Descrizione 1
Renato Marra Campanale
Gli indicatori derivati dal conto dei beni e servizi ambientali forniscono informazioni su occupazione, valore aggiunto, produzione ed esportazioni delle ecoindustrie, cioè sui produttori di beni e servizi per la protezione dell'ambiente (attività di prevenzione, riduzione ed eliminazione dell’inquinamento e di ogni altra forma di degrado ambientale) e per la gestione delle risorse naturali (conservazione, mantenimento e tutela delle risorse naturali da fenomeni di esaurimento). L'occupazione del settore delle ecoindustrie si riduce del 7,8% dal 2018 al 2020. Nel 2020, le ecoindustrie hanno generato 40,8 miliardi di euro di valore aggiunto, 104,3 miliardi di euro di produzione e 5,2 miliardi di euro di beni e servizi esportati. Il valore aggiunto dei prodotti ambientali costituisce stabilmente fra il 2018 e il 2020 circa il 2,% del Prodotto interno lordo .
Gli indicatori derivati dal conto dei beni e servizi ambientali (EGSS - Environmental Goods and Services Sector) forniscono informazioni - occupazione, valore aggiunto, produzione ed esportazioni - sui produttori di beni e servizi (ecoindustrie) per la protezione dell'ambiente (attività di prevenzione, riduzione ed eliminazione dell’inquinamento e di ogni altra forma di degrado ambientale) e per la gestione delle risorse naturali (conservazione, mantenimento e tutela delle risorse naturali da fenomeni di esaurimento). La produzione delle ecoindustrie è realizzata dal settore degli operatori market (settore prevalente), dagli operatori non market (Pubblica amministrazione e Istituzioni sociali al servizio delle famiglie) e svolta in proprio da tutti gli operatori economici, per essere destinata al reimpiego nel processo produttivo (ad esempio attività di recupero di materiali da reimmettere nel processo di produzione) o al proprio consumo finale (ad esempio l’energia solare prodotta e consumata all’interno delle famiglie). EGSS fa parte dei conti satellite ambientali sviluppati dal Sistema statistico europeo in coerenza con i principi, le definizioni e le classificazioni alla base dei conti economici nazionali, e nel rispetto dei principi delineati dallo standard statistico internazionale 'System of Environmental-Economic Accounting - Central Framework' (2012). I beni e servizi ambientali comprendono molti prodotti, fra loro differenti, quali energia rinnovabile, veicoli elettrici, produzioni agricole biologiche, gestione delle acque reflue, servizi di trattamento dei rifiuti, recupero di siti minerari. La loro distinzione dai prodotti non ambientali non è facile. In linea di principio, i beni e servizi ambientali hanno una finalità ambientale, che viene individuata considerando congiuntamente l'impatto ambientale effettivo e le caratteristiche tecniche del prodotto, che devono essere idonee a proteggere l'ambiente o a conservare le risorse naturali. Questa finalità ambientale viene statisticamente ricompresa nelle due classificazioni internazionali, Classification of Environmental Protection Activities (CEPA), attività di protezione dell'ambiente per prevenire, ridurre ed eliminare l'inquinamento e ogni altra forma di degrado ambientale, e Classification of Resource Management Activities (CReMA), attività di gestione delle risorse naturali per la loro tutela e conservazione: CEPA 1. protezione dell'aria e del clima; CEPA 2. gestione delle acque reflue; CEPA 3. gestione dei rifiuti; CEPA 4. protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie; CEPA 5. abbattimento del rumore e delle vibrazioni (esclusa la protezione degli ambienti di lavoro); CEPA 6. protezione della biodiversità e del paesaggio; CEPA 7. protezione dalle radiazioni (ad esclusione della protezione degli ambienti di lavoro e del rischio tecnologico e di incidente nucleare); CEPA 8. ricerca e sviluppo; CEPA 9. altre attività di protezione dell'ambiente; CReMA 10. gestione delle acque; CReMA 11. gestione delle risorse forestali, di cui: 11A: gestione di aree boschive; 11B: riduzione del consumo di risorse forestali; CReMA 12. gestione della fauna e della flora selvatiche; CReMA 13. gestione delle risorse energetiche, di cui: 13A. produzione di energia da fonti rinnovabili; 13B. gestione e risparmio di energia; 13C. riduzione dell'utilizzo delle energie fossili come materie prime; CReMA 14. gestione dei minerali; CReMA 15. attività di ricerca e sviluppo in materia di gestione delle risorse; CReMA 16. altre attività di gestione delle risorse.
