RETE NATURA 2000
Data aggiornamento scheda:La Rete Natura 2000 è costituita in Italia da 2.646 siti, per una superficie totale, al netto delle sovrapposizioni, di 5.845.078 ettari a terra pari al 19,4% del territorio nazionale e una superficie a mare di 2.301.047 ettari pari al 6,4% delle acque (dati aggiornati al dicembre 2023). Sono state designate complessivamente 643 ZPS e 2.364 SIC-ZSC (di cui 361 sono SIC-ZSC coincidenti con ZPS). Nel dicembre 2022 i siti erano 2.639 con un aumento di 7 unità nell’ultimo anno e un incremento di superficie di 163 ettari a terra e 229.358 ettari a mare. Le percentuali di copertura della Rete Natura 2000 sono eterogenee nelle regioni e province autonome, oscillando dal 12% al 36% a terra e da valori inferiori all’1% al 30% a mare. La copertura della Rete a livello nazionale è importante anche in relazione ai target della Strategia europea per la Biodiversità al 2030 (SEB2030) che chiede di ampliare nell'UE le zone protette arrivando almeno al 30% della superficie terrestre e al 30% delle aree marine. Al target SEB2030 contribuiscono tutte le aree sottoposte a forme di tutela quali siti N2000, Parchi Nazionali, Regionali e altre aree protette. In ambito regionale l’Abruzzo o la Valle d’Aosta raggiungono il target SEB2030 con i siti N2000 che coprono rispettivamente il 36% e il 30% del loro territorio, mentre si avvicinano al target la provincia autonoma di Trento (28%), il Molise (27%), la Campania (27%) e la Liguria (26%). Le percentuali di tutela dei siti N2000 a mare sono più basse, solo la Puglia (30%) e la Toscana (27%) hanno livelli di protezione prossimi al target.
SUPERFICIE NAZIONALE PROTETTA TERRESTRE E MARINA
Data aggiornamento scheda:La Commissione europea ha adottato la Strategia Europea per la Biodiversità al 2030 (SEB 2030, COM(2020) 380 final) che tra i suoi obiettivi chiede agli Stati membri di proteggere almeno il 30% di territorio nazionale e il 30% dei mari e che almeno un terzo di queste zone sia rigorosamente protetto. Tali obiettivi sono ripresi nella Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030 (SNB 2030).
L’indicatore integra i dati spaziali relativi ai principali sistemi di aree di tutela della biodiversità esistenti nel nostro Paese (aree protette e Rete Natura2000), e calcola la superficie italiana attualmente tutelata a terra e a mare, ne valuta la variazione dal 1991 al 2023 e mostra la distanza tra la percentuale di superficie terrestre e marina protetta e il target del 30% posto dalla SEB 2030. I dati utilizzati per calcolare l’estensione della superficie protetta sono CDDA e nella banca dati Natura2000; non sono incluse le Other Effective Area-based conservation Measures (OECM) , poiché non sono state ancora definite le tipologie di aree che possano rientrarvi.
La copertura nazionale di superficie protetta, al netto delle sovrapposizioni tra aree protette e siti Natura2000, ad oggi è di circa 4.068.476 ettari a mare, pari all’11,62% delle acque territoriali e ZPE (Zona di Protezione Ecologica) italiane, e di circa 6.532.341 a terra, pari al 21,68% del territorio italiano. L’estensione delle aree di sovrapposizione, ovvero di quelle aree che rientrano sia in un’area protetta sia in un sito Natura2000, è aumentata nel tempo arrivando, nel 2023, a 862.631 ettari a mare e 2.447.046 a terra. I trend mostrano che la percentuale nazionale di superficie protetta si è stabilizzata a partire dal 2006 per il mare e dal 2011 per la parte terrestre. Per il raggiungimento dell’obiettivo del 30% fissato dalla SEB 2030 esiste dunque uno scarto di un ulteriore 18% circa di superficie marina da sottoporre a tutela (pari a circa 6.600.000 ettari) e di un 8% di superficie terrestre (pari a circa 2.500.000 ettari).
AREE PROTETTE MARINE
Data aggiornamento scheda:Il numero delle aree e la superficie marina protetta sono cresciuti costantemente nel tempo.
Attualmente in Italia sono presenti 39 Aree Protette Marine (APM), istituite in 10 regioni italiane; di queste, 29 sono Aree Marine Protette (AMP).
La Sicilia e la Sardegna sono le regioni in cui ricadono la maggior parte di aree protette marine sia in termini numerici, che di superficie marina protetta.
Tra il 2012 ed il 2019 a livello nazionale la superficie delle APM è aumentata dell’1,9%, grazie all’istituzione nel 2018 delle 2 Aree Marine Protette di Capo Testa - Punta Falcone in Sardegna e di Capo Milazzo in Sicilia.
AREE PROTETTE TERRESTRI
Data aggiornamento scheda:In Italia, ad oggi, sono state istituite 843 aree protette terrestri (e terrestri con parte a mare) per una superficie protetta di oltre 3 milioni di ettari, pari a circa il 10,5% della superficie terrestre nazionale. Analizzando la serie storica (1922-2019) è possibile apprezzare, soprattutto a partire da metà anni '70, andamenti positivi in termini di aumento nel numero e nella superficie delle aree naturali protette terrestri, mentre dagli anni 2008-2009 si assiste a una certa stabilizzazione dei trend di crescita.
