Descrizione 1
Daniela Romano
L'indicatore rappresenta la serie storica delle emissioni di gas serra nazionali dal 1990 al 2022, per settore di provenienza. Dall’analisi dei dati si registra, nel 2022, una riduzione sensibile delle emissioni rispetto al 1990 (-21%), spiegata dalla recessione economica che ha frenato i consumi negli ultimi anni ma anche da un maggiore utilizzo di energie rinnovabili, con conseguente riduzione delle emissioni di CO2 (-30,7% rispetto al 1990).
Le emissioni di gas serra sono in gran parte dovute alle emissioni di anidride carbonica (CO2), connesse, per quanto riguarda le attività antropiche, principalmente all'utilizzo dei combustibili fossili. Contribuiscono all'effetto serra anche il metano (CH4), le cui emissioni sono legate principalmente all'attività di allevamento in ambito agricolo, allo smaltimento dei rifiuti e alle perdite nel settore energetico, e il protossido di azoto (N2O) derivante soprattutto dalle attività agricole e dal settore energetico, inclusi i trasporti. Il contributo generale all'effetto serra degli F-gas o gas fluorurati (HFCs, PFCs, SF6, NF3) è minore rispetto ai suddetti inquinanti e la loro presenza deriva essenzialmente da attività industriali e di refrigerazione. Le emissioni dei gas serra sono calcolate attraverso la metodologia dell'IPCC e sono tutte indicate in termini di tonnellate di CO2 equivalente applicando i coefficienti di Global Warming Potential (GWP) di ciascun composto.
L'indicatore, che rappresenta una stima delle emissioni nazionali degli inquinanti a effetto serra e la relativa disaggregazione settoriale, ha lo scopo di verificare l'andamento delle emissioni e il raggiungimento degli obiettivi individuati nell’ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici e dell’Accordo di Parigi.
Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) 1992
Protocollo di Kyoto 1997
Legge 65/1994 Legge 120/2002
Delibera CIPE 123/2002
Legge 316/2004 (conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge n. 273/2004, recante disposizioni urgenti per l’applicazione della Direttiva 2003/87/CE in materia di scambio di quote di emissione dei gas ad effetto serra nella Comunità europea)
D.Lgs. 51/2008 Decisione “Effort Sharing” 406/2009/CE
D.Lgs. 30/2013 Regolamento UE 525/2013
D.Lgs. 111/2015 Accordo di Parigi 2015
Legge 79/2016 Regolamento UE 842/2018
Regolamento UE 1999/2018 Direttiva UE 2001/2018
L'Italia ha ratificato con la Legge 65/1994 la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), nata nell'ambito del "Rio Earth Summit" del 1992. La Convenzione ha come obiettivo la stabilizzazione a livello planetario della concentrazione in atmosfera dei gas a effetto serra a un livello tale che le attività umane non possano modificare il sistema climatico. Il Protocollo di Kyoto sottoscritto nel 1997, ratificato dalla Legge 120/2002, in vigore dal 2005, ha costituito il primo strumento attuativo della Convenzione. L'Italia aveva l'impegno di ridurre le emissioni nazionali complessive di gas serra del 6,5% rispetto al 1990, entro il periodo 2008-2012. In Italia il monitoraggio delle emissioni dei gas climalteranti è garantito da ISPRA, attraverso il Decreto Legislativo n. 51 del 7 marzo 2008 e il Decreto Legislativo n. 30 del 13 marzo 2013 che prevedono l'istituzione del National System relativo all'inventario delle emissioni dei gas serra. Per gli anni 2013-2020, l 'Emendamento di Doha al Protocollo di Kyoto è stato adottato l'8 dicembre 2012. L'UE e i suoi Stati membri si sono impegnati in questa seconda fase del Protocollo di Kyoto e hanno stabilito di ridurre le emissioni collettive del 20% al di sotto dei livelli del 1990 o altro anno base. Un nuovo accordo globale è stato raggiunto a Parigi nel dicembre 2015, per il periodo successivo al 2020. L'accordo mira a rafforzare la risposta globale alla minaccia dei cambiamenti climatici mantenendo l'aumento della temperatura globale ben al di sotto di 2 °C oltre i livelli preindustriali, perseguendo gli sforzi per limitare l’aumento di temperatura a 1,5 °C; l'Accordo di Parigi è entrato in vigore il 4 novembre 2016. La Legge 79/2016, ratifica ed esecuzione dell’Emendamento di Doha al Protocollo di Kyoto, definisce una Strategia nazionale di sviluppo a basse emissioni di carbonio, istituisce il Sistema nazionale in materia di politiche e misure e di proiezioni, definisce il monitoraggio e comunicazione delle emissioni di gas a effetto serra e delle informazioni in materia di cambiamenti climatici. A livello europeo, gli obiettivi di riduzione delle emissioni complessive di gas serra al 2020 sono stati fissati dal Regolamento europeo (525/2013), relativo al Meccanismo di Monitoraggio delle emissioni di gas serra dell’Unione Europea, e al 2030 dal Quadro Clima-Energia 2030. In particolare, l'Unione Europea e i suoi Stati membri, nell’ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change, UNFCCC), del Protocollo di Kyoto e successivamente in base all’Emendamento di Doha al Protocollo di Kyoto del 2012 e all’Accordo di Parigi del 2015, hanno stabilito di ridurre le loro emissioni collettive del 20% entro il 2020 e del 40% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. Nel dicembre 2020 il traguardo vincolante dell’Unione in materia di clima per il 2030 è stato aggiornato e ora consiste in una riduzione interna netta delle emissioni di gas a effetto serra (emissioni al netto degli assorbimenti) di almeno il 55 % rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030.
