ACQUE INTERNE SUPERFICIALI – ELEMENTI DI QUALITA’ BIOLOGICA NEI FIUMI
Data aggiornamento scheda:L’indicatore deriva dall’applicazione della normativa di riferimento per la determinazione dello stato ecologico delle acque superficiali ai sensi della Direttiva 2000/60/CE. Per il 2021 nell’ambito del flusso dati Soe WISE2 sono stati trasmessi i dati relativi a 732 stazioni di monitoraggio per l’EQB Macrobenthos che nel 54% di esse raggiunge lo stato ecologico "buono o superiore". Nel restante 46% delle stazioni si registra uno stato di qualità inferiore al buono. Per l'EQB Diatomee nel 2021 sono stati trasmessi i dati di 656 stazioni di monitoraggio: nel 74% di esse si rileva uno stato ecologico "buono o superiore", il restante 26% presenta uno stato ecologico inferiore al buono. In riferimento al flusso dati SoE WISE2 del 2022, per l'EQB Macrobenthos sono stati trasmessi i dati relativi a 654 stazioni di monitoraggio e nel 53% di esse si raggiunge lo stato ecologico "buono o superiore". Nel restante 47% delle stazioni si registra uno stato di qualità inferiore al buono; per l’EQB Diatomee sono stati trasmessi i dati di 587 stazioni di monitoraggio: il 69% di esse presenta uno stato ecologico "buono o superiore", nel restante 31% si registra uno stato ecologico inferiore al buono.
ACQUE INTERNE SUPERFICIALI – ELEMENTI DI QUALITA’ BIOLOGICA NEI LAGHI
Data aggiornamento scheda:L’indicatore deriva dall’applicazione della normativa di riferimento per la determinazione dello stato ecologico delle acque superficiali ai sensi della Direttiva 2000/60/CE. Dai dati trasmessi nell’ambito del flusso SoE WISE2 riferito al 2021, si rileva che l'EQB Fitoplancton è stato monitorato in 152 stazioni e nel 69% di esse raggiunge lo stato ecologico "buono o superiore". Nel restante 31% delle stazioni si registra uno stato di qualità inferiore al buono.
In riferimento al flusso dati SoE WISE2 del 2022, l'EQB Fitoplancton è stato monitorato in 124 stazioni e nel 66% di esse raggiunge lo stato ecologico "buono o superiore". Il restante 34% delle stazioni presenta uno stato di qualità inferiore al buono.
INDICE SINTETICO INQUINAMENTO DA NITRATI DELLE ACQUE SOTTERRANEE
Data aggiornamento scheda:L’indice fornisce informazioni sul livello d’inquinamento da nitrati delle acque sotterranee di un dato territorio. L’indice è un numero razionale compreso tra 0 e 1; esprime contemporaneamente le seguenti informazioni: lo stato generale delle acque, in un dato territorio, rispetto all’inquinamento da nitrati di origine agricola; la qualità dell’inquinamento, espresso in termini di classi percentuali di superamento della soglia “inquinamento”, di raggiungimento/superamento delle soglie di “attenzione” e “significatività”, così come definite dall'ISPRA, tenendo anche conto delle disposizioni di cui alla Direttiva 91/676/CEE (Direttiva Nitrati).e dei successivi orientamenti applicativi elaborati in ambito UE. Con riferimento al quadriennio 2016-2019, a livello nazionale l'indice si attesta a 0,888, valore che corrisponde a una situazione ambientale positiva, considerato, tra l’altro, che oltre il 68% dei siti di monitoraggio presentano una concentrazione di nitrati inferiore alla soglia di significatività di 25 mg/l.
NITRATI NELLE ACQUE SOTTERRANEE
Data aggiornamento scheda:L'indicatore fornisce la percentuale di stazioni di monitoraggio delle acque sotterranee suddivise in classi di qualità in funzione della concentrazione media dei nitrati rilevata nell'arco di un quadriennio di monitoraggio (2016-2019); in particolare il 68,1% delle stazioni presenta una concentrazione media di nitrati inferiore a 25 mg/l; solo il 12,6% dei punti monitorati ha registrato una concentrazione media superiore o pari ai 50 mg/l. Inoltre, da un’analisi del trend dell'ultimo quadriennio (2016-2019) rispetto al quadriennio precedente (2012-2015) si evince un andamento prevalentemente stabile della concentrazione dei nitrati, una diminuzione della concentrazione media nel 37,9% delle stazioni comuni tra i due quadrienni, a fronte di un aumento registrato solo nel 22,7% delle medesime stazioni.
