Descrizione 1
Geneve Farabegoli, Paola Giorgioli, Chiara Giuliani
L'informazione riguarda l'attività di vigilanza e controllo che ISPRA svolge, in qualità di Ente di Controllo e con il supporto delle Agenzie regionali per l'ambiente territorialmente competenti (ARPA/APPA), presso le installazioni industriali soggette al rispetto dell'Autorizzazione Integrata Ambientale di competenza statale. Nel 2023 si rileva un numero di installazioni statali vigilate soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) in linea con il 2022.
Il trend positivo registrato tra il 2009 e il 2014 ha subito una leggera inversione nel 2015 per ragioni indipendenti dall’attività di controllo, per poi stabilizzarsi tra il 2016 e il 2017 e di nuovo aumentare nel 2018 (registrando il numero massimo di installazioni vigilate), per decrescere poi tra il 2020 e il 2023.
L’indicatore fornisce le informazioni sui controlli svolti da ISPRA presso le installazioni in esercizio soggette al rispetto dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) di competenza statale. L’AIA è il ”provvedimento che autorizza l'esercizio di una installazione rientrante fra quelle di cui all'art.4, co. 4, lett. c), del D.Lgs.152/2006 e s.m.i. o di parte di essa a determinate condizioni che devono garantire che l'installazione sia conforme ai requisiti di cui al Titolo III-bis ai fini dell'individuazione delle soluzioni più idonee al perseguimento degli obiettivi di cui all'art.4, co. 4, lett. c)”. Un'autorizzazione integrata ambientale può valere per una o più installazioni o parti di esse che siano localizzate sullo stesso sito e gestite dal medesimo gestore (Cfr.: art.5, co.1, lett. o-bis) del D.Lgs.152/2006 e s.m.i.). Difatti, l’AIA, come autorizzazione all’esercizio delle installazioni, contiene prescrizioni sul controllo delle varie matrici ambientali, oltreché prescrizioni su adozione delle migliori tecniche disponibili per la gestione dei processi industriali funzionali alla prevenzione e minimizzazione degli impatti ambientali, compresi i valori limite di emissione, nonché il piano di monitoraggio e controllo e gli obblighi di comunicazione da parte del gestore. Il gestore di tali installazioni, nel rispetto dei principi dell'IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control), ha dunque l'obbligo di effettuare l'autocontrollo sulle emissioni di tutti gli impianti costituenti l’intera installazione e di trasmettere periodicamente i risultati agli Enti di controllo. Per gli impianti di competenza statale, di cui all'Allegato XII - Parte II del D.Lgs. 152/06, l’Ente di controllo è ISPRA, che può avvalersi di ARPA/APPA ai sensi dell'art.29-decies co.11, e l’Autorità competente è il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE). L’indicatore, dunque, fornisce sia informazioni sul numero di “installazioni autorizzate vigilate”, ovvero il numero di installazioni sottoposte ad attività di vigilanza sulla documentazione trasmessa dal gestore, indipendentemente dalla programmazione annuale della visita in loco, sia sul numero di “installazioni ispezionate”, ovvero quelle installazioni che nel corso dell’anno di riferimento sono state soggette a visita ispettiva in loco da parte degli Enti di controllo, sia sul numero delle installazioni la cui attività di controllo ha rilevato inottemperanze all’AIA, ovvero il numero installazioni che sono risultate inottemperanti alle prescrizioni dell’AIA e hanno ricevuto una diffida emanata dall’Autorità competente (MASE) su proposta di ISPRA.
Fornire informazioni sull'attività di vigilanza e controllo svolta da ISPRA presso gli impianti di competenza statale.
La normativa di riferimento è il D.Lgs. 152/06 e s.m.i., che con il terzo correttivo (D.Lgs. 128/2010) ha sostituito le disposizioni del D.Lgs. 59/2005 “Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento”, e una serie di ulteriori aggiornamenti, l’ultimo dei quali il D.Lgs. 46/2014 “Attuazione della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento)”. Quest’ultimo ha modificato molti aspetti disciplinati dal D.Lgs. 152/06, in particolare in materia di applicazione del sistema sanzionatorio al regime AIA (art. 29-quattuordecies). La normativa non fissa degli obiettivi per il controllo delle installazioni, né riporta modalità operative di dettaglio sull'esecuzione degli stessi, ma fissa dei criteri per la definizione del piano annuale dei controlli. Inoltre, con l’entrata in vigore del D.Lgs.46/2014 vengono con l’art. 29-decies co.11-ter definiti i criteri di programmazione, in particolare si indica che “… il periodo tra due visite in loco non deve superare un anno per le installazioni che presentano i rischi più elevati, tre anni per le installazioni che presentano rischi meno elevati, sei mesi per installazioni per le quali la precedente ispezione ha evidenziato una grave inosservanza delle condizioni di autorizzazione".
