Descrizione 1
Stefano Mariani
Le mappe di Standardized Precipitation Index (SPI) a 12 mesi forniscono una valutazione a livello nazionale e a larga scala delle condizioni di siccità idrologica, ottenute utilizzando i dati di precipitazioni raccolti e pubblicati dai servizi idro-meteorologici regionali e delle province autonome e quelli del soppresso Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN, ora confluito in ISPRA) del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali. Il passo temporale di aggregazione a 12 mesi scelto per la valutazione dello SPI è quello che meglio descrive gli effetti della siccità (deficit di precipitazione) sulla portata dei fiumi, sulla ricarica degli invasi e sulla disponibilità di acqua nelle falde.
Le mappe di SPI a 12 mesi (SPI12) evidenziano come la siccità e i conseguenti problemi di severità idrica hanno continuato a interessare l’Italia nel corso del 2023, sebbene in maniera differenziata rispetto alla situazione critica riscontrata nel 2022. I territori del Nord e Centro Italia nei primi quattro mesi dell’anno sono stati caratterizzati da situazioni di siccità severa ed estrema, che si sono però attenuate nel corso del 2023. Tali situazioni hanno poi iniziato a interessare i territori del Sud e delle Isole maggiori.
L'analisi mostra che i mesi da gennaio ad aprile sono stati quelli maggiormente caratterizzati da una condizione di siccità estrema su una scala temporale di 12 mesi (SPI12 ≤ –2,0), come effetto del deficit di precipitazione riscontrato nel 2022 e nei primi mesi del 2023 sull'Italia settentrionale. Tuttavia, la massima estensione raggiunta da tale condizione non ha superato il 10% del territorio italiano (la massima estensione si è avuta a febbraio 2023 con il 9,9% del paese affetto da siccità estrema), interessando in particolare l'area a cavallo tra il Piemonte e la Lombardia (afferente al Distretto Idrografico del Fiume Po) e quella tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia (afferente al Distretto Idrografico delle Alpi Orientali). Rilevante nei primi 4 mesi dell'anno anche la percentuale del territorio nazionale colpito da siccità moderata e severa (circa il 30%) al passo di aggregazione di 12 mesi.
La siccità è una condizione meteorologica naturale e temporanea in cui si manifesta una sensibile riduzione delle precipitazioni rispetto a condizioni climatiche di un determinato luogo di interesse. Pertanto, non è da confondere con il fenomeno di aridità, termine con il quale si indica una condizione climatica naturale permanente in cui la scarsa quantità di precipitazioni annue, associata a elevate temperature, non fornisce al terreno il necessario grado di umidità da promuovere lo sviluppo della vita.
Non esiste un’unica definizione di siccità, sebbene tutti si trovino in accordo sul fatto che la siccità sia un fenomeno temporaneo ma frequente, che può generare impatti di carattere ambientale, sociale ed economico. Il fenomeno delle siccità presenta caratteristiche differenti nelle componenti del ciclo idrologico, che, a loro volta producono impatti diversi sui sistemi idrici, sulle culture e sui sistemi socio-economici e ambientali. In relazione agli effetti prodotti, la siccità viene, in generale, classificata in quattro categorie:
- siccità meteorologica in caso di relativa scarsità di precipitazioni;
- siccità idrologica in presenza di un apporto idrico relativamente scarso nel suolo, nei corsi d’acqua, o nelle falde acquifere;
- siccità agricola in caso di deficit del contenuto idrico al suolo che determina condizioni di stress nella crescita delle colture;
- siccità socio-economica e ambientale intesa come l’insieme degli impatti che si manifestano come uno squilibrio tra la disponibilità della risorsa e la domanda per le attività economiche, per gli aspetti sociali e per la conservazione degli ecosistemi.
