EMISSIONI DI GAS SERRA (CO2 ,CH4 ,N2O,HFCS,PFCS,SF6 ):PROCAPITE E PIL

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L’indicatore rappresenta, nell'arco temporale 1990 - 2022, l’andamento delle emissioni di gas serra in Italia per abitante e rispetto al PIL. Si rileva una diminuzione per entrambi, accentuata dalla crescita della popolazione e del PIL, che evidenziano dunque un disaccoppiamento tra determinanti e pressioni.

EMISSIONI DI GAS SERRA (CO2, CH4, N2O, HFCS, PFCS, SF6): DISAGGREGAZIONE SETTORIALE

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L'indicatore rappresenta la serie storica delle emissioni di gas serra nazionali dal 1990 al 2022, per settore di provenienza. Dall’analisi dei dati si registra, nel 2022, una riduzione sensibile delle emissioni rispetto al 1990 (-21%), spiegata dalla recessione economica che ha frenato i consumi negli ultimi anni ma anche da un maggiore utilizzo di energie rinnovabili, con conseguente riduzione delle emissioni di CO2 (-30,7% rispetto al 1990).

EMISSIONI DI PRECURSORI DI OZONO TROPOSFERICO (NOX E COVNM): TREND E DISAGGREGAZIONE SETTORIALE

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L’indicatore rappresenta l’andamento nazionale dei valori di emissione dei precursori di ozono troposferico: ossidi di azoto e composti organici volatili non metanici, distinti per settore di provenienza. Si evidenzia la marcata decrescita dal 1990 al 2022 (-71% per NOx, e -58% per COVNM), determinata dalla forte diminuzione delle emissioni derivanti dal trasporto.

FLUSSI DI MATERIA E PRODUTTIVITÀ DELLE RISORSE

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Il Consumo materiale interno misura il consumo apparente di risorse materiali di un'economia. Si tratta dell’indicatore principale derivato dai conti dei flussi di materia, utilizzato per misurare la Produttività delle risorse di un paese nell'ambito delle politiche sull’uso delle risorse naturali. Nel 2023 il Consumo materiale interno italiano ammonta a 498,4 milioni di tonnellate (-2,7% rispetto all’anno precedente) e la Produttività delle risorse si attesta a 3,59 euro/kg (+3,7% rispetto all’anno precedente).

QUANTITÀ DI RIFIUTI URBANI RACCOLTI IN MODO DIFFERENZIATO

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Nel 2022, la percentuale di raccolta differenziata è pari al 65,2% della produzione nazionale ( 29,1 milioni di tonnellate ) (+1,2 punti percentuali rispetto al 2021), raggiungendo così l’obiettivo fissato dalla normativa per il 2012 (65%).

QUANTITÀ DI RIFIUTI URBANI SMALTITI IN DISCARICA E NUMERO DI DISCARICHE

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Nel 2022, i quantitativi di rifiuti urbani complessivamente smaltiti in discarica ammontano a circa 5,2 milioni di tonnellate, e il numero delle discariche operative è pari a 117 impianti. Si registra una riduzione, rispetto al 2021, delle quantità totali di rifiuti urbani smaltiti in discarica pari al 7,9% (-446 mila tonnellate) e una riduzione del numero degli impianti pari al 3,8% (-9 impianti). 

QUOTA DELLA FLOTTA VEICOLARE CONFORME A DETERMINATI STANDARD DI EMISSIONE

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L'indicatore consente di monitorare per il periodo 2005-2022 la quota della flotta veicolare stradale conforme agli standard di emissione più recenti. Nel 2022 per le automobili è ancora presente una quota non trascurabile di veicoli a benzina di classe Euro 0 (13,7%), mentre per le auto diesel questa quota è molto inferiore e pari al 2,9% circa. Più preoccupante la situazione del parco commerciale, in gran parte con motorizzazioni diesel, dove l’11,2% dei veicoli leggeri (furgoni) e il 27,1% dei veicoli pesanti merci permangono in classe Euro 0.

SUPERFICIE NAZIONALE PROTETTA TERRESTRE E MARINA

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La Commissione europea ha adottato la Strategia Europea per la Biodiversità al 2030 (SEB 2030, COM(2020) 380 final) che tra i suoi obiettivi chiede agli Stati membri di proteggere almeno il 30% di territorio nazionale e il 30% dei mari e che almeno un terzo di queste zone sia rigorosamente protetto. Tali obiettivi sono ripresi nella Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030 (SNB 2030).

L’indicatore integra i dati spaziali relativi ai principali sistemi di aree di tutela della biodiversità esistenti nel nostro Paese (aree protette e Rete Natura2000), e calcola la superficie italiana attualmente tutelata a terra e a mare, ne valuta la variazione dal 1991 al 2023 e mostra la distanza tra la percentuale di superficie terrestre e marina protetta e il target del 30% posto dalla SEB 2030. I dati utilizzati per calcolare l’estensione della superficie protetta sono CDDA e nella banca dati Natura2000; non sono incluse le Other Effective Area-based conservation Measures (OECM) , poiché non sono state ancora definite le tipologie di aree che possano rientrarvi.

