Descrizione 1
Monica Pantaleoni
L'indicatore fornisce informazioni sulla variazione delle punte orarie di fabbisogno di energia elettrica nel periodo estivo (maggio-settembre) per il raffrescamento rispetto ai picchi di fabbisogno dovuti a tutti gli altri usi. I valori mostrano un andamento crescentenel periodo analizzato, con tassi differenti per i diversi mesi e particolarmente rilevanti nei mesi di giugno e luglio. Con l’aumento della temperatura media globale gli scenari futuri prevedono una riduzione dei consumi energetici per il riscaldamento degli ambienti e un aumento per il loro raffrescamento: l’effetto complessivo sulla domanda di energia dipenderà dall’andamento dei parametri meteorologici a livello locale e stagionale così come dalla struttura dell’approvvigionamento energetico.
L'indicatore fornisce informazioni sulla variazione delle punte orarie di fabbisogno di energia elettrica nel periodo estivo (maggio-settembre) per il raffrescamento rispetto ai picchi di fabbisogno dovuti a tutti gli altri usi. I picchi di richiesta di energia elettrica in questo periodo dell'anno dipendono da vari fattori, tra cui il raffrescamento degli edifici. All'aumento delle temperature corrisponde un incremento dell'utilizzo di impianti di raffrescamento e quindi di domanda elettrica.
Valutare la variazione delle punte orarie di fabbisogno di energia elettrica a livello nazionale nel periodo compreso tra maggio e settembre al netto dei consumi per altri scopi.
L'indicatore non ha riferimenti diretti con elementi normativi.
Descrizione 2
TERNA S.p.A., Dati statistici sull’energia elettrica in Italia
L'indicatore non è direttamente collegato con i cambiamenti climatici, poiché su di esso incidono anche fattori di natura non climatica. Tuttavia, esso può essere considerato un indicatore di interesse per la tematica degli impatti dei cambiamenti climatici, in grado cioè di fornire indicazioni utili allo studio degli effetti dell'innalzamento della temperatura media sulla domanda energetica per il raffrescamento.
Eventuali azioni volte a colmare le lacune conoscitive e a migliorare l'interpretazione dell'indicatore potrebbero riguardare l'ampliamento della serie storica dei dati, a coprire almeno il decennio 1990-1999. Inoltre, valutazioni sulla correlazione con i trend di temperatura potrebbero contribuire a comprendere meglio il peso che la temperatura ha sulle punte di fabbisogno di energia elettrica in estate.
Qualificazione dati
Terna SpA - Statistica annuale della produzione e del consumo di energia elettrica in Italia
Nazionale (I)
2000-2022
Qualificazione indicatore
TERNA S.p.A. fornisce il picco di fabbisogno mensile. I picchi dei mesi estivi sono sottratti alla media dei picchi registrati a aprile e ottobre. Questi ultimi mesi sono considerati rappresentativi dei consumi al netto da usi termici.
Nel 2022 si registra per il mese di luglio il picco assoluto del fabbisogno energetico (57.38 GW) (Tabella 1).
Le punte di fabbisogno di energia elettrica nei mesi considerati mostrano un andamento in crescita nei mesi estivi, con tassi differenti. In particolare nel mese luglio si registra un incremento continuo dei picchi dovuti al raffrescamento. Lo stesso andamento, sebbene più debole, si registra anche nei mesi di giugno e agosto (Figura 1).
Dati
Punta oraria di fabbisogno energetico nei mesi estivi (fino al 2022)
Elaborazione ISPRA su dati TERNA SpA
Punta oraria di fabbisogno energetico; Mesi di maggio, giugno, luglio, agosto, settembre
Il trend in crescita delle punte di fabbisogno energetico nella stagione estiva è certamente legato all'utilizzo sempre più massiccio degli impianti di condizionamento, ormai ampiamente diffusi negli edifici pubblici così come negli appartamenti privati. I picchi di fabbisogno elettrico osservati (Tabella 1 e Figura 1) sono sempre più elevati nel tempo e, con ogni probabilità, nei prossimi decenni raggiungeranno valori superiori a quelli tipicamente invernali, facendo registrare consumi record. La stabilità del sistema energetico sarà, quindi, condizione indispensabile al fine di poter garantire le forniture energetiche richieste. Tra i fattori chiave all'origine di tale fenomeno vi è senz'altro l'aumento delle temperature medie estive e il verificarsi delle ondate di calore. In tal senso l'indicatore viene considerato di interesse in tema di impatti dei cambiamenti climatici, nell'ottica di uno scenario futuro caratterizzato molto probabilmente da temperature più elevate e ondate di calore più frequenti nella regione mediterranea.