QUANTITÀ DI RIFIUTI SPECIALI SMALTITI IN DISCARICA, E NUMERO DI DISCARICHE

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Patrizia D'Alessandro

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    Abstract

    L'indicatore mostra la quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica per categoria e per tipologia di rifiuti e il numero di discariche. Nel 2021, i quantitativi di rifiuti speciali complessivamente smaltiti in discarica ammontano a circa 10,2 milioni di tonnellate, pari al 5,7% del quantitativo totale dei rifiuti speciali gestiti a livello nazionale (178 milioni di tonnellate). Rispetto al 2020,anno dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, si rileva un aumento pari a circa 309 mila tonnellate (+3,1%), mentre, rispetto al 2019, si registra una riduzione di 1,8 milioni di tonnellate (-15%). Il numero totale delle discariche operative è pari a 270: 119 discariche per rifiuti inerti (44% del totale degli impianti operativi), 140 discariche per rifiuti non pericolosi (52% del totale), e 11 discariche per rifiuti pericolosi (4% del totale). Analizzando il triennio 2019 - 2021, si assiste a una progressiva diminuzione del numero totale degli impianti di discarica operativi che passano da 305 del 2019, a 285 del 2020, e a 270 nel 2021.

    Descrizione

    Rappresenta la quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica per categoria e per tipologia di rifiuti e il numero delle discariche operative che smaltiscono rifiuti speciali.

    Scopo

    Verificare l'applicazione della “gerarchia dei rifiuti” europea sulla gestione dei rifiuti prevista dall'art. 4 della Direttiva 2008/98/CE e successive modificazioni, che prevede lo smaltimento in discarica come forma residuale di gestione.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti e successive modificazioni. 

    Decisione 2003/33/CE decisione che stabilisce criteri e procedure per l’ammissione dei rifiuti nelle discariche ai sensi dell’art. 16 e dell’allegato II della Direttiva 1999/31/CE e successive modificazioni. 

    D.Lgs. 36/2003 attuazione della Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti e successive modificazioni. 

    D.Lgs. 152/2006 norme in materia ambientale - parte IV e successive modificazioni. 

    Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e successive modificazioni. 

    DM 27 settembre 2010 definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, modificato dal DM 24 giugno 2015.

    Direttiva 2018/850/UE che modifica la Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti. 

    Direttiva 2018/851/UE che modifica la Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti. 

    D.Lgs. n. 121/2020 (3 settembre 2020) che recepisce la Direttiva 2018/850/UE. 

    Il D.Lgs. 36/2003 (attuazione della Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti) che stabilisce i requisiti operativi e tecnici per gli impianti di discarica definendo le procedure, i criteri costruttivi e le modalità di gestione di tali impianti al fine di ridurre l’impatto sull’ambiente dei luoghi di raccolta dei rifiuti. Le discariche sono classificate in tre categorie in relazione alla tipologia di rifiuti: inerti, non pericolosi, pericolosi. 

    Riguardo ai criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, le disposizioni sono in parte contenute nel D.Lgs. 36/2003 ma, soprattutto, nel DM 27 settembre 2010 che traspone la Decisione 2003/33/CE della Commissione europea relativa ai criteri di ammissibilità dei rifiuti nelle diverse tipologie di discarica. La Direttiva 2008/98/CE stabilisce i principi cardine in materia di rifiuti, quali ad esempio la definizione di rifiuto, di recupero e di smaltimento prevede l’obbligo di autorizzazione per tutti i soggetti coinvolti nella gestione e quello di trattare i rifiuti in modo da evitare impatti negativi sull’ambiente e la salute umana, e incentivando l’applicazione della “gerarchia dei rifiuti” che prevede lo smaltimento in discarica come forma residuale di gestione.

    DPSIR
    Pressione
    Risposta
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici

    ISPRA, Rapporto Rifiuti Speciali - Edizione 2023.

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    Accessibilità dei dati di base

    ISPRA - Catasto rifiuti (http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it).

