Descrizione 1
Filippo Bianchi, Luigi Di Micco, Saverio Venturelli
I Piani d'Ambito (PdA) nell'ambito della gestione delle risorse idriche rappresentano uno strumento per pianificare e programmare le attività del Sistema Idrico Integrato (SII) ovvero dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue. L'indicatore fornisce a scala nazionale un quadro dei Piani d'Ambito attualmente vigenti negli Ambiti Territoriali Ottimati (ATO) in cui il territorio risulta suddiviso in attuazione della normativa vigente. Attualmente il territorio nazionale è diviso in 62 ATO perimetrate dalle regioni sulla base di regole contenute all'interno del Codice dell'Ambiente (D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, Parte III) il quale non fissa limiti minimi dimensionali degli ATO, ma detta una serie di criteri per la delimitazione che fanno riferimento a: (i) unità del bacino idrografico e localizzazione delle risorse e dei loro vincoli di destinazione in favore dei centri abitati interessati; (ii) unicità della gestione (cioè erogazione sull'intero territorio dell'ATO di tutte le componenti del servizio idrico integrato da parte di un unico soggetto gestore); (iii) adeguatezza delle dimensioni gestionali (definita sulla base di parametri fisici, demografici, tecnici).
L'indicatore fornisce informazioni sullo stato di redazione e/o aggiornamento a livello regionale dei Piani d’ambito (PdA), strumenti di pianificazione collegati alla definizione degli obiettivi di qualità del Sistema Idrico Integrato (SII), e agli interventi necessari per soddisfarli. Il Sistema Idrico Integrato è costituito dall'insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue, compresi i servizi di captazione adduzione a usi multipli e i servizi di depurazione ad usi misti civili e industriali. Esso deve essere gestito secondo principi di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie (art. 141, comma 2, D.Lgs. 152/2006 e s.m.i). I PdA sono elaborati dagli Enti di Governo dell’Ambito (EGA), organismi individuati dalle regioni per ciascun ATO ai quali partecipano obbligatoriamente tutti i comuni ricadenti nell'ATO e ai quali è trasferito l'esercizio delle competenze dei comuni stessi in materia di gestione del SII, ivi compresa la programmazione delle infrastrutture idriche.
Fornire informazioni sullo stato di avanzamento dei PdA per monitorare l’attuazione della normativa vigente in materia di SII che prevede la redazione dei PdA, strumenti di pianificazione indirizzati alla corretta programmazione e gestione delle infrastrutture idriche previste a scala di ATO. La loro attuazione risulta fondamentale nella complessa cornice della tutela e gestione delle risorse idriche.
Il D.Lgs. n. 152/2006 prevede che il PdA sia costituito dai seguenti documenti.
- Ricognizione delle infrastrutture: individua lo stato di consistenza delle infrastrutture da affidare al gestore del SII precisandone lo stato di funzionamento.
- Programma degli interventi: individua le opere di manutenzione straordinaria e le nuove opere da realizzare, compresi gli interventi di adeguamento di infrastrutture già esistenti, necessarie al raggiungimento almeno dei livelli minimi di servizio, nonché al soddisfacimento della complessiva domanda dell'utenza. Il programma degli interventi, specifica gli obiettivi da realizzare, indicando le infrastrutture a tal fine programmate e i tempi di realizzazione (piano attuativo del PdA).
- Modello gestionale e organizzativo: definisce la struttura operativa mediante la quale il gestore assicura il servizio all'utenza e la realizzazione del programma degli interventi.
- Piano economico finanziario: prevede, con cadenza annuale, l'andamento dei costi di gestione e di investimento al netto di eventuali finanziamenti pubblici a fondo perduto. Esso è integrato dalla previsione annuale dei proventi della tariffa idrica pagata dagli utenti, estesa a tutto il periodo di affidamento del servizio idrico.
Pertanto, i PdA hanno tra gli obiettivi principali quello di fornire una fotografia dello stato attuale delle risorse idriche e delle infrastrutture disponibili in modo tale da individuare gli interventi necessari per superare le eventuali emergenze e le criticità presenti sul territorio di riferimento garantendo i livelli di servizio previsti dalla normativa vigente.
Descrizione 2
ReOPEN spl – Lo stato dei servizi idrici, monitor idrico, rapporto 2023, schede regionali
Eccessiva frammentazione spazio - temporale delle informazioni considerata la numerosità degli ATO.
Qualificazione dati
https://reopenspl.invitalia.it/banche-dati/monitor-spl/monitor-idrico
Nazionale, regionale
Settembre 2023
Qualificazione indicatore
Verifica presenza/assenza del PdA nel territorio di riferimento.
Ad oggi si contano 62 ATO. Per quanto riguarda la pianificazione d’ambito, solo per 5 ATO non risultano PdA vigenti, mentre gli altri 57 ATO hanno un PdA vigente anche se non di recente approvazione con o senza aggiornamenti.
Nel corso degli ultimi anni le regioni stanno aggiornando la normativa inerente al Sistema Idrico Integrato. Di conseguenza gli Enti di Governo dell’Ambito stanno procedendo alla redazione/revisione/aggiornamento dei PdA e si registra un incremento nel numero di Piani aggiornati annualmente (Figura 3).
Dati
Tabella 1: Stato di avanzamento dei Piani dAmbito
ReOPEN SPL - Lo stato dei servizi idrici - Monitor idrico - Rapporto 2023
12 regioni su 19 (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta) hanno scelto l’estensione regionale dell’ATO (Figura 1) (63%, escludendo le province autonome di Trento e Bolzano). Se invece si confrontano le diverse classi dimensionali considerando il numero degli ATO, nel complesso, risulta che il 20% degli ambiti italiani ha un’estensione regionale. Per quanto riguarda la pianificazione d’ambito, per 24 ATO/sub ATO risultano aggiornamenti dei PdA nell’ultimo quadriennio 2020 – 2023 e 6 ATO (Valle d'Aosta, Toscana, Basilicata, Puglia, Sardegna, Calabria) dei 12 a estensione regionale hanno un PdA unico (Tabella 1). Dalla Figura 3, si vede come il 57% delle ATO/sub ATO, negli ultimi 10 anni (dal 2013), abbiano aggiornato il loro PdA. Negli ultimi 4 anni (2020-2023) si nota, inoltre, una variazione inter-annuale di aggiornamento dei PdA maggiore rispetto agli anni precedenti. Questo si riflette positivamente sulla valutazione dello stato attuale delle risorse idriche e delle infrastrutture disponibili necessarie a superare le eventuali emergenze e criticità presenti sul territorio.