PERCENTUALE DI PREPARAZIONE PER IL RIUTILIZZO E RICICLAGGIO

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Angelo Santini, Fabio Tatti

    Abstract
    Immagine
    Abstract

    Nel 2022, la percentuale di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio calcolata applicando la metodologia 4, al netto dei rifiuti da C&D provenienti da utenze domestiche, si attesta al 49,2%, quindi al di sotto dell’obiettivo fissato per il 2020 (50%).

    Descrizione

    L'indicatore misura il rapporto tra quantitativi di rifiuti urbani preparati per il riutilizzo o riciclati in un dato anno rispetto ai quantitativi prodotti nello stesso anno, secondo la metodologia di calcolo 4 stabilita dalla Decisione 2011/753/EU.

    Scopo

    Verificare il conseguimento dell'obiettivo di preparazione per il riutilizzo e di riciclaggio dei rifiuti urbani stabilito dalla normativa.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Ha una soglia o un valore di riferimento con il quale poterlo confrontare
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    La Direttiva 2008/98/CE (recepita dal D.Lgs. n. 205/2010 che ha introdotto gli obiettivi di riciclaggio all’articolo 181 del D.Lgs. n. 152/2006) ha, inizialmente, fissato un target per la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti urbani del 50% in peso da conseguirsi entro il 2020. Tale target, stante quanto individuato dall’articolo 11, paragrafo 2 della direttiva quadro, deve applicarsi almeno ai rifiuti di “carta, metalli, plastica e vetro provenienti dai nuclei domestici, e possibilmente di altra origine, nella misura in cui tali flussi di rifiuti sono simili a quelli domestici”. Con l’emanazione della Direttiva 2018/851/UE sono stati introdotti ulteriori obiettivi per la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio, da conseguirsi entro il 2025 (55%), 2030 (60%) e 2035 (65%). I tre nuovi obiettivi non considerano specifiche frazioni merceologiche ma si applicano all’intero ammontare dei rifiuti urbani. Ne consegue che non è più prevista una scelta tra più opzioni ma deve essere adottata un’unica metodologia, la 4. Le regole per il calcolo del conseguimento degli obiettivi sono riportate all’articolo 11 bis della Direttiva 2008/98/CE così come modificata dalla Direttiva 2018/851/UE. Per assicurare condizioni uniformi di calcolo dei nuovi obiettivi è stata emanata la Decisione di esecuzione 2019/1004/UE. Ai fini del monitoraggio dell’obiettivo del 50% al 2020 (articolo 11, paragrafo 2, lettera a) della Direttiva 2008/98/CE) restano in ogni caso valide le precedenti metodologie. I nuovi obiettivi e le relative regole di calcolo sono stati recepiti, nell’ordinamento nazionale, dal D.Lgs. n. 116/2020 che ha introdotto gli obiettivi all’articolo 181 del D.Lgs. n. 152/2006, ove era già riportato l’obiettivo al 2020, e le regole all’articolo 205-bis.

    DPSIR
    Risposta
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Performance (tipo B)
    Riferimenti bibliografici

    ISPRA - Rapporto Rifiuti urbani (edizioni varie)

    Ulteriori azioni

    Approfondire le informazioni sui processi di trattamento dei rifiuti per valutare l'incidenza degli scarti generati dagli stessi. Gli scarti, qualora rilevanti, devono infatti essere esclusi dal calcolo della percentuale di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio. Acquisire una base dati consolidata sulla composizione merceologica media dei rifiuti urbani prodotti nei diversi contesti territoriali.

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    Accessibilità dei dati di base

    I dati derivano da elaborazioni e stime condotte a partire dalle informazioni sulla produzione, raccolta e gestione dei rifiuti urbani. Queste ultime sono liberamente consultabili e scaricabili dal sito www.catasto-rifiuti.isprambiente.it.

    Copertura spaziale

    Nazionale

    Copertura temporale

    2010-2022

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    L'indicatore misura il rapporto tra quantitativi di rifiuti urbani preparati per il riutilizzo o riciclati in un dato anno rispetto ai quantitativi prodotti nello stesso anno, secondo la metodologia di calcolo 4 stabilita dalla Decisione 2011/753/EU.

    I dati relativi alle diverse componenti della formula di calcolo sono elaborati attraverso le seguenti procedure_

    -per le frazioni provenienti dalla raccolta multimateriale, gli scarti vengono già separati da ISPRA al fine di poter quantificare l’ammontare delle singole frazioni che compongono tale raccolta. Secondo i nuovi criteri di calcolo della produzione e raccolta dei rifiuti urbani individuati dal Decreto 26 maggio 2016, la multimateriale è contabilizzata nel suo complesso, al lordo della quota degli scarti.A prescindere dalle modalità di calcolo applicate per la quantificazione della raccolta differenziata , gli scarti devono essere esclusi ai fini del calcolo degli obiettivi di riciclaggio e pertanto la multimateriale deve essere considerata al netto di tale componente. A tal riguardo è utile segnalare che anche altre frazioni incluse nel computo della raccolta differenziata dai nuovi criteri di calcolo introdotti dal sopra citato decreto (si vedano, in particolare, i rifiuti da costruzione e demolizione), non contribuiscono, secondo quanto previsto dalla normativa comunitaria, al conseguimento degli obiettivi di riciclaggio dei rifiuti urbani, bensì agli specifici obiettivi previsti per i rifiuti da C&D.