    Copertura spaziale

    Nazionale (I), Regionale (20/20)

    Copertura temporale

    1997-2021

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    I dati sullo smaltimento in discarica dei rifiuti speciali sono stati elaborati a partire dalle informazioni contenute nelle dichiarazioni MUD (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale) 2022, anno di riferimento dati 2021 effettuate dai gestori degli impianti. Successivamente, si è proceduto a un confronto con le informazioni raccolte attraverso appositi questionari, predisposti da ISPRA, e inviati a tutti i soggetti competenti in materia di autorizzazioni e controlli (Regioni, Province, Agenzie Regionali e Provinciali per la Protezione dell'Ambiente). Nella fase di confronto, verifica, controllo ed elaborazione dei dati si sono riscontrate alcune incongruenze che hanno reso necessarie indagini puntuali sui singoli impianti.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    L'indicatore risponde a precise domande di informazione (obiettivo gestione sostenibile dei rifiuti). I dati sullo smaltimento in discarica sono stati elaborati a partire dalle informazioni MUD e attraverso l'invio di un apposito questionario, predisposto da ISPRA a tutti i soggetti competenti in materia di autorizzazioni e controlli. Sono stati anche eseguiti controlli puntuali sui singoli impianti per superare le incongruenze emerse. Tale metodologia ha permesso di ottenere la completa copertura temporale e spaziale per tutte le regioni e una buona affidabilità dei dati, con relativa comparabilità nel tempo e nello spazio.

    Stato
    Medio
    Trend
    Positivo
    Valutazione/descrizione dello stato

    Nel 2021, i quantitativi di rifiuti speciali complessivamente smaltiti in discarica ammontano a circa 10,2 milioni di tonnellate, pari al 5,7% del quantitativo totale dei rifiuti speciali gestiti a livello nazionale (178 milioni di tonnellate). Rispetto al 2020 (anno dell’emergenza epidemiologica da COVID-19), si rileva un aumento pari a circa 309 mila tonnellate (+3,1%), mentre, rispetto al 2019, si registra una riduzione di 1,8 milioni di tonnellate (-15%) (Tabella 1). Analizzando il triennio 2019 - 2021, si assiste a una progressiva diminuzione del numero totale degli impianti di discarica operativi che passano da 305 del 2019, a 285 del 2020, e a 270 nel 2021 (Tabella 3).

    Valutazione/descrizione del trend

    Nel periodo 1997-2021 la quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica si riduce del 51,4% delineando, dunque, un trend positivo (Tabella 1 e Figura 1). Anche il numero di discariche operative che smaltiscono i rifiuti speciali diminuisce nel corso degli anni con un decremento del 23% circa rispetto al 2016. 