Descrizione 2
ISPRA, 2022. La disaggregazione a livello provinciale dell’inventario nazionale delle emissioni. Rapporti 369 / 2022. Disponibile su: http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti ISPRA, 2022.
ISPRA, 2022. Le emissioni di gas serra in Italia alla fine del secondo periodo del Protocollo di Kyoto: obiettivi di riduzione ed efficienza energetica. Rapporti 362 / 2022.
ISPRA, 2024. Le emissioni di gas serra in Italia. Obiettivi di riduzione al 2030. Rapporti 399/2024.
IPCC Guidelines for National Greenhouse Gases Inventories, Revised 1996, IPCC, 1997
IPCC/WMO/UNEP, Good Practice Guidance and Uncertainty Management in National Greenhouse Gas Inventories, IPCC, 2000
IPCC, 2003. Good Practice Guidance for Land Use, Land-Use Change and Forestry. IPCC Technical Support Unit, Kanagawa, Japan I
IPCC, 2006 Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories, Prepared by the National Greenhouse Gas Inventories Programme, Eggleston H.S., Buendia L., Miwa K., Ngara T. and Tanabe K.(eds). Published: IGES, Japan.
IPCC, 2014. 2013 Revised Supplementary Methods and Good Practice Guidance Arising from the Kyoto Protocol. Hiraishi, T., Krug, T., Tanabe, K., Srivastava, N., Baasansuren, J., Fukuda, M. and Troxler, T.G. (eds). Published: IPCC, Switzerland. ISPRA, De Lauretis R. Romano D., Vitullo M., Arcarese C. National Greenhouse Gas Inventory System in Italy. Year 2019.
ISPRA, Italian Greenhouse Gas Inventory 1990-2022, National Inventory Report 2024.
ISPRA, Quality Assurance/Quality Control Plan for the Italian Emission Inventory, Year 2024.
Nessuna
Nessuna
Qualificazione dati
Utilizzati i dati ISPRA dell’Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera http://emissioni.sina.isprambiente.it/inventario-nazionale/.
Nazionale
1990-2022
Qualificazione indicatore
La stima delle emissioni viene effettuata nell'ambito della realizzazione dell'inventario delle emissioni in atmosfera attraverso l'uso di appropriati fattori di emissione e/o modelli di stima. Nei grafici e nelle tabelle le emissioni di gas serra sono così espresse: CO2, milioni di tonnellate (Mt); CH4 e N2O, migliaia di tonnellate (kt); F-gas, tonnellata (t); Le emissioni di gas serra vengono quindi convertite in termini di CO2 equivalente moltiplicando le emissioni di gas per il Global Warming Potential (GWP), potenziale di riscaldamento globale, in ogni specie in rapporto al potenziale dell'anidride carbonica. Le emissioni di CO2 indicate come indirette (CO2 indiretta) sono emissioni di CO2 dovute all’ossidazione di NMVOC; queste emissioni erano prima incluse nelle emissioni di CO2 nella categoria dei solventi. I totali nazionali di gas serra includono anche le emissioni di CO2 indiretta. Per quanto riguarda i gas serra, la metodologia di riferimento è quella indicata dall'IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC Guidelines for National Greenhouse Gases Inventories, Revised 1996; Good Practice Guidance and Uncertainty Management in National Greenhouse Gas Inventories, IPCC 2000; Good Practice Guidance for Land Use, Land-Use Change and Forestry, IPCC 2003; 2006 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories). Per la descrizione della metodologia di stima si fa riferimento al National Inventory Report – NIR (https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/inventario-nazionale-emissioni-1990-2022-informative-inventory-report-2024).
