Descrizione 1
Federico Araneo, Eugenia Bartolucci, Luigi Marangio
L’indicatore fornisce informazioni sui siti d’interesse regionale oggetto di procedimento di bonifica. I dati raccolti, estratti dalle anagrafi/banche dati regionali, sono riferiti a 19 regioni e a 2 province autonome e descrivono un quadro dei siti regionali su tutto il territorio nazionale. Nelle anagrafi/banche dati regionali dei siti oggetto di procedimento di bonifica sono presenti 36.814 siti registrati, di cui 19.474 hanno concluso il procedimento di bonifica. Per il 56% dei siti sono disponibili i dati di superficie. La superficie amministrativa interessata dai procedimenti di bonifica è pari a 43.398 ettari (ed è relativa al 52% dei procedimenti). I dati sullo stato di avanzamento amministrativo dei siti con procedimento in corso mostrano che il 59,5% è in fase di notifica, il 19,4% è nella fase di costruzione del modello concettuale, il 17,7% ha interventi approvati, nel restante 3,4% dei casi, relativi alla Sardegna, l’informazione non è aggiornata. Lo stato della contaminazione è noto per l’84% dei siti con procedimento in corso. Risultano 5.505 siti potenzialmente contaminati, 3.658 siti contaminati e 5.425 siti in attesa di accertamenti analitici. Infine, per quel che riguarda i procedimenti conclusi, solo nel 32,7% dei casi è stato necessario un intervento di bonifica, nel 67,3% il procedimento si è concluso senza intervento.
L’indicatore fornisce informazioni sui siti oggetto di procedure di bonifica estratte dalle anagrafi/banche dati delle Regioni/Province Autonome/ARPA/APPA. Dall’analisi sono esclusi i siti di interesse nazionale (SIN) che sono rappresentati con uno specifico indicatore. L’indicatore fornisce informazioni sul numero di siti registrati in ciascuna anagrafe/ banca dati, distinguendo quelli con procedimento in corso da quelli con procedimento concluso, sul progresso della gestione dei procedimenti, sulla modalità con cui si sono conclusi i procedimenti (con o senza intervento di bonifica), sulle superfici interessate dai procedimenti, sullo stato di contaminazione nonché sulle tipologie di intervento adottate (bonifica, messa in sicurezza permanente (MISP), messa in sicurezza operativa (MISO), intervento misto). Il progresso nella gestione dei siti con procedimento di bonifica in corso è rappresentato secondo tre fasi: notifica, modello concettuale (caratterizzazione ed eventuale analisi di rischio), intervento comprendente progetti approvati, interventi in corso e interventi conclusi in attesa di certificazione o con certificazione parziale. L’informazione relativa alla superficie è stata fornita come superficie “amministrativa” e/o come superficie tecnica. La superficie “amministrativa” è intesa come la superficie afferente all’intera area oggetto del procedimento amministrativo (si intende quindi come la sommatoria delle particelle catastali coinvolte). La superficie “tecnica” (inferiore o tutt’al più pari alla superficie amministrativa) rappresenta, invece, l’area della superficie potenzialmente impattata dal punto di vista ambientale. La superficie tecnica può variare, generalmente diminuire, con l’avanzamento del procedimento in virtù di un miglioramento del quadro conoscitivo. Lo stato di contaminazione è rappresentato secondo quattro categorie: siti in attesa di accertamenti, siti potenzialmente contaminati, siti contaminati, siti non contaminati. Le prime due si riferiscono a una fase “conoscitiva” in itinere, lo stato di contaminazione “sito contaminato” indica l’effettiva e cogente necessità di un intervento di bonifica, mentre sono siti non contaminati quelli risultati tali a seguito delle indagini o a seguito di interventi di bonifica.
Fornire informazioni sui siti contaminati regionali registrati dalle stesse regioni/province autonome nelle anagrafi/banche dati e più in generale sui siti oggetto di procedimenti di bonifica, sul progresso nella loro gestione, sullo stato di contaminazione, sulle superfici interessate.
La gestione dei siti contaminati è regolamentata, in Italia, dal D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. (Parte IV, Titolo V). Il D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. individua l’analisi di rischio come strumento chiave per la definizione di sito contaminato e relativa gestione.
Il D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., all’articolo 251, prevede che le regioni e le province autonome predispongano l'anagrafe dei siti da bonificare che deve contenere l'elenco dei siti sottoposti ad intervento di bonifica e ripristino ambientale nonché degli interventi realizzati nei siti medesimi, l’individuazione dei soggetti cui compete la bonifica, gli enti pubblici di cui la regione intende avvalersi, in caso d’inadempienza dei soggetti obbligati, ai fini dell’esecuzione d’ufficio.
