PRECIPITAZIONI

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Giovanni Braca, Barbara Lastoria

    Abstract
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    Abstract

    L'indicatore fornisce la valutazione (espressa in mm) dell'altezza d'acqua, ragguagliata alla superficie del territorio nazionale, che precipita al suolo (sia in forma liquida sia solida) per ciascun mese e per l'intero anno. 

    L'indicatore relativo al 2023 è confrontato, per ciascun mese dell'anno, con i corrispondenti valori medi del periodo 1951–2023 ottenuti mediante la medesima metodologia. Nel 2023 il valore delle precipitazioni totali annue è stato di 923,9 mm, di poco inferiore al corrispondente valore medio di lungo periodo (LTAA).

    Descrizione

    È un indicatore di stato che misura i volumi d'acqua affluiti sul territorio nazionale attraverso l’interpolazione spaziale delle piogge misurate dai pluviometri. La misura delle piogge viene principalmente eseguita dalle strutture regionali subentrate agli Uffici periferici del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN), secondo standard e procedure normate dalla World Meteorological Organization (WMO), recepite dal SIMN nel quaderno "Norme tecniche per la raccolta e l'elaborazione dei dati idrometeorologici - parte I". Le misure di precipitazione sono effettuate anche dall'Aeronautica Militare, da altre strutture regionali e dai gestori delle reti agrometeorologiche.

    La valutazione della precipitazione sulla griglia regolare è stata effettuata mediante interpolazione spaziale dei valori di precipitazione mensile rilevati da oltre 2.500 stazioni pluviometriche, non uniformemente distribuite sul territorio nazionale.

    Scopo

    La conoscenza degli afflussi meteorici a scala mensile è necessaria per effettuare il bilancio idrologico finalizzato alla gestione delle risorse idriche e per lo studio e la prevenzione degli eventi estremi di siccità idrologica. Essa è inoltre necessaria, più in generale, per la caratterizzazione climatica di un territorio.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    La normativa vigente non fissa obiettivi ambientali specifici. 

    Le norme di riferimento per lo svolgimento del monitoraggio sono: 

    • Legge 267/98, recante "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180, recante misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania" (G.U. Serie Generale n. 183 del 7 agosto 1998);
    • D.Lgs. 152/06, recante "Norme in materia ambientale" (G.U. Serie Generale n. 88 del 14-04-2006 - Suppl. Ordinario n. 96);
    • D.Lgs. 49/2010, recante "Attuazione della Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni" (G.U. Serie Generale n. 77 del 02.04.2010).
    DPSIR
    Stato
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici
    Limitazioni

    L'indicatore è stimato sulla base di un set di stazioni pluviometriche che potrebbero essere non omogeneamente distribuite sul territorio e la cui numerosità potrebbe essere diversa da un anno all'altro. Tali circostanze, insieme al diverso metodo di stima spaziale utilizzato, suggeriscono particolare attenzione e cautela quando si confronta l'indicatore nello spazio e nel tempo.

    Ulteriori azioni

    Nessuna ulteriore azione.

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Mensile
    Fonte dei dati
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    Servizi idro-meteorologici regionali e delle province autonome
    Accessibilità dei dati di base

    I dati di precipitazione utilizzati sono in massima parte quelli raccolti e pubblicati dalle strutture regionali e provinciali a cui, in base all'art. 92 del D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998, sono state trasferite le funzioni e i compiti degli uffici periferici del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN, ora confluito in ISPRA) del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali. I dati di precipitazione utilizzati nell'elaborazione dell’indicatore sono accessibili consultando i siti internet degli enti oppure tramite opportuna richiesta. I dati sono aggregati alla scala mensile sulla griglia regolare del BIGBANG di risoluzione 1 km, che ricopre l'intero territorio nazionale, e sono disponibili sul portale Groupware dell'ISPRA (https://groupware.sinanet.isprambiente.it/bigbang-data/library/bigbang_80). 

    Copertura spaziale

    Nazionale

    Copertura temporale

    1951–2023

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    Il calcolo dell'indicatore è sviluppato a partire dalla valutazione della precipitazione su una griglia regolare di risoluzione 1 km, che ricopre l'intero territorio nazionale, effettuata sulla base dei valori rilevati dalle stazioni di monitoraggio pluviometrico. 

