QUANTITATIVI DI SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI NEGLI STABILIMENTI A PERICOLO DI INCIDENTE RILEVANTE

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Fabrizio Vazzana, Francesca Pepe

    Abstract
    Immagine
    Abstract

    L’ indicatore analizza la tipologia di sostanze o categorie di sostanze/miscele pericolose più diffuse negli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, presenti sul territorio nazionale e dichiarati dai gestori degli stabilimenti soggetti al D.Lgs. 105/2015. Tra le categorie di sostanze pericolose (Allegato 1 - parte 1 del D.Lgs. 105/2015) maggiormente diffuse in termini quantitativi, si rilevano quelle appartenenti alla Sezione “P” - Pericoli fisici, in particolare i liquidi infiammabili. Molto diffuse sono anche le sostanze pericolose per l’ambiente che rientrano nella categoria di pericolosità “E” - Pericoli per l’ambiente. Le regioni con la maggior presenza di sostanze tossiche risultano la Lombardia e la Sardegna seguite dall’ Emilia Romagna e dal Piemonte. Mentre la regione dove sono presenti i maggiori quantitativi di sostanze infiammabili è la Sicilia, seguita dal Friuli-Venezia Giulia, la Lombardia e dalla Sardegna. Si registra una cospicua presenza, distribuita su tutto il territorio italiano, di gas liquefatti infiammabili e gas naturali (GPL e metano) e di prodotti petroliferi.

    Descrizione

    È possibile avere informazioni utili per la mappa dei pericoli associati a uno stabilimento, oltre che dall’attività svolta, anche dai quantitativi, dalla tipologia e dalle proprietà delle sostanze e miscele pericolose in esso presenti. Questo indicatore analizza la tipologia di sostanze o categorie di sostanze/miscele pericolose più diffuse negli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, presenti sul territorio nazionale e dichiarati dai gestori degli stabilimenti (di soglia inferiore e di soglia superiore) soggetti al D.Lgs. 105/2015, così come specificate rispettivamente nell’allegato 1 - parte 1 (categorie delle sostanze pericolose) e parte 2 (sostanze pericolose specificate) del medesimo decreto.

    Scopo

    Stimare la natura prevalente dei rischi cui sono soggetti l’uomo, l'aria, il suolo, il sottosuolo, la falda e le acque superficiali in relazione alla presenza di determinate sostanze e miscele pericolose negli stabilimenti a rischio di incidente rilevante.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Ha una soglia o un valore di riferimento con il quale poterlo confrontare
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    D. Lgs. 105/2015

    DPSIR
    Pressione
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici

    ISPRA-MASE, Inventario Seveso

    ISPRA, Annuario dei dati ambientali - Vari anni

    Limitazioni

    Dipende dalla tempestività e dall'esattezza delle informazioni che pervengono all’ ISPRA da parte dei gestori, ora sottoposte ad un processo di validazione prima dell’approvazione.

    Ulteriori azioni

    nessuna

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Continua
    Fonte dei dati
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    MASE (Ministero dell'ambiente e della Sicurezza Energetica)
    Accessibilità dei dati di base

    Tutte le informazioni provengono dall’ Inventario nazionale degli stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti, previsto dall’ articolo 5, comma 3 del D.Lgs. 105/2015. https://www.rischioindustriale.isprambiente.gov.it/seveso-query-105/Default.php

    Copertura temporale

    Dati aggiornati al 31 dicembre 2023

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    Tutte le informazioni sono tratte dall'Inventario Nazionale degli stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti, previsto dall’ articolo 5, comma 3 del D.Lgs. 105/2015. L'inventario permette l'estrazione di un file excel che permette di estrapolare dopo differenti passaggi, i dati necessari per l'aggiornamento dell'indicatore.

    Qualità dell'informazione

    Si tratta di informazioni fornite dai gestori alle Autorità competenti (tra cui il MASE, tramite l’ ISPRA) ai sensi di specifici obblighi previsti dal D.Lgs. 105/2015, che prevede sanzioni amministrative e penali in caso di mancata dichiarazione. I dati vengono poi raccolti, validati ed elaborati dall’ ISPRA, anche mediante comparazione con le informazioni in possesso delle regioni e Agenzie regionali territorialmente competenti.

    Stato
    Non definibile
    Trend
    Non definibile
    Valutazione/descrizione dello stato

    Allo stato attuale, visto ormai raggiunto un livello di conoscenza sufficiente per i gestori nella compilazione del modulo di notifica e nella corretta classificazione delle sostanze presenti, non sono da aspettarsi per il futuro oscillazioni sensibili.

