STABILIMENTI CON PERICOLO DI INCIDENTE RILEVANTE (DISTRIBUZIONE PROVINCIALE E REGIONALE)

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Fabrizio Vazzana, Francesca Pepe

    Abstract
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    Abstract

    L'indicatore consente di identificare il numero di stabilimenti, per ambito regionale e provinciale, divisi per categoria, in funzione degli adempimenti stabiliti dalla normativa a cui sono soggetti i gestori degli stabilimenti. Al 31 dicembre 2023, il numero complessivo degli stabilimenti considerati pericolosi ai fini di un incidente rilevante, presenti in Italia, è pari a 944. Rispetto a giugno 2023, dove il numero di stabilimenti era pari a 948, si rileva una riduzione (4 in meno). Relativamente alla distribuzione sul territorio nazionale degli stabilimenti notificati, circa un quarto è concentrato in Lombardia e in regioni con elevata presenza di industrie come: Veneto, Piemonte e Emilia-Romagna. Nella quasi totalità delle province italiane è ubicato almeno uno stabilimento a rischio di incidente rilevante.

    Descrizione

    I dati a disposizione per questo indicatore sono il numero di stabilimenti, per ambito regionale e provinciale, divisi per categoria, in funzione degli adempimenti stabiliti dalla normativa a cui sono soggetti i gestori degli stabilimenti. Il Decreto Legislativo 26 giugno 2015, n. 105, coerentemente con la Direttiva europea 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con la detenzione di sostanze pericolose, identifica, in base alla natura e quantità delle sostanze pericolose, due differenti categorie di industrie con pericolo di incidente rilevante associando a ciascuna di esse determinati obblighi. In particolare l’articolo 3, comma 1 del D.Lgs. 105/15 individua le seguenti categorie di stabilimenti: - “Stabilimento di soglia inferiore”: uno stabilimento nel quale le sostanze pericolose sono presenti in quantità pari o superiori alle quantità elencate nella colonna 2 della parte 1 o nella colonna 2 della parte 2 dell’allegato 1, ma in quantità inferiori alle quantità elencate nella colonna 3 della parte 1, o nella colonna 3 della parte 2 dell’allegato 1, applicando, ove previsto, la regola della sommatoria di cui alla nota 4 dell’allegato 1; - “Stabilimento di soglia superiore”: uno stabilimento nel quale le sostanze pericolose sono presenti in quantità pari o superiori alle quantità elencate nella colonna 3 della parte 1 o nella colonna 3 della parte 2 dell'allegato 1, applicando, ove previsto, la regola della sommatoria di cui alla nota 4 dell'allegato 1. I gestori degli stabilimenti che rispondono a tali caratteristiche debbono adempiere a specifici obblighi tra cui, predisporre documentazioni tecniche e informative, differenti a seconda della categoria, per contenuti e destinatari. Nello specifico, è fatto obbligo di presentare alle Autorità competenti, tra cui l’ISPRA, le informazioni di cui al modulo dell’allegato 5 del D.Lgs. 105/2015, predisporre un “Documento di politica di prevenzione degli incidenti rilevanti e l’adozione di un Sistema di Gestione della Sicurezza commisurato ai pericoli e alla complessità aziendale e dei processi impiegati. Il cosiddetto SGS-PIR è obbligatorio per legge, unico caso tra tutti gli altri sistemi di gestione. Per gli stabilimenti di soglia superiore, il gestore è tenuto a redigere un “Rapporto di Sicurezza” da inviare all’autorità competente preposta alla sua valutazione (Comitati Tecnici Regionali dei VVF).

    Scopo

    Fornire un quadro generale delle pressioni esercitate dagli stabilimenti a rischio di incidente rilevante sul territorio.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    Predisposizione dell' Inventario nazionale degli stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti (art. 5, comma 3 del D.Lgs. 105/2015).