    Commenti

    Nel 2021, i quantitativi di rifiuti speciali complessivamente smaltiti in discarica ammontano a circa 10,2 milioni di tonnellate, pari al 5,7% del quantitativo totale gestito a livello nazionale (178 milioni di tonnellate).  I rifiuti non pericolosi, circa 9 milioni di tonnellate, rappresentano l’88% del totale smaltito in discarica a livello nazionale, mentre i rifiuti pericolosi, pari ad oltre 1,2 milioni di tonnellate, costituiscono il 12%. L’analisi dei dati relativi al biennio 2020 – 2021 mostra un incremento dei rifiuti non pericolosi che passano da circa 8,6 milioni di tonnellate del 2020, a circa 9 milioni di tonnellate del 2021 (+4,7%, +406 mila tonnellate circa), mentre per quanto riguarda i rifiuti pericolosi, si rileva una riduzione di 97 mila tonnellate, pari al 7,4%. (Tabella 1 e Figura 1). Il 50,8% del totale viene gestito negli impianti situati nel nord del Paese, dove le quantità passano da circa 5,3 milioni di tonnellate nel 2020 a circa 5,2 milioni nel 2021 (-2,3%, corrispondenti a 120 mila tonnellate). Il 26,7% viene avviato a smaltimento negli impianti del Centro, interessati da un incremento pari al 20,3% (+459 mila tonnellate circa); le quantità smaltite passano, infatti, da circa 2,3 milioni di tonnellate del 2020 a 2,7 milioni di tonnellate del 2021. Al Sud, infine, dove viene smaltito il 22,5% del totale nazionale, si riscontra un decremento pari all’1,3% (-30 mila tonnellate). (Tabella 2). La diminuzione del quantitativo di rifiuti speciali smaltito al Nord interessa in particolare il Piemonte (-38,1%, -215 mila tonnellate circa), il Trentino-Alto Adige (-33,9%, -24 mila tonnellate circa), il Friuli-Venezia Giulia (-15,1%, -60 mila tonnellate circa) e l’Emilia-Romagna (-19,2%, -56 mila tonnellate).  La Lombardia (2,5 milioni di tonnellate pari al 49,1% della macroarea e al 24,9% del totale nazionale) e il Veneto (circa 1,1 milione di tonnellate, pari al 20,8% della macroarea e al 10,6% del totale nazionale), che rappresentano le regioni dove vengono smaltiti i maggiori quantitativi di rifiuti, evidenziano incrementi pari, rispettivamente, a circa 32 mila tonnellate (+1,3%) e a 110 mila tonnellate (+11,4%). Altri aumenti si segnalano in Valle d’Aosta (+13,8%, pari a 11 mila tonnellate) e in Liguria (19,4%, +81 mila tonnellate all’incirca). Le variazioni più significative del Centro interessano la Toscana (21,4%, +200 mila tonnellate circa) e il Lazio (+25,1%, +178 mila tonnellate circa); seguono l’Umbria (+15,4%, +66 mila tonnellate circa) e le Marche (+8,2%, +16 mila tonnellate circa). In tale area i maggiori quantitativi di rifiuti smaltiti si rilevano in Toscana (1,1 milioni di tonnellate pari al 41,6% della macroarea e l’11,1% del totale nazionale) e nel Lazio (circa 886 mila tonnellate, pari al 32,6% della macroarea e all’8,7% del totale nazionale).  Il Sud mostra un decremento di circa 30 mila tonnellate (-1,3%).   La Sardegna rappresenta la regione con i maggiori quantitativi smaltiti (942 mila tonnellate, pari al 41% della macroarea e il 9,2% del totale nazionale) ed evidenzia una riduzione di quasi 71 mila tonnellate, pari al 7%.  Analoga tendenza, anche se con variazioni meno significative si rileva in Calabria (-16 mila tonnellate, -18,4%) e in Abruzzo (-13 mila tonnellate circa, -94,2%). Nelle restanti regioni, invece, si registra un incremento che, in termini percentuali, appare significativo in  Molise (+19 mila tonnellate, +139,9%), dovuto, principalmente, a un maggiore contributo dai rifiuti identificati dal codice EER 191212: altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico di rifiuti). Seguono la Basilicata (+13 mila tonnellate circa, +22,7%), la Sicilia (+24 mila tonnellate circa, 9,2%) e la Puglia (+14 mila tonnellate, +1,6%). L'incremento della Basilicata è dovuto principalmente a un maggiore contributo dei rifiuti pericolosi, in particolare dai rifiuti identificati con il codice EER 170605 (materiali da costruzione contenenti amianto), che passano da poco più di 12 mila tonnellate del 2020 a circa 20 mila nel 2021.  La regione Campania non è dotata di impianti sul proprio territorio. Nel 2021, il numero totale delle discariche operative è pari a 270; secondo la classificazione prevista dal D.Lgs. 36/2003 e successive modificazioni, il parco impiantistico è costituito da 119 discariche per rifiuti inerti (44% del totale degli impianti operativi), 140 discariche per rifiuti non pericolosi (52% del totale) e 11 discariche per rifiuti pericolosi (4% del totale). La maggior concentrazione di discariche è localizzata nelle regioni del Nord con 152 impianti, mentre nel Centro e nel Sud sono presenti, rispettivamente 43 e 75 impianti, si evidenzia, quindi, una distribuzione non uniforme sul territorio nazionale che segue l’andamento della produzione dei rifiuti speciali, strettamente legata al tessuto industriale del Paese (Tabella 3 e Figura 2).

    Allegati
    Titolo

    Tabella 1: Quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica in Italia

    Fonte

    ISPRA

    Titolo

    Tabella 2: Quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica per tipologia, a livello regionale

    Fonte

    ISPRA

    Titolo

    Tabella 3: Numero di discariche operative che smaltiscono rifiuti speciali, per regione e per categoria

    Fonte

    ISPRA

    Thumbnail
    Titolo

    Figura 1: Trend della quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica

    Fonte

    ISPRA

    Legenda

    RSP: Rifiuti speciali pericolosi; RSNP: Rifiuti speciali non pericolosi

    Thumbnail
    Titolo

    Figura 2: Ubicazione geografica e categoria delle discariche operative che smaltiscono rifiuti speciali (2021)

    Fonte

    ISPRA

    Legenda

    RSP: Rifiuti speciali pericolosi; RSNP: Rifiuti speciali non pericolosi