Descrizione 1
Piero Fraschetti, Francesca Lena, Walter Perconti, Emanuela Piervitali, Giulio Settanta
L'indicatore descrive l'entità e la distribuzione delle precipitazioni in Italia. Nel 2022 le precipitazioni cumulate annuali in Italia sono state complessivamente inferiori di circa il 22% rispetto al valore medio calcolato nel trentennio di riferimento (1991-2020).
La precipitazione è una delle variabili principali che caratterizzano il clima di una determinata area geografica. La precipitazione cumulata in un determinato intervallo di tempo rappresenta la quantità di pioggia caduta in quel determinato intervallo di tempo. L'andamento delle precipitazioni rispetto ai valori normali di lungo periodo è valutato attraverso il calcolo dei valori di anomalia, cioè delle differenze percentuali tra i valori registrati in un determinato anno e il valore normale di lungo periodo calcolato sul trentennio di riferimento 1991-2020.
La serie annuale delle precipitazioni cumulate espresse come differenza rispetto a una base climatologica, permette di stimare il trend di precipitazione nel corso degli anni. La conoscenza dell'andamento temporale delle precipitazioni consente di valutare le tendenze in atto rispetto ai cambiamenti climatici e costituisce uno dei presupposti indispensabili alla definizione delle opportune strategie e azioni di adattamento ai cambiamenti climatici.
L'indicatore non ha riferimenti diretti con elementi normativi.
Descrizione 2
http://www.scia.isprambiente.it;
SNPA, 2023, Gli indicatori del clima in Italia nel 2022;
ISPRA, 2022, I normali climatici 1991-2020 di temperatura e precipitazione in Italia;
ISPRA, 2016, Controlli di qualità delle serie di temperatura e precipitazione;
ISPRA, 2015, Valori climatici normali di temperatura e precipitazione in Italia;
ISPRA, 2016, Analisi statistica degli estremi di precipitazione in Italia;
ISPRA, 2014, Focus su "Le città e la sfida ai cambiamenti climatici";
ISPRA, 2013, Variazioni e tendenze degli estremi di temperatura e precipitazione in Italia;
ISPRA, 2012, Elaborazione delle serie temporali per la stima delle tendenze climatiche ;
Jones P.D. e Hulme M., 1996, Calculating regional climatic series for temperature and precipitation: methods and illustrations, Int. J. of Climatol., 16, 361-377;
Toreti A., Fioravanti G., Perconti W., Desiato F., 2009, Annual and seasonal precipitation over Italy from 1961 to 2006, International Journal of Climatology, DO I: 10.1002/joc.1840
La precipitazione è una grandezza caratterizzata da un'ampia variabilità spaziale. Per questo motivo, la disponibilità di un elevato numero di stazioni di misura con requisiti di durata, completezza e continuità è indispensabile per garantire la piena affidabilità delle stime di precipitazione.
Miglioramenti nella stima della precipitazione cumulata in Italia potrebbero derivare dalla estensione del sistema di calcolo dell'indicatore ad altre fonti di dati, al fine di incrementare la disponibilità delle serie storiche di precipitazione che soddisfino requisiti di durata, continuità e completezza delle serie temporali.
Qualificazione dati
SCIA – Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale (http://www.scia.isprambiente.it/wwwrootscia/Home_new.html)
Nazionale
1961-2022
Qualificazione indicatore
Il programma utilizzato dal sistema SCIA (Sistema nazionale per la raccolta, l'elaborazione e la diffusione di dati Climatici di Interesse Ambientale) elabora i dati elementari e restituisce un valore di precipitazione cumulata giornaliera, che è accettato come dato valido solo se ha superato determinati controlli. Successivamente, il programma calcola i valori decadali, mensili e annuali dell'indicatore, cumulando i valori giornalieri negli intervalli di tempo di 10 giorni, un mese e un anno, rispettivamente. Tali valori sono accettati come dati validi solo se sono stati calcolati, in ogni intervallo di tempo preso in considerazione, con almeno il 90% dei dati giornalieri validi. La base climatologica per il calcolo delle anomalie è stata aggiornata al trentennio più recente, 1991-2020. Questa scelta deriva dalle recenti indicazioni dell’Organizzazione Mondiale Metereologica di un aggiornamento della base climatologica ogni dieci anni per finalità di climatologia operativa. Attraverso l'elaborazione delle serie temporali con opportuni metodi e modelli statistici è possibile rilevare l'esistenza o meno di trend di precipitazione sul territorio italiano, stimarne l'entità ed eventualmente effettuare confronti con quelli provenienti da studi a scala globale o relativi ad altre aree geografiche.
Nel 2022 le precipitazioni cumulate annuali in Italia sono state complessivamente inferiori alla media climatologia 1991-2020 del 22% circa (-33% circa al Nord, -15% circa al Centro, -13% circa al Sud e Isole) (Figura 2).
Le serie storiche della precipitazione cumulata, sia su base annuale sia su base stagionale, calcolate con un modello di regressione lineare, relative all’Italia (Figura 1) e per le macroaree (Nord, Centro, Sud e Isole), non mostrano alcun trend significativo (al livello di significatività del 5%) nel periodo esaminato (1961-2022).
La serie dal 1961 al 2022 delle anomalie medie (espresse in valori percentuali) della precipitazione cumulata annuale rispetto al valore medio calcolato nel trentennio di riferimento 1991-2020 evidenzia che il 2022 si colloca al 1° posto tra gli anni meno piovosi dell’intera serie storica (Figura 1). Nel 2022, come si evince dalla Figura 2, da gennaio a luglio e a ottobre le precipitazioni sono state inferiori alla norma ovunque, ad eccezione del mese di maggio al Sud e Isole. Ad agosto invece le anomalie sono state positive ovunque. Al Nord si sono registrate precipitazioni superiori alla norma solo nei mesi di agosto (+23%) e dicembre (+21%), e marzo ha fatto registrare l’anomalia negativa più pronunciata (-72%). Al Centro il mese relativamente più secco è stato ottobre (-88%); al Sud e Isole gennaio (-51%). Il mese relativamente più piovoso è stato agosto al Sud e Isole, con un’anomalia di +128%.