Descrizione 1
Lorenzo Ciccarese, Roberto Daffinà, Valerio Silli
Nel 2022, l’agricoltura biologica in Italia ha raggiunto una superficie coltivata di 2.349.880 ettari, coinvolgendo circa 92,8 mila operatori biologici. Il biologico interessa il 7,3% del numero di aziende agricole e il 18,7% della superficie agricola utilizzata (Censimento ISTAT 2021), registrando una distanza di 6,3 punti percentuali rispetto alla soglia del 25% di SAU Bio.
Negli ultimi 32 anni l'andamento è stato crescente sia in termini di operatori sia di superficie coltivata, in controtendenza rispetto allo storico declino della superficie agricola utilizzata in Italia.
A livello europeo, l’Italia è tra gli stati membri più virtuosi.
L'indicatore descrive, a livello nazionale e regionale, il numero di operatori che praticano l’agricoltura biologica secondo uno specifico Regolamento UE, la corrispondente superficie agricola utilizzata (SAU), le colture e i capi di allevamento interessati. Esso descrive, inoltre, la percentuale di SAU impiegata per agricoltura biologica nei paesi dell'EU.
Fornire una misura del grado di adozione da parte del sistema agricolo italiano di pratiche agronomiche biologiche e quindi sostenibili, più idonee a garantire la qualità dell’ambiente e la salvaguardia della biodiversità, salubrità degli alimenti e benessere degli animali da allevamento. L'indicatore permette di monitorare a livello europeo il raggiungimento degli obiettivi individuati nell’ambito dell’8° Programma d'azione per l'ambiente (PAA), della Strategia per la Biodiversità al 2030 e Farm to Fork del Green Deal e dell’Agenda di sviluppo sostenibile ONU 2030. Similmente a livello nazionale l’indicatore è correlato all'obiettivo specifico III.7 della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (approvata a dicembre 2017 dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) "Garantire la sostenibilità di agricoltura e silvicoltura lungo l’intera filiera", che prevede come indicatore la percentuale di superficie agricola coltivata con metodo biologico. Tale indicatore può inoltre essere finalizzato al monitoraggio generale del Piano strategico nazionale per lo sviluppo del sistema biologico (approvato nell’aprile 2016 in Conferenza Stato-regioni) il quale prevede come indicatore generale di risultato proprio la superficie agricola condotta con metodo biologico e dei progressi verso il raggiungimento del target stabilito al 25%.
Regolamento UE 446/2019
Regolamento UE 848/2018
Regolamento CE 834/2007
Regolamento CE 889/2008
Regolamento CE 1235/2008
Decreto Ministeriale MiPAAF del 18 luglio 2018 (n. 6793)- Disposizioni per l’attuazione dei regolamenti (CE) n. 834/2007 e n. 889/2008 e loro successive modifiche e integrazioni, relativi alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici. Abrogazione e sostituzione del decreto n. 18354 del 27 novembre 2009"
Decreto Legislativo 23 febbraio 2018, n. 20
COM(2020) 381 final del 20.05.2020 (Strategia UE Farm to Fork)
COM(2020) 380 final del 20.05.2020 (Strategia UE per la Biodiversità al 2030)
COM(2022) 357 final del 26.07.2022
DECISIONE (UE) 2022/591 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 6 aprile 2022 relativa a un programma generale di azione dell’Unione per l’ambiente fino al 2030
Legge 9 marzo 2022 n. 23 "Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico"
L'agricoltura è riconosciuta biologica se è conforme al Regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio, che ha istituito un quadro completo per la produzione biologica di colture e bestiame e per l'etichettatura, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti biologici, nonché per disciplinare le importazioni di prodotti biologici nell'UE. Le modalità di attuazione del presente regolamento sono stabilite nel regolamento (CE) n. 889/2008 della Commissione.
La Strategia dell’Unione Europea “Dal produttore al consumatore. Il nostro cibo, la nostra salute, il nostro pianeta, il nostro futuro” (meglio nota "Farm to Fork Strategy"; COM(2020) 381 final del 20.05.2020) e la Strategia sulla biodiversità per il 2030 (COM(2020) 380 final del 20.05.2020) prevedono un aumento della superficie biologica europea entro il 2030, nello specifico raggiungere almeno il 25% dei suoli agricoli della UE coltivati secondo lo standard biologico entro il 2030. .
La PAC post 2020, è stata adeguata al fine di garantire che i Piani Strategici nazionali riflettano pienamente l’ambizione del Green Deal e della strategia Farm to Fork, promuovendo l’uso di pratiche sostenibili, come l’agricoltura di precisione, l’agricoltura biologica, l’agro-ecologia, l’agro-silvicoltura e standard più stringenti per il benessere degli animali e premiando gli agricoltori per le loro prestazioni ambientali e climatiche. Infatti e il Piano Strategico Nazionale Politica Agricola Comune 2023 - 2027, che si caratterizza per essere più ambizioso rispetto all'analogo obiettivo europeo (definito dalla Strategia Farm to Fork), fissato al 2030, ha definito l'obiettivo nazionale del 25% della superficie a biologico entro il 2027.