Descrizione 2
Per comprendere l'indicatore si può far riferimento alla pubblicazione sul sito del MASE della Programmazione annuale dei controlli per l'anno di riferimento, nonché quanto rendicontato nel “Rapporto Controlli, Monitoraggi e Ispezioni Ambientali SNPA AIA/RIR relativi ai dati del 2023”, approvato dal Consiglio SNPA, Seduta del 11/10/2023 Doc. n. 35/2023 – ISBN 978-88-448-1165-5.
La limitazione dell'indicatore è relativa all'informazione sulle non conformità rilevate di cui si conosce il principio e non il termine, essendo per lo più legate a procedimenti di tipo penale che seguono l'iter delle specifiche Procure.
Qualificazione dati
Nazionale, Regionale
2009-2023
Qualificazione indicatore
L'indicatore è stato costruito sulla base delle informazioni acquisite dal sito del MASE per il numero delle installazioni attive (in esercizio) e vigilate, prendendo come riferimento gli atti amministrativi che attestano l'attività di vigilanza e controllo e i dati raccolti da ISPRA/ARPA/APPA per il numero delle installazioni ispezionate e per la percentuale delle installazioni inottemperanti all’AIA. Il numero delle installazioni vigilate comprende tutte le installazioni statali soggette ad AIA, ossia che hanno ottenuto un’autorizzazione integrata ambientale statale, tenendo conto che, in taluni casi, l’AIA è unica per l’intera installazione (o complesso) industriale, talvolta comprendendo di fatto impianti direttamente connessi (centrale termoelettrica - CTE o impianto di gassificazione a ciclo combinato – IGCC o simili).
Nel 2023 il numero totale di installazioni vigilate (133), rispetto all’anno precedente, è aumentato di una sola installazione, anche il numero delle installazioni ispezionate cresce, passando da 72 a 75 . Di queste 75 installazioni, 29 sono risultate con inottemperanza all’AIA, pari al 39%. Seppur si evidenzi un modesto incremento d’installazioni ispezionate, indice di una maggiore attenzione alla tutela ambientale nei controlli, emerge un sensibile incremento della percentuale d’inottemperanze all’AIA, pari a ben 14 punti percentuali (Tabella 1, Figura 2).
Il numero di installazioni vigilate è passato da 25 nel 2009,anno nel quale si sono svolte le prime attività di vigilanza e controllo da parte di ISPRA, a 167 nel 2014,ha subito una leggera inversione nel 2015 per ragioni indipendenti all’attività di controllo, per poi stabilizzarsi nel 2016 e nel 2017 (149 installazioni) e di nuovo aumentare nel 2018 raggiungendo il numero massimo (168) e tornando a diminuire negli anni successivi: nel 2019 (160 installazioni), nel 2020 (150 installazioni), nel 2021 (140 installazioni), nel 2022 (132 installazioni) infine nel 2023 (133 installazioni). L’analisi del trend viene effettuata a partire dal 2012, in considerazione del fatto che i primi anni ricadono in una fase iniziale di messa a punto delle attività di controllo, dunque non confrontabile con gli anni successivi. Tra il 2012 e il 2023, a fronte di una stazionarietà sia delle installazioni vigilate (che passano da 140 a 133) sia ispezionate (che passano da 76 a 75) si registra un incremento della percentuale delle inottemperanze, dal 25% al 39%. (Tabella 1, Figure 1 e 2).
Dati
Tabella 1: Controlli installazioni di competenza statale
ISPRA
* Installazioni controllate su base documentale; ** Installazioni controllate anche con visita in sito.
Il numero di inottemperanze rilevate a seguito di visita ispettiva, indicate in termini di numero di diffide disposte dall'Autorità competente (MASE) su proposta di ISPRA (Figura 1), mostra un sensibile aumento rispetto agli anni precedenti (da 11 nel 2020 a 18 nel 2021 e 2022 e a 29 nel 2023). Se si analizzano le inottemperanze espresse in percentuale, rispetto al numero di visite ispettive condotte, si può affermare che successivamente alla crescita intercorsa tra il 2014 e il 2016 (41%) e l’arresto subito nel 2017 (13%) vi è stata una ripresa negli anni successivi fino a raggiungere il 39% nel 2023 (Figura 2).
Rispetto alle 133 installazioni autorizzate con AIA statale, presenti e in esercizio sul territorio nazionale al 2023, come si evince dalla Figura 3, risulta una predominanza del numero di centrali termoelettriche-turbogas (71) e di stabilimenti chimici (31) rispetto alle altre tipologie di installazione. Il maggior numero di installazioni si concentra nelle seguenti regioni: Sicilia (18), Lombardia (16), Emilia-Romagna (14), Puglia (13), Toscana (12) e Piemonte (11) (Figura 4).