EMISSIONI DI PARTICOLATO (PM10): TREND E DISAGGREGAZIONE SETTORIALE

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Daniela Romano

    Abstract
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    Abstract

    L'indicatore rappresenta l'andamento delle emissioni nazionali di particolato (PM10) per settore di provenienza dal 1990 al 2022, evidenziando a livello totale una marcata riduzione negli anni (-40,5%). Il settore del trasporto stradale, che contribuisce alle emissioni totali con una quota emissiva del 10% nel 2022, presenta una riduzione nell’intero periodo pari al 65,6%. Le emissioni provenienti dalla combustione non industriale, nel medesimo periodo, crescono circa del 37,6%, rappresentando nel 2022 il settore più importante con il 45,3% di peso sulle emissioni totali.

    Descrizione

    Le polveri di dimensione inferiore a 10 µm hanno origine sia naturale sia antropica. L'origine naturale è da ricondurre all'erosione dei suoli, all'aerosol marino, alla produzione di aerosol biogenico (frammenti vegetali, pollini, spore), alle emissioni vulcaniche e al trasporto a lunga distanza di sabbia. Una parte consistente delle polveri presenti in atmosfera ha origine secondaria, ed è dovuta alla reazione di composti gassosi quali ossidi di azoto, ossidi di zolfo, ammoniaca e composti organici. Inoltre, tra i costituenti delle polveri rientrano composti quali idrocarburi policiclici aromatici e metalli pesanti. Le polveri, soprattutto nella loro frazione dimensionale minore, hanno una notevole rilevanza sanitaria per l'alta capacità di penetrazione nelle vie respiratorie. Le stime effettuate sono relative solo alle emissioni di origine primaria, mentre non sono calcolate quelle di origine secondaria, così come quelle dovute alla risospensione delle polveri depositatesi al suolo.

    Scopo

    Valutare l’andamento nel tempo delle emissioni di PM10 (polveri di dimensioni inferiori a 10 µm) disaggregate per settore, rilevanti per il monitoraggio dell'efficacia delle normative di riduzione delle emissioni con particolare attenzione alle aree urbane.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    Convention on Long-Range Transboundary Air Pollution (CLRTAP, 1979) DPR 203/88 DM 12 luglio 1990 D.Lgs. n. 152/2006 D.Lgs. n. 128/2010 D.Lgs. n. 46/2014 Direttiva (UE) 2015/2193 Direttiva 2010/75/UE Regolamento CE 715/2007 Regolamento CE 595/2009 Come Parte della Convenzione UNECE sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero a lungo raggio (CLRTAP), l’Italia è tenuta all’aggiornamento e alla comunicazione annuale dell’inventario nazionale delle emissioni inquinanti in atmosfera, che contempla, tra i vari inquinanti, anche il PM10. Nell’ambito dei settori dell’energia e dell’industria, il DPR 203/88 stabilisce le norme per l'autorizzazione degli impianti e il DM del 12 luglio 1990 introduce limiti di emissione degli stabilimenti. La normativa nazionale di riferimento per la tutela dell'aria e la riduzione delle emissioni in atmosfera è il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (“Norme in materia ambientale”, parte quinta). Il Decreto è stato successivamente aggiornato dal D.Lgs.128/2010 e ha subito ulteriori modifiche a seguito dell'entrata in vigore del D.Lgs. 4 marzo 2014, n. 46. Numerose normative limitano le emissioni di polveri in determinati settori, in particolare nei trasporti stradali e nell'industria. Per quanto riguarda le sorgenti stazionarie, la Direttiva 2010/75/UE indica i valori limite di emissione di particolato per combustibili solidi, liquidi e gassosi nei grandi impianti di combustione. Per gli impianti di combustione medi, la Direttiva (UE) 2015/2193 stabilisce norme anche per il controllo delle emissioni nell'aria di polveri, al fine di ridurre i rischi potenziali per la salute umana e per l'ambiente. Per le sorgenti mobili, i provvedimenti più recenti in merito alle emissioni di materiale particolato derivano dal Regolamento CE 715/2007 relativo all'omologazione dei veicoli a motore riguardo alle emissioni dai veicoli passeggeri e commerciali leggeri (Euro 5 ed Euro 6) e dal Regolamento CE 595/2009 relativo all'omologazione dei veicoli a motore e dei motori riguardo alle emissioni dei veicoli pesanti (Euro VI).

    DPSIR
    Pressione
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici

    Cóndor R., De Lauretis R., Romano D., Vitullo M., 2008. Inventario nazionale delle emissioni di particolato e principali fonti di emissione. In: Atti 3° Convegno Nazionale sul Particolato Atmosferico. Il particolato at-mosferico: la conoscenza per l’informazione e le e le strategie di intervento Bari 6-8 Ottobre, Italia.

    De Lauretis R., Gaudioso D., Gonella B., Romano D., 2006. Inventario delle emissioni in atmosfera di PM10 e strategie di riduzione, XXII Congresso Nazionale della Società Chimica Italiana, Firenze, 10-15 Settembre 2006, Atti del Congresso. ISPRA, anni vari. Dati e pubblicazioni disponibili su: http://emissioni.sina.isprambiente.it/inventario-nazionale/ ISPRA, 2022. La disaggregazione a livello provinciale dell’inventario nazionale delle emissioni. Disponibile su http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti ISPRA, 2010.