L’impatto della siccità sull’ambiente è poi legato alla gravità e al perdurare delle condizioni siccitose. Una carenza di piogge prolungata per molti mesi (6-12 mesi) avrà effetti sulla portata dei fiumi; mentre per un periodo maggiore (uno o due anni) graverà sulla disponibilità di acqua nelle falde.
Lo Standardized Precipitation Index (SPI) è l’indice comunemente usato a livello nazionale e internazionale per quantificare, su una data scala temporale, il deficit o il surplus di precipitazioni nelle aree di interesse rispetto alla climatologia, ossia al regime pluviometrico di riferimento: valori positivi indicano una precipitazione maggiore della climatologia, ossia condizioni umide; valori negativi indicano una precipitazione minore della climatologia, ossia condizioni siccitose più o meno estreme. Questo indice è spesso utilizzato a livello regionale e/o di distretto idrografico per il monitoraggio e l’individuazione di periodi siccitosi, avvalendosi per il suo calcolo delle precipitazioni registrate dalle reti pluviometriche regionali e delle province autonome. Inoltre, è stato inserito sia in ambito europeo (dal “Water Scarcity & Drought” Expert Group della Common Implementation Strategy per la Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE) sia internazionale (dal World Meteorological Organization) come uno degli strumenti più efficaci per il monitoraggio della siccità. Lo SPI fa, inoltre, parte del set di indicatori adottati dall’European Drought Observatory del Joint Research Center della Commissione europea. Non da ultimo, l'indicatore SPI è stato anche incluso nelle Linee guida nazionali che identificano il set comune di indicatori da adottare negli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici (istituiti nel 2016 come misura di Piano ai sensi della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE e organo delle Autorità di Bacino Distrettuale) nelle attività di monitoraggio delle situazioni di siccità e scarsità idrica.
Lo SPI è inoltre utilizzato per derivare un indicatore in grado di valutare, dalla scala locale alla scala nazionale, l'impatto dei cambiamenti climatici sulla risorsa idrica, attraverso il calcolo delle variazioni nella percentuale di territorio sottoposto a inusuali condizioni umide o secche (https://climadat.isprambiente.it/).
Per ciascuna area in esame, il calcolo dello SPI si basa sulla normalizzazione della distribuzione di probabilità della pioggia cumulata sulla scala temporale considerata (ad es., 1, 3, 6, 12, 24 o 48 mesi). Così facendo si rendono confrontabili regioni caratterizzate da diversi regimi climatici. Al fine di una valutazione a scala nazionale e a larga scala delle condizioni di siccità idrologica, si utilizzano le mappe di SPI a 12 mesi prendendo come dati di precipitazione aggregati alla scala mensile sulla griglia regolare di risoluzione 1 km del modello di bilancio idrologico BIGBANG dell'ISPRA e come riferimento climatologico il periodo 1951‒2023 (baseline di riferimento).
Quantificare le condizioni di siccità idrologica di un determinato luogo in termini di deviazione statistica della precipitazione occorsa su una data scala temporale rispetto al corrispondente regime pluviometrico/climatologia. Pertanto, l'indicatore permette di rendere confrontabile tra di loro regioni caratterizzate da regimi climatici diversi. Conseguentemente, regioni a clima più secco e quelle a clima più umido sono monitorate nello stesso modo in un’unica mappa tematica.
I livelli di severità degli eventi di umidità e siccità in termini di SPI, associati al surplus e al deficit di precipitazione, adottati sono quelli definiti in letteratura: SPI ≥ 2,0 umidità estrema; 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa; 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata; ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma; ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata; ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa; SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema.
La normativa italiana vigente non fissa obiettivi ambientali specifici per l'indicatore SPI. Ciononostante, l'indicatore è inserito nel set comune di indicatori per la valutazione delle condizioni di siccità e scarsità idrica condotte dagli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici. Si fa presente che gli Osservatori, istituiti nel 2016 per ciascun distretto idrografico come misura del Piano di Gestione delle Acque, ai sensi della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE, sono attualmente anche organo della relativa Autorità di Bacino Distrettuale, ai sensi di:
- D.Lgs. n. 152/2006, recante "Norme in materia ambientale" (G.U. Serie Generale n. 88 del 14-04-2006 - Suppl. Ordinario n. 96).
