EMISSIONI DI AMMONIACA DALL'AGRICOLTURA

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Eleonora Di Cristofaro, Francesca Palomba

    Abstract
    Immagine
    Abstract

    L’indicatore descrive le emissioni di ammoniaca (NH3) in atmosfera prodotte dal settore agricolo, dovute principalmente alla gestione degli allevamenti e all’uso dei fertilizzanti e permette di valutare il peso del settore rispetto al totale delle emissioni nazionali e il raggiungimento degli obiettivi di riduzione. Nel 2022, il settore agricoltura è responsabile dell’emissione in atmosfera di 317,25 kt di NH3, pari a 90,4% del totale nazionale. L'andamento delle emissioni di NH3 è in linea con gli obiettivi fissati dal Protocollo di Göteborg e dalla Direttiva sui limiti nazionali di emissione (Direttiva NEC – National Emission Ceiling). L’obiettivo nazionale di riduzione al 2022 è stato raggiunto.

    Descrizione

    L’indicatore descrive le emissioni di ammoniaca (NH3) in atmosfera prodotte dal settore agricolo e principalmente dalle forme intensive che esso ha assunto negli ultimi decenni. In particolare, vengono considerate le emissioni prodotte dall’utilizzo esteso dei fertilizzanti sintetici e organici e dalla gestione degli allevamenti (emissioni dal ricovero e dallo stoccaggio). Una quota minima delle emissioni nazionali di NH3 proviene da altri processi produttivi, dai trasporti stradali e dal trattamento/smaltimento dei rifiuti. La deposizione di NH3 contribuisce a diversi problemi ambientali, quali l’acidificazione dei suoli, l’alterazione della biodiversità e l’eutrofizzazione delle acque; inoltre, essa interviene nella formazione del particolato, con conseguenze sulla salute umana. La quantificazione delle emissioni di NH3 avviene attraverso appropriati processi di stima definiti dalle metodologie indicate nel manuale di riferimento EMEP/EEA (EMEP/EEA, 2019) concernente l’inventario delle emissioni atmosferiche.

    Scopo

    Valutare l'andamento delle emissioni e il raggiungimento degli obiettivi nazionali e internazionali di riduzione stabiliti dal Protocollo di Göteborg e dalla Direttiva NEC. Valutare la quota di emissioni di ammoniaca imputabile all'agricoltura rispetto al totale nazionale.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Ha una soglia o un valore di riferimento con il quale poterlo confrontare
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi
    • Convenzione UNECE sull’inquinamento transfrontaliero a lungo raggio (Convention on Long-Range Transboundary Air Pollution, CLRTAP); 
    • Protocollo di Göteborg (1999 e 2012); 
    • Direttiva NEC (2016/2284) e D.Lgs. 81/2018 di recepimento. 

    L’obiettivo fissato dalla Direttiva NEC (2016/2284 del 14/12/2016 che abroga e sostituisce la Direttiva NEC (2001/81/CE)) è pari alla riduzione del 5% di emissioni di ammoniaca per ogni anno dal 2020 al 2029 (come stabilito dall’aggiornamento del Protocollo di Göteborg del 2012) e del 16% a partire dal 2030, rispetto alle emissioni del 2005.

    DPSIR
    Pressione
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici
    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    Accessibilità dei dati di base

    ISPRA, Inventario delle emissioni in atmosfera (https://emissioni.sina.isprambiente.it/inventario-nazionale/)

    Copertura spaziale

    Nazionale

    Copertura temporale

    1990-2022

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    L'indicatore rappresenta la stima delle emissioni nazionali di ammoniaca prodotte dal settore agricolo (Cóndor et al., 2008; Cóndor, 2011), elaborate secondo la metodologia descritta nel manuale di riferimento dell'inventario delle emissioni di inquinanti atmosferici (EMEP/EEA, 2019). Nell’Informative Inventory Report - IIR (ISPRA, 2024 [a]) è descritta la metodologia di stima e i dati usati, sono riportati i dati di emissione, l’analisi dei trend e delle categorie emissive principali, le attività di controllo e qualità dei dati, la pianificazione delle attività di miglioramento delle stime. Ogni anno i dati di emissione (ISPRA, 2024 [b]), comunicati tramite il Nomenclature Reporting Format (NFR) e l’IIR, vengono inviati al Segretariato dell'UNECE/CLRTAP.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    Le stime delle emissioni di NH3 consentono di monitorare il rispetto degli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti nell'ambito della Convenzione UNECE/CLRTAP. In particolare, la riduzione di NH3 è definita dal Protocollo di Göteborg e dalla Direttiva NEC. Tali stime sono elaborate a livello nazionale e calcolate durante il processo di preparazione dell'inventario nazionale delle emissioni in atmosfera, in conformità ai principi di trasparenza, accuratezza, consistenza, comparabilità e completezza richieste dalla metodologia di riferimento.