PERCENTUALE DI ACQUE REFLUE DEPURATE
Data aggiornamento scheda:La percentuale di acque reflue depurate esprime la quantità di carico organico biodegradabile che raggiunge gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane rispetto al carico organico totale prodotto dagli agglomerati (maggiori o uguali a 2.000 a.e.) presenti sul territorio nazionale. Nel 2020, detta percentuale è pari al 93,3%, inferiore a quella del 2018 (95,4%).
PRESSIONE SUI CORPI IDRICI
Data aggiornamento scheda:L'indicatore fornisce un quadro a livello nazionale delle tipologie di pressioni che agiscono sui corpi idrici superficiali e sotterranei. Tali informazioni derivano dal reporting dei Piani di Gestione delle acque redatti dalle Autorità di bacino distrettuali secondo quanto previsto dalla la Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE. I dati si riferiscono al sessennio 2010-2015.
PRINCIPALI MISURE SUI CORPI IDRICI
Data aggiornamento scheda:La Direttiva 2000/60/CE - Direttiva Quadro Acque (DQA), prevede che per ciascun Distretto idrografico, all'interno del Piano di gestione di bacino idrografico, detto anche Piano di gestione delle acque (PGA), sia stabilito un "Programma di Misure” (PdM) che, a seguito delle analisi effettuate, consenta di raggiungere gli obiettivi ambientali fissati dalla norma medesima (stato "buono" per i corpi idrici naturali; potenziale "buono" per i corpi idrici fortemente modificati o artificiali) entro il 2015. Gli obiettivi di qualità ambientale possono essere derogati o prorogati in casi particolari espressamente previsti dalla DQA.
La DQA distingue le "misure di base" dalle "misure supplementari". Le prime consistono sostanzialmente nell'applicazione delle misure richieste da altre specifiche direttive (es. Direttiva Nitrati, Direttiva Habitat) e sono elencate nella parte A dell'allegato VI della DQA; le seconde sono invece misure ulteriori (es. riqualificazione fluviale, aumento delle conoscenze, strumenti fiscali) e nella parte B dell'allegato VI è riportato un elenco non esaustivo delle stesse.
Stante la molteplicità e il livello di dettaglio delle misure, ai fini del reporting delle informazioni, le misure previste nei PdM sono raggruppate in 25 macro-categorie, le "Key-Type of Measures - (KTM)". Ciascuna KTM serve a mitigare l'impatto di una o più pressioni ed è possibile collegare le une alle altre. In altre parole, per ciascuna KTM può essere rappresentata la percentuale delle tipologie di pressioni significative che tali misure sono chiamate a mitigare.
Le informazioni elaborate derivano dal reporting sessennale dei Piani di Gestione delle acque redatti dalle Autorità di bacino distrettuali secondo quanto previsto dalla Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE. I dati si riferiscono al sessennio 2010-2015.
SOSTANZE CHIMICHE NELLE ACQUE SOTTERRANEE
Data aggiornamento scheda:Il monitoraggio chimico dei corpi idrici sotterranei nel periodo 2018-2020 ha evidenziato che le sostanze di origine antropica maggiormente critiche a scala nazionale per lo stato chimico sono il nitrato e il triclorometano. Mentre tra le diverse sostanze di possibile origine naturale presenti nei corpi idrici sotterranei, significativa è la conducibilità elettrica correlata alla presenza dei cloruri che rappresenta un ottimo indicatore di salinizzazione delle acque sotterranee, sia di origine marina per gli acquiferi costieri sia di acque profonde fossili. Nel periodo 2014-2020 la concentrazione dei nitrati è stazionaria nel 78,8% delle stazioni monitorate, in diminuzione nell’11,8% e in aumento nel restante 9,4%. In Abruzzo e in Emilia-Romagna si registrano le percentuali più alte delle stazioni con tendenza in diminuzione (22,8%), mentre nel Lazio la percentuale più alta di stazioni con tendenza in aumento (20,6%). Il triclorometano presenta concentrazioni stazionarie nel 72,6% delle stazioni, una tendenza in diminuzione nel 24,9% e solo nel restante 2,5% una tendenza in aumento. Nelle Marche e in Piemonte si evidenziano alte percentuali con tendenza in diminuzione, rispettivamente 81,4% e 70,7%. La conducibilità elettrica presenta tendenze stazionarie nel 78,6%, in diminuzione nel 4,6% e in aumento nel restante 16,8% In Emilia-Romagna si registra il valore più alto di tendenze in diminuzione (14,5%), mentre nel Lazio si ha la percentuale più alta di tendenze in aumento (25%).
