STATO ECOLOGICO DELLE ACQUE MARINO COSTIERE

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Marina Penna

    Abstract
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    Abstract

    Le acque marino costiere sono “le acque superficiali situate all'interno rispetto a una retta immaginaria distante, in ogni suo punto, un miglio nautico sul lato esterno dal punto più vicino della linea di base che serve da riferimento per definire il limite delle acque territoriali e che si estendono eventualmente fino al limite esterno delle acque di transizione". La normativa (D.Lgs. 152/2006) impone il raggiungimento del “buono" stato dei corpi idrici (ecologico + chimico) entro le date fissate dalla normativa vigente; al mancato raggiungimento degli obiettivi ambientali conseguono le misure di risanamento. In base all’analisi dei dati riportati dai Distretti nel 3° Reporting alla Commissione europea relativo al sessennio 2016-2021 (3° PdG), lo stato ecologico delle acque marino costiere italiane risulta eterogeneo. Tale disomogeneità si esprime sia a livello di numero di corpi idrici identificati per distretto sia per classificazione ecologica. I Distretti delle Alpi Orientali, Appennino Settentrionale, Appennino Centrale, Sicilia e della Sardegna presentano, tuttavia, una percentuale di corpi idrici in stato ecologico buono ed elevato maggiore o uguale al 70%. In particolare, nel Distretto della Sardegna i corpi idrici in stato elevato sono più del 40%. A livello nazionale i corpi idrici in stato ecologico buono ed elevato sono più del 60% sul totale (261 corpi idrici su 394 totali). Dal confronto tra i dati del 2° PdG (2010-2015) e 3° PdG emerge che nel 2° PdG i corpi idrici con stato ecologico sconosciuto erano il 27% (149 corpi idrici su 561 totali), mentre nel 3° PdG solo un corpo idrico è in stato ecologico sconosciuto. In termini generali, si passa dal 55% dei corpi idrici nello stato ecologico buono ed elevato del 2° PdG al 66% del 3° PdG.

    Descrizione

    La definizione dello stato ecologico si basa sulla valutazione dello stato di qualità della flora acquatica e dei macroinvertebrati bentonici supportati dalle caratteristiche fisico-chimiche della colonna d’acqua e dalle caratteristiche idromorfologiche del corpo idrico, sulla base di metodiche condivise da tutti i Distretti idrografici. È assegnato in base al più basso dei valori di classificazione degli EQB (fitoplancton, macroinvertebrati bentonici, macroalghe e angiosperme), selezionati in base all’analisi delle pressioni, secondo il principio del “one out - all out”, sintetizzato, poi, attraverso un giudizio basato su cinque classi di qualità: “elevato”, “buono”, “sufficiente”, “scarso” e “cattivo”.

    Scopo

    Verificare, ogni sei anni, l’efficacia dei programmi di misure per il contenimento delle pressioni, messe in campo dalle Amministrazioni competenti. Lo scopo ultimo dell’indicatore è, quindi, quello verificare il raggiungimento dello stato “buono” entro le date fissate dalla normativa vigente.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È semplice, facile da interpretare
    È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Ha una soglia o un valore di riferimento con il quale poterlo confrontare
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    Direttiva 2000/60/CE D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. La normativa (D.Lgs. 152/2006) impone il raggiungimento del “buono" stato dei corpi idrici (ecologico + chimico) entro il 2015 o, nel caso di una proroga entro il 2027.

    DPSIR
    Stato
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Performance (tipo B)
    Efficacia delle politiche (tipo D)
    Riferimenti bibliografici

    Reporting WISE del 3° Piano di Gestione Acque dei Distretti idrografici (aggiornamento ottobre 2022)

    Limitazioni

    nessuna

    Ulteriori azioni

    nessuna

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Sessennale
    Fonte dei dati
    SNPA (Sistema Nazionale per la protezione dell’ambiente)
    Accessibilità dei dati di base

    Dati estratti Reporting WISE del 3° Piano di Gestione Acque dei Distretti idrografici (aggiornamento ottobre 2022)

    Copertura spaziale

    Nazionale

    Copertura temporale

    2010-2015; 2016-2021

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    Lo stato ecologico del corpo idrico si definisce in base alla deviazione dalle condizioni di riferimento (Rapporto di Qualità Ecologica RQE) da cui dipenderà l’appartenenza a una delle 5 classi . I dati relativi agli elementi di qualità biologica (EQB) per stazione vanno a comporre il giudizio di qualità ecologica per i corpi idrici in base al principio “one out all out".

