di costruzione e demolizione, la principale forma di recupero è la trasformazione in inerti fini o grossolani che possono essere utilizzati nella produzione di calcestruzzo o asfalto o nella costruzione di strade.
Il tasso di recupero, calcolato sulla base dei dati di produzione e gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione, si attesta, nel 2021, all'80,1%, al di sopra dell’obiettivo del 70% fissato dalla Direttiva 2008/98/CE per il 2020 (Figura1). Come richiesto all’art.4 della Decisione 753/2011/UE, la quantità di rifiuti utilizzata per operazioni di colmatazione viene comunicata separatamente dalla quantità di rifiuti preparata per essere riutilizzata, riciclata o usata per altre operazioni di recupero di materiale. Nel 2021, tale quantità è pari a 375 mila tonnellate, 73mila tonnellate in più rispetto al 2020 (Figura 2). Considerando anche i quantitativi utilizzati per operazioni di colmatazione, il tasso di recupero si attesta all’80,7%.