SOSTANZE CHIMICHE NELLE ACQUE SUPERFICIALI
Data aggiornamento scheda:Il monitoraggio chimico dei corsi d'acqua nel 2017 è stato eseguito dalle ARPA/APPA su un totale di 1.867 stazioni di monitoraggio appartenenti a 15 regioni e 2 province autonome.
La rappresentazione dell’indicatore è stata effettuata considerando sia gli Standard di Qualità Ambientale - Medio Annuo (SQA - MA) sia Standard di Qualità Ambientale - Concentrazione Massima Ammissibile ( SQA-CMA) nelle acque superficiali definiti nel D.Lgs. 172/2015.
Su scala nazionale l’87,1% delle stazioni non presenta superamenti degli SQA-MA e il 98,6% delle stazioni non presenta superamenti degli SQA-CMA.
STATO CHIMICO DELLE ACQUE SOTTERRANEE (SCAS)
Data aggiornamento scheda:L'indicatore di Stato Chimico delle Acque Sotterranee (SCAS) fornisce una valutazione della qualità chimica dei corpi idrici sotterranei italiani in base al confronto delle concentrazioni di alcuni inquinanti rispetto agli Standard di Qualità Ambientale e ai Valori Soglia delle tabelle 2 e 3 del DM 6/7/2016. A seconda se vengono rispettati o meno i limiti di concentrazione tabellari, lo stato chimico di un corpo idrico può risultare in stato buono o scarso e concorre, insieme allo stato quantitativo, a definire lo stato complessivo delle acque sotterranee. L’indicatore è stato popolato a partire dai dati di classificazione dei corpi idrici del Reporting WISE del 3° Piano di Gestione (PdG). A livello nazionale, nel sessennio di classificazione 2016-2021 inerente al 3° PdG, si evidenzia un aumento dei corpi idrici sotterranei classificati in stato chimico buono, che raggiungono il 70% del totale (rispetto al 58% del 2° PdG), con una percentuale di corpi idrici in stato scarso del 27%. A livello di distretto, le percentuali di corpi idrici che raggiungono lo stato chimico buono variano dal 56%, registrato nel Distretto Sicilia, all'85% nel Distretto Alpi Orientali. In tutti i distretti idrografici i corpi idrici in stato sconosciuto sono in netta riduzione rispetto al ciclo precedente, con la totalità di corpi idrici classificati nei Distretti Alpi Orientali, Appennino Meridionale e Sicilia.
STATO CHIMICO DELLE ACQUE SUPERFICIALI INTERNE
Data aggiornamento scheda:L’indicatore fornisce una valutazione della qualità chimica dei corpi idrici superficiali italiani. Lo stato chimico è valutato in base alle concentrazioni, nelle matrici acqua e biota, delle sostanze chimiche appartenenti all’Elenco di Priorità di tab 1/A (D.Lgs. 152/2006 ss.mm.ii), distinte in prioritarie, pericolose prioritarie e altre sostanze. Per ogni sostanza dell'Elenco di Priorità la norma italiana, in attuazione delle Direttive europee, fissa gli Standard di Qualità Ambientale (SQA) che devono essere rispettati per poter assegnare lo stato chimico buono a un corpo idrico. Lo stato chimico concorre, assieme allo stato ecologico, alla valutazione dello “stato ambientale” complessivo di ogni corpo idrico. L’indicatore è stato popolato a partire dai dati di classificazione dei corpi idrici del Reporting WISE del 3° Piano di Gestione (PdG). Sia a livello nazionale sia di distretto, per quanto riguarda i fiumi e laghi, si registra un aumento, rispetto al ciclo precedente, dei corpi idrici classificati in stato chimico buono e una riduzione dei corpi idrici non classificati.