La copertura nazionale di superficie protetta, al netto delle sovrapposizioni tra aree protette e siti Natura2000, ad oggi è di circa 4.068.476 ettari a mare, pari all’11,62% delle acque territoriali e ZPE (Zona di Protezione Ecologica) italiane, e di circa 6.532.341 a terra, pari al 21,68% del territorio italiano. L’estensione delle aree di sovrapposizione, ovvero di quelle aree che rientrano sia in un’area protetta sia in un sito Natura2000, è aumentata nel tempo arrivando, nel 2023, a 862.631 ettari a mare e 2.447.046 a terra. I trend mostrano che la percentuale nazionale di superficie protetta si è stabilizzata a partire dal 2006 per il mare e dal 2011 per la parte terrestre. Per il raggiungimento dell’obiettivo del 30% fissato dalla SEB 2030 esiste dunque uno scarto di un ulteriore 18% circa di superficie marina da sottoporre a tutela (pari a circa 6.600.000 ettari) e di un 8% di superficie terrestre (pari a circa 2.500.000 ettari).

AREE PROTETTE MARINE

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Il numero delle aree e la superficie marina protetta sono cresciuti costantemente nel tempo.
Attualmente in Italia sono presenti 39 Aree Protette Marine (APM), istituite in 10 regioni italiane; di queste, 29 sono Aree Marine Protette (AMP).
La Sicilia e la Sardegna sono le regioni in cui ricadono la maggior parte di aree protette marine sia in termini numerici, che di superficie marina protetta.
Tra il 2012 ed il 2019 a livello nazionale la superficie delle APM è aumentata dell’1,9%, grazie all’istituzione nel 2018 delle 2 Aree Marine Protette di Capo Testa - Punta Falcone in Sardegna e di Capo Milazzo in Sicilia.

AREE PROTETTE TERRESTRI

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In Italia, ad oggi, sono state istituite 843 aree protette terrestri (e terrestri con parte a mare) per una superficie protetta di oltre 3 milioni di ettari, pari a circa il 10,5% della superficie terrestre nazionale. Analizzando la serie storica (1922-2019) è possibile apprezzare, soprattutto a partire da metà anni '70, andamenti positivi in termini di aumento nel numero e nella superficie delle aree naturali protette terrestri, mentre dagli anni 2008-2009 si assiste a una certa stabilizzazione dei trend di crescita.

AZIENDE AGRICOLE CHE ADERISCONO A MISURE ECOCOMPATIBILI E CHE PRATICANO AGRICOLTURA BIOLOGICA

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Nel 2022, l’agricoltura biologica in Italia ha raggiunto una superficie coltivata di 2.349.880 ettari, coinvolgendo circa 92,8 mila operatori biologici. Il biologico interessa il 7,3% del numero di aziende agricole e il 18,7% della superficie agricola utilizzata (Censimento ISTAT 2021), registrando una distanza di 6,3 punti percentuali rispetto alla soglia del 25% di SAU Bio. 

Negli ultimi 32 anni l'andamento è stato crescente sia in termini di operatori sia di superficie coltivata, in controtendenza rispetto allo storico declino della superficie agricola utilizzata in Italia.

A livello europeo, l’Italia è tra gli stati membri più virtuosi.

DOMANDA E INTENSITÀ DEL TRASPORTO MERCI

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L'indicatore valuta la domanda del trasporto di merci (anche in relazione alla crescita economica) e l'evoluzione nel tempo della ripartizione modale. Negli ultimi anni, a partire dalla fine della crisi economica, la domanda di trasporto viene soddisfatta in maniera crescente dall’autotrasporto che, per incremento e quota modale, (59% circa nel 2022) continua a essere predominante rispetto alle altre modalità di trasporto.

DOMANDA E INTENSITÀ DEL TRASPORTO PASSEGGERI

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L'indicatore misura la domanda di trasporto passeggeri (secondo le diverse modalità) e ne rapporta l'andamento con quello della crescita economica e della popolazione. La domanda di trasporto viene soddisfatta in maniera crescente dal trasporto stradale individuale (autovetture e motocicli) che per incremento e quota modale (80% circa nel 2022) continua a essere predominante rispetto alle altre modalità di trasporto.

FRAMMENTAZIONE DEL TERRITORIO NATURALE E AGRICOLO

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La frammentazione del territorio è il processo che genera una progressiva riduzione della superficie degli ambienti naturali e seminaturali e un aumento del loro isolamento. Tale processo, responsabile della trasformazione di patch di territorio di grandi dimensioni in parti di territorio di minor estensione e più isolate, è frutto principalmente dei fenomeni di espansione urbana che si attuano secondo forme più o meno sostenibili e dello sviluppo della rete infrastrutturale volta a migliorare il collegamento delle aree urbanizzate mediante opere lineari. Il 40,75% del territorio nazionale risulta nel 2022 classificato a elevata e molto elevata frammentazione. Le regioni con maggior superficie a frammentazione molto elevata sono Veneto (38,43%), Lombardia (32,68%), Friuli-Venezia Giulia (24,48%) e Puglia (24,35%). Tale dato conferma la stretta corrispondenza tra frammentazione e densità di urbanizzazione.

