Descrizione 1
Antonio Caputo
L'indicatore è costituito dalle quote di emissione generate dagli impianti soggetti al sistema di scambio di quote (EU emissions trading, EU ETS), istituito con la Direttiva 2003/87/CE, e le emissioni di tutti i settori non coperti dal sistema ETS, ovvero piccola-media industria, trasporti, civile, agricoltura e rifiuti, secondo la Decisione 406/2009/CE (Effort Sharing Decision, ESD) fino al 2020 e secondo il Regolamento Effort Sharing (ESR 2018/842) dal 2021. Le emissioni dei settori non ETS, mentre nel 2020 sono state inferiori all’obiettivo richiesto di 37 MtCO2eq, nel 2022 non sono in linea con quanto richiesto dall’obiettivo, poiché superiori 5,5 MtCO2eq.
L'indicatore è costituito dalle quote di emissione fino al 2020 generate dagli impianti soggetti al sistema di scambio di quote (EU emissions trading), istituito dalla Direttiva 2003/87/CE, e le emissioni di tutti i settori non coperti dal sistema ETS, ovvero piccola-media industria, trasporti, civile, agricoltura e rifiuti secondo la Decisione 406/2009/CE (Effort Sharing Decision, ESD) fino al 2020 e secondo il Regolamento Effort Sharing (ESR 2018/842) dal 2021.
Seguire l'andamento delle emissioni dei grandi impianti industriali (ETS) e monitorare il target nazionale delle emissioni dai settori non coperti dal sistema ETS, stabilito secondo la Decisione 406/2009/CE (Effort Sharing Decision, ESD) fino al 2020 e secondo il Regolamento Effort Sharing (ESR 2018/842) dal 2021.
La Direttiva 2009/29/CE modifica la Direttiva 2003/87/CE e ha il fine di perfezionare ed estendere il sistema comunitario di scambio delle quote di emissioni dei gas a effetto serra EU-ETS, ponendo un tetto unico a livello UE in materia di quote di emissioni a partire dal 2013. Le emissioni verranno ridotte annualmente dell’1,74%, diminuendo il numero di quote disponibili al 2020 del 21% con riferimento all’anno base 2005. Inoltre, la direttiva include nel sistema ETS nuovi gas a effetto serra e nuove attività economiche. La Decisione 406/2009/CE, concernente gli sforzi degli Stati membri per rispettare gli impegni comunitari di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2020 (Effort Sharing Decision, ESD), assegna all'Italia l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 13% al 2020 rispetto alle emissioni 2005 per tutti i settori non coperti dal sistema ETS; dispone, inoltre, che dal 2013 al 2020 ogni Stato avrà un target annuale da rispettare.
Si cita inoltre il Regolamento 2017/2392, che modifica la Direttiva 2003/87/CE, per mantenere gli attuali limiti dell'ambito di applicazione relativo alle attività di trasporto aereo e introdurre alcune disposizioni in vista dell'attuazione di una misura mondiale basata sul mercato a decorrere dal 2021. La Direttiva 2018/410/CE introduce ulteriori modifiche alla Direttiva 2003/87/CE per sostenere una riduzione delle emissioni più efficace sotto il profilo dei costi e promuovere investimenti a favore di basse emissioni di carbonio e la Decisione (UE) 2015/1814.
Nell'ambito del Green Deal l’Europa ha aggiornato il quadro strategico per il clima fissando l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra al 2030 del 55% rispetto al 1990, una quota di almeno 42,5% di energia rinnovabile (accordo provvisorio nel 2023 con intenzione di puntare al 45%) e un miglioramento almeno del 36% dell'efficienza energetica, in termini di riduzione dei consumi di energia finale e di almeno 39% in termini di riduzione dei consumi di energia primaria rispetto allo scenario tendenziale (Modello Primes 2007). Per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra il sistema ETS è stato riformato ed esteso ai settori del trasporto e del civile con la Direttiva (EU) 2023/959. I settori interessati dal sistema di scambio delle quote di emissione (ETS) dell'UE dovranno ridurre le emissioni a livello europeo del 62% rispetto al 2005 (43% per trasporto stradale e edifici), mentre i settori non ETS dovranno ridurre a livello europeo le emissioni del 40% rispetto al 2005. Quest’ultimo obiettivo è stato tradotto in obiettivi vincolanti nazionali per gli Stati membri con l’adozione del Regolamento Effort Sharing (ESR 2018/842). Per l’Italia è prevista una riduzione delle emissioni dai settori ESR del 43,7% rispetto al 2005. L’obiettivo annuale dal 2021 al 2030 è rappresentato dalle quote di emissione assegnate a ogni Paese dalla Decisione di esecuzione (UE) 2020/2126.