- D.L. n. 39/2023, recante “Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche” (G.U. Serie Generale n. 88 del 14-04-2023), convertito con modificazioni dalla L. n. 68/2023 (G.U. Serie Generale n. 136 del 13-06-2023), in cui l’istituzione degli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici presso le Autorità di bacino distrettuali è stata disposta da una norma primaria.
Descrizione 2
- Edwards, D. C., and McKee, T. B., 1997: Characteristics of 20th century drought in the United States at multiple time scales. Climatology Rep. 97–2, Department of Atmospheric Science, Colorado State University, Fort Collins, Colorado, 155 pp.
- ISPRA ‒ Braca, G., Mariani, S., Lastoria, B., Piva, F., Archi, F., Botto, A., Casaioli, M., Forte, T., Marchetti, G., Peruzzi, C., Tropeano, R., Vendetti, C., e Bussettini, M., 2023: Bilancio idrologico nazionale: focus su siccità e disponibilità naturale della risorsa idrica rinnovabile. Aggiornamento al 2022. Rapporti n. 388/2023, Roma https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/bilancio-idrologico-nazionale-focus-su-siccita-e-disponibilita-naturale-della-risorsa-idrica-rinnovabile-aggiornamento-al-2022.
- ISPRA ‒ Braca, G., Bussettini, M., Lastoria, B., Mariani, S., e Piva, F., 2021: Il Bilancio Idrologico Gis BAsed a scala Nazionale su Griglia regolare – BIGBANG: metodologia e stime. Rapporto sulla disponibilità naturale della risorsa idrica. Rapporti n. 339/21, Roma. Disponibile online all’indirizzo: https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/il-bilancio-idrologico-gis-based-a-scala-nazionale-su-griglia-regolare-bigbang.
- Mariani, S., e AA.VV., 2020: Note tecniche su crisi idriche, siccità e servizio idrico integrato – Manuale UTILITALIA. ISBN: 978 88 998 7903 7.
- Mariani, S., Braca, G., Romano, E., Lastoria, B. e Bussettini, M., 2018: Linee Guida sugli Indicatori di Siccità e Scarsità Idrica da utilizzare nelle Attività degli Osservatori Permanenti per gli Utilizzi Idrici, Pubblicazione progetto CReIAMO PA, 66 pp. Disponibile online all’indirizzo: http://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/idro/Osservatori/Linee%20Guida%20Pubblicazione%20Finale%20L6WP1_con%20copertina_ec.pdf.
- McKee, T. B., Doesken, N. J., and Kleist, J., 1993: The relationship of drought frequency and duration of time scales. Eighth Conference on Applied Climatology, American Meteorological Society, Jan 17–23, 1993, Anaheim CA, pp. 179–186.
- Panofsky, H. A., and Brier, G. W., 1958: Some applications of statistics to meteorology. Pennsylvania State University, University Park, 224 pp.
- Thom, H. C. S., 1966: Some methods of climatological analysis. WMO N. 199. Technical Note N. 81., Ginevra, 53 pp.
- SNPA, 2023: Il clima in Italia nel 2022. Report SNPA n. 36/2023. Disponibile online all’indirizzo: https://www.snpambiente.it/2023/07/20/il-clima-in-italia-nel-2022/.
- SNPA, 2021, Rapporto sugli indicatori di impatto dei cambiamenti climatici – Edizione 2021. Report SNPA n. 21/2021. Disponibile online all’indirizzo: https://www.snpambiente.it/2021/06/30/rapporto-sugli-indicatori-di-impatto-dei-cambiamenti-climatici-edizione-2021/.