    ISPRA - De Lauretis R. et al., Trasporto su strada Inventario nazionale delle emissioni e disaggregazione provinciale, Rapporti - N. 124 /2010.

    ISPRA, 2024. Italian Emission Inventory 1990-2022. Informative Inventory Report 2024.

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    Accessibilità dei dati di base

    Utilizzati i dati ISPRA dell’Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera (http://emissioni.sina.isprambiente.it/inventario-nazionale/).

    Copertura spaziale

    Nazionale

    Copertura temporale

    1990-2022

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    Stima calcolata nell'ambito della realizzazione dell'inventario nazionale delle emissioni in atmosfera. Per gli inquinanti atmosferici la metodologia utilizzata è quella indicata dall'Agenzia Europea dell'Ambiente (EMEP/EEA air pollutant emission inventory guidebook 2019). Per la descrizione della metodologia di stima si fa riferimento all'Informative Inventory Report – IIR (https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/; https://www.ceip.at/status-of-reporting-and-review-results/2024-submission

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    I dati di emissione riportati costituiscono la fonte ufficiale di riferimento per la verifica degli impegni assunti a livello internazionale, in ragione del ruolo di ISPRA come responsabile della realizzazione annuale dell'inventario nazionale delle emissioni in atmosfera. Le stime dei dati sono calcolate in conformità alle caratteristiche di trasparenza, accuratezza, consistenza, comparabilità e completezza richieste dalla metodologia di riferimento. Un ulteriore miglioramento potrà derivare dall'individuazione di potenziali sorgenti emissive al momento non incluse nella metodologia di stima.

    Stato
    Buono
    Trend
    Positivo
    Valutazione/descrizione dello stato

    I livelli di emissione del PM10 sono pari nel 2022 a circa 206 kt riducendosi del 3% rispetto al 2021. Tale diminuzione è dovuta principalmente alle emissioni provenienti dalla combustione non industriale che contribuiscono al 45% delle emissioni di PM 10 e che decrescono nel medesimo periodo del 8%, grazie anche alle favorevoli condizioni climatiche. Si attribuisce una valutazione “positiva” (Tabella 1).

    Valutazione/descrizione del trend

    Le emissioni nazionali di PM10 si riducono nel periodo 1990-2022 del 40,5% delineando un andamento positivo dal punto di vista ambientale (Tabella 1). 

    Commenti

    Le emissioni nazionali vengono calcolate conformemente alla metodologia di stima adottata a livello europeo e riportata nell’EMEP/EEA Air pollutant emission inventory guidebook – 2019. Nei totali non vengono conteggiate le emissioni da sorgenti naturali (altre sorgenti di emissione e assorbimenti) conformemente alla classificazione adottata nella stima delle emissioni dell'inventario nazionale. Nel periodo 1990-2022, il settore del trasporto stradale presenta una decrescita pari al 65,6% e contribuisce alle emissioni totali con una quota emissiva del 10% nel 2022. Le emissioni provenienti dalla combustione non industriale aumentano del 37,6%, rappresentando nel 2022 il settore più importante con il 45,3% delle emissioni totali. Gli altri processi di combustione registrano rilevanti cali delle emissioni di particolato. In particolare, le emissioni derivanti dalla combustione per la produzione di energia e nell'industria di trasformazione decrescono del 98,5%, arrivando a rappresentare solo lo 0,3% delle emissioni totali nel 2022, contro una media di oltre il 12% fino al 1995. Le emissioni provenienti dai processi di combustione nell'industria scendono del 71,5%, raggiungendo un peso sul totale pari al 3,8% nel 2022. Le riduzioni riscontrate nei settori dell’energia e dell’industria sono principalmente dovute all’introduzione di due strumenti normativi: il DPR 203/88 che stabilisce le norme per l'autorizzazione degli impianti e il DM del 12 luglio 1990, che introduce limiti di emissione degli stabilimenti. Nel 2022 le emissioni dalle attività agricole, dai processi produttivi e dalle altre sorgenti mobili pesano rispettivamente il 10,2%, il 20% e il 4,5% sul totale, con diminuzioni dal 1990 rispettivamente pari a -35,6%, -41,2% e -70,6%. Le emissioni legate al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti, aumentano del 17,1% dal 1990, nel 2022 raggiungono una quota sul totale delle emissioni pari al 2,8% (Tabella 1, Figura 1).

    Allegati
    Titolo

    Tabella 1: Emissioni nazionali di PM10 per settore di provenienza

    Fonte

    ISPRA

    Legenda

    A: Combustione energia e industria di trasformazione; B: Combustione non industriale; C: Combustione industriale; D: Processi produttivi; E: Estrazione distribuzione combustibili fossili/geotermia; F: Uso di solventi; G: Trasporti stradali; H: Altre sorgenti mobili; I: Trattamento smaltimento rifiuti; L: Agricoltura

    Note

    I valori di emissione sono stati aggiornati coerentemente con l'aggiornamento annuale dell'inventario nazionale delle emissioni.  

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    Titolo

    Figura 1: Emissioni nazionali di PM10 per settore di provenienza

    Fonte

    ISPRA

    Note

    I valori di emissione sono stati aggiornati coerentemente con l'aggiornamento annuale dell'inventario nazionale delle emissioni.