Descrizione 2
EEA, Trends and projections in Europe 2023. EEA Report No 10/2023
Qualificazione dati
Inventario Nazionale delle emissioni in atmosfera - https://emissioni.sina.isprambiente.it/inventario-nazionale
Nazionale
2005-2022
Qualificazione indicatore
Per il calcolo del target al 2020 per i settori ESD (normati dall’Effort Sharing Decision), le emissioni di gas serra al 2005 sono state fissate a partire dalle emissioni registrate nell’anno 2005 dall’inventario pubblicato nel 2011 (582,1 Mt CO2eq). A tale valore vanno sottratte le emissioni di CO2 dell’aviazione civile (2,2 Mt CO2), le emissioni dai settori ETS (226 Mt CO2eq) e le emissioni degli impianti entrati nel sistema ETS nel periodo 2008-2012 (5,9 Mt CO2eq). Al valore ottenuto si applica l’obiettivo del -13% per il 2020, con una riduzione lineare dal 2013 per gli obiettivi annuali. Le emissioni calcolate per il 2005 ai fini dell’assegnazione degli obiettivi sono pari a 348 Mt CO2eq. Il calcolo delle assegnazioni annuali dal 2013 al 2020 prevede inoltre la sottrazione per ciascun anno del contributo degli impianti entrati nel sistema ETS dal 2013. Il livello di emissioni annuali dai settori ESD è calcolato sottraendo alle emissioni totali di gas serra le emissioni dai settori ETS, le emissioni di CO2 dall'aviazione domestica e le emissioni di NF3. Dal 2021 il livello di emissioni annuali dai settori ESR (normati dall’Effort Sharing Regulation) è calcolato sottraendo alle emissioni totali di gas serra le emissioni dai settori ETS, le emissioni di CO2 dall'aviazione domestica.
Le emissioni dei settori ETS, per le quali non sono previsti obiettivi nazionali, nel 2022 sono state di 136,3 MtCO2eq, mentre le emissioni dei settori ESR sono state di 274,3 MtCO2eq, con un incremento rispetto al 2021 del 3,7% per ETS e un decremento dell’1,4% per ESR. Per i settori ESR le quote assegnate nel 2022 sono 268,8 MtCO2eq, pertanto le emissioni da essi non sono in linea con quanto richiesto dall’obiettivo, poiché superiori 5,5 MtCO2eq. (Tabella 1 e Figura 1).
Le emissioni dei settori ETS nel 2022 mostrano una riduzione del 39,7% rispetto ai livelli del 2005. Nello stesso periodo le emissioni dei settori Effor sharing diminuiscono del 24,2% (Tabella 1, Figura 1). L’andamento delle emissioni è dovuto in parte alle politiche di riduzione degli impatti dei settori industriali e all’efficientamento nel settore civile e in parte alla crisi economica che ha colpito pesantemente alcuni settori responsabili di elevati livelli di emissioni di gas serra. Inoltre, le emissioni del 2020 sono state pesantemente influenzate dalle misure di lockdown che hanno fermato le attività economiche per contenere l’emergenza pandemica da SARS-CoV-2, mentre nel 2021 si registra una ripresa, seguita poi nel 2022 nuovamente da una decrescita.
Dati
Tabella 1: Emissioni di gas serra dai settori ETS ed ESD
ISPRA
* ai fini del confronto con gli obiettivi del 2020 la serie storica delle emissioni fino al 2020 è riportata senza il ricalcolo e la variazione dei Global Warming Potential dei gas serra applicata dal 2021. ** i livelli del target dal 2006 al 2012 sono calcolati come interpolazione tra gli anni 2005 e 2013 e non rappresentano obiettivi nazionali.
Figura 1: Andamento delle emissioni di gas serra dai settori ETS e ESD/ESR
ISPRA
* ai fini del confronto con gli obiettivi del 2020 la serie storica delle emissioni fino al 2020 è riportata senza il ricalcolo e la variazione dei Global Warming Potential dei gas serra applicata dal 2021. ** i livelli del target dal 2006 al 2012 sono calcolati come interpolazione tra gli anni 2005 e 2013 e non rappresentano obiettivi nazionali.
Gli obiettivi fissati per i settori ESD nel 2020 sono stati ampiamente rispettati, mentre nel 2021 e nel 2022 si registra un significativo superamento della soglia di emissioni stabilita per il periodo 2021-2030 (Tabella 1, Figura 1). L’indicatore, evidenzia i progressi nazionali effettuati nell’ottica di un’economia a basse emissioni di carbonio mostrando una riduzione delle emissioni dal 2005, sebbene il Paese debba aumentare lo sforzo per raggiungere gli obiettivi fissati per i settori ESR nel periodo 2021-2030.