    Stato
    Buono
    Trend
    Positivo
    Valutazione/descrizione dello stato

    La Direttiva NEC (2016/2284) ha stabilito un obiettivo di riduzione del 5% per le emissioni nazionali di ammoniaca per ogni anno dal dal 2020 al 2029 e del 16% a partire dal 2030, rispetto alle emissioni del 2005. In particolare, per l’Italia l’obiettivo al 2022 è pari a 456,98 kt di emissioni nazionali di ammoniaca, mentre quello al 2030 è pari a 404,07 kt. Nel 2022, il settore agricoltura è responsabile dell’emissione in atmosfera di 317,25 kt di NH3, pari al 90,4% del totale nazionale (Tabella 1), e registrando una riduzione del 25% rispetto al 2005 contribuisce, quindi, in modo decisivo al raggiungimento dell'obiettivo prefissato. 

    Valutazione/descrizione del trend

    Nel 2022 le emissioni di ammoniaca provenienti dal settore agricolo sono diminuite rispetto al 2005 di circa 25,0%, mentre dal 1990 al 2022 si è registrata una riduzione del 36,5%, passando da 499,90 kt a 317,25 kt (Figura 1). Dal 1990 la riduzione delle emissioni è attribuibile principalmente alla contrazione del numero di capi allevati di alcune specie zootecniche, alla riduzione dell’uso di fertilizzanti azotati sintetici e delle superfici e produzioni agricole, alla diffusione di tecniche di abbattimento delle emissioni nella gestione degli allevamenti.

    Commenti

    Le emissioni di ammoniaca dall’agricoltura nel 2022 subiscono, rispetto all’anno precedente, un decremento dell'11,7% dovuto principalmente alla riduzione delle emissioni dovute all’uso dei fertilizzanti sintetici (46,7%) (Figura 2).

    La variabilità interannuale delle emissioni di ammoniaca derivanti dall’uso di fertilizzanti sintetici dipende integralmente dai dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) relative alle quantità di fertilizzanti sintetici vendute nel Paese, che si ipotizza siano distribuite sui suoli agricoli e, in particolare, sulle quantità di azoto che essi contengono.

    In merito, secondo Assofertilizzanti- Federchimica, nel 2022 i dati risultano inferiori alla media annuale (per azoto, fosforo e potassio) in quanto nel  biennio precedente le quantità acquistate sono aumentate, e si riferiscono a un anno in cui gli alti prezzi di mercato hanno spinto gli operatori a ritardare gli acquisti in previsione di un calo dei prezzi, evento che si è effettivamente verificato nel 2023. Nel 2022, la fonte emissiva più significativa è rappresentata dalla gestione degli allevamenti (emissioni dal ricovero e dallo stoccaggio), che contribuisce per il 57,3% al totale delle emissioni di NH3 di origine agricola. Le altre fonti emissive del settore sono (Figura 3): lo spandimento delle deiezioni animali (20,6%), l’applicazione al suolo di fertilizzanti azotati sintetici (13,9%), il pascolo e l’azoto fissato al suolo tramite il processo di azoto-fissazione prodotto dalle radici delle leguminose che contribuiscono alle emissioni della categoria definita “emissioni da terreni senza fertilizzanti” (3,1%), gli altri fertilizzanti organici (3,8%), lo spandimento dei fanghi da depurazione (0,3%), la combustione dei residui agricoli (0,1%) e le emissioni da residui colturali (1,0%).


    Allegati
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    Titolo

    Figura 1: Andamento delle emissioni di ammoniaca

    Fonte

    ISPRA

    Note

    Le emissioni da ‘Coltivazioni senza fertilizzanti’ sono state aggiornate includendo anche le emissioni derivanti dai residui colturali lasciati sui suoli agricoli e successivamente incorporati.

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    Titolo

    Figura 2: Andamento delle emissioni di ammoniaca da agricoltura classificate per fonte

    Fonte

    ISPRA

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    Titolo

    Figura 3: Emissioni di ammoniaca dovute all’agricoltura per fonte (2022)

    Fonte

    ISPRA