Fornire dati economici e occupazionali delle attività economiche che si occupano della produzione di beni e servizi ambientali, e valutare la loro incidenza sui corrispettivi indicatori per l’intera economia.
Regolamento (UE) n. 691/2011 relativo ai conti economici ambientali europei, come modificato dal Regolamento (UE) N. 538/2014 I cambiamenti climatici, il peggioramento delle condizioni ambientali e l'uso non sostenibile delle risorse naturali costituiscono una minaccia per tutti i paesi. Nell'Unione Europea, la Commissione ha presentato a fine 2019 la Comunicazione 'The European Green Deal' per raccogliere questa sfida e rimodulare gli impegni europei per arrivare a un'economia sostenibile, efficiente nell'uso delle risorse e competitiva. I beni e servizi prodotti dalle ecoindustrie sono fondamentali per raggiungere questi obiettivi.
Descrizione 2
Environmental goods and services sector accounts — Handbook 2016 edition. Eurostat, Luxembourg (https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-manuals-and-guidelines/-/KS-GQ-16-008) - System of Environmental-Economic Accounting 2012 - Central Framework. United Nations, New York, 2014 (https://seea.un.org/content/seea-central-framework)
Qualificazione dati
Istat: http://dati.istat.it/Index.aspx --> Conti nazionali --> Conti ambientali --> Conti dei beni e servizi ambientali
Nazionale
2014-2020
Qualificazione indicatore
La metodologia di elaborazione dell’indicatore è consultabile nel documento Environmental goods and services sector accounts — Handbook 2016 edition. Eurostat, Luxembourg (https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-manuals-and-guidelines/-/KS-GQ-16-008)
Nel 2020, le ecoindustrie, con oltre 527.000 addetti, hanno generato 40,8 miliardi di euro di valore aggiunto, 104,3 miliardi di euro di produzione e 5,2 miliardi di euro di beni e servizi esportati. Il valore aggiunto delle ecoindustrie costituisce stabilmente fra il 2018 e 2020 circa il 2,4% del Prodotto interno lordo italiano (Tabella 1 e Figura 1).
L'occupazione del settore economico dei e servizi ambientali (ecoindustrie) si riduce da 572,2 a 527,6 migliaia di unità di lavoro dal 2018 al 2020 (-7,8%) (Tabella 1). Non è possibile una valutazione del trend delle variabili monetarie in quanto sono espresse a prezzi correnti. Risulta invece piuttosto stabile l'andamento della quota degli indicatori delle ecoindustrie con i corrispondenti indicatori dell'economia complessiva, sia per il settore nel suo complesso sia per i soli operatori market.
Dati
Tabella 1: Indicatori delle ecoindustrie per attività economica. Italia, 2021
Istat e Eurostat
Fra il 2018 e il 2020, l'occupazione del settore “ecoindustrie” si riduce meno drasticamente dell'indicatore corrispondente dell'intera economia (occupazione totale): questo determina una crescita della quota dell'occupazione delle ecoindustrie sul totale dell'occupazione italiana, che passa dal 2,4% nel 2018 al 2,5% nel 2020(Tabella 1 e Figura 1). Analizzando i dati del valore aggiunto per il 2020 delle ecoindustrie per attività economiche (NACE) (Tabella 2 e Figura 2) si nota che il 30,5% del valore aggiunto è prodotto da 'Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (E)' per la gestione dei rifiuti e dei minerali, e che una quota intorno al 20% ciascuna è prodotta dall''Industria manifatturiera (C)' e dalla 'Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (D)', per il risparmio e la gestione del calore/energia e la gestione dei rifiuti (la manifattura) e per la produzione di energia da fonti rinnovabili le utilities. L'attività dell''Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria (O)' produce una quota di valore aggiunto del settore pari al 13,6% con una prevalenza delle attività finalizzate alla protezione dell'ambiente rispetto alla gestione delle risorse naturali. Uno sguardo all'occupazione delle ecoindustrie per finalità ambientale (Tabella 3) mostra che nel 2020 l'attività 'Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (NACE E)' impiega 158,4 mila occupati di cui oltre tre quarti per finalità di protezione dell'ambiente, seguita dall''Industria manifatturiera (C)' e dall''Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria (O)' che assorbono rispettivamente 117,7 e 104,4 mila occupati. La manifattura subisce anche una delle riduzioni più consistenti di occupati in confronto al 2018 (-13,2%).