    Il metodo di interpolazione spaziale utilizzato è il Natural Neighbor, così come implementato nel modello BIGBANG-Bilancio Idrologico Gis BAsed a scala Nazionale su Griglia regolare, versione 8.0, sviluppato e implementato in ambiente GIS dall'ISPRA.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    L'informazione espressa dall’indicatore è rilevante per gli scopi relativi alla difesa del suolo e all'approvvigionamento idrico. Inoltre, proviene da dati acquisiti e validati secondo procedure omogenee a livello nazionale che ne consentono una buona comparabilità temporale e spaziale

    Stato
    Medio
    Trend
    Stabile
    Valutazione/descrizione dello stato

    Il valore del totale annuo delle precipitazioni del 2023 è risultato di poco inferiore alla media del periodo. Tale circostanza comporta una minore disponibilità di risorsa idrica rinnovabile.

    L'anomalia percentuale della precipitazione sull'intero territorio nazionale per l'anno 2023 è stata di circa il –3%, rispetto alla media di lungo periodo 1951–2023.

    Valutazione/descrizione del trend

    Non si rileva, mediante il test di Mann-Kendall, alcun trend, statisticamente significativo al 5%, del valore totale annuo delle precipitazioni nel periodo 1951–2023.

    Commenti

    Le stime delle precipitazioni mensili e annue del 2023 sono confrontate con i rispettivi valori medi di lungo periodo (LTAA-Long Term Annual Average) elaborati con la medesima metodologia. 

    Il 2023 è stato caratterizzato da un deficit di precipitazione che ha interessato la parte nord occidentale del territorio nazionale. L’anomalia percentuale rispetto alla media LTAA sul periodo 1951–2023, registrata sull’intero territorio nazionale, è stata del –3% (Figura 1). La precipitazione totale annua ragguagliata al territorio nazionale per il 2023 è stata stimata in 923,9 mm (279,1 miliardi di metri cubi), rispetto a una media (1951–2023) stimata in 949,5 mm (286,8 miliardi di metri cubi). Tuttavia, se il totale annuo della precipitazione nel 2023 si è discostato solo del –3% rispetto alla media di lungo periodo, molto diversi sono stati gli scostamenti delle precipitazioni mensili dello stesso anno rispetto ai corrispondenti valori medi del periodo 1951–2023. Come si evince dalla Figura 1, nei mesi di gennaio, maggio, giugno, luglio e agosto la precipitazione mensile è risultata superiore alla media, mentre negli altri mesi è stata inferiore con un minimo nel mese di febbraio con –59%. Il mese di maggio ha invece fatto registrare una precipitazione superiore al doppio di quella media, con un'anomalia percentuale di +114%. 

    Anche la distribuzione spaziale delle precipitazioni annue sul territorio nazionale nel 2023 (Figura 2) è stata diversa da quella media di lungo periodo (Figura 3). Il rapporto tra la precipitazione del 2023 e la media di lungo periodo evidenzia un deficit di precipitazione che ha interessato in particolare l’Italia nord-occidentale e la Sardegna (Figura 4). Il rapporto tra la precipitazione del 2023 e la media di lungo periodo evidenzia un diffuso deficit di precipitazione che raggiunge il suo massimo (in valore assoluto) nel Nord-Ovest, dove si raggiungono, ancorché in maniera non molto estesa, valori anche di –0,5 che significa meno della metà della precipitazione annua media.

    L'indicatore viene trasmesso all'Agenzia Europea dell'Ambiente (European Environmental Agency) nell'ambito del flusso di dati WISE-SoE (Water Information System for Europe-State of Environment). 

    Allegati
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    Figura 1: Altezza di precipitazione mensile, ragguagliata al territorio nazionale relativa al 2023 e media del periodo 1951–2023

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN

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    Figura 2: Distribuzione spaziale dell’altezza di precipitazione annua relativa al 2023

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN

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    Titolo

    Figura 3: Distribuzione spaziale dell’altezza di precipitazione annua media sul lungo periodo (LTAA, 1951–2023)

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN

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    Figura 4: Rapporto tra l’altezza di precipitazione annua del 2023 e quella media del periodo 1951–2023

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN