FRAMMENTAZIONE DEL TERRITORIO NATURALE E AGRICOLO

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Angela Cimini, Luca Congedo, Paolo De Fioravante, Ines Marinosci, Stefano Pranzo

    Abstract
    Immagine
    Abstract

    La frammentazione del territorio è il processo che genera una progressiva riduzione della superficie degli ambienti naturali e seminaturali e un aumento del loro isolamento. Tale processo, responsabile della trasformazione di patch di territorio di grandi dimensioni in parti di territorio di minor estensione e più isolate, è frutto principalmente dei fenomeni di espansione urbana che si attuano secondo forme più o meno sostenibili e dello sviluppo della rete infrastrutturale volta a migliorare il collegamento delle aree urbanizzate mediante opere lineari. Il 40,75% del territorio nazionale risulta nel 2022 classificato a elevata e molto elevata frammentazione. Le regioni con maggior superficie a frammentazione molto elevata sono Veneto (38,43%), Lombardia (32,68%), Friuli-Venezia Giulia (24,48%) e Puglia (24,35%). Tale dato conferma la stretta corrispondenza tra frammentazione e densità di urbanizzazione.

    Descrizione

    La frammentazione del territorio è il processo di riduzione della continuità di ecosistemi, habitat e unità di paesaggio a seguito di fenomeni come l’espansione urbana e lo sviluppo della rete infrastrutturale, che portano alla trasformazione di patch (aree non consumate prive di elementi artificiali significativi che le frammentano interrompendone la continuità) di territorio di grandi dimensioni in parti di territorio di minor estensione e più isolate. Il grado di frammentazione del territorio è valutato attraverso l’indice “effective mesh-density” (Seff) che misura l'ostacolo al movimento dovuto alla presenza sul territorio di cosiddetti "elementi frammentanti". L’indice rappresenta la densità delle patch territoriali (n. di meshes per 1.000 km2) calcolate secondo la metodologia dell’effective mesh-size (meff) (Jaeger, 2000), correlata alla probabilità che due punti scelti a caso in una determinata area siano localizzati nella stessa patch. La metodologia è stata opportunamente modificata secondo la “cross-boundary connections procedure (CBC)” che garantisce la continuità di territorio oltre i limiti della reporting unit (cella di 1 km2).

    Scopo

    Valutare il grado di frammentazione del territorio causato dalla presenza di copertura artificiale del suolo, responsabile di effetti di riduzione della continuità di ecosistemi, habitat e unità di paesaggio.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    Il raggiungimento degli obiettivi prioritari dell’8° PAA richiede di sfruttare appieno gli approcci ecosistemici e le infrastrutture verdi, garantendo il ripristino della biodiversità e il rafforzamento l’integrità e della connettività degli ecosistemi.

    La Strategia nazionale per lo Sviluppo Sostenibile richiama tra gli obiettivi strategici “garantire il ripristino e la deframmentazione degli ecosistemi e favorire le connessioni ecologiche urbano/rurali” (area pianeta Ob. III.4).

    DPSIR
    Stato
    Impatto
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici

    Jaeger J.A.G., (2000) Landscape division, splitting index, and effective mesh size: new measures of landscape fragmentation. Landscape Ecology 15: 115–130.

    Moser B., Jaeger J.A.G., Tasser E., Eiselt B., Tappeiner U. (2007). Modification of the effective mesh size for measuring landscape fragmentation to solve the boundary problem. Landscape Ecology 22: 447–459.

    Carta nazionale ISPRA-SNPA del consumo di suolo.

    Limitazioni

    -

    Ulteriori azioni

    In prospettiva l’indice potrebbe essere implementato rispetto a “reporting unit” diverse dalle celle di 1 km2, facendo riferimento ad esempio a specifiche classi di copertura del suolo opportunamente selezionate (es. unità ecosistemiche).

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    SNPA (Sistema Nazionale per la protezione dell’ambiente)
    Accessibilità dei dati di base
    Copertura spaziale

    Nazionale, Regionale (20/20)

    Copertura temporale

    2006, 2012, 2022

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    L’effective mesh-density è stato calcolato a livello nazionale rispetto ad una griglia regolare a maglie di 1 km2 (reporting unit) considerando come elementi frammentanti la copertura artificiale del suolo ottenuta dalla carta nazionale ISPRA-SNPA del consumo di suolo per gli anni 2006, 2012 e 2022, opportunamente elaborata al fine di migliorare l’identificazione delle infrastrutture lineari (strade e ferrovie).

    In linea con l’indicatore implementato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente “Landscape fragmentation indicator effective mesh density (Seff)”, sono state definite 5 classi, relative a livelli crescenti di frammentazione (all’aumentare della densità di meshes il territorio risulta più frammentato): 

    • frammentazione molto bassa (0 – 1,5 meshes per 1.000 km2); 
    • frammentazione bassa (1,5 – 10 meshes per 1.000 km2); 
    • frammentazione media (10 – 50 meshes per 1.000 km2); 
    • frammentazione elevata (50 – 250 meshes per 1.000 km2);
    • frammentazione molto elevata (>250 meshes per 1000 km2). 
    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    La frammentazione del territorio costituisce un’informazione rilevante, in quanto è indicativa della riduzione della connettività ecologica a seguito di fenomeni come l’espansione urbana e lo sviluppo della rete infrastrutturale. L’accuratezza e la comparabilità nel tempo e nello spazio è assicurata dalla qualità dei dati di base relativi al monitoraggio annuale del consumo di suolo e dalla uniformità della metodologia utilizzata.