IMPERMEABILIZZAZIONE E CONSUMO DI SUOLO

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L'indicatore quantifica il suolo consumato a seguito di una variazione da una copertura non artificiale a una copertura artificiale, secondo il principio del consumo di suolo netto, ovvero al netto delle trasformazioni da suolo consumato a suolo non consumato (in genere ripristino di cantieri e di altre aree che l’anno precedente rientravano nel consumo di suolo reversibile). Il consumo di suolo netto registrato nel corso del 2022 ha riguardato 7.075 ettari di territorio, causando la perdita spesso irreversibile di aree naturali semi-naturali e agricole e dei loro rispettivi servizi ecosistemici.

INTENSITÀ ENERGETICHE FINALI SETTORIALI E TOTALE

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Il confronto interno all’Unione Europea mette in evidenza che l’intensità energetica primaria e finale dell’Italia resta più bassa della media europea per effetto della storica carenza di fonti primarie di energia (che ha favorito la creazione di comportamenti e infrastrutture parsimoniose nell’uso dell’energia e una struttura produttiva non eccessivamente energivora), della forte fiscalità (che ha aumentato il costo delle fonti energetiche all’utenza finale oltre i valori degli altri paesi), del più basso reddito pro capite, del clima relativamente mite. Secondo una graduatoria crescente dei valori di intensità energetica primaria l’Italia si colloca al 5° posto tra i paesi europei.

PERCENTUALE DI ACQUE REFLUE DEPURATE

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La percentuale di acque reflue depurate esprime la quantità di carico organico biodegradabile che raggiunge gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane rispetto al carico organico totale prodotto dagli agglomerati (maggiori o uguali a 2.000 a.e.) presenti sul territorio nazionale. Nel 2020, detta percentuale è pari al 93,3%, inferiore a quella del 2018 (95,4%). 

POPOLAZIONE ESPOSTA A FRANE

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L'indicatore fornisce una stima della popolazione a rischio frane (rischio di danni alla persona: morti, dispersi, feriti, evacuati) su base nazionale, regionale, provinciale e comunale. In Italia la popolazione a rischio frane residente nelle aree a pericolosità PAI elevata e molto elevata (P3+P4) ammonta a 1.303.666 abitanti, pari al 2,2% del totale.

POPOLAZIONE ESPOSTA AD ALLUVIONI

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L'indicatore fornisce un quadro della popolazione residente in aree allagabili (popolazione esposta a rischio di alluvioni) su base nazionale, regionale, provinciale e comunale. In Italia, la popolazione residente in aree a pericolosità/probabilità elevata è il 4,1% del totale nazionale (2.431.847 abitanti); quella esposta a pericolosità/probabilità media è l’11,5% (6.818.375 abitanti) mentre la popolazione in aree a pericolosità/probabilità bassa è pari al 20,6% (12.257.427 abitanti).

PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA PER FONTE

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Nel 2022 la produzione totale di energia elettrica è stata di 283,9 TWh con un decremento del 1,8% rispetto al 2021. Il contributo delle fonti rinnovabili nella produzione elettrica, al netto della produzione da pompaggi e comprensiva della produzione da biomasse e rifiuti, è stato del 35,6% nel 2022.

QUOTA DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI NEI CONSUMI FINALI

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In Italia, la quota di energia da fonti rinnovabili nel 2020 è stata del 20,4% rispetto al consumo finale lordo, un valore superiore all’obiettivo del 17% per il 2020. Nel 2021 la quota è scesa al 19%. 

SPESA PRIMARIA PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE, USO E GESTIONE DELLE RISORSE NATURALI IN RIFERIMENTO ALLA BIODIVERSITA'

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Nel 2021 rispetto al 2020, le risorse destinate alla spesa primaria per l’ambiente nel suo complesso sono aumentate del 43%, ma l’incidenza dei tre settori considerati (CEPA 6 Protezione della biodiversità e del paesaggio; CRUMA 11 Uso e gestione delle foreste e 12 Uso e gestione della flora e della fauna selvatiche) sul totale della spesa primaria per l’ambiente spendibile è diminuita, passando dal 9,4% al 9,1%.

TASSO DI USO CIRCOLARE DEI MATERIALI

Data aggiornamento scheda:

Il tasso di uso circolare dei materiali misura la quota di risorse materiali riutilizzate da un'economia. Nel periodo 2004-2022 il tasso di uso circolare dei materiali italiano passa dal 5,8% al 18,7%.