Descrizione 2
CREA_- SINAB, 2023, BIOREPORT 2023, https://www.sinab.it/sites/default/files/2023-11/151123_Bio%20in%20cifre%202023.pdf
ISTAT, 7° Censimento Generale Agricoltura ISTAT, https://www.istat.it/it/files//2022/06/REPORT-CENSIAGRI_2021-def.pdf
Willer Helga, Schlatter Bernhard, Trávníček Jan, 2023, The World of Organic Agriculture Statistics and Emerging Trends 2023, Research Institute of Organic Agriculture FiBL and IFOAM, https://www.fibl.org/fileadmin/documents/shop/1254-organic-world-2023.pdf
L'indicatore fornisce solo in parte la misura del grado di adozione di pratiche agronomiche più idonee per un buon livello di qualità ambientale, salubrità degli alimenti e benessere animale, poiché, rispetto alle pratiche di agricoltura sostenibile e a basso impatto ambientale, riguarda solo le prassi certificate con il metodo biologico.
Per una stima più accurata del grado di adozione di pratiche agronomiche più idonee indirizzate alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, alla salubrità degli alimenti e al benessere animale, sarebbero utili analisi e meta-analisi in grado di dimostrare gli effetti positivi proprio in termini di conservazione della biodiversità, di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, di qualità dei suoli e di riduzione delle emissioni di gas climalteranti e inquinanti.
Qualificazione dati
SINAB, "Bio in cifre 2023" (https://www.sinab.it/reportannuali/bio-cifre-2023)
EUROSTAT, https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/sdg_02_40/default/table?lang=en&category=sdg.sdg_02
EU27, Nazionale, Regionale
1990-2022
Qualificazione indicatore
I dati presentati sono una elaborazione realizzata dal SINAB – progetto del MiPAAF gestito da ISMEA e CIHEAM Bari – sulla base delle informazioni al 31 dicembre 2022 comunicate dagli Organismi di controllo, dalle Amministrazioni regionali e dal Sistema Informativo Biologico. Gli organismi di controllo autorizzati a rilasciare la certificazione del metodo biologico comunicano al MiPAAF, attraverso la compilazione dell'apposito questionario EUROSTAT, la somma della superficie di tutte le proprie aziende controllate. Tale superficie, disaggregata a livello regionale, riporta il dettaglio di tutti gli orientamenti colturali e delle principali colture (97 voci).
Secondo l’ultima revisione EUROSTAT, nel 2021l’Italia è tra i Paesi europei più virtuosi per percentuale di superficie agricola destinata a biologico (Figura 1). In base ai dati che gli Organismi di controllo operanti in Italia nel settore dell’agricoltura biologica e le Amministrazioni regionali hanno fornito al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, nel 2022 le superfici investite e in conversione bio sono pari a 2.349.880 ettari, registrando un incremento del 7,5% rispetto al 2021. Gli operatori del settore per il 2022 sono 92.799 con un aumento del 7,7% rispetto al 2021 (Figura 2). Rispetto al totale della superficie coltivata in Italia (Censimento ISTAT 2021), il biologico arriva a interessare il 18,7% della SAU nazionale e l’7,3% delle aziende agricole (ovvero i produttori- Figura 4).
Dal 1990 ad oggi l’agricoltura biologica italiana è cresciuta in maniera significativa, sia in termini di superfici sia per numero di operatori. In particolare, dal 2010 sia la superficie agricola utilizzata che il numero di operatori biologici sono raddoppiati (Figura 2).
Nel 2022, l’area biologica con il 18,7% della superficie agricola utilizzata ha una distanza di 6,3 punti percentuali rispetto alla soglia del 25% di SAU Bio da raggiungere nel 2027 in base agli obiettivi prefissati dalla PAC.
Nel 2022 la dimensione media di un’azienda biologica (ovvero i produttori - Figura 4) in Italia è di 28 ettari, a fronte del dato nazionale pari a 11 ettari (Censimento ISTAT 2021).
Nel complesso, l’agricoltura biologica italiana si concentra prevalentemente in cinque regioni: Sicilia, Puglia, Toscana, Calabria ed Emilia-Romagna, che vanno a rappresentare, nell'ordine, il 56% della superficie agricola biologica nazionale e il 54% degli operatori biologici. In particolare, le regioni: Toscana, Calabria, Sicilia, Marche, Basilicata e Lazio hanno già convertito almeno il 25% delle superfici agricole al regime di produzione biologica.
Per quanto riguarda le tipologie di colture (Figura 5), i prati e i pascoli (complessivamente estesi su 662.252 ha), le colture foraggere destinate agli animali (432.218 ha) e i cereali (360.346 ha) rappresentano i principali orientamenti produttivi del biologico. A queste categorie seguono le superfici di olivo (273.624 ha) e vite (135.667 ha). Relativamente agli allevamenti animali il pollame (6.151.325 capi) e gli ovini (571.540 capi) sono le tipologie zootecniche maggiormente presenti (Figura 6). Da segnalare che il pollame biologico, così come bovini e suini, è più che raddoppiato rispetto al 2010 mentre i caprini hanno subito una flessione del 16%.