    Stato
    Non definibile
    Trend
    Negativo
    Valutazione/descrizione dello stato

    Nel 2022 il 40,75% del territorio nazionale presenta un grado di frammentazione elevato o molto elevato e complessivamente il 17,48% risulta a frammentazione molto elevata (Tabella 1). Le regioni con maggior copertura territoriale a frammentazione molto elevata sono Veneto (38,43%), Lombardia (32,68%), Friuli-Venezia Giulia (24,48%) e Puglia (24,35%) (Tabella 1). 

    Lo stato, rappresentato dai dati forniti, non è valutabile in assenza di parametri oggettivi di riferimento. Il grado di frammentazione è strettamente correlato al livello di consumo di suolo che interessa il territorio.

    Valutazione/descrizione del trend

    L'evoluzione temporale dei livelli di frammentazione è correlata all'andamento del grado di copertura artificiale e della sua densità sul territorio nazionale. Il continuo incremento delle superfici artificiali che si registra sul territorio nazionale comporta livelli di frammentazione del suolo agricolo e naturale sempre maggiori. 

    Tra il 2012 e il 2022 si osserva un aumento del 2,45% delle aree a frammentazione molto elevata, mentre rispetto al 2006 tali aree sono aumentate del 7,20% (Tabella 2, Tabella 3). Le zone a frammentazione elevata mostrano invece un aumento più limitato, dello 0,36% rispetto al 2012 e del 2,23% rispetto al 2006. L’estensione delle aree a media frammentazione non ha subito importanti variazioni nel periodo 2012-2022, mentre rispetto al 2006 si registra una riduzione dell’1,72%. I cambiamenti più rilevanti hanno riguardato soprattutto i territori a frammentazione bassa tra il 2012 e il 2022 (-1,79%) e quelli a frammentazione molto bassa tra il 2006 e il 2022 (-5,60%) (Tabella 2, Tabella 3).

    Il trend dei livelli di frammentazione è aggiornato ogni anno poiché la disponibilità di nuovi dati satellitari, relativi al consumo di suolo, permette di affinare le stime di tutta la serie storica.

    Commenti

    Dall’analisi dei dati relativi al 2022 riportati in Tabella 1 e delle variazioni rispetto al 2006 (Tabella 2) e al 2012 (Tabella 3) emerge che il 17,48% del territorio nazionale presenta un grado molto elevato di frammentazione, con un aumento del 2,45% rispetto al 2012 e di oltre il 7% rispetto al 2006. Quasi un quarto (23,27%) del territorio risulta a frammentazione elevata, mentre le aree a media frammentazione coprono poco più di un quarto del territorio nazionale (27,69%).

    A livello regionale (Figura 2) in Valle d’Aosta e Trentino Alto-Adige prevalgono le classi a frammentazione bassa per via dell’ampia estensione delle aree montane, mentre nelle altre regioni del Nord la presenza in contemporanea dell’ambito padano e alpino porta una prevalenza delle classi estreme (frammentazione molto elevata e molto bassa). In Lombardia e Veneto all’alto tasso di urbanizzazione a bassa e media densità si accompagnano alte percentuali del territorio con frammentazione molto elevata, mentre al Centro-Sud e nelle Isole prevalgono le aree a media frammentazione.

    Le variazioni regionali riferite al 2022 rispetto al 2006 (Tabella 2) e al 2012 (Tabella 3) mostrano un generale aumento del grado di frammentazione del territorio. Se si esclude Val d’Aosta, Liguria e  Friuli-Venezia Giulia (per le quali la variazione è nulla), nel periodo 2006-2022 le aree a frammentazione molto bassa subiscono una riduzione in tutte le regioni. Nel periodo 2012-2022 la frammentazione bassa mostra un lieve aumento in Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Veneto e Sicilia dove, comunque, l’espansione della classe è legata a un aumento del grado di frammentazione delle aree a frammentazione molto bassa. Nelle regioni del Nord si assiste a una riduzione delle aree a frammentazione "elevata", riconducibile a un aumento della frammentazione di tali territori e al loro passaggio alla classe di frammentazione "molto elevata"; quest'ultima classe mostra un aumento in tutte le regioni tranne la Valle d’Aosta. Le aree a frammentazione “elevata” si espandono a Sud e nelle Isole a danno delle classi a frammentazione “media”, “bassa” e “molto bassa”.

    La riduzione della connettività ecologica derivante dall’incremento della frammentazione influenza negativamente sia la resilienza e la capacità degli habitat di fornire determinati servizi ecosistemici, sia l’accesso alle risorse delle specie faunistiche a causa dell'incremento del loro isolamento e quindi della loro vulnerabilità. Gli effetti negativi della frammentazione si riflettono indirettamente anche sulle attività umane e sulla qualità della vita, a causa della riduzione della qualità e del valore del paesaggio e degli effetti sulle attività agricole quali, ad esempio, gli aumenti dei costi di produzione e consumo di carburanti per le lavorazioni.

    Allegati
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    Tabella 1: Copertura del territorio (%) per classi di frammentazione (2022)

    Fonte

    Elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA

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    Tabella 2: Variazione dell'estensione delle classi di frammentazione, in percentuale rispetto al 2006 (2006-2022)

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    Elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA

    Legenda

    "-" classe non presente

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    Tabella 3: Variazione dell'estensione delle classi di frammentazione, in percentuale rispetto al 2012 (2012-2022)

    Fonte

    Elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA

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    Figura 1: Indice di frammentazione del territorio (2022)

    Fonte

    Elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA

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    Figura 2: Copertura del territorio (%) per classi di frammentazione (2022)

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    Elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA