Descrizione 1
Antonella Bernetti, Antonio Caputo
L'indicatore valuta le emissioni dei gas serra prodotte dal settore dei trasporti per verificare il raggiungimento degli obiettivi nazionali e internazionali. Nel 2022 in Italia i trasporti sono responsabili del 26,6% delle emissioni totali di gas serra. Nel periodo 1990 - 2019 le emissioni del settore trasporti (esclusi i trasporti internazionali/bunkers) crescono del 4,1%; nel 2020 si verifica una marcata riduzione (-18,6%, rispetto al 2019) fondamentalmente imputabile alle misure di restrizione della mobilità dovute alla crisi pandemica, successivamente, dal 2020 al 2021, si registra un aumento delle emissioni pari al 18,9%. Nel 2022, si stima un aumento del 6,7% rispetto all'anno precedente e un ritorno ai livelli pre-pandemia. Nel complesso le emissioni del settore dal 1990 al 2022 aumentano del 7,4%. Varie criticità caratterizzano il sistema dei trasporti nazionali, distante dagli ambiziosi obiettivi al 2030 e al 2050 sull’abbattimento delle emissioni dei gas serra a livello europeo.
Le crescenti concentrazioni in atmosfera dei gas serra determinano significative alterazioni delle temperature globali e del clima terrestre, nonché potenziali danni per gli ecosistemi, gli insediamenti umani, l'agricoltura e le attività socio-economiche. L'indicatore considera le emissioni in atmosfera dei tre principali gas serra, ossia anidride carbonica (CO2), metano (CH4) e protossido di azoto (N2O); gli altri gas serra regolamentati (idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo) non sono rilevanti per il settore dei trasporti.
Valutare le emissioni di gas serra prodotte dal settore dei trasporti, al fine di verificare il raggiungimento degli obiettivi nazionali e internazionali di riduzione delle relative emissioni.
La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), stipulata a New York il 9 maggio 1992, è stata ratificata dalla Legge 65/1994. Il Protocollo di Kyoto, collegato alla Convenzione UNFCCC, stipulato a Kyoto l’11 dicembre 1997, ratificato dalla Legge 120/2002, stabilisce una riduzione delle emissioni totali di gas serra del 6,5% rispetto ai livelli del 1990, entro il periodo 2008-2012. L’ISPRA, su incarico del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, garantisce in Italia la predisposizione e l’aggiornamento annuale dell’inventario dei gas serra secondo i formati richiesti, attraverso le indicazioni del D.Lgs.51/2008 e del D.Lgs. 30/2013, che prevedono l’istituzione di un Sistema Nazionale, National System, relativo all’inventario delle emissioni dei gas serra. Il White Paper, relativamente al trasporto, inclusivo dell’aviazione internazionale ma non della navigazione internazionale, fissa l’obiettivo della riduzione delle emissioni di gas serra, al 2030 del 20% rispetto al 2008, e al 2050 del 60% rispetto al 1990. Il White Paper fissa inoltre gli obiettivi: del conseguimento al 2030 di una logistica urbana senza CO2 nei principali centri urbani; di una riduzione a livello europeo al 2050 delle emissioni di CO2 dai bunker marittimi del 40% rispetto al 2005. Un nuovo accordo globale è stato raggiunto a Parigi nel dicembre 2015, per il periodo successivo al 2020. L’accordo mira a rafforzare la risposta globale alla minaccia dei cambiamenti climatici mantenendo l’aumento della temperatura globale ben al di sotto di 2 °C oltre i livelli preindustriali, perseguendo gli sforzi per limitare l’aumento di temperatura a 1,5 °C; l’accordo di Parigi è entrato in vigore il 4 novembre 2016. Per colmare il divario 2013-2020, l’Emendamento di Doha al Protocollo di Kyoto è stato adottato l’8 dicembre 2012. L’UE e i suoi Stati membri si sono impegnati in questa seconda fase del Protocollo di Kyoto e hanno stabilito di ridurre le emissioni collettive del 20% al di sotto dei livelli del 1990 o altro anno base. La Legge 79/2016, ratifica ed esecuzione dell’Emendamento di Doha al Protocollo di Kyoto, definisce una Strategia nazionale di sviluppo a basse emissioni di