Descrizione 1
Federico Araneo, Eugenia Bartolucci
L’indicatore fornisce le informazioni principali sui 42 siti contaminati d’interesse nazionale (SIN). La superficie complessiva a terra dei SIN è pari a 149.052 ettari e rappresenta lo 0,49% della superficie del territorio italiano. L’estensione complessiva delle aree a mare ricomprese nei SIN è pari a 77.733 ettari. La problematica interessa, ad eccezione del Molise, tutte le regioni italiane. L’avanzamento complessivo delle procedure a terra è noto, sia per i suoli sia per le acque sotterranee, per poco più del 60% dell’estensione totale dei 35 SIN considerati; si osserva che a giugno 2021, la caratterizzazione è stata eseguita nel 64% della superficie (66% nel caso dei suoli), gli interventi di bonifica/messa in sicurezza sono stati approvati con decreto nel 14% della superficie (18% nel caso delle acque sotterranee) e il procedimento si è concluso nel 16% della superficie per i suoli e 12% per le acque sotterranee.
L’indicatore fornisce le informazioni principali sui Siti contaminati d’Interesse Nazionale (SIN): il numero, l’ubicazione, i riferimenti normativi di individuazione e perimetrazione, la superficie e lo stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione e messa in sicurezza/bonifica. I Siti d’Interesse Nazionale, ai fini della bonifica, sono individuabili in relazione alle caratteristiche del sito, alle quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, al rilievo dell’impatto sull'ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico, nonché di pregiudizio per i beni culturali e ambientali (Art. 252, comma 1 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.).
Lo stato di avanzamento delle procedure di caratterizzazione e messa in sicurezza/bonifica è stato distinto per suolo e acque sotterranee ed è rappresentato in tre fasi: piano di caratterizzazione eseguito, progetto di messa in sicurezza/bonifica approvato con decreto, procedimento concluso (aree risultate non contaminate a seguito delle indagini di caratterizzazione (C<CSC – Concentrazione Soglia di Contaminazione) o dell’analisi di rischio sito specifica (C<CSR – Concentrazione Soglia di Rischio), aree con messa in sicurezza operativa o permanente conclusa, aree con certificazione di avvenuta bonifica).
Fornire le informazioni sulle caratteristiche dei SIN e lo stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione e messa in sicurezza/bonifica del suolo e delle acque sotterranee nei siti contaminati riconosciuti d’interesse nazionale.
La gestione dei siti contaminati è regolamentata, in Italia, dal D.Lgs. 152/06 e s.m.i. (Parte IV, Titolo V). Il D.Lgs. 152/06 e s.m.i. individua l’analisi di rischio come strumento chiave per la definizione di sito contaminato e per la relativa gestione. La procedura di valutazione dei siti contaminati si articola in due step: • a valle delle indagini preliminari il confronto con i valori di screening tabellari (CSC) stabiliti per le matrici suolo e acque sotterranee identifica i siti potenzialmente contaminati (C>CSC); • successivamente, a valle della caratterizzazione di dettaglio e dell’analisi di rischio sito specifica che stabilisce nuovi valori soglia specifici (CSR), il sito può essere dichiarato contaminato (C>CSR) o non contaminato (C
Descrizione 2
L’indicatore, pur rappresentando le aree contaminate di maggior interesse ambientale ed economico, non fornisce un quadro esaustivo della contaminazione e dello stato di avanzamento delle bonifiche in Italia.
Elaborazione di informazioni relative alla tipologia delle sorgenti di contaminazione e al tipo e grado di contaminazione delle matrici suolo e acque sotterranee.
Qualificazione dati
https://bonifichesiticontaminati.mite.gov.it/sin/stato-delle-bonifiche/
Nazionale
2016- giugno 2021
Qualificazione indicatore
Lo stato di avanzamento è riferito esclusivamente alle aree a terra ed è generalmente espresso in termini percentuali di superficie rispetto alla superficie perimetrata a terra del SIN.
Nel confronto con i dati al 31-12-2020 (precedente edizione dell’Annuario dei dati Ambientali) si registrano, in primo luogo, la riduzione della superficie complessiva a terra dei SIN e l’aumento della percentuale di superficie dei SIN per i quali è noto lo stato di avanzamento (da poco meno del 50% a poco più del 60%), variazioni legate sia all’utilizzo di un dato stimato di superficie sulla base della geometria della perimetrazione del SIN di Cengio e Saliceto in attesa dell’esito delle verifiche in corso da parte del MiTE, sia alla deperimetrazione di una porzione importante dell’area a terra del SIN di Trieste. Si osservano inoltre variazioni nello stato di avanzamento dei procedimenti per 9 SIN, in particolare: • per 6 SIN (Brindisi, Laghi di Mantova e polo chimico, Massa e Carrara, Milazzo, Napoli Bagnoli - Coroglio, Napoli Orientale, Sulcis – Iglesiente – Guspinese) si registra un avanzamento delle attività per la matrice suolo/sottosuolo; • per i SIN di Bussi sul Tirino e Trieste le variazioni osservate sono effetto della riperimetrazione effettuata all’inizio del 2021; • per il SIN di Napoli Orientale la riduzione rilevata per la matrice acque sotterranee è legata ad attività di verifica e rettifica delle superfici delle aree ricadenti all’interno dei SIN e del loro stato di avanzamento.
