Descrizione 1
Sabrina Agnesi, Susanna D’Antoni, Stefania Ercole, Silvia Properzi
La Commissione europea ha adottato la Strategia Europea per la Biodiversità al 2030 (SEB 2030, COM(2020) 380 final) che tra i suoi obiettivi chiede agli Stati membri di proteggere almeno il 30% di territorio nazionale e il 30% dei mari e che almeno un terzo di queste zone sia rigorosamente protetto. Tali obiettivi sono ripresi nella Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030 (SNB 2030).
L’indicatore integra i dati spaziali relativi ai principali sistemi di aree di tutela della biodiversità esistenti nel nostro Paese (aree protette e Rete Natura2000), e calcola la superficie italiana attualmente tutelata a terra e a mare, ne valuta la variazione dal 1991 al 2023 e mostra la distanza tra la percentuale di superficie terrestre e marina protetta e il target del 30% posto dalla SEB 2030. I dati utilizzati per calcolare l’estensione della superficie protetta sono CDDA e nella banca dati Natura2000; non sono incluse le Other Effective Area-based conservation Measures (OECM) , poiché non sono state ancora definite le tipologie di aree che possano rientrarvi.
La copertura nazionale di superficie protetta, al netto delle sovrapposizioni tra aree protette e siti Natura2000, ad oggi è di circa 4.068.476 ettari a mare, pari all’11,62% delle acque territoriali e ZPE (Zona di Protezione Ecologica) italiane, e di circa 6.532.341 a terra, pari al 21,68% del territorio italiano. L’estensione delle aree di sovrapposizione, ovvero di quelle aree che rientrano sia in un’area protetta sia in un sito Natura2000, è aumentata nel tempo arrivando, nel 2023, a 862.631 ettari a mare e 2.447.046 a terra. I trend mostrano che la percentuale nazionale di superficie protetta si è stabilizzata a partire dal 2006 per il mare e dal 2011 per la parte terrestre. Per il raggiungimento dell’obiettivo del 30% fissato dalla SEB 2030 esiste dunque uno scarto di un ulteriore 18% circa di superficie marina da sottoporre a tutela (pari a circa 6.600.000 ettari) e di un 8% di superficie terrestre (pari a circa 2.500.000 ettari).
Indicatore di risposta che analizza la superficie italiana attualmente tutelata a terra e a mare, in relazione agli obiettivi strategici per la tutela della biodiversità posti per il 2030 a livello europeo (SEB 2030) e nazionale (SNB 2030). Vengono considerate le superfici delle aree protette incluse nel Common Database on Designated Areas (CDDA), database europeo delle aree protette designate a livello nazionale, e le superfici dei siti Natura2000 ovvero i Siti di Importanza Comunitaria/Zone Speciali di Conservazione (SIC/ZPS) e le Zone di Protezione Speciale (ZPS). In particolare, viene calcolata la superficie e la percentuale a terra e a mare, sia separatamente per CDDA e Natura2000, sia al netto delle sovrapposizioni tra le due tipologie di siti protetti. Tali dati vengono presentati con cadenza di 5 anni, dal 1991 al 2021, e da quest’ultimo aggiornamento, viene calcolato annualmente in modo da valutare via via l’avvicinamento agli obiettivi delle due Strategie Biodiversità al 2030. Per la superficie a mare si fa riferimento alle acque territoriali e alla Zona di Protezione Ecologica (ZPE).
Si ricorda che la banca dati Natura2000 comprende i siti SIC/ZSC e ZPS designati ai sensi delle Direttive Habitat e Uccelli, mentre il CDDA include le aree che rientrano nell’Elenco Ufficiale delle aree Protette (EUAP, VI Aggiornamento, 2010) a cui sono state aggiunte le aree protette nazionali istituite dal 2010 a oggi ovvero: Parco Nazionale Isola di Pantelleria, Riserva Naturale Statale Tresero-Dosso del Vallon, Area Marina Protetta Capo Testa - Punta Falcone, Area Marina Protetta Capo Milazzo, Parco Nazionale di Portofino; inoltre è stato effettuato un ampliamento del Parco nazionale della Val Grande.
Nel computo delle superfici nazionali potrebbero essere considerate anche le OECM, ovvero aree geograficamente definite che, pur non essendo propriamente aree protette, vengono gestite in modo da assicurare la conservazione della biodiversità in situ, efficace e duratura (IUCN-WCPA, 2017). L’esame delle tipologie di aree che possano opportunamente rientrare nella categoria di OECM, è ancora in corso, quindi, non è stato possibile inserirle nell’analisi.
Si segnala che all’interno della Banca dati indicatori sono presenti anche un indicatore riferito alla sola Rete Natura2000 e due indicatori relativi alle Aree protette terrestri e marine.