CONSUMO DI SUOLO IN AREE PROTETTE
Data aggiornamento scheda:All’interno delle aree incluse nell'EUAP (Elenco Ufficiale Aree Protette), il suolo consumato nel 2022 è pari a 58.381 ettari totali (1,9% del territorio protetto). Il consumo di suolo avvenuto tra il 2021 e il 2022 è di 104 ettari. I valori più elevati si raggiungono in Campania (3,8%) e in Veneto (3,2%), le uniche regioni a superare la soglia del 3% di territorio consumato in area protetta. Complessivamente tra il 2006 e il 2022 all’interno delle aree protette italiane si sono persi 1.683 ettari.
PRESSIONE ANTROPICA IN ZONE UMIDE D'IMPORTANZA INTERNAZIONALE
Data aggiornamento scheda:Su gran parte delle aree Ramsar italiane insistono forme di pressione antropica connesse sia alla presenza di insediamenti e infrastrutture, sia all’attività agricola. Le aree agricole in 45 casi su 65 occupano oltre la metà del territorio dell’area Ramsar. Le aree urbanizzate e le infrastrutture pur avendo un’estensione più ridotta, contribuiscono alla pressione cui sono soggette le aree Ramsar, infatti, circa un quarto sono interessate da un livello di pressione da urbanizzazione alta o molto alta. All’interno delle classi III (pressione di entità alta) e IV (entità molto alta) ricade il 68% del totale delle zone umide, sottolineando le condizioni di precario equilibrio in cui si trovano questi ambienti. Solo il 15% delle aree rientra nella classe I (pressione bassa) e il 17% in classe II (pressioni media).
SOVRAPPOSIZIONE AREE TUTELATE TERRESTRI CON KEY BIODIVERSITY AREAS
Data aggiornamento scheda:Al fine di valutare quanto le aree protette siano state designate secondo criteri scientifici ovvero includendo aree ecologicamente rappresentative (Margules & Pressey, 2000; Maxwell et al., 2020), è stata calcolata la sovrapposizione delle superfici terrestri sottoposte a tutela nel nostro Paese, ovvero le aree protette incluse nel CDDA (Common Database on Designated Areas dell’Europa che include l’EUAP e le aree protette istituite a livello nazionale dal 2010) e nella Rete Natura2000, con le Key Biodiversity Areas (KBA, IUCN, 2016). Queste ultime individuano zone importanti per la tutela della biodiversità e, nel documento di indirizzo della Commissione europea per il raggiungimento del target del 30% (Criteria and guidance for protected areas designations, Bruxelles 28/1/2022), sono indicate fra quelle da considerare per l’individuazione delle aree da sottoporre a tutela. L’indicatore corrisponde a quello utilizzato a livello internazionale per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) al 2030 (SO4-3.T1: National estimates of the average proportion of Terrestrial KBAs covered by protected areas in %).
Dai risultati emerge che la copertura nazionale di superficie protetta terrestre, al netto delle sovrapposizioni tra aree protette del CDDA e i siti Natura2000, risulta sovrapposta per il 75,20% con la superficie delle KBA individuate a livello nazionale, indicando quindi, in linea generale, una discreta inclusione delle aree importanti per la biodiversità.
STATO DI ATTUAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE NEI PARCHI NAZIONALI
Data aggiornamento scheda:L’indicatore, riferito ai 25 Parchi Nazionali istituiti al 31/08/2023, rappresenta lo stato di attuazione dei Piani per il Parco ex art. 12 L. 394/1991 all’interno del complesso iter di formazione - adozione - approvazione da parte delle Autorità competenti. Rispetto al 2020, il numero dei Piani vigenti è aumentato di 1 unità (PN del Pollino) arrivando a 12. Persiste, tuttavia, una generale situazione di ritardo che riguarda in particolar modo i Piani in via di approvazione: considerata la tempistica ex lege per l’entrata in vigore del Piano per il Parco ci si sarebbe dovuti infatti attendere che ad oggi tutti i PN si fossero dotati di un Piano vigente. Si registra, invece, un ritardo medio di 21 anni sui tempi di approvazione.
ZONE UMIDE D'IMPORTANZA INTERNAZIONALE
Data aggiornamento scheda:Le zone umide italiane ad oggi inserite nell’elenco ufficiale dei siti della Convenzione di Ramsar sono 57, per un totale di 72.288 ettari. Inoltre sono stati emanati nel 2011, 2013 e 2016 tre Decreti Ministeriali per l’istituzione di ulteriori 9 aree. Complessivamente i 66 siti Ramsar italiani (57 designati e 9 in via di designazione) sono distribuiti in 15 regioni e coprono 79.826 ettari. Le regioni con aree più estese e più numerose sono l'Emilia-Romagna (10 aree pari a 23.112 ha), la Toscana (11 aree, 19.306 ha) e la Sardegna (9 aree, 13.308 ha). Non è sufficientemente noto il livello di attuazione degli strumenti di tutela e di gestione di queste aree, necessari per garantire la conservazione di habitat, flora e fauna.