L’analisi del trend nel periodo giugno 2016 – giugno 2021 evidenzia una sostanziale stabilità del progresso dei procedimenti di bonifica. Le principali variazioni registrate, sia complessivamente sia a livello di singolo SIN, sono perlopiù riconducibili alle riperimetrazioni.
Dati
Tabella 1: Siti di Interesse Nazionale - Riferimenti normativi ed estensione
Elaborazione ISPRA su dati Gazzetta Ufficiale e MiTE
a - l'identitifcativo numerico rappresenta l'ordine di individuazione dei SIN. I numeri non riportati in tabella sono riferiti ai 17 siti la cui competenza amministrativa è passata alle rispettive Regioni con DM 11 gennaio 2013. Il numero è utilizzato in Figura 2 per identificare i 42 SIN b - il dato ufficiale fornito dal MiTE sulla perimetrazione del SIN Cengio e Saliceto è in corso di verifica da parte del MiTE. In attesa della revisione ISPRA utilizza un dato stimato sulla base della geometria della perimetrazione pubblicata in GU
Tabella 2: Siti di Interesse Nazionale - Distribuzione nelle Regioni/Province Autonome
Elaborazione ISPRA su dati MiTE e ISTAT
a - la superficie del SIN Cengio e Saliceto è conteggiata esclusivamente nel totale, non sono noti i valori di superficie relativi alle porzioni di SIN che ricadono nel territorio delle Regioni Liguria e Piemonte
b - dati ISTAT, aggiornamento 2020. Il totale rappresenta l'estensione complessiva del territorio nazionale
c - 3 SIN ricadono totalmente nel territorio regionale, due SIN invece solo parzialmente interessando anche il territorio di altre Regioni (Cengio e Saliceto ricade anche in Liguria, Pieve Vergonte ricade anche in Lombardia)
d - 5 SIN ricadono totalmente nel territorio regionale, il SIN di Pieve Vergonte, invece, solo parzialmente interessando anche il territorio della Regione Piemonte
e - il SIN di Cogoleto Stoppani ricade totalmente nel territorio regionale, il SIN di Cengio e Saliceto, invece, solo parzialmente interessando anche il territorio della Regione Piemonte
f - il SIN Area vasta di Giugliano individuato con L. 120/2020, al 31-12-2020 non risulta ancora perimetrato pertanto le superfici indicate sono relative esclusivamente ai SIN Napoli Orientale e Napoli Bagnoli – Coroglio
Tabella 3: Stato di avanzamento degli interventi di caratterizzazione e messa in sicurezza/bonifica del suolo e delle acque sotterranee nei Siti di Interesse Nazionale (SIN)
Elaborazione ISPRA su dati MiTE
a - l'identitifcativo numerico rappresenta l'ordine di individuazione dei SIN. I numeri non riportati in tabella sono riferiti ai 17 siti la cui competenza amministrativa è passata alle rispettive Regioni con DM 11 gennaio 2013. Il numero è utilizzato in Figura 2 per identificare i 42 SIN
1 - lo stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione e di messa in sicurezza/bonifica non è riferito all'estensione dell'intero SIN ma a 216 ha
2 - lo stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione e di messa in sicurezza/bonifica non è riferito all'estensione dell'intero SIN ma solo a quella dello stabilimento (77 ha)
3 - per le caratteristiche della contaminazione in questi SIN le attività sono relative principalmente alla caratterizzazione e messa in sicurezza di amianto, fluoroedenite e/o materiali contenenti amianto (MCA)
4 - lo stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione e di messa in sicurezza/bonifica non è riferito all'estensione dell'intero SIN ma solo a quella dello stabilimento (42 ha)
5 - lo stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione e di messa in sicurezza/bonifica non è riferito all'estensione dell'intero SIN ma solo a quella delle aree ricomprese nel Comune di Crotone (543 ha)
6 - lo stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione e di messa in sicurezza/bonifica non è riferito all'estensione dell'intero SIN costituito di aree minerarie e aree industriali, ma solo a quella delle aree industriali (10.639 ha)
7 - per il SIN Brescia-Caffaro sono state individuate due differenti perimetrazioni per suolo e falda rispettivamente pari a 262 ha e 2109 ha. Gli stati di avanzamento sono riferiti ciascuno alla estensione della matrice interessata. L'estensione del SIN riportata, invece, è quella relativa al suolo
8 - lo stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione e di messa in sicurezza/bonifica è riferito all'estensione del SIN a meno delle aree fluviali e lacuali e quindi ad un'estensione di 614 ha
*percentuale riferita agli interventi di MISE per le aree in cui è stata riscontrata presenza di fluoroedenite e potenziali sorgenti di contaminazione nel SIN. La percentuale potrebbe variare in caso dovessero essere riscontrate ulteriori potenziali sorgenti di contaminazione ad oggi non evidenziate