- Vicente-Serrano, S. M., Beguería, S., and López-Moreno, J. I., 2010: A Multiscalar Drought Index Sensitive to Global Warming: The Standardized Precipitation Evapotranspiration Index. J. Climate, 23, 1696–1718.
- WMO, 2012: Standardized Precipitation Index User Guide, WMO-No. 1090, Ginevra.
- WMO, 2009: Experts agree on a universal drought index to cope with climate risks. Press Release No. 872.
Ulteriori riferimenti:
- Bollettino mensile di siccità ISPRA, con link ai bollettini idrologici mensili e di siccità regionali e all'EDO. Disponibile online all'indirizzo: http://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/siccitas/index.html.
- Banca dati dei file ASCII grid dello SPI-Standardized Precipitation Index e dello SPEI-Standardized Precipitation Evapotranspiration Index, calcolati sull'Italia a 1, 3, 6 e 12 mesi dal 1952 al 2023. Disponibile online all'indirizzo: https://groupware.sinanet.isprambiente.it/bigbang-data/library/bigbang_80/ascii_grid.
- Immagini dello SPI-Standardized Precipitation Index e dello SPEI-Standardized Precipitation Evapotranspiration Index, calcolati sull'Italia a 1, 3, 6 e 12 mesi dal 1952 al 2023. Disponibili online all'indirizzo: https://groupware.sinanet.isprambiente.it/bigbang-data/library/bigbang_80/figures.
- Portale de "Lo stato di severità idrica nazionale", con link ai portali degli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici. Disponibile online all'indirizzo: https://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/idro/SeverIdrica.html.
- Banca dati “Indicatori di impatto dei cambiamenti climatici”. Disponibile online all'indirizzo: https://climadat.isprambiente.it/.
- News sull'utilizzo dei dati satellitari Sentinel-2 del Programma europeo Copernicus per quantificare l'impatto della siccità 2022 sulle componenti costitutive (macro-unità morfologiche "acqua", "vegetazione" e sedimenti") del Fiume Po. Disponibile online all'indirizzo: https://www.isprambiente.gov.it/it/archivio/notizie-e-novita-normative/notizie-ispra/2022/08/monitoraggio-siccita-copernicus.
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Qualificazione dati
I dati di precipitazione utilizzati sono in massima parte quelli raccolti e pubblicati dalle strutture regionali e provinciali a cui, in base all'art. 92 del D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998, sono state trasferite le funzioni e i compiti degli uffici periferici del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN, ora confluito in ISPRA) del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali. I dati di precipitazione utilizzati nell'elaborazione dell’indicatore SPI sono accessibili consultando i siti internet degli enti o tramite opportuna richiesta. I dati sono aggregati alla scala mensile sulla griglia regolare del BIGBANG di risoluzione 1 km, che ricopre l'intero territorio nazionale, e sono disponibili sul portale Groupware dell'ISPRA (https://groupware.sinanet.isprambiente.it/bigbang-data/library/bigbang_80).
Nazionale
gennaio–dicembre 2023
Qualificazione indicatore
Lo SPI è un indicatore statistico basato sul confronto tra la precipitazione registrata in un determinato luogo e in un determinato periodo t di mesi (dove t = 12 mesi nell'indicatore qui pubblicato) con la distribuzione a lungo termine della precipitazione per quel determinato luogo aggregata per lo stesso periodo di tempo t. In altre parole, se si vuole calcolare lo SPI a 12 mesi alla fine di giugno per un determinato anno si metterà a confronto la precipitazione totale registrata nel periodo che va da luglio dell'anno precedente a giugno dell'anno in esame con la serie a lungo termine della precipitazione cumulata sul periodo luglio-giugno registrata negli anni passati (la sua climatologia di riferimento).