Quantificare la percentuale di superficie terrestre e marina coperta da zone protette, al netto delle sovrapposizioni spaziali tra aree protette e siti Natura2000 e valutarne la variazione temporale, anche al fine di evidenziare la distanza dal target del 30% di superficie protetta (rispetto al territorio nazionale) stabilito dalla SEB 2030.
Direttiva 79/409/CEE “Uccelli” (successivamente abrogata e sostituita integralmente da 2009/147/CE che ne mantiene gli obiettivi fondamentali), recepita in Italia con Legge n. 157 dell'11/02/1992;
Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, recepita in Italia con DPR 357/97 modificato e integrato dal DPR 120/2003;
L 979/82 (Disposizioni per la difesa del mare);
L 127/85 (Ratifica ed esecuzione del Protocollo relativo alle aree specialmente protette del Mediterraneo);
L 394/91 (Legge Quadro sulle Aree Protette) e s.m.i.;
EUAP, VI agg. (DM 27.04.2010 GU n. 125 del 31.05.2010)
D.M. 02/12/2010 Istituzione della Riserva Naturale Statale denominata “Tresero-Dosso del Vallon”;
D.P.R. 28/07/2016 Istituzione del Parco Nazionale “Isola di Pantelleria” e dell’Ente Parco nazionale “Isola di Pantelleria”;
DM 17/05/2018, n. 102. Istituzione dell'area marina protetta «Capo Testa - Punta Falcone».
DM 26/11/ 2018, n. 153. Approvazione del regolamento di disciplina dell’area marina protetta «Capo Milazzo» pubblicato in GU n. 55 del 6.3.2019;
DM 10/10/2023 n. 331 Istituzione del Parco nazionale di Portofino, pubblicato in GU n. 246 del 23 del 20.10.2023;
D.P.R 18 /07/2023, pubblicato sulla GU n. 238, del 11.10.2023. Ampliamento del Parco nazionale della Val Grande;
Istituzione della Zona di protezione ecologica del Mediterraneo nord-occidentale, del Mar Ligure e del Mar Tirreno ai sensi dell'articolo 1, della legge 8 febbraio 2006, n. 61 e con Regolamento recante istituzione di Zone di protezione ecologica del Mediterraneo nord-occidentale, del Mar Ligure e del Mar Tirreno (11G0252) (GU Serie Generale n.293 del 17.12.2011)
D.M. n.252 del 3/08/2022 di Adozione della Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030
Descrizione 2
Agnesi S., Annunziatellis A., Chaniotis P., Mo G., Korpinen S., Snoj L., Tunesi L., Reker J., 2020. Spatial Analysis of Marine Protected Area Networks in Europe’s Seas III. ETC/ICM Technical Report 3/2020. https://www.eionet.europa.eu/etcs/etc-icm/products/etc-icm-report-3-2020-spatial-analysis-of-marine-protected-area-networks-in-europe2019s-seas-iii
Agnesi S., Mo G., Annunziatellis A., Chaniotis P., Korpinen S., Snoj L., Globevnik L., Tunesi L., Reker J., 2017. Spatial Analysis of Marine Protected Area Networks in Europe’s Seas II, Vol. A, 2017, ed. Künitzer A., ETC/ICM Technical Report 4/2017, Magdeburg: European Topic Centre on inland, coastal and marine waters, 41 pp. https://www.eionet.europa.eu/etcs/etc-icm/products/etc-icm-reports/spatial-analysis-of-marine-protected-area-networks-in-europe2019s-seas-ii-volume-a-2017
CE, 2020. Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030. Riportare la natura nella nostra vita. Bruxelles, 20.5.2020, COM(2020) 380 final. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52020DC0380&from=EN
D’Antoni S., 2022. Aree protette, un pilastro della conservazione. ECOSCIENZA Numero 2 Anno 2022.
EEA, 2015. Spatial analysis of Marine Protected Area Networks in Europe´s seas. EEA Technical report, 17/2015. http://www.eea.europa.eu/publications/spatial-analysis-of-marine-protected
IUCN-WCPA Task Force on OECMs, 2019. Recognising and reporting other effective area-based conservation measures. Gland, Switzerland: IUCN. ISBN: 978-2-8317-2025-8 (PDF). DOI: https://doi.org/10.2305/IUCN.CH.2019.PATRS.3.en
MiTE, 2022. Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030. Testo consolidato. Ministero della Transizione Ecologica(MiTE), Direzione Generale Patrimonio Naturalistico e Mare, Divisione III - Strategie della Biodiversità, 25 luglio 2022.