carbonio, istituisce il Sistema nazionale in materia di politiche e misure e di proiezioni, definisce il monitoraggio e comunicazione delle emissioni di gas a effetto serra e delle informazioni in materia di cambiamenti climatici. Considerando le emissioni complessive derivanti dai settori non EU-ETS (European Union Emissions Trading Scheme- EU ETS), che oltre al settore trasporti includono anche residenziale, agricoltura e rifiuti, gli obiettivi di riduzione per l’Italia al 2020 e al 2030 sono stabiliti rispettivamente dalla Decisione Effort Sharing(406/2009) e dal Regolamento UE Effort Sharing (2018/842) e sono pari a -13% e -33% rispetto alle emissioni di gas serra del 2005. La Direttiva 2009/30/CE sulla qualità dei carburanti richiede una riduzione dell’intensità dei gas a effetto serra dei carburanti per il trasporto di un minimo del 6% entro il 2020. Riguardo agli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 dai veicoli, gli obiettivi al 2015 per le automobili (Regolamento CE 443/2009) e al 2017 per i furgoni (Regolamento UE 510/2011) sono stati raggiunti già nel 2013. Il 17 aprile 2019, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato il Regolamento UE 2019/631 che stabilisce nuovi standard di emissione di CO2 per auto e furgoni. Il nuovo regolamento si applica dal 1° gennaio 2020. Il Regolamento UE 2019/1242 che stabilisce norme sulle emissioni di CO2 per i veicoli pesanti è entrato in vigore il 14 agosto 2019. Il Quadro 2030 per il clima e l’energia comprende obiettivi politici a livello dell’UE per il periodo dal 2021 al 2030. Gli obiettivi chiave al 2030 sono: una riduzione almeno del 40% rispetto ai livelli del 1990 delle emissioni di gas a effetto serra; una quota almeno del 32% di energia rinnovabile; un miglioramento almeno del 32,5% dell’efficienza energetica. Il quadro è stato adottato dal Consiglio europeo nell’ottobre 2014. Gli obiettivi in materia di energie rinnovabili e di efficienza energetica sono stati rivisti al rialzo nel 2018. Il Regolamento UE 2018/1999, relativo alla governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima, prevede istituti e procedure per conseguire gli obiettivi e traguardi dell’Unione dell’energia, e in particolare i traguardi dell’Unione fissati per il 2030 in materia di energia e di clima. La Direttiva UE 2018/2001 stabilisce un quadro comune per la promozione dell’energia da fonti rinnovabili, fissando un obiettivo vincolante complessivo. Gli Stati membri devono provvedere collettivamente a far sì che la quota di energia da fonti rinnovabili rispetto al consumo finale lordo di energia dell’Unione nel 2030 sia almeno pari al 32%, fissando a tal fine contributi nazionali, come parte dei loro piani nazionali integrati per l’energia e il clima in conformità al Regolamento UE 2018/1999. Il Green Deal Europeo (Commissione Europea, 2019), prevede l’accelerazione della transizione verso una mobilità sostenibile e intelligente e, tra gli altri obiettivi al 2050 per conseguire la neutralità climatica: che le emissioni di gas serra dai trasporti vengano ridotte del 90% rispetto al 1990; il potenziamento della multimodalità, in particolare che venga incrementato il trasporto delle merci via ferrovia ed acqua (il trasporto su rotaia e per via navigabile sono le scelte a minore intensità di carbonio per il trasporto motorizzato); che venga aumentata la produzione e la diffusione di combustibili alternativi sostenibili per il settore dei trasporti. Nell’ottica di contribuire agli obiettivi UE di conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% (“Fit for 55”) rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030, la revisione del Regolamento Effort Sharing sulla condivisione degli sforzi (ESR), adottata formalmente dal Consiglio Europeo a marzo 2023, ha aggiornato gli attuali obiettivi di riduzione delle emissioni degli Stati membri per il 2030 in settori quali i trasporti, gli edifici, l'agricoltura e i rifiuti (per l’Italia l’obiettivo al 2030 è stato aggiornato a -43,7%).