La normativa vigente fissa le condizioni per la conclusione del procedimento che, nel caso dei siti contaminati, consistono nel raggiungimento degli obiettivi di bonifica, mentre non stabilisce limiti temporali al raggiungimento di specifici traguardi procedimentali o di bonifica.
Descrizione 2
2023, ISPRA. Lo stato delle bonifiche dei siti contaminati in Italia: secondo rapporto sui dati regionali. Rapporto 387/2023
2022, ISPRA, Ambiente in Italia: uno sguardo di insieme, Annuario dei dati ambientali 2022
2017, ISPRA. Annuario dei dati ambientali – Edizione 2017
Sebbene l’implementazione dei dati sia in costante aggiornamento, alla data di riferimento non è possibile avere un quadro completo della contaminazione e dello stato di avanzamento delle bonifiche in Italia mancando ancora l’aggiornamento ed una sovrapponibilità completa con i dati dei Siti di Interesse Nazionale inclusi nelle rispettive regioni e province autonome.
Acquisizione dei dati aggiornati della regione Sardegna ad oggi disponibili solo aggregati al livello comunale e aggiornati al 31-12-2019 e acquisizione dei dati mancanti di Umbria e Liguria consentirà di presentare un quadro completo dei siti regionali.
Acquisizione di informazioni relative alla estensione delle superfici dei siti (amministrativa e tecnica) per i procedimenti oggi privi di tale informazione.
Definizione dello stato di contaminazione per i procedimenti che oggi risultano privi di definizione.
Verifica e acquisizione dei dati sullo stato di contaminazione per i procedimenti per i quali sono risultati incoerenti rispetto allo stato del procedimento.
Qualificazione dati
MOSAICO - Banca Dati SNPA dei siti oggetto di procedimento di bonifica. https://mosaicositicontaminati.isprambiente.it/index.html
Nazionale (I); Regionale (R 20/20)
2016-2021
Qualificazione indicatore
- Il progresso nella gestione dei siti con procedimento in corso è espresso in termini di numero di siti che si trovano in ciascuna delle seguenti 3 fasi:
- “Notifica”: riguarda la prima fase procedurale costituita dall’avvio del procedimento.
- “Modello concettuale”: è formulato il modello concettuale del sito, sia in termini di accertamento della presenza e quantificazione della contaminazione nelle matrici ambientali, sia in termini di definizione dei percorsi critici sorgente-percorso-bersaglio sui quali intervenire nell’eventuale fase di intervento di bonifica/MISO/MISP.
- “Bonifica”: raggruppa gli step procedurali che vanno dall’approvazione di un intervento di bonifica/MISO/MISP fino alla sua conclusione in attesa di certificazione.
La definizione dello stato di contaminazione dei siti si articola in tre scenari possibili:
- nei siti in fase di notifica, lo stato della contaminazione è classificato come “in attesa di accertamenti analitici”
- A seguito dell’esecuzione delle indagini preliminari e/o del piano della caratterizzazione il confronto con i valori di screening tabellari (CSC) per le matrici suolo e acque sotterranee determina l’identificazione dei siti potenzialmente contaminati (C>CSC); in alcune situazioni, specialmente per le acque sotterranee o nel caso dell’applicazione di procedure semplificate, il superamento di tali limiti tabellari può portare alla designazione del sito come contaminato.
- successivamente, attraverso l’analisi di rischio sito specifica che stabilisce nuovi valori soglia (CSR), il sito può essere dichiarato contaminato (C>CSR) o non contaminato (C<CSR).
Per la gestione dei siti accertati come contaminati sono previsti dalla normativa interventi di:
• messa in sicurezza operativa (MISO): interventi eseguiti in un sito con attività in esercizio atti a garantire un adeguato livello di sicurezza per le persone e per l'ambiente, in attesa di ulteriori interventi di messa in sicurezza permanente o bonifica da realizzarsi alla cessazione dell'attività; comprende inoltre gli interventi di contenimento della contaminazione da mettere in atto in via transitoria fino all'esecuzione della bonifica o della messa in sicurezza permanente, al fine di evitare la diffusione della contaminazione all'interno della stessa matrice o tra matrici differenti;
• messa in sicurezza permanente (MISP): interventi atti a isolare in modo definitivo le fonti inquinanti rispetto alle matrici ambientali circostanti e a garantire un elevato e definitivo livello di sicurezza per le persone e per l'ambiente; in tali casi devono essere previsti piani di monitoraggio e controllo e limitazioni d'uso rispetto alle previsioni degli strumenti urbanistici;
• bonifica: interventi atti ad eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti o a ridurre le concentrazioni delle stesse presenti nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque sotterranee ad un livello uguale o inferiore ai valori delle concentrazioni soglia di rischio (CSR).
