Descrizione 1
Angelo Santini, Fabio Tatti
Nel 2022, la percentuale di raccolta differenziata è pari al 65,2% della produzione nazionale ( 29,1 milioni di tonnellate ) (+1,2 punti percentuali rispetto al 2021), raggiungendo così l’obiettivo fissato dalla normativa per il 2012 (65%).
L'indicatore misura la quantità di rifiuti urbani raccolta in modo differenziato nell'anno di riferimento rispetto alla produzione dei rifiuti urbani.
Verificare il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata fissati dalla normativa
La normativa nazionale (D.Lgs. n. 152/2006, Legge 27 dicembre 2006, n. 296) individua i seguenti obiettivi di raccolta differenziata: • almeno il 35% entro il 31 dicembre 2006; • almeno il 40% entro il 31 dicembre 2007; • almeno il 45% entro il 31 dicembre 2008; • almeno il 50% entro il 31 dicembre 2009; • almeno il 60% entro il 31 dicembre 2011; • almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012.
Descrizione 2
ISPRA - Rapporto Rifiuti Urbani (edizioni varie)
Qualificazione dati
I dati sulla raccolta differenziata dei rifiuti urbani su scala nazionale, per macroarea geografica, regionale, provinciale e comunale sono liberamente consultabili e scaricabili sul sito web www.catasto-rifiuti.isprambiente.it
Nazionale, Regionale
2007-2022
Qualificazione indicatore
L'indicatore misura la quantità di rifiuti urbani raccolta in modo differenziato nell'anno di riferimento e ne calcola la percentuale rispetto alla produzione degli stessi. Nello specifico, ISPRA raccoglie i dati annuali sulla raccolta delle singole frazioni merceologiche su scala comunale o, in alcuni casi, a livello di Consorzio di Comuni, Comunità Montane, Unione di Comuni.
In data 26 maggio 2016, il MASE ha emanato, ai sensi dell'articolo 205, comma 3-quater del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, uno specifico decreto contenente le linee guida per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani (pubblicato sulla GU della Repubblica Italiana, Serie generale, n. 146 del 24-6-2016).
A partire dai dati 2016, l'Istituto effettua le elaborazioni applicando tale metodologia, che presenta alcune differenze rispetto a quella adottata sino al 2015. Dal 2016, la metodologia applicata prevede di contabilizzare tra i rifiuti indifferenziati le seguenti frazioni:
• rifiuti urbani indifferenziati (200301);
• rifiuti dallo spazzamento stradale (200303) destinati allo smaltimento • altri rifiuti urbani non differenziati (200399);
• rifiuti ingombranti identificati dal codice CER 200307 qualora non destinati al recupero (computati a parte, concorrendo alla produzione del rifiuto urbano totale ma non al dato della raccolta differenziata).
Compongono la raccolta differenziata le seguenti tipologie di rifiuto:
• frazione organica (frazione umida e verde), inclusa la frazione umida avviata a compostaggio domestico;
• rifiuti di imballaggio, inclusa la raccolta multimateriale comprensiva degli scarti (la raccolta multimateriale è intesa come la raccolta di differenti frazioni merceologiche di rifiuti urbani o assimilati mediante l'utilizzo di un unico contenitore) e rifiuti di carta e cartone, plastica, legno, metallo e vetro del capitolo 20 dell'elenco europeo dei rifiuti;
• ingombranti misti a recupero (200307);
• rifiuti di origine tessile;
• rifiuti da raccolta selettiva (farmaci, contenitori T/FC, batterie e accumulatori, vernici, inchiostri e adesivi, oli vegetali e oli minerali, ecc.);
• rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE);
• rifiuti da C&D (solo i codici 170107 e 170904 limitatamente alle quote provenienti da piccoli interventi di rimozione eseguiti direttamente dal conduttore della civile abitazione);
• rifiuti della pulizia stradale avviati a recupero (200303);
• altre frazioni raccolte in maniera differenziata.
