Descrizione 1
Marco D'Antona, Paolo De Fioravante, Pasquale Dichicco, Ines Marinosci
All’interno delle aree incluse nell'EUAP (Elenco Ufficiale Aree Protette), il suolo consumato nel 2022 è pari a 58.381 ettari totali (1,9% del territorio protetto). Il consumo di suolo avvenuto tra il 2021 e il 2022 è di 104 ettari. I valori più elevati si raggiungono in Campania (3,8%) e in Veneto (3,2%), le uniche regioni a superare la soglia del 3% di territorio consumato in area protetta. Complessivamente tra il 2006 e il 2022 all’interno delle aree protette italiane si sono persi 1.683 ettari.
L'indicatore valuta l’entità del suolo consumato e del nuovo consumo di suolo all’interno del territorio delle aree protette terrestri italiane che rientrano nell’Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP, ultimo aggiornamento del 2010), ed è valutato con riferimento ai Parchi nazionali, alle Riserve naturali (statali e regionali), ai Parchi naturali regionali e alle altre tipologie di aree naturali protette nazionali e regionali. Quest’anno sono stati esclusi i perimetri delle Aree Marine Protette (AMP), contrariamente a quanto considerato nel 2020. Tale valutazione è stata condotta a partire dalla Carta Nazionale del Consumo di Suolo prodotta da ISPRA-SNPA su elaborazioni ISPRA, restituita con riferimento al totale nazionale e alle 20 regioni amministrative.
L’indicatore consente di avere un’informazione sugli impatti derivanti dalla pressione antropica che grava sulle aree protette attraverso una quantificazione della porzione del loro territorio interessata da nuovo consumo di suolo nel periodo di riferimento.
I Programmi di azione europei in campo ambientale e l’Agenda 21 pongono, come obiettivi generali, l’uso sostenibile del territorio, la protezione della natura e della biodiversità. La Commissione europea è da anni impegnata a favorire un uso più sostenibile del terreno e del suolo. La nuova proposta di direttiva sul monitoraggio e la resilienza dei suoli (COM_2023_416_final - Soil Health Law) sottolinea l’importanza di avere suoli in buona salute e in grado di garantire i necessari servizi ecosistemici e la necessità di introdurre buone pratiche per mitigare gli effetti negativi dell'impermeabilizzazione sulle funzioni del suolo. Tali obiettivi sono stati ulteriormente esplicitati in precedenti atti strategici europei: Tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse e Strategia Tematica sull'ambiente urbano, COM/2005/0718. Nel 2012, la Commissione europea ha presentato il rapporto "Guidelines on best practice to limit, mitigate or compensate soil sealing" con una serie di buone pratiche atte a limitare, mitigare e compensare l'impermeabilizzazione del suolo.
Descrizione 2
Munafò, M. (a cura di), 2023. Consumo di suolo, dina-miche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2023. Report SNPA 37/23.
Difficoltà nella disponibilità di immagini ad altissima risoluzione per alcune aree.
La disponibilità di immagini ad altissima risoluzione è propedeutica nel perfezionare la qualità dell’indicatore.
Qualificazione dati
ISPRA (http://www.consumosuolo.isprambiente.it)
Nazionale, Regionale
2006-2022
Qualificazione indicatore
A partire dalla Carta Nazionale del Consumo di Suolo prodotta da ISPRA per il 2022, è stata valutata in primo luogo l’estensione in termini assoluti e percentuali del suolo consumato all’interno delle aree EUAP di ciascuna delle 20 regioni italiane. Confrontando poi il dato con la revisione degli anni precedenti (2006, 2012, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021) è stato valutato il nuovo consumo di suolo che ha interessato le aree EUAP. La disponibilità di nuovi dati satellitari ha permesso di affinare le stime di tutta la serie storica. Il consumo di suolo considerato è relativo alle aree protette terrestri italiane che rientrano nell’Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP, ultimo aggiornamento del 2010), compresi i Parchi Naturali Nazionali e Regionali, le Riserve Naturali Nazionali e Regionali e altre tipologie di Aree Naturali Protette Nazionali e Regionali.
All’interno delle aree protette EUAP nel 2022 il suolo consumato è complessivamente pari a 58.381 ettari totali (1,9% del territorio tutelato).
Il consumo di suolo all’interno delle aree EUAP risulta significativamente inferiore alla media nazionale (7,14%), grazie principalmente al regime di tutela di cui godono tali aree, che ne garantisce una preservazione maggiore rispetto al resto del territorio nazionale. Tuttavia, il consumo di suolo non si arresta: tra il 2021 e il 2022 sono stati consumati 104 ettari (Tabella1). I valori più elevatisi raggiungono in Campania (3,8%) e in Veneto (3,2%). Complessivamente tra il 2006 e il 2022 si sono persi 1.683 ettari all’interno delle aree protette.
Dati
Tabella 1: Consumo di suolo in aree protette
MATTM (2010); ISPRA/SNPA (2022)
EUAP: Elenco Ufficiale Aree Protette
Tabella 2: Distribuzione per regione del suolo consumato (2022) e del consumo di suolo annuale netto (2021-2022) nelle aree protette
ISPRA/SNPA (2022)
EUAP: Elenco Ufficiale Aree Protette
Complessivamente all’interno delle aree protette EUAP, nel 2022, a fronte di una superficie totale di oltre tre milioni di ettari, risultano consumati oltre 58.000 ettari (pari all’1,9% della superficie complessiva). I valori più elevati si raggiungono nelle aree protette situate in Campania (3,8%) e Veneto (3,2%). I valori più bassi si individuano nelle aree EUAP situate in Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Molise, dove il suolo consumato è inferiore al mezzo punto percentuale (Tabella 1).
La densità dei cambiamenti mostra i valori più elevati nel Lazio con 1 metro quadrato di nuovo consumo di suolo per ogni ettaro di territorio protetto, seguito dalle Marche con 0,7 e da Puglia e Sardegna, con 0,6 metri quadrati per ettaro (Tabella 2).
Nella Figura 1 è possibile osservare la mappa di sintesi a scala comunale delle classi percentuali di suolo consumato al 2022 nelle singole aree protette italiane: tra i Parchi Naturali Nazionali si distinguono quelli del Gargano (+11,8 ettari nell’ultimo anno) e del Cilento e Vallo di Diano (+9,4). Seguono poi il Parco nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu (+3,4) dei Monti Sibillini (+3) e il Gran Sasso e Monti della Laga (+3,8). Il parco del Vesuvio, con la percentuale dell’8,7%, rimane il parco nazionale con la maggiore quota di suolo consumato all’interno del suo perimetro (719 ettari). Il parco dell’Arcipelago de La Maddalena (7,8%) e del Circeo (6,6%) completano il podio.