Le superfici interessate dai procedimenti sono indicate in ettari (ha) e sono accompagnate dalla percentuale dei siti per i quali sono disponibili tali informazioni rispetto al numero totale di siti censiti.
Un confronto attendibile tra i dati aggiornati al 2021 e quelli al 2020mostra un aumento del numero totale dei procedimenti di 1.792 unità (+5,1% del numero totale dei procedimenti al 2020), risultante da un aumento di 651 procedimenti conclusi (+3,5% rispetto ai procedimenti che risultavano conclusi nel 2020), un aumento di 1.141 procedimenti in corso (+7 %) (Figura 1). In prima analisi tale aumento è da ricondurre a 1.111 nuove attivazioni nel 2021 di cui 386 si sono chiuse nello stesso anno (tabella 6); il restante aumento di procedimenti in corso e una quota di aumento dei procedimenti conclusi è invece da attribuire ad un miglioramento delle conoscenze acquisite in ambito regionale e conseguentemente a una rappresentazione più vicina alla realtà delle anagrafi/banche dati delle regioni/province autonome e del database nazionale MOSAICO.
Il censimento dei procedimenti di bonifica regionali è in costante aumento a partire dal primo anno di compilazione dell’indicatore (2016) (Figura 1).
In generale, rispetto ai dati precedenti relativi al periodo 2016-2021 si osserva un aumento del numero di siti e delle informazioni collegate (stato di avanzamento dei siti con procedimento in corso, stato della contaminazione) che interessa la maggior parte delle regioni, ad eccezione del dato relativo alle superfici che risulta ridotto in termini quantitativi ma migliorato in termini qualitativi. Alcune differenze sono imputabili alla modifica della modalità di raccolta dati in particolare al passaggio da una raccolta dati aggregata a livello comunale a quella del singolo procedimento a seguito della messa in esercizio di MOSAICO, avvenuta nel 2021.
Il trend, ormai consolidato da un sessennio, vede l’aumento del numero di procedimenti di bonifica, dapprima molto accelerato tra i dati 2017 e quelli 2016 (+33,3% dei procedimenti totali); successivamente, nel quinquennio 2017-2021, l’aumento è risultato moderato in termini di procedimenti in corso (+905 procedimenti nel quinquennio – 5,5%), notevolmente più consistente per i procedimenti conclusi (+6.216 nel quinquennio 2017-2021, pari al 46,9%) e, conseguentemente, per i procedimenti totali (+7.121 pari al +24%) (Figura 1).
Il numero di nuove attivazioni avvenute nel quinquennio 2017-2021 è di 5.750 procedimenti, 2.439 dei quali pari al 42,4%, risultano conclusi (tabella 6). L’aumento dei procedimenti è imputabile anche all’implementazione dei dati nelle anagrafi/dalle banche dati. Ad oggi non risulta possibile distinguere le variazioni dovute al reale ingresso, avanzamento e chiusura dei procedimenti dalle attività di implementazione e modifiche delle anagrafi/banche dati regionali.
