ZONE UMIDE D'IMPORTANZA INTERNAZIONALE

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Stefania Ercole

    Abstract
    Immagine
    Abstract

    Le zone umide italiane ad oggi inserite nell’elenco ufficiale dei siti della Convenzione di Ramsar sono 57, per un totale di 72.288 ettari. Inoltre sono stati emanati nel 2011, 2013 e 2016 tre Decreti Ministeriali per l’istituzione di ulteriori 9 aree. Complessivamente i 66 siti Ramsar italiani (57 designati e 9 in via di designazione) sono distribuiti in 15 regioni e coprono 79.826 ettari. Le regioni con aree più estese e più numerose sono l'Emilia-Romagna (10 aree pari a 23.112 ha), la Toscana (11 aree, 19.306 ha) e la Sardegna (9 aree, 13.308 ha). Non è sufficientemente noto il livello di attuazione degli strumenti di tutela e di gestione di queste aree, necessari per garantire la conservazione di habitat, flora e fauna.

    Descrizione

    Indicatore di risposta che mostra numero ed estensione delle superfici classificate come Zone umide d'importanza internazionale in base ai principi della Convenzione di Ramsar, la loro distribuzione nel territorio italiano, oltre che l'andamento temporale del numero cumulato e della superficie cumulata delle aree Ramsar istituite a partire dal 1976, anno di adesione dell'Italia alla Convenzione, fino al 2021.

    Scopo

    Valutare distribuzione e copertura delle Zone Ramsar italiane e il livello di attuazione della Convenzione in Italia.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    La Convenzione relativa alle zone umide di importanza internazionale firmata il 2 febbraio 1971 a Ramsar (Iran) nel corso della "Conferenza Internazionale sulla Conservazione delle Zone Umide e sugli Uccelli Acquatici", si pone come obiettivo la tutela internazionale delle zone umide mediante la loro individuazione e delimitazione, lo studio degli aspetti caratteristici (in particolare dell'avifauna) e la messa in atto di programmi che garantiscano la conservazione degli habitat, della flora e della fauna. Oggetto della Convenzione sono una grande varietà di zone umide: paludi e acquitrini, torbiere, bacini d'acqua naturali o artificiali, permanenti o transitori, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata, comprese le distese di acqua marina, la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i sei metri. Sono inoltre comprese le zone rivierasche, fluviali o marine, adiacenti alle zone umide, le isole o le distese di acqua marina con profondità superiore ai sei metri, durante la bassa marea, situate entro i confini delle zone umide, in particolare quando tali zone, isole o distese d'acqua, hanno importanza come habitat degli uccelli acquatici, ecologicamente dipendenti dalle zone umide. La Convenzione di Ramsar è stata ratificata e resa esecutiva dall'Italia con il DPR n.448 del 13/03/1976 e con il successivo DPR n.184 del 11/02/1987. Gli strumenti attuativi prevedono, in aggiunta alla partecipazione alle attività comuni internazionali della Convenzione, una serie di impegni nazionali quali: identificazione e designazione di nuove zone umide ai sensi del DPR n.448 del13/03/1976; attività di monitoraggio e sperimentazione nelle zone umide designate ai sensi del DPR n.448 del 13/03/1976; preparazione di un Rapporto Nazionale per ogni Conferenza delle Parti; attivazione di modelli per la gestione delle zone umide. Ad oggi sono 172 i paesi che hanno sottoscritto la Convenzione e complessivamente sono stati designati 2.455 siti Ramsar per una superficie totale di 255.897.678 ettari (dati https://www.ramsar.org/ ultimo accesso sett. 2022).

    DPSIR
    Risposta
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici

    -

    Limitazioni

    L'indicatore fornisce solo informazioni di tipo quantitativo, senza valutare l'efficacia della tutela e della gestione e le condizioni ambientali nei siti Ramsar.