L’elaborazione dei dati avviene a partire dalle versioni più aggiornate del CDDA e della banca dati Natura2000 fornite dall’Italia alla Commissione europea (anno di riferimento 2023). Tra le limitazioni si segnala che l’Elenco Ufficiale delle aree Protette (EUAP) non viene aggiornato dal 2010. Il dato relativo alle aree protette incluse in EUAP è stato aggiornato per quanto riguarda le aree protette istituite a livello nazionale (Parchi Nazionali, Riserve Naturali Statali, Aree Marine Protette), mentre per le aree regionali si deve attendere l’approvazione del nuovo EUAP.
Per la definizione delle variazioni della superficie protetta, il calcolo delle superfici è stato effettuato a intervalli di 5 anni (dal 1991 al 2021), selezionando le aree protette designate in ciascun intervallo temporale in base all’anno dell’atto di designazione. Tuttavia, in questa procedura non sono percepibili eventuali atti successivi relativi a modifiche del perimetro del singolo sito protetto. Pertanto, qualora un sito abbia subito un ampliamento o una riduzione della superficie negli anni, questa specifica variazione non viene rilevata.
Aggiornamento dell’EUAP. Inserimento dei dati delle OECM. Analisi delle superfici protette a scala di regione/provincia autonoma. Calcolo delle percentuali di superfici rigorosamente protette.
Qualificazione dati
Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP, 2010) pubblicato in Gazzetta Ufficiale
Common Database on Designated Areas (CDDA) pubblicato sul sito dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (https://www.eea.europa.eu/data-and-maps/data/nationally-designated-areas-national-cdda-17)
Banca Dati Natura2000 pubblicata sul sito del MASE https://www.mase.gov.it/pagina/sic-zsc-e-zps-italia
Nazionale
1991-2023
Qualificazione indicatore
I dati utilizzati per la realizzazione dell’indicatore provengono da due banche dati ufficiali prodotte dal MASE: la banca dati Natura2000 e l’elenco EUAP VI aggiornamento (pubblicato nel 2010), a cui sono state aggiunte le aree protette istituite dopo il 2010 a livello nazionale (terrestri e marine). L’EUAP, integrato con le aree protette istituite a livello nazionale viene fatto confluire nel Common Database on Designated Areas (CDDA), trasmesso annualmente da ISPRA all’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA). Nel computo delle superfici non sono considerate le OECM (Other Effective Area-based conservation Measures) in quanto ancora non sono state definite a livello nazionale.
Per i siti Natura2000 sono stati utilizzati i dati dell’ultima trasmissione alla Commissione europea effettuata dal MASE a dicembre 2023, per il CDDA i dati della trasmissione effettuata a marzo 2024 dei dati riferiti al 2023. L’analisi utilizza sia i dati spaziali sia quelli tabellari (dati in formato shape e tabelle associate). Tutti i dati cartografici sono stati proiettati nel sistema di riferimento cartografico ETRS89/LAEA.
Le aree oggetto di analisi presentano tre casistiche: siti solo terrestri, siti solo marini e siti con superficie in parte a terra e in parte a mare. Una prima suddivisione è stata fatta su base tabellare, utilizzando l’indicazione di sito terrestre o marino; successivamente nei casi di sito terrestre e marino la suddivisione delle relative superfici è stata eseguita tagliando gli strati cartografici sulla linea di costa elaborata da ISPRA (SINA): il limite delle acque territoriali (fonte IIM) e la zona di protezione ecologica costituiscono la superficie di mare considerata. Una volta ottenuta la suddivisione terra/mare è stata eseguita l’analisi delle superfici separatamente.
Un primo step ha previsto il calcolo della superficie protetta marina e terrestre per le aree protette e per i siti Natura2000 separatamente e al netto delle eventuali sovrapposizioni. Successivamente la superficie totale, generata dalla somma dei siti dei due sistemi di aree protette, è stata calcolata al netto delle sovrapposizioni.
Un’ulteriore analisi ha previsto il raggruppamento su base temporale dei siti protetti. Sono stati analizzati archi temporali di 5 anni dal 1991 al 2021, eccetto per l’ultimo aggiornamento effettuato al 2023 (dopo due anni). Per questa analisi, per la quale si è scelto di partire dal 1991, che è l’anno di emanazione della legge quadro n. 394 sulle aree protette, è stato utilizzato l’ultimo aggiornamento dei database disponibile (2023) partendo dal dato del 2021 da cui a ritroso sono stati sottratti i siti istituiti/proposti successivamente alla data considerata (ad esempio, per ottenere il dato relativo al 1996, sono state sottratte tutte le aree protette/siti Natura2000 istituiti dal 1997 al 2021). Si specifica che nel caso delle EUAP/CDDA è stato considerato l’anno di istituzione dell’area protetta, mentre nel caso dei siti Natura2000 è stato considerato l’anno di trasmissione della proposta del sito alla Commissione europea; nel caso dei siti C (ossia ZPS e SIC/ZSC coincidenti) è stata considerata la prima annualità di invio alla Commissione europea.