Dati
Tabella 1: siti registrati nelle anagrafi/banche dati regionali dei siti oggetto di procedimento di bonifica
Elaborazione ISPRA su dati SNPA, Regioni, Province Autonome
Aggiornamento 31/12/2021 e 31/12/2019
a - dati parziali
b - dati aggiornati al 31-12-2019
Tabella 2: superficie dei siti registrati nelle anagrafi/banche dati regionali dei siti oggetto di procedimento di bonifica
Elaborazione ISPRA su dati SNPA, Regioni, Province Autonome
Aggiornamento 31/12/2021 e 31/12/2019
Tabella 3: progresso nella gestione dei siti con procedimento in corso
Elaborazione ISPRA su dati SNPA, Regioni, Province Autonome
Aggiornamento 31/12/2021 e 31/12/2019
a - dati parziali
b - dati aggiornati al 31-12-2019
Tabella 4: stato della contaminazione per i siti oggetto di procedimento di bonifica (in corso e concluso)
Elaborazione ISPRA su dati SNPA, Regioni, Province Autonome
31/12/2021; 31/12/2019 per la Regione Sardegna
Tabella 5: siti con procedimento amministrativo concluso con e senza intervento di bonifica
Elaborazione ISPRA su dati SNPA, Regioni, Province Autonome
Aggiornamento 31/12/2021; 31/12/2019 per la Regione Sardegna
a - dati parziali
b - dati aggiornati al 31-12-2019
Tabella 6: Attivazioni di nuovi procedimenti nel 2021 e nel quinquennio 2017-2021
Elaborazione ISPRA su dati SNPA, Regioni, Province Autonome
a - dati parziali
31/12/2021
Il numero di siti registrati in ciascuna anagrafe/banca dati regionale non rimane costante ma generalmente aumenta nel tempo con l’attivazione di nuovi procedimenti. Inoltre, i siti con procedimento concluso continuano a rimanere inseriti nell’anagrafe/banca dati. Il totale dei siti registrati nelle anagrafi/banche dati regionali è costituito dai procedimenti in corso e da quelli conclusi. I siti con procedimento amministrativo in corso sinora censiti sono ubicati prevalentemente in Campania (18%), Lombardia (17%) e Toscana (12%). Le percentuali più alte (superiori al 70%) di siti con procedimento amministrativo concluso si riscontrano nella provincia autonoma di Bolzano e Umbria (89%), in Valle d’Aosta (83%) in Friuli-Venezia Giulia (81%), in Lombardia (75%) e nella provincia autonoma di Trento (74%). Le informazioni sul progresso della gestione dei siti con procedimento di bonifica in corso sono disponibili per l’intero territorio nazionale. Dai dati disponibili aggiornati al 31-12-2021 risulta che il 59,5% è in fase di notifica, il 19,4% è in fase di modello concettuale e il 17,7% è in fase di intervento (Figura 2).. Le percentuali più alte riscontrabili a livello regionale con riferimento allo stato più avanzato del procedimento, cioè i cosiddetti “siti in fase di intervento”, si osservano nella provincia autonoma di Bolzano (69%), in Emilia-Romagna (52%), in Liguria (47%) ed in Piemonte (46%) (Tabella 3).
La superficie amministrativa nota interessata da procedimenti di bonifica è pari a 43.398 ettari ed è relativa al 52% dei procedimenti. La superficie tecnica è pari a 14.337 ettari ed è relativa al 27% dei procedimenti. Per il 56% dei procedimenti è stato fornito almeno un dato di superficie (amministrativa o tecnica) (Tabella 2). Esaminando i dati dei procedimenti in corso la superficie amministrativa interessata è pari a 23.442 ettari ed è pari al 48% dei procedimenti in corso mentre la superficie tecnica dei procedimenti in corso è nota solo nel 15%. Sui procedimenti conclusi la percentuale dei siti per i quali è nota la superficie amministrativa sale al 55% ed è pari a 19.956 ettari; la superficie tecnica, pari a 5.239 ettari, è nota per il 39% dei siti con procedimento concluso.
Lo stato della contaminazione è definito per l’84% dei siti con procedimento in corso e per il 93% di quelli con procedimento concluso. Di tali siti (32.568), il 16,6% (5.425) è in attesa di accertamenti, il 16,9% (5.505) è potenzialmente contaminato, l’11% (3.568) è contaminato e il 55,5% è non contaminato (18.070). Per i procedimenti rimanenti (4.246, pari all’11,5% dei procedimenti totali) lo stato di contaminazione è non noto (10,5%) o non coerente con lo stato del procedimento (1%, pari a 374 procedimenti). (Tabella 4). I procedimenti di bonifica si sono conclusi a seguito di indagini nel 67,3%dei casi e nel 32,7% a seguito di interventi di bonifica (Tabella 5).
La tipologia di intervento adottata (bonifica, MISP, MISO, intervento misto) nei siti con intervento approvato e in quelli con intervento concluso è rappresentata rispettivamente nelle Figure 3 e 4. Le informazioni di dettaglio sulla tipologia di intervento sono disponibili per il 74% dei siti con progetto approvato (2.499), da cui risulta che nel 76,9% dei casi si tratta di intervento di bonifica, nel 12,1% di MISP e nel 6,2% di MISO (Figura 3).
Nel caso dei siti con intervento concluso (6.363), tali informazioni di dettaglio sono disponibili per il 70% dei siti da cui risulta che nel 91,4% dei casi si tratta di bonifica e nel 3,5% di MISP e nello 0,4% di MISO (Figura 4).