STATO DI AVANZAMENTO DEI PIANI D'AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE
Data aggiornamento scheda:I Piani d'Ambito (PdA) nell'ambito della gestione delle risorse idriche rappresentano uno strumento per pianificare e programmare le attività del Sistema Idrico Integrato (SII) ovvero dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue. L'indicatore fornisce a scala nazionale un quadro dei Piani d'Ambito attualmente vigenti negli Ambiti Territoriali Ottimati (ATO) in cui il territorio risulta suddiviso in attuazione della normativa vigente. Attualmente il territorio nazionale è diviso in 62 ATO perimetrate dalle regioni sulla base di regole contenute all'interno del Codice dell'Ambiente (D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, Parte III) il quale non fissa limiti minimi dimensionali degli ATO, ma detta una serie di criteri per la delimitazione che fanno riferimento a: (i) unità del bacino idrografico e localizzazione delle risorse e dei loro vincoli di destinazione in favore dei centri abitati interessati; (ii) unicità della gestione (cioè erogazione sull'intero territorio dell'ATO di tutte le componenti del servizio idrico integrato da parte di un unico soggetto gestore); (iii) adeguatezza delle dimensioni gestionali (definita sulla base di parametri fisici, demografici, tecnici).
STATO DI AVANZAMENTO DEI PIANI DI GESTIONE DEI DISTRETTI IDROGRAFICI
Data aggiornamento scheda:La Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE (DQA) prevede il riesame e l’aggiornamento dei Piani di Gestione dei bacini idrografici (PdG) entro 15 anni dall'entrata in vigore della direttiva stessa e, successivamente, ogni sei anni (art. 13). Pertanto, in attuazione di tale indicazione, al fine di elaborare il ciclo di pianificazione relativo al periodo 2015-2021, nel 2012 fu avviato il riesame e l'aggiornamento dei primi PdG adottati nel 2010. Il processo si concluse con l’approvazione dei piani tra marzo e giugno 2016. Successivamente iniziò l’elaborazione del secondo aggiornamento dei PdG, come previsto dall'art. 117 comma 2bis del D.Lgs. 152/2006. L’aggiornamento si è concluso nel mese di dicembre 2021 con l'adozione dei PdG (per tutti i distretti idrografici) da parte della Conferenza Istituzionale Permanente. I Piani di Tutela delle Acque (PTA) sono i piani mediante i quali le regioni, sulla base degli obiettivi fissati a scala di distretto idrografico dai PdG, definiscono gli interventi volti a garantire il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici e le misure necessarie alla loro tutela qualitativa e quantitativa a livello regionale. Ad oggi, tre regioni e le province autonome di Trento e Bolzano hanno un PTA aggiornato sulla base dei PdG 2021. Altre sette regioni sono dotate di un PTA adottato o approvato successivamente alla pubblicazione dei PdG 2015. Le restanti regioni (nove) hanno un PTA risalente a un periodo precedente alla pubblicazione dei PdG 2015.
STATO DI AVANZAMENTO DEI PROGRAMMI D’AZIONE PER LA TUTELA E IL RISANAMENTO DELLE ACQUE DALL'INQUINAMENTO CAUSATO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA
Data aggiornamento scheda:In attuazione della Direttiva 91/676/CEE (Direttiva Nitrati), il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, all’articolo 92, comma 7, prevede che le regioni adottino e attuino i programmi d'azione (PdA) obbligatori per la tutela e il risanamento delle acque dall'inquinamento causato da nitrati di origine agricola nelle zone designate come vulnerabili ai nitrati (ZVN). Il comma 8-bis del citato articolo 92 prevede che le regioni riesaminino e, se del caso, rivedano i programmi d'azione obbligatori almeno ogni quattro anni. I PdA, insieme alle ulteriori misure intraprese in ottemperanza alla Direttiva Nitrati (per esempio, designazione delle zone vulnerabili), costituiscono misure di base dei programmi di misure dei Piani di Tutela delle Acque (art. 121 del D.Lgs. 152/2006) e dei Piani di Gestione dei Bacini Idrografici (art. 117 del D.Lgs. 152/2006) e, come tali, contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE.