    Periodicità di aggiornamento
    Sessennale
    Qualità dell'informazione

    L'indicatore è rilevante, perché previsto dalla normativa nazionale per la classificazione dei corpi idrici marino costieri. La fonte del dato (Autorità di Bacino Distrettuale, WISE) garantisce accuratezza e affidabilità della valutazione. La sua applicazione è completa in termini spaziali a partire dal sessennio 2010-2015. Il prosieguo dei monitoraggi ai sensi del D.Lgs. 152/06 permetterà quindi in futuro la valutazione del trend di qualità delle acque marino costiere. La comparabilità dei dati nel tempo e nello spazio è garantita dall'uso su scala nazionale della stessa metodologia di campionamento, analisi e classificazione. L'adempienza alla Direttiva europea garantisce la comparabilità a livello internazionale, l'affidabilità delle fonti dei dati e la loro validazione.

    Stato
    Medio
    Trend
    Non definibile
    Valutazione/descrizione dello stato

    L’analisi delle acque marino costiere a livello nazionale mostra i corpi idrici in stato ecologico buono ed elevato sono più del 66% (291 corpi idrici su 394 totali), pertanto si sta avvicinando all’obiettivo previsto dalla normativa vigente. I Distretti delle Alpi Orientali, Appennino Settentrionale, Appennino Centrale, Sicilia e della Sardegna presentano una percentuale di corpi idrici in stato buono ed elevato maggiore o uguale al 70%. Il Distretto della Sardegna è quello con la percentuale più alta di corpi idrici in stato ecologico elevato (44%), mentre il Distretto del Fiume Po e dell’Appennino Meridionale hanno rispettivamente il 67% (2 corpi idrici su 3 totali) e il 69% (100 corpi idrici su 145 totali) in stato ecologico sufficiente (Figura 1).

    Valutazione/descrizione del trend

    Non definibile La copertura temporale dell’indicatore non permette, al momento, di individuare un trend.

    Commenti

    In base all’analisi dei dati riportati dai Distretti nel 3° Reporting alla Commissione europea relativo al sessennio 2016-2021 (aggiornamento ottobre 2022), lo stato ecologico delle acque marino costiere italiane risulta eterogeneo. Tale disomogeneità si esprime sia a livello di numero di corpi idrici identificati per distretto sia per classificazione ecologica. Con la Legge 221/2015 sono stati ridefiniti i limiti dei Distretti Idrografici, pertanto, per operare il confronto tra 2° e 3° ciclo del PdG, i corpi idrici del 2° ciclo sono stati assegnati ai Distretti secondo la nuova perimetrazione. Da tale confronto emerge che nel 2° PdG il 27% dei corpi idrici era in stato ecologico sconosciuto (149 corpi idrici su 561 totali), mentre nel 3° PdG un solo corpo idrico è in stato sconosciuto. In termini generali, nel 2° PdG i corpi idrici nello stato ecologico buono ed elevato erano il 55%, nel 3° sono saliti al 66% (Figura 3). Nel 3° PdG si rileva, pertanto, che tranne un solo corpo idrico la totalità dei corpi idrici marino costieri italiani è monitorata e che lo stato ecologico si sta avvicinando all’obiettivo di qualità previsto dalla normativa vigente. In base ai calcoli fatti con la nuova perimetrazione, inoltre, il Distretto della Sicilia, che nel 2° PdG aveva il 74% dei corpi idrici in stato sconosciuto, nel 3° PdG presenta il 75% dei corpi idrici in stato ecologico buono. Il Distretto dell’Appennino Meridionale, con il 57% dei corpi idrici in stato ecologico sconosciuto nel 2° PdG, registra, invece, nel 3° PdG l’1% dei corpi idrici in stato ecologico elevato (2 corpi idrici su 145 totali), il 29% in stato ecologico buono (42 corpi idrici) e il 69% in stato sufficiente (100 corpi idrici) (Figura 2). Tale indicatore intercetta il traguardo 14.1 dell’SDG 14 cioè quello di prevenire e ridurre entro il 2025 in modo significativo ogni forma di inquinamento marino, in particolar modo quello derivante da attività esercitate sulla terraferma.

    Allegati
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    Titolo

    Figura 1: Stato ecologico dei corpi idrici marino costieri - 3° ciclo (2016-2021) dei Piani di Gestione delle Acque

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati Reporting WISE 2022 (aggiornamento ottobre 2022)

    Legenda

    PdG = Piano di Gestione

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    Titolo

    Figura 2: Stato ecologico dei corpi idrici marino costieri - confronto 2° ciclo (2010-2015) e 3° ciclo (2016-2021) dei Piani di Gestione delle Acque

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati Reporting WISE 2022 (aggiornamento ottobre 2022)

    Legenda

    PdG = Piano di Gestione

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    Titolo

    Figura 3: Stato ecologico nazionale dei corpi idrici delle acque marino costiere - 2° ciclo (2010-2015) e 3° ciclo (2016-2021) dei Piani di Gestione delle Acque

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati Reporting WISE 2022 (aggiornamento ottobre 2022)