    DPSIR
    Pressione
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici

    ISPRA-MASE, Inventario Seveso ISPRA, Annuario dei dati ambientali - Vari anni

    Limitazioni

    Nessuna

    Ulteriori azioni

    nessuna

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Continua
    Fonte dei dati
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    MASE (Ministero dell'ambiente e della Sicurezza Energetica)
    Accessibilità dei dati di base

    Tutte le informazioni provengono dall’ Inventario nazionale degli stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti, previsto dall’ articolo 5, comma 3 del D.Lgs. 105/15. https://www.rischioindustriale.isprambiente.gov.it/seveso-query-105/Default.php

    Copertura spaziale

    Regionale, Provinciale

    Copertura temporale

    31 dicembre 2023

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    Tutte le informazioni sono tratte dall'Inventario Nazionale degli stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti, previsto dall’ articolo 5, comma 3 del D.Lgs. 105/2015. L'inventario permette l'estrazione di un file excel che permette di estrapolare dopo differenti passaggi, i dati necessari per l'aggiornamento dell'indicatore.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    Si tratta di informazioni fornite dai gestori alle Autorità competenti (tra cui il MASE, tramite l’ ISPRA) ai sensi di specifici obblighi previsti dal D.Lgs. 105/2015, che prevede sanzioni amministrative e penali in caso di mancata dichiarazione. I dati vengono poi raccolti, validati ed elaborati dall’ ISPRA, anche mediante comparazione con le informazioni in possesso delle regioni e Agenzie regionali territorialmente competenti. Le informazioni sono facilmente disponibili e aggiornate a intervalli regolari, con un’adeguata copertura spaziale e temporale.

    Stato
    Non definibile
    Trend
    Stabile
    Valutazione/descrizione dello stato

    Al 31 dicembre 2023, il numero complessivo degli stabilimenti considerati pericolosi ai fini di un incidente rilevante, presenti in Italia, è pari a 944. Si rileva una riduzione di 4 unità rispetto a giugno 2023, dove il numero di stabilimenti era pari a 948, c'è stata una riduzione del numero di stabilimenti (4 unità in meno).

    Valutazione/descrizione del trend

    Non si evidenziano variazioni significative, anche considerando la leggera flessione, del numero e del tipo di industrie sottoposte agli obblighi imposti dalla normativa “Seveso”.

    Commenti

    Nella Tabella 1, con riferimento alle informazioni aggiornate a 30 giugno 2023, è sintetizzata la distribuzione sul territorio nazionale degli stabilimenti soggetti al D.Lgs. 105/2015, appartenenti alle diverse categorie (soglia superiore e soglia inferiore) e quindi agli obblighi di cui agli artt. 13 e 15, divisi per province e regioni. Relativamente alla distribuzione sul territorio nazionale degli stabilimenti notificati, circa un quarto è concentrato in Lombardia. Regioni con elevata presenza di industrie a rischio sono anche: Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte (tutte al Nord e con 8-10% ciascuna). Si possono notare particolari concentrazioni di industrie in aree coincidenti per lo più con i poli petrolchimici (ex Enichem) e di raffinazione come Trecate (nel Novarese), Porto Marghera, Ferrara e Ravenna al Nord, Gela (CL), Augusta-Priolo-Melilli-(Siracusa) e Sarroch (CA). Concentrazioni importanti di industrie si trovano anche in corrispondenza di aree industriali nelle province di Milano, Bergamo, Brescia, Napoli, Venezia, Pavia, Alessandria, Vicenza. Negli ultimi tempi, complici la crisi economico-industriale globale e quella dell’industria petrolchimica in particolare, alcune delle suddette aree sono state parzialmente dismesse o sono in fase di trasformazione industriale (dove la chimica del petrolio si sta sostituendo con la chimica verde). Nella quasi totalità delle province italiane è ubicato almeno uno stabilimento a rischio di incidente rilevante, e quelle con un numero elevato di stabilimenti sono: - al Nord: Milano (61 stabilimenti), Bergamo (38), Brescia (37), Ravenna (34), Venezia (21), Pavia (20), Vicenza (20), Alessandria (20), Torino (19), Novara (19), Udine (19), Varese (19), Lodi (18), Monza e Brianza (17), Bologna (16), Genova (16), Verona (14), Cremona (13), Padova (12), Ferrara (11), Mantova (10). Al Centro: Roma (18), Frosinone (17), Livorno (12), Latina (11), Firenze (10). Al Sud e Isole: Napoli (34), Salerno (17), Siracusa (15),Cagliari (12), Catania (11), Caserta (10).

    Allegati
    Titolo

    Tabella 1-Numero di stabilimenti di soglia superiore e inferiore per provincia

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    Figura 1-Stabilimenti di Soglia inferiore presenti per regione

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    Figura 2-Stabilimenti di Soglia superiore per regione

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    Titolo

    Totale stabilimenti Seveso