EROSIONE IDRICA

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Marco Di Leginio, Fiorenzo Fumanti

    Abstract
    Immagine
    Abstract

    L’indicatore stima la perdita di suolo per erosione idrica espressa in tonnellate/ettaro*anno. Dalle stime europee l'Italia, perde mediamente 8.77 tonnellate/ettaro * anno, ben superiore alla media europea.

    Descrizione

    L'erosione idrica del suolo è un fenomeno naturale estremamente complesso e inevitabile, parte integrante del processo di modellamento della superficie terrestre. Essa dipende dalle condizioni climatiche, dalle caratteristiche geologiche, pedologiche, idrologiche, morfologiche e vegetazionali del territorio ma può essere accelerata dalle attività umane, in particolare da quelle agro-silvo-pastorali (tipi colturali, sistemi di lavorazione e coltivazione, gestione forestale, pascolamento), sino a determinare l'insorgenza di gravose problematiche economiche e ambientali. Nelle aree agricole dove non sono applicate specifiche azioni agroambientali di controllo e mitigazione, l'erosione, soprattutto nelle sue forme più intense, rappresenta infatti una delle principali minacce per la corretta funzionalità del suolo. La rimozione della parte superficiale del suolo ricca di sostanza organica ne riduce, anche in modo rilevante, la produttività e può portare, nel caso di suoli poco profondi, a una perdita irreversibile di terreni coltivabili. La misurazione diretta del fenomeno viene effettuata in campi sperimentali attrezzati che però, attualmente, sono pochi e non uniformemente distribuiti sul territorio nazionale. Pertanto, in mancanza di una rete di monitoraggio, la valutazione della perdita annua di suolo viene effettuata tramite l'utilizzo della modellistica. Come in tutti i modelli che vogliono descrivere fenomeni naturali complessi, il risultato finale fornisce un'approssimazione della situazione reale la cui accuratezza dipende, oltre che dal tipo di modello utilizzato, dalla qualità dei dati di input e dal peso attribuito ai vari parametri utilizzati. L'indicatore fornisce una stima della perdita di suolo per erosione idrica sulla base delle cartografie elaborate a livello europeo e nazionale tramite il modello USLE (Universal Soil Loss Equation).

    Scopo

    Valutare il rischio di erosione del suolo, dovuto all'azione delle acque meteoriche e di scorrimento superficiale. Tale stima risulta particolarmente utile come strumento decisionale per la pianificazione degli interventi di conservazione del suolo.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Possiede elementi che consentono di correlarlo a modelli economici, previsioni e sistemi di informazione
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    Gli ultimi tre Programmi di Azione Ambientali europei (5EAP, 6EAP e 7EAP) e l'Agenda 21 pongono, come obiettivi generali, l'uso sostenibile del territorio, la protezione della natura e della biodiversità La COM (2006) 231, e la proposta di Direttiva europea per la protezione del suolo, COM (2006) 232, anche se sono state definitivamente ritirate nel 2014 identificavano nel rischio di erosione uno dei principali problemi dei suoli europei. Nel Regolamento (CE) 1782/2003, che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune, il controllo dell'erosione è uno dei principali requisiti per il mantenimento delle terre agricole in buone condizioni agronomiche e ambientali.

    DPSIR
    Stato
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Limitazioni

    Le valutazioni, a scala nazionale, del tasso di perdita di suolo risentono, inevitabilmente, della scarsa accuratezza dei dati utilizzati e forniscono risultati difformi in base al diverso peso che viene attribuito ai parametri considerati. Le elaborazioni regionali, oltre a utilizzare informazioni di migliore qualità, hanno il grande vantaggio di poter essere testate in campo tramite la verifica della corrispondenza con la situazione reale.