    Ulteriori azioni

    -

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Non definibile
    Fonte dei dati
    MiTE (Ministero della Transizione Ecologica).
    Accessibilità dei dati di base

    https://www.mite.gov.it/pagina/zone-umide-di-importanza-internazionale-ai-sensi-della-convenzione-di-ramsar#1 https://www.ramsar.org/

    Copertura spaziale

    Nazionale, Regionale (20/20)

    Copertura temporale

    1976-2021

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    Dati ordinati in tabelle ed elaborati con programma Excel.

    Periodicità di aggiornamento
    Quadriennale
    Qualità dell'informazione

    L'informazione utilizzata per il popolamento dell'indicatore costituisce un dato importante ai fini della rappresentazione del livello di protezione di una categoria di ecosistemi di importanza conservazionistica fondamentale; l’informazione si basa su dati provenienti da fonti affidabili in grado di garantire una copertura spaziale di livello nazionale con dettaglio regionale., La buona comparabilità nel tempo e l’ottima comparabilità nello spazio rendono la metodologia di calcolo valida e affidabile.

    Stato
    Non definibile
    Trend
    Non definibile
    Valutazione/descrizione dello stato

    Lo stato non è definibile in quanto nonostante in Italia siano stati designati 66 siti Ramsar (designati o in attesa di designazione ufficiale), per un totale di 79.826 ettari, non è del tutto conosciuto il livello di attuazione degli strumenti di tutela e gestione di queste aree.

    Valutazione/descrizione del trend

    La Convenzione di Ramsar è stata ratificata e resa esecutiva dall'Italia con il DPR 13 marzo 1976 e nello stesso anno sono state designate nel nostro Paese 18 aree (Tabella 1) con una superficie complessiva di 12.319 ettari. Nel corso degli anni sono aumentati notevolmente numero e superficie, passando da 13.182 ettari nel 1978 a oltre 55.381 nel 1991, con un numero di aree più che raddoppiato (passate da 20 a 46) (Figura 1). Tale valore è rimasto invariato per diversi anni fino al 2005, aumentando poi più lentamente a partire dal 2006, per passare dai 58.040 ettari (50 aree) del 2006 fino ai 61.153 ettari del 2001 (57 aree attualmente designate ufficialmente). Da circa un decennio, 9 aree già individuate da Decreto Ministeriale nel 2011, 2013 e 2016, attendono la fine del lungo processo di riconoscimento internazionale.

    Commenti

    Le zone umide d’importanza internazionale ad oggi inserite nell’elenco ufficiale di siti della Convenzione di Ramsar per l’Italia sono 57, distribuite in 15 regioni, per un totale di 72.288 ettari. La Tabella 1 riporta l’elenco completo dei siti, in ordine cronologico di designazione a partire dal 1976 fino al 2021, compresi anche ulteriori 9 siti individuati da Decreto Ministeriale nel 2011, 2013 e 2016 (in Sicilia, Toscana e Friuli-Venezia Giulia), attualmente in attesa di designazione ufficiale da parte del Segretariato della Convenzione. Complessivamente i 66 siti Ramsar italiani istituiti e in istituzione coprono 79.826 ettari (Tabella 2). Per ciascun sito sono scaricabili dal sito MITE (https://www.mite.gov.it/pagina/elenco-delle-zone-umide) i decreti istitutivi e la scheda tecnica ufficiale richiesta dalla Convenzione (RIS-Information Sheet on Ramsar Wetlands) con tutte le informazioni rilevanti. Le regioni in cui le aree Ramsar sono più estese e più numerose sono l'Emilia-Romagna, con 10 aree (23.112 ha), la Toscana con 11 aree (19.306 ha) e la Sardegna con 9 aree (13.308 ha), mentre non sono presenti siti in 5 regioni (Figura 2 e Tabella 2). Interessante osservare la distribuzione sul territorio italiano delle aree nella Figura 3, che mostra i territori maggiormente interessati dalla presenza di queste aree umide da tutelare.