Descrizione 2
Commissione europea, Communication from the Commission to the European Parliament, the Council, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Regions “A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050”, COM(2011) 112, 8.3.2011
Commissione europea, Energy Roadmap 2050 (COM(2011) 885/2)
Commissione europea, Il Green Deal europeo, COM(2019) 640 final
Commissione europea, White Paper on the Future of Europe - Reflections and scenarios for the EU27 by 2025, COM(2017)2025 of 1 March 2017
Commissione europea, White Paper “Roadmap to a Single European Transport Area – Towards a competitive and resource efficient transport system”, COM(2011) 144, 28.3.2011
EEA, European Environment Agency, Monitoring CO2 emissions from passenger cars, anni vari, https://www.eea.europa.eu/data-and-maps/data/co2-cars-emission-20
EEA, Database sulle emissioni annuali di gas serra per Stato membro e categoria, https://www.eea.europa.eu/data-and-maps/data/data-viewers/greenhouse-gases-viewer
IPCC, 2006 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories, 2006
ISPRA, Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera, 2024, https://emissioni.sina.isprambiente.it/inventario-nazionale/
ISPRA, Italian Greenhouse Gas Inventory 1990-2022, National Inventory Report 2024, Rapporti 398/2024,
MASE, Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, 2023, https://www.mase.gov.it/sites/default/files/PNIEC_2023.pdf
MASE, MIMIT, Bilancio energetico nazionale, anni vari, https://dgsaie.mise.gov.it/ben.php
MIMIT, Guida al risparmio di carburanti e alle emissioni di CO2, anni vari, https://www.mise.gov.it/index.php/it/mercato-e-consumatori/qualita-di-prodotti-e-servizi/auto-ed-emissioni-co2
UNFCCC, Database sulle emissioni annuali di gas serra per Paese e categoria, https://di.unfccc.int/detailed_data_by_party
-
Qualificazione dati
EEA, Database sulle emissioni annuali di gas serra per Stato membro e categoria, https://www.eea.europa.eu/data-and-maps/data/data-viewers/greenhouse-gases-viewer
ISPRA, Dati e pubblicazioni sulle serie storiche delle emissioni in atmosfera, https://emissioni.sina.isprambiente.it/inventario-nazionale/
UNFCCC, Database sulle emissioni annuali di gas serra per Paese e categoria, https://di.unfccc.int/detailed_data_by_party
Nazionale
1990 - 2022
Qualificazione indicatore
La stima delle emissioni di gas-serra, richiesta dalla Convenzione Quadro dell'ONU sui cambiamenti climatici, si effettua a partire dai consumi energetici utilizzando opportuni fattori di emissione e applicando algoritmi sofisticati. Vengono utilizzati modelli di calcolo armonizzati a livello europeo. Le emissioni sono calcolate sulla base delle Linee guida IPCC della Convenzione e si riferiscono solo ai trasporti nazionali, escludendo le emissioni dai bunkeraggi internazionali.
Si attribuisce una valutazione scarsa allo stato a causa delle criticità ancora legate al sistema dei trasporti nazionali, distante dagli ambiziosi obiettivi al 2030 ed al 2050 sull’abbattimento delle emissioni dei gas serra a livello europeo. In Italia le emissioni di gas serra dai trasporti nel 2022 rappresentano il 26,6% del totale emesso a livello nazionale (Tabella 1). I trasporti, insieme alle industrie energetiche, risultano i settori maggiormente responsabili delle emissioni. La strada permane la modalità prevalente e resta ancora preponderante l’utilizzo dei carburanti di origine fossile. Dal trasporto aereo, che registra negli anni una forte crescita, nel 2022 si origina solamente il 2,3% delle emissioni da trasporto (dato non riportato in tabella). Nel 2022 il 66,8% delle emissioni di anidride carbonica del settore si produce nell’ambito del trasporto passeggeri; la quota dovuta al trasporto stradale, di passeggeri e di merci, è pari al 91,5% (Tabella 2). Le emissioni dei gas serra provenienti dal settore dei trasporti, pur riducendosi del 14,5% rispetto al 2005, nel 2022 sono pari a 109.774,4 kt CO2 eq. L'obiettivo di riduzione al 2030 fissato per l’Italia dal Regolamento Effort Sharing (EU) 2023/857 è pari a -43,7% rispetto al 2005, per le emissioni complessive di gas serra provenienti dai settori: agricoltura, civile, rifiuti, trasporti e impianti industriali non coperti dal sistema EU-ETS. Nel 2022 il peso dei trasporti sulle emissioni derivanti dal complesso dei settori coperti dal Regolamento Effort Sharing (si veda Indicatore “Emissioni di gas serra nei settori ETS ed ESD”) è pari al 38,8%; il loro contributo è quindi essenziale ai fini del raggiungimento dell’obiettivo previsto al 2030.
Si attribuisce una valutazione negativa al trend in quanto le emissioni dei gas serra dai trasporti dal 1990 al 2022 aumentano del 7,4% (Tabella 1). L’evoluzione nel tempo mostra un andamento legato a quello dei consumi: una crescita fino al 2007 e una decrescita successiva, salvo gli incrementi registrati nel 2014, 2018, 2019, 2021 e 2022. Il trend delle emissioni del settore riflette fondamentalmente l’andamento delle emissioni del trasporto su strada, che ne costituisce la quota preponderante. La modalità che invece registra la crescita maggiore è quella aerea (dato non riportato in tabella). L’andamento del settore è attribuibile alle dinamiche combinate del trasporto passeggeri, di cui l’autotrasporto privato è predominante, e del trasporto merci, ancora fondamentalmente legato al trasporto su gomma che hanno risentito del periodo di crisi economica dal 2007, pur mostrando una ripresa negli ultimi anni. La crescita riscontrata negli anni della domanda di trasporto, nonostante i periodi di crisi, ha controbilanciato il miglioramento conseguito nell’efficienza energetica dei mezzi di trasporto e l’incremento nell’uso di carburanti a minori emissioni. A livello europeo complessivo (EU27), le emissioni del settore dei trasporti mostra una crescita dal 1990 al 2022 di circa il 20%, pur registrando una diminuzione nel periodo 2008 – 2013, oltre che nel 2020. Si noti che il gruppo dei paesi dell’Europa orientale presenta un aumento più accentuato delle emissioni dai trasporti rispetto all’Europa occidentale (Tabella 3).
