Descrizione 1
Andrea Gagna
EPRTR (European Pollutant Release and Transfer Register) è il Registro integrato che l’UE ha realizzato sulla base di quanto previsto con il Regolamento CE 166/2006, allo scopo di mettere a disposizione del pubblico l’informazione relativa agli impatti sull’ambiente derivanti dagli stabilimenti industriali che soddisfano i criteri stabiliti nella normativa. L’indicatore rappresenta le emissioni totali in aria degli stabilimenti industriali che hanno comunicato tali emissioni al registro nazionale PRTR. Le emissioni in aria dichiarate con riferimento al 2020 sono relative a 34 sostanze (valori non nulli). Confrontando i dati 2020 con quelli 2007, è possibile osservare che per 25 sostanze le emissioni totali nazionali in atmosfera sono in diminuzione (per 23 di queste si osservano riduzioni maggiori del 40%), per 8 sostanze le emissioni complessive sono in aumento (tra queste: l'acido cianidrico +356% sul 2007, gli idrofluorocarburi +19% sul 2007 e l'ammoniaca +109%).
L'indicatore rappresenta le emissioni totali in aria degli stabilimenti industriali di maggiori dimensioni presenti sul territorio nazionale che sono soggetti all'obbligo di comunicazione al Registro nazionale PRTR (Pollutant Release and Transfer Register). Esso descrive anche la pressione esercitata dalle installazioni soggette ad AIA (ex IPPC) ed incluse nel campo di applicazione della norma. I valori di emissione riportati sono stati acquisiti tramite misure, calcoli o stime e oltre alle emissioni puntuali (convogliate) possono anche comprendere le emissioni diffuse (non convogliate e fuggitive). Le informazioni qualitative e quantitative sulle emissioni in aria sono raccolte attraverso le dichiarazioni PRTR sulla base dei criteri stabiliti dalla normativa di riferimento (Regolamento CE n.166/2006; DPR 157/2011 e art.30 del D.Lgs. 46/2014). Tali criteri consistono in una lista di inquinanti (Allegato II al Regolamento) nella quale ciascun inquinante è accompagnato da un valore soglia all'emissione nella matrice considerata (aria, acqua, suolo). L'emissione totale in aria di un inquinante è dichiarata da uno stabilimento PRTR soltanto se superiore al corrispondente valore soglia.
Fornire informazioni qualitative e quantitative sulle emissioni in aria prodotte dalle categorie di attività PRTR, che includono anche le attività soggette ad AIA (ex IPPC), dichiarate al Registro nazionale PRTR. Per ciascuna sostanza o gruppo di sostanze l'indicatore riporta il dato totale dichiarato al Registro PRTR per l'anno di riferimenti considerato e il contributo del gruppo di attività PRTR al quale appartiene l’attività principale dichiarata dal Gestore.
Regolamento CE n.166/2006, DPR 157/2011 e art.30 del D.Lgs. 46/2014. Obiettivo della normativa è rendere disponibile al pubblico l'informazione ambientale descritta. Rispetto al precedente Registro INES, il Registro PRTR copre un maggior numero di aziende, un maggior numero di sostanze, un maggior numero di attività monitorate.
Descrizione 2
Il sistema di raccolta dei dati per il Registro PRTR, basato sul processo di autodichiarazione degli stabilimenti e di validazione da parte delle autorità competenti, offre margini per interventi volti a migliorare ulteriormente la qualità e la completezza della base di dati. Le operazioni di valutazione della qualità dei dati comunicati annualmente al registro PRTR, a cura delle autorità competenti, potrebbero comportare ulteriori aggiustamenti della base dichiarante e nell'entità delle emissioni nazionali in aria.
Qualificazione dati
I dati delle emissioni totali in aria relativi agli stabilimenti inclusi nella comunicazione ufficiale alla Commissione europea (art.7 Regolamento CE 166/2006) sono accessibili da parte del pubblico sul sito del Registro EPRTR (European Pollutant Release and Transfer Register): https://industry.eea.europa.eu/#/home
Nazionale
2007-2020
Qualificazione indicatore
I valori sono ottenuti mediante aggregazione per sostanza e per gruppo di attività PRTR.
La raccolta di informazioni presenti nel Registro PRTR copre gli anni dal 2007 al 2020 e fa riferimento a una lista di 41 sostanze per la matrice "atmosfera". Le emissioni in aria dichiarate con riferimento al 2020 sono relative a 34 sostanze (Tabella 1), il numero di sostanze risulta minore rispetto al 2019 (erano 37 nel 2019). Complessivamente la variazione delle emissioni nel 2020 rispetto al 2019 risulta negativa per 27 sostanze sulle 34 considerate.
In termini di trend delle emissioni, confrontando i dati 2020 con quelli 2007, è per 25 sostanze su 33 monitorate le emissioni totali nazionali in atmosfera sono in diminuzione (per 23 di queste si osservano riduzioni maggiori del 40%, tra i quali: idroclorofluorocarburi -89,9%, nichel -87,5%, dicloroetano-1,2 -100%, SOx -76,6%, NOx -57,8% e Zn -75,2%), per 8 sostanze le emissioni complessive sono in aumento (tra queste: acido cianidrico +356%, mercurio +88%, diclorometano DCM +78% e ammoniaca +109,7%), mentre per 8 sostanze dichiarate mancano i dati relativi alle annualità in oggetto (Tabella 1 e Figure 1, 2, 3, 4 e 5).
Dati
Tabella 1: Emissioni totali in aria, ripartite per gruppo PRTR, nel 2020
ISPRA, registro nazionale PRTR
I valori delle emissioni in atmosfera sono relativi alle sostanze incluse nell'elenco previsto dalla normativa di riferimento. I dati dichiarati dal singolo stabilimento, poiché maggiori dei valori delle corrispondenti soglie fissate per la dichiarazione PRTR, sono stati sottoposti a valutazione di qualità da parte delle autorità competenti. Le caselle vuote presenti in tabella indicano che, per l'anno considerato, non è disponibile un dato nazionale di emissione in aria per una certa sostanza, poiché i dati relativi non sono stati dichiarati dagli stabilimenti al Registro PRTR. Le Figure 1, 2, 3, 4 e 5 permettono di osservare che le attività energetiche emettono in aria la percentuale più alta di CO2,SOx, NOx, N2O, Hg, Pb, As e Cd; le attività di gestione rifiuti e acque reflue emettono in aria più del 72% del CH4 e il 68% dei CFC; gli allevamenti intensivi emettono oltre il 91% dell'ammoniaca totale in atmosfera e il settore dell'industria dei metalli emette le percentuali più alte di CO, Cr, Ni, Cu, diossine, naftalene e PM10.