     – per la raccolta monomateriale, vengono applicate le distribuzioni percentuali per fascia di qualità attribuite dal CONAI e dai Consorzi di filiera con i relativi scarti. Va rilevato che a ciascuna fascia di qualità indicata dai Consorzi è associato un intervallo entro cui deve rientrare la percentuale di frazione estranea (qui indicata come scarto) o, nel caso della prima fascia di qualità, un valore massimo o, per l'ultima fascia, un valore minimo.

    Nelle simulazioni sono stati assunti i seguenti valori di riferimento per gli indici di scarto:

    • prima fascia di qualità: non disponendo dei dati di dettaglio relativi alle percentuali di scarto, è stato utilizzato un valore dell'indice di scarto costante pari al massimo contenuto di frazione estranea ammissibile per la collocazione del rifiuto nella fascia. Tale assunzione può comportare una parziale sovrastima degli scarti;

    • fasce intermedie: non disponendo dei dati di dettaglio relativi alle percentuali di scarto, è stato utilizzato, per ciascuna fascia, un valore dell'indice di scarto costante pari al valore intermedio;

    • ultima fascia: non disponendo dei dati di dettaglio relativi alle percentuali di scarto, è stato utilizzato un valore dell'indice di scarto costante, pari al minimo contenuto di frazione estranea ai fini della collocazione del rifiuto nella fascia.

    Tale assunzione può comportare una parziale sottostima degli scarti. Nel caso della frazione organica le elaborazioni non sono state effettuate a partire dai dati di raccolta differenziata, bensì utilizzando direttamente i valori relativi dell'input agli impianti di compostaggio e digestione anaerobica al netto degli scarti dei processi di trattamento. Per i RAEE la percentuale a cui è applicato lo scarto (non RAEE), individuato per singolo raggruppamento, si riferisce alla quota indicata dal Centro di Coordinamento. Sono stati, inoltre, computati come riciclati anche i quantitativi provenienti dai processi di trattamento meccanico biologico dei rifiuti urbani indifferenziati destinati a operazioni di recupero di materia. 

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    Gli specifici criteri di calcolo stabiliti da apposite disposizioni (Decisione 2011/753/UE per gli obiettivi fino al 2020 e Decisione di esecuzione 2019/1004/UE per gli obiettivi 2025, 2030 e 2035), rendono l'informazione omogenea sul territorio dell'Unione Europea. I dati riferiti ai vari Stati membri risultano pertanto confrontabili in quanto basati su metodologie di calcolo standardizzate e procedure affidabili. L'indicatore è di semplice interpretazione e rapportabile a specifici obiettivi normativi, fornendo indicazioni sull'evoluzione del sistema di gestione dei rifiuti urbani.

    Stato
    Medio
    Trend
    Positivo
    Valutazione/descrizione dello stato

    Nel 2022, la percentuale di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio si attesta al 49,2% e quindi al di sotto dell’obiettivo fissato per il 2020 (50%) applicando la metodologia 4, al netto dei rifiuti da C&D, provenienti da utenze domestiche. 

    Valutazione/descrizione del trend

    L'andamento dell'indicatore è positivo, evidenziando una crescita negli anni della percentuale di riciclaggio conseguita a livello nazionale. In particolare, dal 2010 al 2022 si assiste a un aumento di 15,2 punti percentuali applicando la metodologia di calcolo 4 (Figura 1).

    Commenti

    L'indicatore è espressamente previsto da apposite disposizioni normative dell'Unione Europea e ha l'obiettivo di valutare l'efficacia delle misure intraprese dagli Stati membri per garantire il rispetto della gerarchia europea in materia di rifiuti e di verificare l'evoluzione della transizione verso l'economia circolare. Analizzando la ripartizione del quantitativo avviato a riciclaggio per frazione merceologica, si denota che il 41% (42,3% nel 2021) è costituito dalla frazione organica e il 24,9% da carta e cartone (24,2% nel 2021). Il vetro rappresenta il 14,4% del totale riciclato, il legno il 6,4% e la plastica il 5,4% (Figura 2). In base alle stime effettuate da ISPRA, calcolate per il periodo compreso tra il 2009 e il 2021 (ultimo anno per cui si dispone di dati sulle analisi merceologiche) si evidenzia che a livello nazionale, quasi il 35% dei rifiuti annualmente prodotti è rappresentato dalla frazione organica, costituita dai rifiuti biodegradabili da cucine e mense e dalla manutenzione di giardini e parchi. Una quota di poco inferiore al 22% risulta costituita da carta e cartone e di poco inferiore al 13% da materiali plastici (Tabella 1).

    Allegati
    Titolo

    Tabella 1: Composizione merceologica media dei rifiuti urbani stimata da ISPRA (media periodo 2009-2021)

    Fonte

    ISPRA

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    Figura 1: Percentuali di riciclaggio ottenute dalle simulazioni di calcolo secondo la metodologia 4

    Fonte

    ISPRA

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    Figura 2: Ripartizione percentuale del quantitativo di rifiuti urbani avviato a riciclaggio (2022)

    Fonte

    ISPRA