Dati
Tabella 1: Emissioni di gas serra dal settore dei trasporti per tipo di gas e quota dei trasporti sul totale (esclusi bunker aerei e navali internazionali)
ISPRA
I dati derivano dall'Inventario nazionale delle emissioni dei gas serra comunicato in ambito UNFCCC. Si considerano le emissioni totali nazionali al netto degli assorbimenti dovuti al settore LULUCF (Land use, land-use change and forestry). La serie storica è stata ricalcolata dal 1990 sulla base degli aggiornamenti metodologici intervenuti a livello di stima settoriale IPCC.
Tabella 2: Percentuali di emissioni di CO2 per tipo di traffico e modalità di trasporto (esclusi aerei e navi internazionali) in Italia
ISPRA
I dati derivano dall'Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera comunicato nell'ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC). Il riferimento è ai trasporti di competenza nazionale dal punto di vista delle emissioni di gas serra. La serie storica è stata ricalcolata coerentemente con l'aggiornamento annuale dell'Inventario.
Tabella 3: Emissioni di gas serra dal settore dei trasporti negli altri Stati
Agenzia Europea dell'Ambiente; UNFCCC
Emissioni di gas a effetto serra provenienti dal settore del trasporto, comunicati dai Paesi nell'ambito della UNFCCC e del Meccanismo di monitoraggio dei gas a effetto serra dell'EU. Oltre ai Paesi europei, si è ritenuto utile riportare, per un confronto, anche i dati emissivi di Cina (dato aggiornato al 2014), Federazione Russa, Giappone e USA.
Con riferimento agli Stati membri dell'EU, vengono riportati i dati sulle emissioni di gas serra comunicati nell'ambito del Regolamento MMR dell'EU e anche comunicati nell’ambito della Convenzione UNFCCC.
Anche il Regno Unito e l’Islanda comunicano l’inventario dei gas serra all'EU secondo il MMR ed i loro inventari sono inclusi nell’inventario EU comunicato nell’ambito della Convenzione UNFCCC ai sensi del Protocollo di Kyoto fino alla fine del 2022.
In quanto membri dell'EEA, vengono inclusi anche gli inventari di Norvegia, Liechtenstein, Svizzera e Turchia.
Viene riportata l'aggregazione EU-27 (l'attuale Unione Europea, con riferimento agli inventari dei 27 Stati membri). Per l'Italia sono stati inseriti in tabella i dati più recenti ufficialmente comunicati (aprile 2024), non ancora recepiti nel database AEA alla data di aggiornamento (18 giugno 2024).
Nel 2022, in Italia, i trasporti sono responsabili del 26,6% delle emissioni totali di gas serra (Tabella 1). Le emissioni del settore (esclusi i trasporti internazionali/bunkers) dal 1990 al 2022 aumentano complessivamente del 7,4%: dal 1990 al 2019 crescono del 4,1%, nel 2020 si registra un forte calo (-18,6%) fondamentalmente imputabile alla pandemia, mentre la successiva ripresa comporta un aumento delle emissioni pari al 18,9% dal 2020 al 2021 e pari al 6,7% dal 2021 al 2022. Le emissioni di anidride carbonica, che nel 2022 costituiscono il 99,0% del totale settoriale, sono strettamente collegate ai consumi energetici; la quota preponderante delle emissioni deriva dal trasporto stradale. La maggior parte delle emissioni legate al traffico aereo proviene dai voli internazionali, ossia dagli aerei che garantiscono il collegamento tra Stati dell’UE o tra uno Stato membro e un paese terzo. Il reale impatto delle emissioni aeronautiche sul riscaldamento globale è comunque più elevato, in quanto il trasporto aereo incide sul clima del pianeta rilasciando ad alta quota anche vapore acqueo che può determinare la formazione di scie di condensazione e di cirri, con conseguenze negative sul riscaldamento globale. La riduzione delle emissioni complessive di metano dal trasporto è dovuta all’effetto combinato da un lato dei miglioramenti tecnologici che limitano le emissioni di composti organici volatili dai tubi di scappamento delle auto, e dall’altro all’espansione del parco a due ruote che produce un aumento delle emissioni; va sottolineato che in Italia è presente una considerevole flotta di motocicli e ciclomotori, della quale solo una parte è conforme ai limiti sull’emissione di composti organici volatili (che includono il metano). Le emissioni di protossido di azoto sono legate alla tecnologia dei veicoli e connesse all’utilizzo delle marmitte catalitiche.