Tutte le regioni in cui risultano designate zone vulnerabili ai nitrati da almeno un anno hanno adottato il relativo Programma d’Azione.
STATO ECOLOGICO DELLE ACQUE SUPERFICIALI INTERNE
Data aggiornamento scheda:Lo stato ecologico delle acque superficiali è espressione della qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici. La Direttiva 2000/60/CE (recepita in Italia con il D.Lgs. 152/2006) impone il raggiungimento del “buono” stato di qualità dei corpi idrici che è dato dalla valutazione dello stato ecologico e dello stato chimico. L'indicatore fornisce una valutazione dello stato ecologico dei corpi idrici superficiali - acque interne - basato sui dati di classificazione dei corpi idrici del Reporting WISE 2022 relativi al 3° Piano di Gestione Acque. A livello nazionale, dal confronto dei dati sullo stato di qualità ecologico tra il 2° e il 3° Piano di Gestione emerge una riduzione dei corpi idrici in stato sconosciuto, dal 18% al 10%, anche se ancora presenti. In generale lo stato ecologico non differisce molto dal precedente ciclo di gestione se non per la percentuale di laghi in stato buono, che è aumentata dal 17% al 35%.
STATO QUANTITATIVO DELLE ACQUE SOTTERRANEE (SQUAS)
Data aggiornamento scheda:Lo stato quantitativo delle acque sotterranee descrive lo stato di equilibrio di un corpo idrico in termini di bilancio tra estrazione e ravvenamento naturale della risorsa idrica. Un corpo idrico sotterraneo è definito in stato quantitativo buono se il livello delle acque sotterranee è tale che la media annua dei prelievi per attività antropiche a lungo termine non esaurisca le risorse idriche sotterranee disponibili, non vi siano danni alle acque superficiali e agli ecosistemi connessi e non si verifichi intrusione salina o contaminazione di altro genere. L’indicatore è stato popolato a partire dai dati di classificazione dei corpi idrici del Reporting WISE del 3° Piano di Gestione (PdG). A livello nazionale, nel sessennio di classificazione 2016-2021 inerente al 3° PdG, si evidenzia un aumento dei corpi idrici sotterranei classificati in stato quantitativo buono, che raggiungono il 79% dei totali (rispetto al 61% del 2° PdG), con una percentuale di corpi idrici in stato scarso del 19% e un residuo di corpi idrici non classificati pari al 2%. A livello di distretto le percentuali di corpi idrici che raggiungono lo stato quantitativo buono variano dal 98% nel Distretto Alpi Orientali al 58% nel Distretto Appennino Meridionale.
DEPURATORI - CONFORMITÀ DEI SISTEMI DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE URBANE
Il controllo della conformità fa il punto sullo stato di adeguamento tecnologico dei sistemi di depurazione delle acque reflue urbane relativi ad agglomerati maggiori o uguali a 2000 a.e., utile soprattutto ai fini della pianificazione di eventuali azioni rivolte alla tutela delle acque. Nel 2020, dei 3.025 agglomerati considerati il 78% è risultato conforme, il 13% non conforme, il 6% parzialmente conforme e il 3% con dati non disponibili. Il grado di conformità pari al 100% si registra in Piemonte, Emilia-Romagna, Umbria e nella provincia autonoma di Trento.
DEPURATORI - CONFORMITÀ DEL SISTEMA DI FOGNATURA DELLE ACQUE REFLUE URBANE
La presenza o meno di rete fognaria e la percentuale di acque reflue convogliate nei sistemi di collettamento indicano il grado di conformità ai requisiti previsti dalla normativa di riferimento. Nel 2020, il grado di conformità nazionale è pari al 99,3%. Il 95,6% del carico organico è convogliato in fognatura, il 3,7% in sistemi individuali mentre lo 0,7% non risulta convogliato.