Una volta ottenuta la superficie protetta al netto delle sovrapposizioni è stata misurata la percentuale di territorio protetto rispetto a quello nazionale. Per la superficie a mare si è fatto riferimento alle acque territoriali e alla Zona di Protezione Ecologica (ZPE), mentre nel caso dei siti terrestri il calcolo è stato fatto sulla superficie ISTAT (agg. 2023).
Lo stato è medio in quanto, nonostante l’aumento delle aree protette nel nostro Paese avvenuta dal 1991 ad oggi, per il raggiungimento dell’obiettivo fissato dalla SEB2030 del 30% di superficie nazionale protetta, esiste ancora uno scarto di un 18% di superficie marina, pari a 6.500.000 ettari, e di un 8% di superficie terrestre, pari a circa 2.500.000 ettari da sottoporre a tutela. La definizione di queste aree richiederà un percorso complesso e il coinvolgimento di numerosi soggetti, in primis MASE, regioni e province autonome.
Nel complesso, il trend può dirsi stabile in quanto la percentuale della superficie protetta si è pressoché stabilizzata per il mare a partire dal 2006 al valore del 10,33%, salendo all’11,62% nel 2023 e per la parte terrestre si è stabilizzata dal 2011 al 21,57%, con un lieve incremento nel 2023 al 21,68% (Figura 3).
Dati
Tabella 1: Superfici in ettari e percentuale del territorio nazionale marino e terrestre protetto dai Siti Natura 2000 (agg. 2023) e dalle Aree protette incluse nel CDDA (agg. 2023)
Elaborazione ISPRA su dati MASE
Figura 3: Percenuate di terriotrio protetto a terra e a mare al netto delle sovrapposizioni e percentuale prevista dal target della Strategia Europea per la Biodiversità al 2030
Elaborazione ISPRA su dati MASE
Le superfici marine protette sono calcolate all'interno delle Acque Territoriali e della ZPE italiane
Dalle elaborazioni presentate emerge che, ad oggi, la copertura nazionale di superficie protetta, al netto delle sovrapposizioni tra aree protette e siti Natura2000, è di circa 4.068.476 ettari a mare, pari all’11,62% delle acque territoriali e ZPE italiane, e di circa 6.532.341 a terra, pari al 21,68% del territorio italiano (Tabella 1), percentuali ancora distanti dal target SEB del 30% (Figura 3). Analizzando i dati si rileva che l’estensione delle aree di sovrapposizione è aumentata progressivamente nel tempo raggiungendo, nel 2023, l’estensione di 862.631 ettari a mare e di 2.447.046 ettari a terra (Figura 1 e 2, Tabella 1).
La variazione nel tempo della protezione per la parte marina (Figura 1) mostra un aumento costante della superficie dei siti Natura2000 a mare, evidente soprattutto nell’ultimo quinquennio in cui tale superficie è quasi raddoppiata (passando dai 1.296.715 ettari del 2016 a 2.306.752 ettari del 2023), mentre la superficie delle Aree Marine Protette (AMP) rimane pressoché invariata a partire dal 2001, nonostante nell’ultimo quinquennio siano state istituite 2 nuove AMP (Capo Testa - Punta Falcone, Capo Milazzo), che hanno però influito poco sulla superficie complessiva, passata da 2.624.326 a 2.625.081 ettari (Tabella 1). Si fa presente che la sovrapposizione tra le due tipologie di siti cresce nell’ultimo quinquennio solo grazie a un aumento del numero di siti Natura2000.
Per quanto riguarda le aree protette terrestri (Figura 2), la superficie rimane quasi invariata a partire dal 2006, sia per i siti Natura2000 sia per le aree protette, eccezion fatta per l’istituzione nel 2010 della Riserva Naturale Statale Tresero-Dosso del Vallon e nel 2016 del Parco Nazionale di Pantelleria, che non hanno influito molto sulla superficie complessiva, passata da 3.028.788 ettari nel 2006 a 3.142.509 ettari nel 2023 (Tabella 1). L’istituzione del Parco Nazionale di Portofino avvenuta nel 2023 non ha comportato alcun incremento di superficie delle CDDA in quanto il perimetro coincide con quello del parco regionale, che ora non esiste più. A livello regionale non vi sono stati aggiornamenti dell’EUAP dopo il 2010 pertanto, ad oggi, non è possibile valutare eventuali incrementi di superficie.