Il calcolo dello SPI si basa quindi sull'analisi di una serie storica a lungo termine di osservazioni di precipitazione aggregate su un determinato intervallo temporale t. Operativamente, per ciascuno mese in esame e per ciascun box del grigliato dei dati di precipitazione aggregati mensilmente e spazializzati sulla griglia a 1 km del BIGBANG, la serie X delle cumulate annuali (la variabile aleatoria analizzata) è interpolata a una distribuzione di probabilità di tipo gamma, stimando i parametri della distribuzione con la tecnica della massima verosimiglianza. Tuttavia, dato che la distribuzione gamma G(x) non è definita per valori uguali a zero, mentre la serie delle precipitazioni può contenere degli zeri (i giorni di non pioggia), la distribuzione cumulativa è ridefinita come segue:
H(x)=q + (1 – q)*G(x),
dove q è la probabilità di precipitazione nulla, che può essere stimata come il rapporto tra il numero di zeri nella serie temporale delle precipitazioni (m) e il numero totale di osservazioni di precipitazione:
m/n.
La distribuzione cumulativa H(x) è poi trasformata in una distribuzione normale. Pertanto, il valor medio dello SPI per un determinato luogo e periodo di aggregazione considerato è uguale a zero. La trasformazione conserva la probabilità cumulativa, nel senso che la probabilità della variabile aleatoria X (la precipitazione cumulata su 12 mesi nel caso specifico) di trovarsi al di sotto di un certo valore nella distribuzione gamma è uguale alla probabilità della variabile trasformata normalmente distribuita di trovarsi al di sotto della trasformata di quel valore.
Dal momento che lo SPI è distribuito secondo una funzione di probabilità normale, è possibile monitorare sia periodi secchi sia periodi umidi. Valori negativi di SPI corrispondono a periodi più secchi rispetto alla climatologia, ossia indicano un deficit di precipitazione (siccità), mentre valori positivi di SPI corrispondono a periodi più umidi, ossia indicano un surplus di precipitazione. Maggiore è la distanza dalla climatologia (ossia dal regime pluviometrico di riferimento), maggiore è la severità dell’evento. Inoltre, la normalizzazione che è alla base di questo indice permette di rappresentare nello stesso modo e su una stessa mappa aree soggette a climatologie differenti.
Maggiori dettagli sulla metodologia di elaborazione sono reperibili sul Bollettino di Siccità di ISPRA (https://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/siccitas/spicalc.html).
Nel corso del 2023, la siccità ha continuato a interessare l’Italia, sebbene in maniera differenziata rispetto alla situazione critica riscontrata nel 2022. Su una scala temporale di 12 mesi, i territori del Nord e Centro Italia sono stati caratterizzati da siccità severa ed estrema nei primi quattro mesi dell’anno. Tra il 36 e il 40% è la percentuale di territorio nazionale colpito in questi mesi da siccità se si considerano tutte e tre le classi, ossia siccità moderata, severa ed estrema.
La condizione di grave siccità si è però fortemente attenuata nel corso del 2023, ripresentandosi poi nei territori del Sud Italia e delle Isole maggiori sul finire dell'anno.
Nel complesso, una riduzione delle precipitazioni, liquide e solide, dell'ordine 3% è stata osservata a scala nazionale nel 2023 rispetto alla media annua calcolata sul lungo periodo 1951–2023.
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Dati
Figura 1: SPI a 12 mesi - gennaio 2023
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Figura 2: SPI a 12 mesi - febbraio 2023
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Figura 3: SPI a 12 mesi - marzo 2023
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Figura 4: SPI a 12 mesi - aprile 2023
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Figura 5: SPI a 12 mesi - maggio 2023
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Figura 6: SPI a 12 mesi - giugno 2023
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Figura 7: SPI a 12 mesi - luglio 2023
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Figura 8: SPI a 12 mesi - agosto 2023
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Figura 9: SPI a 12 mesi - settembre 2023
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Figura 10: SPI a 12 mesi - ottobre 2023
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Figura 11: SPI a 12 mesi - novembre 2023
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Figura 12: SPI a 12 mesi - dicembre 2023
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Figura 13: Percentuali di territorio nazionale soggetto nel 2023 a condizioni di siccità estrema e siccità severa o moderata su una scala temporale di 12 mesi
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- Siccità estrema: SPI ≤ ‒2,0
- Siccità moderata o severa: ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,0
Figura 14: SPEI a 12 mesi - febbraio 2023
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPEI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPEI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPEI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPEI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPEI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPEI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPEI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Le mappe di SPEI a 12 mesi per tutto il 2023 sono reperibili sul portale Groupware dell'ISPRA nella pagina dedicata alla versione 8.0 del BIGBANG: https://groupware.sinanet.isprambiente.it/bigbang-data/library/bigbang_80.