Le emissioni totali di gas a effetto serra, pari a 413 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, nel 2022 evidenziano un decremento di circa il 21% rispetto al 1990 e, pur superando l’obiettivo europeo fissato per il 2020, deve essere rafforzato per raggiungere i nuovi obiettivi al 2030 (Tabella 2 e Figura 1).
Le emissioni totali di gas a effetto serra nel periodo 1990-2022 passano da 522,4 a 413 milioni di tonnellate di CO2 equivalente . Il trend è determinato principalmente dal settore energetico e quindi dalle emissioni di CO2 che rappresentano poco più dei quattro quinti delle emissioni totali lungo l'intero periodo 1990-2022 (82% sul totale nel 2022) (Tabella 3[SI1] e Figura 1); si registra una diminuzione anche per il metano e il protossido di azoto, mentre gli F-gas presentano una forte crescita dal 1990 (Tabella 2).
Dati
Tabella 1: Emissioni nazionali di anidride carbonica, per settore
ISPRA
I valori di emissione sono stati aggiornati coerentemente con l'aggiornamento annuale dell'inventario nazionale delle emissioni.
Tabella 2: Emissioni nazionali di gas serra in CO2 equivalente suddivise per sostanza
ISPRA
LULUCF: Uso del suolo, cambiamenti di uso del suolo e gestione delle foreste; CO2: anidride carbonica; CH4: metano; N2O: protossido di azoto; F-gas: gas fluorurati.
I valori di emissione sono stati aggiornati coerentemente con l'aggiornamento annuale dell'inventario nazionale delle emissioni.
Tabella 3: Emissioni nazionali di gas serra in CO2 equivalente suddivise per sostanza e settore
ISPRA
I valori di emissione sono stati aggiornati coerentemente con l'aggiornamento annuale dell'inventario nazionale delle emissioni.
I dati di emissione riportati costituiscono la fonte ufficiale di riferimento per la verifica degli impegni assunti a livello internazionale, in ragione del ruolo di ISPRA come responsabile della realizzazione annuale dell'Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera. Per garantire la coerenza e comparabilità dell'inventario, l'aggiornamento annuale delle emissioni comporta la revisione dell'intera serie storica sulla base della maggiore informazione e dei più recenti sviluppi metodologici. I dati presentati si basano sulla disaggregazione settoriale con riferimento alle Linee Guida dell'IPCC (IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories). Le emissioni vengono presentate sia per singolo gas sia in modo aggregato, espresse in termini di CO2 equivalente, riportandole sia a livello totale sia disaggregate a livello di settore IPCC. Le composizioni percentuali delle sostanze che compongono i gas serra non subiscono profonde variazioni lungo l'intero periodo 1990-2022. Questo vale soprattutto per l'anidride carbonica e il metano, che nel 2022 pesano rispettivamente sul totale l'82,5% e l'11,1%, mentre il protossido di azoto e gli F-gas hanno un peso rispettivamente del 3,8% e 2,4% circa del totale dei gas serra, e l’anidride carbonica indiretta dello 0,2%. Da notare il contributo in aumento degli F-gas che nel 1990 pesavano per lo 0,7% sul totale(Tabella 2). Le emissioni di anidride carbonica, che caratterizzano il trend complessivo dei gas serra, presentano un andamento crescente fino al 2004 per poi diminuire negli anni successivi con un’accentuata riduzione nel 2009 (Tabella 1, Figura 3). Le emissioni di CH4 senza LULUCF (Land Use, Land-Use Change and Forestry) dal 1990 decrescono complessivamente del 17%) mentre quelle di N2O del 36% (Tabelle 2 -). Per quanto riguarda le emissioni degli F–gas, si nota una forte crescita dal 1997; a partire dalla fine degli anni ‘90, questi composti sono prevalentemente costituiti dagli HFCs (Tabelle 2 e 3). Le emissioni di gas serra sono principalmente imputabili al settore energetico (nel 2022 il peso sul totale è pari all'82%). Nel 2022 le emissioni gas serra provenienti dai processi industriali e dall’agricoltura hanno pesi sul totale nazionale pari, rispettivamente del 6% e 7% mentre il settore dei rifiuti contribuisce al totale per il 5% (Tabella 3, Figura 1). Come si evince dalla Tabella 3, i contributi maggiori per le emissioni di CH4 derivano dall'agricoltura e dai rifiuti, mentre per N2O dal settore agricolo. Considerando nei totali nazionali anche le stime e gli assorbimenti dal settore LULUCF, le emissioni totali dei gas serra diminuiscono del 24,5% dal 1990 al 2022 (Tabella 2 e Figura 2). In questo caso bisogna considerare che l’andamento dello stock di carbonio, nel periodo 1990-2022, è fortemente condizionato dalla riduzione di assorbimento di gas serra connesse alle superfici percorse annualmente dagli incendi.