Descrizione 1
Antonio Caputo, Giulia Iorio
L'analisi del contributo delle diverse fonti energetiche primarie al consumo interno lordo di energia mostra che il ruolo predominante dei prodotti petroliferi si sta riducendo a favore dell’incremento del gas naturale (40,6% del totale nel 2021) e delle fonti rinnovabili (19,4% del totale nel 2021). La maggiore diversificazione e l’incremento del ruolo delle fonti rinnovabili hanno effetti positivi sul livello di autosufficienza energetica dell’Italia, tra i più bassi tra i paesi industrializzati.
L'indicatore misura la produzione di energia da ciascuna delle fonti energetiche primarie.
Valutare il contributo delle diverse fonti energetiche primarie alla produzione di energia, al fine di aumentare l'utilizzo di combustibili meno inquinanti.
Con la Decisione n.1386/2013/UE, l'Unione Europea definisce il VII programma generale di azione in materia ambientale fino al 2020. Il 14 ottobre 2020 la Commissione europea ha presentato la proposta di decisione che istituisce l'VIII programma di azione per l'ambiente dal 2021 al 2030. Il 29 marzo 2022 il Consiglio dell’UE ha adottato l'VIII programma di azione per l'ambiente dal 2021 al 2030. Non sono applicabili obiettivi a questo indicatore.
Descrizione 2
MASE, Bilancio Energetico Nazionale (BEN), anni vari, https://dgsaie.mise.gov.it/bilancio-energetico-nazionale
Qualificazione dati
MASE, Bilancio Energetico Nazionale (BEN), , https://dgsaie.mise.gov.it/bilancio-energetico-nazionale
Nazionale
1990-2021
Qualificazione indicatore
Il dato è rilevato dal Ministero dello sviluppo economico ed è elaborato secondo la metodologia Eurostat.
Nel 2021 i consumi totali di energia ammontano a 153,7 Mtep di cui 62,4 Mtep di gas naturale, 51 Mtep di petrolio e 29,9 Mtep di energia rinnovabile. Risorse di minore entità sono i combustibili solidi (5,5 Mtep), i rifiuti non rinnovabili (1,1 Mtep) e l’energia elettrica importata (3,7 Mtep) (Tabella 1).
La quota del gas naturale rispetto ai consumi totali di energia è cresciuta dal 26,3% nel 1990 al 40,6% nel 2021, quella dei prodotti petroliferi è scesa dal 57,3% al 33,2%. Le fonti rinnovabili mostrano una rapida crescita nel periodo 1990-2021 passando dal 4,4% a 19,4%. I rifiuti non rinnovabili, sebbene restino minoritari tra le fonti primarie del Paese, presentano un incremento dallo 0,1% nel 1990 allo 0,7% nel 2021. I combustibili solidi mostrano negli ultimi anni un deciso declino e nel 2021 fanno registrare una quota del 3,6%. L’andamento della quota di energia elettrica importata oscilla intorno alla media del 2,3% (Tabella 1). I consumi del 2021 mostrano una ripresa rispetto all’anno precedente (combustibili solidi: +8,7%, petrolio: +13,5%, gas naturale: +7,1%; fonti rinnovabili: +1,8%, rifiuti non rinnovabili: -4%, energia elettrica: +32,9%).
Dati
Tabella 1: Consumo interno lordo di energia* per fonti primarie
MASE/EUROSTAT
*Consumo interno lordo di energia definito da produzione primaria + prodotti recuperati + importazioni + variazioni delle scorte - esportazioni - bunkeraggi internazionali marini; ** Import netto di energia elettrica
Figura 1: Quota del consumo interno lordo di energia* per fonti primarie
Elaborazioni ISPRA su dati del MASE/EUROSTAT
*Consumo interno lordo di energia definito da produzione primaria + prodotti recuperati + importazioni + variazioni delle scorte - esportazioni - bunkeraggi internazionali marini; ** Import netto di energia elettrica
La struttura degli approvvigionamenti energetici italiani si sta modificando verso una maggiore diversificazione delle fonti energetiche utilizzate. Il ruolo predominante dei prodotti petroliferi si sta riducendo a favore dell’incremento del gas naturale e delle fonti rinnovabili (Figura 1). La maggiore diversificazione e l’incremento del ruolo delle fonti rinnovabili hanno effetti positivi sul livello di autosufficienza energetica dell’Italia, che è tra i più bassi tra i paesi industrializzati.