    Allegati
    Titolo

    Tabella 1: Elenco delle 66 Zone Umide italiane di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, ordinate per data di designazione. Sono elencatele 57 zone già istituite e le 9 in corso di designazione da parte del Segretariato della Convenzione (agg. dic. 2021)

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati MITE

    Legenda

    Superfici tratte dai RIS (Ramsar Information Sheet) e/o dalla Gazzetta Ufficiale. Per i siti 58-66, in via di istituzione da parte del Segretariato della Convenzione, sono riportati a titolo informativo le date dei decreti italiani di designazione.

    Titolo

    Tabella 2: Numero e superficie nelle Regioni italiane delle Zone Umide italiane di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, designate e in corso di designazione (agg. dic. 2021)

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati MITE

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    Titolo

    Figura 1: Numero e superficie delle Zone Ramsar italiane istituite dal Segretariato della Convenzione (Dicembre 2021)

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati MiTE

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    Titolo

    Figura 2: Ripartizione di numero e superficie delle 66 Zone Ramsar italiane nelle regioni (Dicembre 2021)

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati MiTE

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    Titolo

    Figura 3: Distribuzione sul territorio delle 66 Zone Ramsar italiane (Dicembre 2021)

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati MiTE

    Legenda

    1 Pian di Spagna - Lago di Mezzola; 2 Vincheto di Cellarda; 3 Sacca di Bellocchio; 4 Valle Santa; 5 Punte Alberete; 6 Palude di Colfiorito; 7 Palude di Bolgheri; 8 Laguna di Orbetello; 9 Lago di Burano; 10 Lago di Nazzano; 11 Lago di Fogliano; 12 Lago dei Monaci; 13 Lago di Caprolace; 14 Lago di Sabaudia; 15 Lago di Barrea; 16 Stagno di S'Ena Arrubia; 17 Stagno di Molentargius; 18 Stagno di Cagliari; 19 Le Cesine; 20 Valle Cavanata; 21 Stagno di Cábras; 22 Stagno di Corru S'Ittiri, Stagni di San Giovanni e Marceddì; 23 Stagno di Pauli Maiori; 24 Valle Campotto e Bassarone; 25 Laguna di Marano: Foci dello Stella; 26 Saline di Margherita di Savoia; 27 Lago di Tovel; 28 Torre Guaceto; 29 Valle di Gorino; 30 Valle Bertuzzi; 31 Valli residue del comprensorio di Comacchio; 32 Piallassa della Baiona e Risega; 33 Ortazzo e Ortazzino; 34 Saline di Cervia; 35 Stagno di Sale Porcus; 36 Stagno di Mistras; 37 Valli del Mincio; 38 Torbiere d'Iseo; 39 Palude Brabbia; 40 Palude di Ostiglia; 41 Biviere di Gela; 42 Laguna di Venezia: Valle Averto; 43 Vendicari; 44 Isola Boscone; 45 Bacino dell'Angitola; 46 Palude della Diaccia Botrona; 47 Lago di San Giuliano; 48 Oasi di Castelvolturno o Variconi; 49 Oasi del Sele-Serre Persano; 50 Pantano di Pignola; 51 Lagustelli di Percile; 52 Palude del Brusà - Le Vallette; 53 Padule della Trappola - Foce dell'Ombrone; 54 Lago e padule di Massaciuccoli; 55 Palude del Busatello; 56 Saline di Trapani e Paceco; 57 Foce del Rio Posada; 58 Paludi Costiere di Capo Feto, Margi Spanò, Margi Nespolilla e Margi Milo; 59 Laghi di Murana, Preola e Gorghi Tondi; 60 Stagno Pantano Leone; 61 Ex lago e Palude di Bientina; 62 Lago di Sibolla; 63 Padule di Fucecchio; 64 Padule Orti-Bottagone; 65 Padule di Scarlino; 66 Foce dell’Isonzo - Isola della Cona.