I rifiuti da C&D, conformemente alle indicazioni date dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sono contabilizzati nella produzione e raccolta differenziata sino a un valore soglia massimo di 15 chilogrammi per abitante per anno. Parimenti, sempre in conformità a quanto indicato dal Ministero, un valore soglia è stato posto per i rifiuti avviati a compostaggio domestico che contribuiscono al dato di raccolta differenziata della frazione umida. Tale valore soglia è stato posto pari a 80 chilogrammi per abitante per anno. Per quanto attiene ai rifiuti da spazzamento, tenuto conto di quanto previsto dal decreto 26 maggio 2016, ISPRA procede a contabilizzare nella RD le sole quote destinate al recupero. In assenza di un’indicazione precisa sulla destinazione del rifiuto o nel caso in cui sia rilevata solo l’operazione di messa in riserva (R13) senza ulteriori specificazioni sul successivo effettivo recupero, il quantitativo è inserito nell’ammontare dei rifiuti indifferenziati.
L'obiettivo fissato dalla normativa per il 2012 (65%) è stato conseguito su scala nazionale (65,2% nel 2022) (Tabella 1 e Figura 1).
La raccolta differenziata è in progressiva crescita in tutte le aree del Paese, tra il 2013 e il 2022 si assiste a un aumento di quasi 23 punti percentuali a livello nazionale (Figura 1).
Dati
Tabella 1: Quantità di rifiuti urbani raccolti in modo differenziato e percentuale sulla quantità totale raccolta
ISPRA
Nel 2022 la percentuale di raccolta differenziata è pari al 65,2% della produzione nazionale (29,1 milioni di tonnellate), con una crescita di 1,2 punti rispetto al 2021. Nel Nord, la raccolta complessiva si attesta a oltre 9,9 milioni di tonnellate, nel Centro a poco più di 3,8 milioni di tonnellate e nel Sud a quasi 5,2 milioni di tonnellate (Tabella 1). Tali valori corrispondono a percentuali, calcolate rispetto alla produzione totale dei rifiuti urbani di ciascuna macroarea, pari al 71,8% per le regioni settentrionali, al 61,5% per quelle del Centro e al 57,5% per le regioni del Sud (Figura 1). Rispetto al 2021, tutte le macroaree geografiche mostrano incrementi più o meno consistenti della percentuale di raccolta differenziata, rispettivamente: nel Sud +1,7 punti percentuali, al Centro +1,1 punti e nel Nord +0,8 punti. A livello regionale, nel 2022, la più alta percentuale di raccolta differenziata è conseguita, analogamente al 2021, dal Veneto, con il 76,2%, seguito da Sardegna (75,9%), Trentino-Alto Adige (74,7%), Emilia-Romagna (74%), Lombardia (73,2%) e Marche (72%). Superano l’obiettivo del 65%, fissato dalla normativa per il 2012, anche Umbria (67,9%), Friuli-Venezia Giulia (67,5%), Piemonte (67%), Valle d’Aosta (66,1%) e Toscana (65,6%). Sono prossime a tale obiettivo l’Abruzzo (64,5%) e la Basilicata (63,7%). Le regioni con un tasso di raccolta al di sopra o uguale alla media nazionale (65,2%) sono, pertanto, 11. La Puglia e il Molise si collocano rispettivamente al 58,6 e 58,4%, mentre la Liguria si attesta al 57,5%, con un aumento di oltre 2 punti rispetto al 2021. La Campania raggiunge il 55,6%, la Calabria il 54,6% e il Lazio al 54,5%. Per Puglia e Calabria si registrano crescite dell’ordine di 1,4 e 1,6 punti percentuali, rispettivamente. Supera per la prima volta la soglia del 50% la Sicilia (51,5%) facendo registrare un aumento di 3,9 punti percentuali rispetto al 2021 (47,5%), di oltre 9 punti rispetto al 2020, e di quasi 22 punti percentuali rispetto al 2018 (Tabella 1 e Figura 2).