n.a. - non applicabile. Approvato il progetto definitivo di bonifica, relativo all'intero SIN, per tipologia di amianto (coperture e polverino). Il sito è incluso in un censimento soggetto ad aggiornamenti periodici
n.d. - dato non disponibile
I Siti d’Interesse Nazionale sono stati individuati con norme di varia natura e di regola perimetrati mediante decreto del MATTM (ora MiTE), d’intesa con le regioni interessate. La procedura di bonifica dei SIN è attribuita alla competenza del MiTE. L’art. 36-bis della Legge 07 agosto 2012 n. 134 ha apportato delle modiche ai criteri di individuazione dei SIN (art. 252 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.). Sulla base di tali criteri è stata effettuata una ricognizione dei 57 siti classificati di interesse nazionale e, con il D.M. 11 gennaio 2013, il numero dei SIN è stato ridotto a 39. La competenza amministrativa sui 18 siti che non soddisfano i nuovi criteri è passata alle rispettive regioni. La sentenza del TAR Lazio n. 7586/2014 del 17.07.2014 ha determinato il reinserimento dell’area del territorio del Bacino del Fiume Sacco tra i Siti di Interesse Nazionale, pertanto la titolarità dei relativi procedimenti di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica è stata nuovamente attribuita al MATTM. A fine 2016 le procedure di consultazione sono terminate ed è stata pubblicata la perimetrazione del SIN. La legge n. 205 del 27.12.2017 ha individuato il SIN Officina Grande Riparazione ETR di Bologna. La legge n.120 del 11.09.2020 ha individuato il SIN Area vasta di Giugliano. Ad oggi il numero complessivo dei SIN è di 42 (Figura 1). La perimetrazione dei SIN, può variare nel tempo incrementando o riducendo le superfici coinvolte. Ciò può avvenire sulla base di nuove informazioni sulla contaminazione potenziale e/o accertata di nuove aree o sulla base di una più accurata definizione delle zone interessate dalle potenziali sorgenti di contaminazione che in alcuni casi può determinare una riduzione delle superfici incluse nel SIN. Nel primo semestre del 2021 sono stati pubblicati i decreti di riperimetrazione dei SIN di Bussi sul Tirino, Trieste e Brescia-Caffaro (Tabella 1). L’avanzamento delle attività di caratterizzazione e messa in sicurezza/bonifica (Tabella 3) è riferito esclusivamente alle aree a terra ed è generalmente espresso in termini percentuali di superficie rispetto alla superficie perimetrata del SIN a terra, ad eccezione di alcuni SIN per i quali è riferito solo a una porzione della superficie perimetrata a terra. In termini di collocazione geografica, alcuni SIN ricadono nel territorio di più regioni: si tratta di Pieve Vergonte e Cengio e Saliceto che interessano rispettivamente Piemonte e Lombardia e Piemonte e Liguria (Tabella 1). Le regioni ove ricadono più SIN sono Lombardia (5 SIN e parte del SIN Pieve Vergonte), Piemonte (3 SIN e parte dei SIN Pieve Vergonte e Cengio e Saliceto), Toscana (4), Puglia (4) e Sicilia (4) (Tabella 2, Figura 2). In termini di estensione complessiva dei SIN, le regioni che presentano le maggiori superfici perimetrate (terra+mare) sono Piemonte (circa 85.700 ha), Sardegna (circa 56.800 ha), Sicilia (circa 24.400 ha) e Puglia (circa 24.000 ha). La superficie complessiva a terra dei SIN rappresenta lo 0,49% della superficie del territorio italiano. A livello regionale, in un solo caso (Piemonte con il 3,4%) la superficie a terra dei SIN è superiore all’1% del territorio regionale (Tabella 2). L’avanzamento delle procedure per il suolo e per le acque sotterranee è riferito alla somma delle estensioni a terra dei SIN per le quali sono disponibili dati relativi all'avanzamento (Figure 3 e 4). Sono pertanto esclusi i SIN Area vasta di Giugliano, Officina Grande Riparazione ETR di Bologna e Bacino del Fiume Sacco. Sono esclusi dalla rappresentazione anche i SIN di Balangero, Casale Monferrato, Emarese e Biancavilla per la specificità della contaminazione prevalente (amianto, materiali contenenti amianto, fluoroedenite) e della tipologia di interventi che riguardano la messa in sicurezza di tali materiali. Gli “n.a.” che, sia per i suoli sia per le acque sotterranee, ammontano a circa il 38% dell’estensione totale, tengono conto delle aree ricomprese nel perimetro di alcuni SIN che non sono state considerate ai fini della valutazione dello stato di avanzamento (ad esempio le aree minerarie nel Sulcis-Iglesiente Guspinese, le aree esterne allo stabilimento per il SIN di Pieve Vergonte, ecc.). Dall'analisi complessiva emerge un quadro analogo per i suoli e le acque sotterranee, ovvero caratterizzazione eseguita per il 64% della superficie (66% nel caso dei suoli), bonifica/MIS approvata con decreto nel 14% (18% nel caso delle acque sotterranee) e procedimento concluso per il 16% della superficie complessiva per i suoli, 12% nel caso delle acque sotterranee.