    Valutazione/descrizione del trend

    Rispetto alla precedente ricognizione del giugno 2023, si evidenzia un sensibile incremento delle sostanze pericolose per la salute, identificato in Sardegna, mentre si mantengono pressoché costanti gli altri quantitativi totali.

    Commenti

    Nelle Tabelle 1 e 2, per utile informazione, sono indicati: - il numero di ricorrenze per classe di pericolo. Si consideri che in questo caso sostanze che appartengono a più classi di pericolo compaiono più volte; - il numero degli stabilimenti che hanno notificato la sostanza; - il totale della sostanza presente sul territorio nazionale risultante dalla sommatoria delle quantità presenti negli stabilimenti che l'hanno notificata; - le indicazioni di pericolo per ogni sostanza o categoria di sostanze; Tra le categorie di sostanze pericolose dell’Allegato 1 - parte 1 del D.Lgs. 105/2015, maggiormente diffuse in termini quantitativi, si può rilevare la categoria delle sostanze appartenenti alla Sezione “P” - Pericoli fisici, in particolare i liquidi infiammabili. Molto diffuse sono anche le sostanze pericolose per l’ambiente che rientrano nella categoria di pericolosità “E” - Pericoli per l’ambiente (Tabella 1). Tra le sostanze pericolose specificate in Allegato 1 - parte 2 del D.Lgs. 105/2015 risulta una cospicua presenza, distribuita su tutto il territorio italiano, di gas liquefatti infiammabili e gas naturali (GPL e metano) e di prodotti petroliferi (benzina, gasolio, cherosene e olio combustibile). Si rivela anche la presenza consistente di metanolo e ossigeno; si evidenziano infine, anche se concentrati in alcune regioni, quantitativi particolarmente significativi di nitrati d’ammonio e ammoniaca anidra. Per un’analisi più dettagliata è stata analizzata anche la distribuzione sul territorio italiano a livello regionale delle sostanze notificate (Tabelle 3 e 4). Le sostanze pericolose comprese nell’allegato 1 parte 1 sono raggruppate in categorie con affini caratteristiche di pericolosità, ossia: sezione “E” - Pericoli per l’ambiente e sezione, sezione “H” - Pericoli per la salute (che comprende le sostanze con tossicità acuta), sezione “O” - Altri pericoli, sezione “P” - Pericoli fisici (che comprende le sostanze esplosive, infiammabili e comburenti). Le regioni con la maggior presenza di sostanze tossiche risultano la Lombardia la Sardegna, seguite dall’Emilia Romagna e dal Piemonte. Si evidenzia che la regione dove sono presenti i maggiori quantitativi di sostanze infiammabili è la Sicilia, seguita dal Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e Sardegna. Analogamente, la Sicilia risulta la regione con il maggiore quantitativo di sostanze pericolose per l’ambiente, seguita dalla Lombardia. Le sostanze pericolose che rientrano nella sezione O – Altri pericoli, sono presenti in quantitativi meno significativi e le regioni con il quantitativo maggiore sono la Toscana e la Lombardia. Per quanto riguarda le sostanze notificate nell’Allegato 1 - parte 2 del D.Lgs. 105/2015, sono state riportate alcune tra quelle maggiormente diffuse sul territorio italiano, come i gas liquefatti e metano, prodotti petroliferi, metanolo, ossigeno, cloro e diisocianato di toluene. Si segnala che i gas liquefatti (GPL), il gas naturale ed i prodotti petroliferi (benzina, gasolio, cherosene e olio combustibile) sono distribuiti abbastanza uniformemente su tutto il territorio italiano, con punte, per i gas (GPL e metano, riferiti agli stoccaggi sotterranei di gas naturale), in Lombardia, Emilia Romagna e Abruzzo mentre per i prodotti petroliferi, la Sicilia per la presenza di impianti per la raffinazione del petrolio. Per le altre sostanze prese in esame si registrano specifiche concentrazioni in alcune regioni: l’Emilia Romagna per il metanolo, la Toscana e la Lombardia per il cloro, la Lombardia per l’ossigeno e il diisocianato di toluene (Tabella 4). Occorre osservare che essendo i dati presenti nelle tabelle funzione di diversi fattori si è, in qualche caso, cercato di fornire ulteriori brevi informazioni aggiuntive, insufficienti però per un’analisi completa e dettagliata dei dati, obiettivo rimandato a pubblicazioni più specialistiche dell’Istituto.

    Allegati
    Titolo

    Tabella 1-Quantità complessiva sostanze per categorie

    Titolo

    Tabella 2-Quantità complessiva sostanze specificate

    Titolo

    Tabella 3-Quantità complessiva sostanze per categorie per regione

    Titolo

    Tabella 4-Dettaglio (maggiore diffusione) sostanze specificate per regione