Figura 15: SPI a 3 mesi - dicembre 2023
Elaborazione ISPRA su dati degli uffici idro-meteorologici regionali e delle province autonome e su dati storici del soppresso SIMN
- SPI ≥ 2,0 umidità estrema
- 1,5 ≤ SPI < 2,0 umidità severa
- 1,0 ≤ SPI < 1,5 umidità moderata
- ‒1,0 < SPI < 1,0 nella norma
- ‒1,5 < SPI ≤ ‒1,0 siccità moderata
- ‒2,0 < SPI ≤ ‒1,5 siccità severa
- SPI ≤ ‒2,0 siccità estrema
Le mappe di SPI a 3 mesi per tutto il 2023 sono reperibili sul portale Groupware dell'ISPRA nella pagina dedicata alla versione 8.0 del BIGBANG: https://groupware.sinanet.isprambiente.it/bigbang-data/library/bigbang_80.
Le mappe di SPI a 12 mesi (SPI12), sulla griglia con passo orizzontale di 1 km del BIGBANG dell'ISPRA, hanno evidenziato nei mesi da gennaio ad aprile (Figure 1–4) una situazione di sostanziale deficit di precipitazione, ossia di siccità, per l'aggregazione temporale annuale, specie nell'Italia centro-settentrionale. Territori di Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia sono tra quelli maggiormente colpiti da siccità estrema in questi primi quattro mesi dell'anno. Il passo temporale di aggregazione a 12 mesi scelto qui per il calcolo dello SPI è quello che, in generale, meglio descrive gli effetti della siccità sulla portata dei fiumi, sulla capacità degli invasi e sulla ricarica delle falde acquifere (la cosiddetta "siccità idrologica"). La restante parte dell'anno (Figure 5–12) è stata, invece, caratterizzata da un surplus di precipitazione (umidità) con valori di SPI a 12 mesi finanche superiori a 2,0 (umidità estrema).
Il picco di siccità estrema alla scala temporale di 12 mesi (SPI12 ≤ –2,0) è stato registrato nel mese di febbraio (Figura 2) con il 9,9% di territorio nazionale soggetto a tale condizione (Figura 13). Questo mese è stato caratterizzato da un deficit di precipitazione dell'ordine del –59% rispetto alla corrispondente media mensile calcolata sul lungo periodo (si veda l’indicatore "Precipitazioni" presente nel Tema ambientale "Risorse idriche e Bilancio" della Banca dati indicatori ambientali). Alla percentuale del 9,9% di territorio condizionato da siccità estrema va, inoltre, sommata una quota di circa il 30% relativa alle aree del Paese soggette a siccità moderata o severa (‒2,0 < SPI12 ≤ ‒1,0). Seguono, per quanto riguarda la siccità estrema, i mesi di gennaio (7,7% del territorio italiano), marzo (6,7%) e aprile (6,2%). In questi tre mesi, la siccità da moderata a severa è rimasta invariata intorno al 30% (Figura 13). La siccità estrema ha continuato a interessare a inizio 2023 sempre i Distretti Idrografici del Fiume Po e delle Alpi Orientali, già colpiti nel 2022 da una persistente e grave siccità.
