PRINCIPALI MISURE SUI CORPI IDRICI

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Martina Bussettini, Francesca Piva

    Abstract
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    Abstract

    La Direttiva 2000/60/CE - Direttiva Quadro Acque (DQA), prevede che per ciascun Distretto idrografico, all'interno del Piano di gestione di bacino idrografico, detto anche Piano di gestione delle acque (PGA), sia stabilito un "Programma di Misure” (PdM) che, a seguito delle analisi effettuate, consenta di raggiungere gli obiettivi ambientali fissati dalla norma medesima (stato "buono" per i corpi idrici naturali; potenziale "buono" per i corpi idrici fortemente modificati o artificiali) entro il 2015. Gli obiettivi di qualità ambientale possono essere derogati o prorogati in casi particolari espressamente previsti dalla DQA.
    La DQA distingue le "misure di base" dalle "misure supplementari". Le prime consistono sostanzialmente nell'applicazione delle misure richieste da altre specifiche direttive (es. Direttiva Nitrati, Direttiva Habitat) e sono elencate nella parte A dell'allegato VI della DQA; le seconde sono invece misure ulteriori (es. riqualificazione fluviale, aumento delle conoscenze, strumenti fiscali) e nella parte B dell'allegato VI è riportato un elenco non esaustivo delle stesse. 
    Stante la molteplicità e il livello di dettaglio delle misure, ai fini del reporting delle informazioni, le misure previste nei PdM sono raggruppate in 25 macro-categorie, le "Key-Type of Measures - (KTM)". Ciascuna KTM serve a mitigare l'impatto di una o più pressioni ed è possibile collegare le une alle altre. In altre parole, per ciascuna KTM può essere rappresentata la percentuale delle tipologie di pressioni significative che tali misure sono chiamate a mitigare.
    Le informazioni elaborate derivano dal reporting sessennale dei Piani di Gestione delle acque redatti dalle Autorità di bacino distrettuali secondo quanto previsto dalla Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE. I dati si riferiscono al sessennio 2010-2015.

    Descrizione

    L'indicatore rappresenta la frequenza di utilizzo delle misure per macro-categorie (Key Type of Measures - KTM) sull'intero territorio nazionale. 
    L’elenco delle KTM (Tabella1) è definito in una linea guida della Commissione europea (WISE Reporting Guidance 2016) che contiene le specifiche tecniche per il reporting delle informazioni riportate nei Piani di Gestione delle acque.
    Si fornisce, inoltre, un quadro delle KTM utilizzate nei Piani di Gestione rispetto alle tipologie di pressione che esse devono mitigare, distinto per acque superficiali e acque sotterranee. 
    Le pressioni sono considerate "significative" se mettono a rischio il raggiungimento degli obiettivi ambientali. Le pressioni si sono state raggruppate per tipologia: pressioni puntuali, pressioni diffuse, prelievi, pressioni idromorfologiche, sconosciute o altro.

    Scopo

    Descrivere le tipologie di misure adottate nei Piani di Gestione distrettuale per mitigare gli impatti delle pressioni significative agenti sui corpi idrici.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È semplice, facile da interpretare
    È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE
    D.Lgs. 152/2006

    La Direttiva Quadro Acque prevede la redazione di un programma di misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi ambientali previsti dall’art.4 della medesima direttiva.

    DPSIR
    Stato
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici

    WFD reporting Guidance 2016
    Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE
    D.Lgs. 152/2006
    Piani di Gestione di Distretto

    Limitazioni

    La compilazione dell’indicatore per la parte relativa alle KTM utilizzate nei Piani di Gestione rispetto alle tipologie di pressione che esse devono mitigare è molto onerosa, poiché le misure incluse nei PGA sono molto numerose, oltreché di competenza di vari enti territoriali. Pertanto, solo alcune delle 8 Autorità di Distretto hanno riportato le informazioni necessarie alla costruzione dell'indicatore.

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Sessennale
    Fonte dei dati
    Autorità di Bacino Distrettuali
    Accessibilità dei dati di base

    I Piani di Gestione delle Acque contengono i programmi di misure e le stesse informazioni sono riportate, standardizzate a livello europeo, attraverso il Reporting WISE. Tali informazioni sono reperibili nei Piani di Gestione accessibili sui siti delle Autorità di bacino distrettuali e, come reporting WISE, sul sito SINTAI (http://www.sintaiacq.isprambiente.it/), attualmente solo nell’area riservata WFD Reporting 2016.

