Descrizione 1
Antonio Caputo
Nel 2022 la produzione totale di energia elettrica è stata di 283,9 TWh con un decremento del 1,8% rispetto al 2021. Il contributo delle fonti rinnovabili nella produzione elettrica, al netto della produzione da pompaggi e comprensiva della produzione da biomasse e rifiuti, è stato del 35,6% nel 2022.
L'indicatore misura l'energia elettrica prodotta da ciascuna delle fonti energetiche primarie.
Valutare il contributo delle diverse fonti energetiche alla produzione di energia elettrica, al fine di aumentare l'utilizzo di combustibili meno inquinanti.
L'indicatore non ha riferimenti specifici con target fissati dalla normativa. La Direttiva 2009/28/CE, recepita nell'ordinamento nazionale dal Decreto Legislativo 3 marzo 2011 n. 28, stabilisce le quote di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo al 2020 per ciascun Paese dell'Unione Europea; tali quote comprendono sia i consumi di energia da fonte rinnovabile per la produzione di elettricità, sia quelli per usi termici e nei trasporti. L'obiettivo indicativo per il settore elettrico al 2020, calcolato come rapporto tra la produzione elettrica normalizzata da fonti rinnovabili e consumo interno lordo, è pari al 26,4%. Essa prevede, inoltre, la possibilità di concludere accordi per il trasferimento statistico da uno Stato membro all'altro di una determinata quantità di energia da fonti rinnovabili e di cooperare tra loro, o anche con Paesi terzi, per la produzione di energia da fonti rinnovabili. L'obiettivo di consumo di energia rinnovabile assegnato all'Italia è pari al 17% del consumo finale lordo. Il Decreto Ministeriale 15 marzo 2012 ripartisce tra le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano la quota di produzione da rinnovabili al 2020 e determina gli obiettivi intermedi.
Descrizione 2
TERNA S.p.A., Dati statistici sull’energia elettrica in Italia, anni vari
Qualificazione dati
TERNA S.p.A, Dati statistici sull'energia elettrica in Italia
Nazionale
1990-2022
Qualificazione indicatore
Il dato è disponibile a livello nazionale e regionale, con una classificazione delle fonti energetiche rinnovabili più aggregata (idraulica, termoelettrica, rinnovabile). A partire dal 2000, il GRTN (successivamente TERNA) pubblica i dati relativi ai consumi dei combustibili utilizzati nella produzione termoelettrica tradizionale solo in forma aggregata, per classi di combustibili.
Nel 2022 la produzione totale di energia elettrica è stata di 283,9 TWh. Il contributo relativo del settore termoelettrico resta prevalente, con una quota sulla produzione lorda di energia del 70,1% (Tabella 1). Per quanto riguarda il contributo delle diverse fonti o combustibili, nel 2022 risulta prevalente il ruolo del gas naturale (49,8%). I combustibili solidi rappresentano l’ 8%, mentre il contributo dei prodotti petroliferi e dei gas derivati è del 4,5% e 0,6% rispettivamente. Il contributo delle fonti rinnovabili nella produzione elettrica, al netto della produzione da pompaggi e comprensiva della produzione da biomasse e rifiuti, è stato del 35,6% nel 2022. La principale fonte rinnovabile, l’idroelettrico al netto dei pompaggi contribuisce per il 10% alla produzione elettrica nazionale. Le restanti fonti rinnovabili presentano una quota del 25,4% di cui la fonte geotermica rappresenta il 2,1%.
Nel 2022 la produzione totale di energia elettrica è stata di 283,9 TWh (+31,1% rispetto al 1990) con una flessione dell’ 1,8% rispetto all’anno precedente (Tabella 1). La contrazione nel 2020 è fondamentalmente dovuta alle misure di lockdown delle attività economiche che è stato necessario adottare per contenere la diffusione della pandemia di SARS-CoV-2, misure che hanno contribuito a ridurre la domanda di energia elettrica. Negli anni successivi si registra una ripresa della produzione elettrica. Di particolare rilievo appare la crescita delle fonti rinnovabili dal 2007 al 2014, da 15,3% a 43,1% con conseguente diminuzione della quota di gas naturale (da 55% a 33,5%). Negli ultimi anni per il settore termoelettrico si registra l’incremento della quota di gas naturale a scapito dei solidi e petroliferi; anche la quota di energia rinnovabile presenta riduzioni rispetto al valore massimo del 2014. La quota di energia rinnovabile ha subito una drastica riduzione nel 2022 (35,6%) in seguito alla contrazione della produzione da idroelettrico. L’energia di origine eolica e fotovoltaica è aumentata di un fattore 11,9 dal 2007 al 2022. Dopo un rapido aumento di elettricità prodotta da tali fonti dal 2007 fino al 2014, si osserva un rallentamento dei tassi di produzione elettrica osservati in precedenza. Il contributo del settore termoelettrico (70,1% nel 2022) mostra un incremento negli ultimi anni. Nel 2014 è stato registrato il valore più basso (63%) dopo una sensibile riduzione dal 2007, quando il contributo della produzione termoelettrica era del 84,7%.
Dati
Tabella 1: Produzione lorda di energia elettrica per fonti
TERNA S.p.A.
(a) A partire dal 2000, TERNA pubblica i dati relativi ai consumi dei combustibili utilizzati nella produzione termoelettrica tradizionale solo in forma aggregata, per classi di combustibili. * Nel 2017 e 2018 è inclusa la produzione da biometano.
Il contributo delle fonti rinnovabili nella produzione elettrica, al netto della produzione da pompaggi e comprensiva della produzione da biomasse e rifiuti, è stato del 43,1% nel 2014 e del 35,6% nel 2022 (Tabella 1). La contrazione della quota di energia rinnovabile nel 2022 è essenzialmente dovuta alla riduzione del contributo da fonte idroelettrica. In termini generali la quota di produzione elettrica da fonti rinnovabili presenta un andamento variabile intorno a una media del 18,1% nel periodo 1990-2007 dovuto principalmente alla disponibilità di energia idroelettrica per cause meteorologiche. Successivamente fino al 2014 si registra una costante crescita del contributo delle fonti rinnovabili dovuto all’incremento dell’energia di fonti eolica, fotovoltaica e dalle biomasse. Dopo il 2014 si osserva una contrazione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili fino al 2017 seguito dal costante incremento fino al 2020, seguito dalla riduzione nei due anni successivi (40,5% nel 2021 e 35,6% nel 2022). In questo andamento un ruolo essenziale è determinato dalla variabilità della produzione idroelettrica.