L'analisi delle condizioni di siccità per il 2023 condotta mediante l'indicatore SPEI-Standardized Precipitation Evapotranspiration Index a scala annuale (SPEI12) risulta ancora più gravosa di quanto emerso dall'utilizzo del solo SPI. Lo SPEI è un altro indice particolarmente efficace per la caratterizzazione della siccità, che può considerarsi l'analogo dello SPI, rispetto al quale però, anziché far riferimento alla sola precipitazione, si tiene conto anche della temperatura attraverso la variabile idrologica costituita dalla differenza (P – PET), ossia tra precipitazione ed evapotraspirazione potenziale cumulata. Limitandoci al mese di febbraio (Figura 14), si nota una maggiore situazione di siccità estrema (SPEI12 ≤ –2,0), che ha interessato circa il 23% del Paese. Anche in termini di siccità moderata o severa (‒2,0 < SPEI12 ≤ ‒1,0), si osserva una maggiore porzione di territorio nazionale colpito (circa il 50%) rispetto all'analoga valutazione tramite lo SPI12.
Su una scala temporale di aggregazione breve (ad es., 1 e 3 mesi) risulta invece evidente come verso la fine del 2023, situazioni di siccità estrema e di siccità da severa a moderata abbiano interessato maggiormente il Sud Italia e le Isole maggiori (Figura 15).
Le condizioni differenziate di siccità, sebbene di minore entità rispetto a quanto occorso nel 2022 ma comunque associate alle alte temperature registrate nel corso del 2023 (+1,14 °C per la temperatura media annua a scala nazionale rispetto al 1991‒2020), hanno determinato una riduzione della disponibilità naturale di risorsa idrica del 18,4% della disponibilità di risorsa idrica a livello nazionale rispetto alla media annua sul lungo periodo 1951–2023 (si veda l’indicatore "Internal flow" presente nel Tema ambientale "Risorse idriche e Bilancio" della Banca dati indicatori ambientali), con conseguenti impatti socio-economici e ambientali.
Le condizioni siccità e di severità idrica che nel 2023 hanno afflitto in maniera diversificata il territorio nazionale sono state oggetto di continuo monitoraggio e analisi da parte degli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici, organo di ciascuna Autorità di Bacino Distrettuale. Se da una parte gli Osservatori dei distretti idrografici del Nord e Centro Italia hanno incominciato a registrare, dalla fine di maggio 2023, un miglioramento della situazione in termini di severità idrica (https://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/idro/SeverIdrica.html/), dall’altra parte gli Osservatori di Sicilia e Sardegna si sono trovati ad affrontare alla fine del 2023 condizioni idro-climatiche via via sempre peggiori, con la necessità di adottare opportune misure e azioni di governance in ragione del livello di severità idrica riscontrata. A fine 2023, Sicilia e Sardegna hanno raggiunto entrambe una severità idrica media. Il perdurare del deficit di precipitazione nel corso del 2024 ha portato l’Osservatorio distrettuale permanente per gli utilizzi idrici della Sicilia a dichiarare una severità idrica alta e, successivamente, il Consiglio dei Ministri a deliberare il 6 maggio 2024 lo stato di emergenza per la Regione.
Per una valutazione di dettaglio della siccità 2023, anche per scale temporali inferiori ai 12 mesi, si rimanda alla consultazione dei bollettini idrologici e/o di siccità emessi mensilmente a livello regionale dagli uffici preposti al monitoraggio idro-meteorologico (federati nell'ambito del Tavolo Nazionale per i Servizi di Idrologia Operativa: https://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/idro/Tavolo_IdrologiaOper.html), oltre che alla consultazione delle mappe di SPI pubblicate sul Bollettino di Siccità dell'ISPRA (http://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/siccitas/) o alle valutazioni di SPI e SPEI prodotte nell'ambito del BIGBANG (https://groupware.sinanet.isprambiente.it/bigbang-data/library/bigbang_80/figures).