    Copertura spaziale

    Nazionale

    Copertura temporale

    2010-2015

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    Calcolo delle percentuali

    Periodicità di aggiornamento
    Sessennale
    Qualità dell'informazione

    L’indicatore fornisce una buona base per confronti a livello nazionale e internazionale, in quanto l'elenco delle KTM e degli gli indicatori è standardizzato a livello europeo e dunque ne è garantita la comparabilità nel tempo e nello spazio.

    Stato
    Buono
    Trend
    Non definibile
    Valutazione/descrizione dello stato

    Lo stato dell’indicatore è buono in quanto i Distretti hanno stabilito i programmi di misure necessari per raggiungere l’obiettivo ambientale.

    Valutazione/descrizione del trend

    Non è possibile esprimere un giudizio sul trend per gli indicatori poiché nel precedente sessennio non erano previste le KTM.

    Commenti

    Come si evince dalla Figura 1, la misura più frequentemente adottata riguarda la costruzione o l'ammodernamento degli impianti di trattamento dei reflui urbani (KTM1) in attuazione della relativa direttiva comunitaria (Direttiva 91/271/CEE), seguita dall'incremento delle basi conoscitive (KTM14 - Ricerca, miglioramento della base di conoscenze per ridurre l’incertezza). Tutti i distretti hanno fornito l’elenco delle misure previste associate alle relative KTM e quindi l’indicatore rappresenta un quadro a livello nazionale.
    Ciascuna KTM serve a mitigare l'impatto di una o più pressioni ed è possibile collegare le une alle altre. In altre parole, per ciascuna KTM può essere rappresentata la percentuale delle tipologie di pressioni significative che tali misure sono chiamate a mitigare (Figura 2, Figura 3). Per questa rappresentazione sono invece disponibili i dati per 4 distretti su 8, pertanto si ha una rappresentazione parziale 
    Le misure più ricorrenti nei corpi idrici superficiali (Figura 2) sono legate al miglioramento delle condizioni idromorfologiche, con particolare riferimento al regime idrologico. L'esempio più frequente è quello del rilascio dei deflussi ecologici atti a garantire il raggiungimento degli obiettivi ambientali nei corpi idrici a valle di derivazioni medesime e/o a garantire l'equilibrio del bilancio idrologico. Seguono le misure di riqualificazione morfologica e di recupero della continuità idrobiologica (es. scale di risalita).
    Le misure di base sono prevalenti (es. impianti di trattamento; riduzione dei carichi di nutrienti); merita menzione il fatto che, in ottemperanza all'attuazione congiunta dei Piani di Gestione acque e dei Piani di Gestione del rischio di alluvione, sono ricomprese nei piani le cosiddette misure win-win quali le misure di ritenzione naturale dei deflussi, favorevoli sia al raggiungimento della qualità ecologica che alla riduzione del rischio da alluvioni. 
    Le misure più ricorrenti nei corpi idrici sotterranei (Figura 3) sono rivolte a un uso più sostenibile delle risorse idriche e al riequilibrio del bilancio idrico, attraverso l'efficientamento dei sistemi di utilizzo (es. sistemi innovativi di irrigazione), a una riduzione dei prelievi alle sorgenti, che sono considerate quali emergenze dei corpi idrici sotterranei. Particolare attenzione è rivolta alla riduzione o cessazione delle emissioni delle sostanze prioritarie di cui all'art. 78 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.
    Per ambedue le categorie di corpi idrici le misure più utilizzate riguardano l’attività conoscitiva (KTM 14) con valori pari al 28% per le acque superficiali e al 26% per le acque sotterranee.

    Allegati
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    Titolo

    Figura 1: Misure adottate nei Piani di Gestione delle Acque

    Fonte

    Reporting WISE 2016

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    Titolo

    Figura 2: Pressioni significative mitigate da ciascuna KTM - corpi idrici superficiali

    Fonte

    Reporting WISE 2016

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    Titolo

    Figura 3: Pressioni significative mitigate da ciascuna KTM - corpi idrici sotterranei

    Fonte

    Reporting WISE 2016

    Titolo

    Tabella 1: Elenco delle macro-categorie di misure (Key Type of Measures - KTM)

    Fonte

    Reporting WISE 2016