Descrizione 1
Simona Buscemi, Cristina Frizza, Costanza Mariotta, Jessica Tuscano
L’indicatore è utile per monitorare i progressi verso un'economia circolare, consentendo di identificare le quantità di materia reimmessa nell'economia a seguito del trattamento dei rifiuti. Rispetto ai quantitativi complessivamente avviati a operazioni di recupero e smaltimento, più dei due terzi vengono riciclati, collocando l’Italia tra i Paesi con il tasso di riciclaggio più alto.
Il tasso di riciclaggio dei rifiuti monitora la quantità di materiale reimmesso nell'economia. Tale indicatore misura il rapporto tra quantitativi di rifiuti riciclati rispetto alla quantità totale dei rifiuti trattati, esclusi i principali rifiuti minerali provenienti dal settore delle costruzioni e demolizioni (C&D). L’esclusione è dovuta all’elevata incidenza di tale tipologia di rifiuti sulla gestione totale, normalizzando il rapporto e consentendo un confronto più significativo anche tra i Paesi caratterizzati da importanti settori dell'estrazione e della trasformazione dei minerali e delle costruzioni.
Monitorare i progressi verso un'economia circolare nell'area tematica "gestione dei rifiuti".
Direttiva 2008/98/CE D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii Regolamento 2150/2002/CE sulle statistiche sui rifiuti Strategia nazionale per l’economia circolare approvata con Decreto ministeriale n. 259, del 24 giugno 2022 La direttiva europea stabilisce misure volte a proteggere l'ambiente e la salute umana, evitando o riducendo la produzione di rifiuti, gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti, riducendo gli impatti complessivi dell'uso delle risorse e migliorandone l'efficacia e l'efficienza che costituiscono elementi fondamentali per il passaggio a un'economia circolare e per assicurare la competitività a lungo termine dell'Unione Europea.
Descrizione 2
ISPRA - Rapporto rifiuti urbani 2022 (ed edizioni precedenti) ISPRA - Rapporto rifiuti speciali 2022 (ed edizioni precedenti) https://ec.europa.eu/eurostat/web/waste/data/indicators
Qualificazione dati
Utilizzate le informazioni contenute nella banca dati delle dichiarazioni ambientali annuali (MUD) effettuate dai soggetti obbligati ai sensi della legislazione vigente, non accessibili al pubblico. I dati di gestione di rifiuti urbani e speciali, pericolosi e non, sono consultabili sul sito web del Catasto Rifiuti, all’indirizzo www.catasto-rifiuti.isprambiente.it.
Nazionale
2010-2020
Qualificazione indicatore
L'indicatore è ottenuto dal rapporto tra la quantità di rifiuti riciclati e la quantità dei rifiuti totali trattati. L’indicatore comprende sia i rifiuti pericolosi sia i rifiuti non pericolosi, provenienti da tutti i settori economici e dalle famiglie, compresi quelli provenienti dal trattamento dei rifiuti. Sono esclusi i principali rifiuti minerali, come individuati dal Regolamento 2150/2002/CE relativo alle statistiche sui rifiuti, tra cui: • Rifiuti minerali della costruzione e demolizione (rifiuti di cemento, mattoni e gesso, rifiuti di materiale per la bitumatura delle strade contenenti idrocarburi e rifiuti misti della costruzione); • Altri rifiuti minerali (rifiuti di amianto, rifiuti di minerali naturali, residui di minerali artificiali, resti di materiali refrattari); • Terra; • Terra di dragaggio. Si precisa che i dati relativi alle statistiche sui rifiuti su cui si basa l’indicatore, comunicati alla Commissione europea ai sensi del Regolamento 2150/2002/CE, non includono i quantitativi di rifiuti avviati ad alcune operazioni di recupero e/o smaltimento. Il quantitativo di rifiuti riciclati è calcolato come il quantitativo di rifiuti riciclati in impianti nazionali sommato a quello di rifiuti esportati destinati a operazioni di riciclo all’estero, ed esclusi i rifiuti importati dall’estero e riciclati in impianti nazionali. Sono escluse operazioni di recupero d’energia o di backfilling.
Nel 2020, più dei due terzi dei rifiuti avviati a trattamento (72,4%) sono soggetti a operazioni di riciclo. A livello europeo, l’Italia si posiziona tra i Paesi con il tasso di riciclaggio più alto dopo Belgio, Slovenia e Paesi Bassi.
La percentuale di rifiuti riciclati rispetto al totale dei rifiuti avviati a operazioni di recupero/smaltimento, nel decennio 2010-2020 mostra un andamento crescente, passando dal 60% del 2010 al 72,4% del 2020, ad eccezione del 2018, anno in cui il tasso di riciclaggio ha avuto un calo di 1,4 punti percentuali rispetto al 2016. Inoltre, nel 2020, nonostante l’emergenza sanitaria da Covid-19 abbia influito significativamente sui consumi nazionali e di conseguenza sulla produzione dei rifiuti, il sistema nazionale di gestione ha garantito l’intercettazione di flussi di rifiuti e il loro avvio a trattamento. La quantità di rifiuti riciclati è aumentata di 5,4 punti percentuali rispetto al 2018 e 4 punti percentuali rispetto al 2016 (Tabella 1, Figura 1).
Dati
Tabella 1: Gestione dei rifiuti totali esclusi i principali rifiuti minerali e quantità di rifiuti riciclati con relativo tasso di riciclaggio
Elaborazioni ISPRA su dati ISPRA ed Eurostat
L’andamento del tasso di riciclaggio negli anni risulta mediamente in crescita, passando dal 60% del 2010 al 72,4% del 2020. Le misure di contenimento dell’emergenza sanitaria da Covid-19 hanno determinato inevitabilmente una contrazione dei quantitativi di rifiuti prodotti, tenuto conto della forte correlazione con l’industria manifatturiera e con gli scambi commerciali, delle misure di restrizione adottate e delle chiusure degli esercizi commerciali che hanno influito sui consumi nazionali. Ciononostante, continua a crescere il riciclaggio, raggiungendo il 72,4% dei rifiuti trattati e collocando il nostro Paese tra i leader del riciclo a livello europeo, dopo Belgio, Slovenia e Paesi Bassi (Figura 2). L’industria italiana già da tempo è impegnata nella gestione virtuosa dei rifiuti, riducendo progressivamente, per i processi industriali, l’approvvigionamento dall’estero di materie prime di cui l’Italia è notoriamente carente.