Descrizione 1
Giulio VULCANO
Secondo le prime stime in Italia, lo spreco complessivo nel sistema alimentare (spreco alimentare sistemico) ammonta al 63% dell’energia alimentare prodotta nel sistema.
L'indicatore stima in prima approssimazione lo spreco complessivo nel sistema alimentare (spreco alimentare sistemico) in Italia. Esso aggrega dati su alcune tra le maggiori forme di spreco: perdite e rifiuti alimentari (pre e post fornitura al dettaglio), sovralimentazione, perdite edibili nette da allevamenti animali. Gli sprechi pre fornitura sono rappresentati dalle perdite che avvengono a partire dal momento dei prelievi (raccolti, caccia, pesca, ecc.) e durante le fasi di conservazione, trasporto, trasformazione e distribuzione all'ingrosso. Gli sprechi post fornitura sono quelli che avvengono nelle fasi di distribuzione al dettaglio e di consumo. La sovralimentazione media è calcolata rispetto al fabbisogno medio raccomandato dalle Organizzazioni internazionali di tutela della salute. Lo spreco negli allevamenti rappresenta la perdita netta edibile che avviene nella conversione dei mangimi potenzialmente edibili in derivati animali.
Stimare in prima approssimazione lo spreco complessivo nel sistema alimentare (spreco alimentare sistemico) in Italia.
SDGs 12.3 Agenda ONU 2030
Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (Delibera Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica 22.12.2017)
Direttiva EU 2018/851
L.166/201
La Direttiva UE 2018/851 indica di contribuire al raggiungimento dell'obiettivo SDG 12.3 , cioè dimezzare, entro il 2030, lo spreco alimentare pro-capite (misurato in kcal/persona/giorno) a livello di vendita al dettaglio e del consumo, nonché ridurre le perdite di cibo (misurato in kcal/persona/giorno) nelle filiere di produzione e di fornitura, comprese le perdite post-raccolto. Questo obiettivo è correlato all'obiettivo strategico III.7 della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile "Garantire la sostenibilità di agricoltura e silvicoltura lungo l’intera filiera".
Descrizione 2
ISPRA, Vulcano G., Ciccarese L., 2017, Spreco alimentare: un approccio sistemico per la prevenzione e la riduzione strutturali – Rapporto di sintesi, Rapporti 267/2017, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
ISPRA, 2018, Spreco alimentare: un approccio sistemico per la prevenzione e la riduzione strutturali, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Rapporti 279/2018, ISBN 978-88-448-0882-2, 364 p.
Stuart T., 2009, Waste: uncovering the global food scandal, Penguin, London, United Kingdom
Vulcano G, 2019, "Approccio sistemico alla definizione dello spreco alimentare", in ISPRA “RAPPORTO AMBIENTE - SNPA. Edizione 2018. Doc. n. 07/2019”, SNPA, Rapporti 07_2019, Roma, febbraio 2019
Willet et al., 2019, Food in the Anthropocene: the EAT– Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems, Lancet 2019; 393: 447–92
WRI, 2013, Reducing food losses and waste - Creating a sustainable food future, installment two,
WRI working paper, June 2013, World Resources Institute
Stima in prima approssimazione con limitati dati disponibili. Mancanza di alcuni dati nazionali compensata con parametri di scala europea.
Necessari programmi di ricerca specifici per stimare con maggior accuratezza e in termini di kcal/persona/giorno l'entità di perdite e sprechi convenzionali, sovralimentazione e perdite nette da allevamenti. Infine andrebbero stimati anche gli altri sprechi presenti nel sistema alimentare, rappresentati dalle quote edibili delle seguenti componenti: “mancate produzioni” (non yields), perdite precedenti i prelievi indirizzati direttamente all'uomo (raccolti, pescato, ecc.), perdite prima e durante i prelievi indirizzati agli allevamenti animali, foraggi per gli allevamenti, usi non alimentari (quali quelli industriali, energetici, per carburanti, ecc.).
Qualificazione dati
EUROSTAT
FAOSTAT
Stuart T., 2009, Waste: uncovering the global food scandal, Penguin, London, United Kingdom
Nazionale
2015
Qualificazione indicatore
Per la definizione dello spreco alimentare pro-capite si utilizza un approccio sistemico cosi come riportato nelle pubblicazioni ISPRA (Ispra, 2018). I parametri utilizzati per il calcolo dello spreco alimentare in Italia sono di fonte diversa: FAOSTAT, EUROSTAT, Stuart T (2009), in assenza di dati nazionali sono stati usati parametri di scala europea (WRI, 2013)
In base alla metodologia utilizzata emerge che, mediamente nel 2015, lo spreco di input edibili comprendente sovralimentazione e uso per allevamenti è di circa 4.160 kcal/persona/giorno. Sommandovi il fabbisogno nutrizionale medio di 2.480 kcal/persona/giorno si ottiene un totale di input di 6640 kcal/persona/giorno. Ciò implica che in Italia è sprecato (al netto delle variazioni di riserve) almeno il 63% dell’energia alimentare contenuta nella produzione primaria edibile (a inizio prelievi) destinata direttamente o indirettamente all’uomo.
Dati
Tabella 1: Spreco alimentare sistemico in Italia (2015)
Elaborazione ISPRA su dati EUROSTAT, FAOSTAT, Stuart T.(2009), WRI (2013)
In Tabella 1 e Figura 1 sono riassunti i dati sullo spreco alimentare pro-capite. Lo spreco negli allevamenti rappresenta la componente maggiore dello spreco sistemico, pari a circa due terzi del totale. Lo spreco edibile negli allevamenti ammonta al 41% degli input edibili prodotti e comporta un'inefficienza di circa il 77% nella conversione degli input edibili in derivati animali. Lo spreco post fornitura (9% degli input, 14% degli sprechi) risulta maggiore di quello pre fornitura (6% degli input, 9% degli sprechi), ma bisogna considerare che i dati relativi a quest' ultimo non includono le perdite in campo o prima dei prelievi. Lo spreco convenzionale rappresenta così il 25% circa degli input convenzionali, come succede a livello medio globale (WRI, 2013). La sovralimentazione (7% degli input, 11% degli sprechi) arriva quasi ad eguagliare lo spreco post fornitura. Essa rappresenta mediamente il 18% del fabbisogno raccomandato e il 15% del consumo alimentare in Italia, ovvero il 15% delle calorie sono consumate in eccesso rispetto ai fabbisogni medi raccomandati dalle organizzazioni internazionali di tutela della salute. In Italia infatti circa il 45% della popolazione adulta è in condizioni di sovrappeso e circa l'11% obesa, mentre circa un terzo (34%) dei bambini tra 6 e 10 anni è in sovrappeso (primato europeo). Circa il 30% della fornitura commerciale di calorie viene sprecata tra le fasi post fornitura e la sovralimentazione.