    Ulteriori azioni

    Le possibili integrazioni dei dati in questo importante settore si identificano nella necessità di utilizzare dei database sul suolo più aggiornati, meglio distribuiti a livello territoriale ed in grado di garantire la copertura del territorio a scale sicuramente valide a livello regionale e provinciale. E', a tal proposito, in atto un progetto congiunto ISPRA-Regioni-JRC-CRA finalizzato all'armonizzazione delle informazioni disponibili a livello regionale (Progetto SIAS)

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Non definibile
    Fonte dei dati
    ARPAV (Arpa Veneto)
    CREA (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in Agricoltura)
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    JRC (Joint Research Centre)
    Regioni
    Copertura spaziale

    Nazionale, Regionale (14/20)

    Copertura temporale

    2014 (progetto SIAS 14 regioni), 2015

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    Modellizzazione delle informazioni climatiche, topografiche, pedologiche e di uso del suolo ed applicazione su di una griglia a maglia quadrata di 1 km di lato.

    Qualità dell'informazione

    L'indicatore fornisce informazioni abbastanza aderenti alla domanda derivante dalla normativa in merito alla problematica ambientale descritta, anche se i dati derivano da un approccio modellistico che necessita di attente validazioni. I dati provengono da fonti affidabili; le elaborazioni nazionali contengono, a causa della scala di realizzazione, delle approssimazioni che limitano l'accuratezza complessiva che migliora, comunque, nelle elaborazioni regionali. La comparabilità spaziale è buona solo utilizzando lo stesso modello. La comparabilità temporale è bassa in quanto non esistono, al momento, serie temporali confrontabili.

    Stato
    Medio
    Trend
    Non definibile
    Valutazione/descrizione dello stato

    Le elaborazioni modellistiche, pur con i limiti evidenziati, forniscono informazioni sufficientemente adeguate per una sintesi nazionale. Diverse aree del territorio nazionale sono soggette a fenomeni più o meno accentuati di perdita di suolo per erosione idrica, con risvolti economicamente molto rilevanti nelle aree collinari con coltivazioni di pregio. Non è possibile una definizione quantitativa del trend, ma il progressivo aumento delle aree boscate a scapito di quelle agricole, confermato dai dati CLC, lascia supporre una diminuzione del fenomeno nelle zone montane. Al contrario l'intensificazione della meccanizzazione nelle aree agricole collinari fa ipotizzare un incremento del fenomeno, collegato anche all'aumento dell'erosività delle piogge registrato negli ultimi anni, con scrosci più intensi ed eventi notevoli più ravvicinati. Da tenere in debita considerazione è il fenomeno degli incendi boschivi, che rende anche i suoli forestali fortemente suscettibili all'erosione. I primi dati relativi alla efficacia delle misure agroambientali, introdotte dalla nuova Politica Agricola Comune (PAC) e previste nel Piano Strategico Nazionale di Sviluppo Rurale, evidenziano una significativa riduzione dei fenomeni erosivi in seguito alla loro applicazione.

    Valutazione/descrizione del trend

    Non definibile

    Commenti

    In Figura 1 viene riportata la più recente elaborazione sulla perdita di suolo per erosione idrica effettuata nel 2015 dal Joint Research Centre della Commissione Europea. La metodologia utilizzata è stata l'Equazione Universale di Perdita di Suolo (RUSLE, Wischmeier & Smith, 1978), modello empirico, testato su parcelle sperimentali di dimensione standard, in grado di fornire risultati quantitativi sulla perdita di suolo effettiva/potenziale. Il risultato fornisce una stima dell’erosione espressa in termini di tonnellate/ettaro * anno. I parametri presi in considerazione dall'equazione e di seguito riportati sono di tipo climatico, pedologico, morfologico, vegetazionale e d'uso del suolo: A = R * K * L * S * C * P, dove A = stima della perdita di suolo per erosione idrica (t /ha* anno); R = erosività delle precipitazioni; K = erodibilità del suolo; L = lunghezza del versante; S = pendenza del versante; C = fattore di copertura del suolo; P = pratiche di controllo dell'erosione. Rispetto alla scorsa edizione, realizzata sempre dal JRC con la stessa metodologia, le fonti dei dati per la definizione dei parametri dell’equazione, sono stati:
    Fattore K: dati provenienti dai rilevamenti LUCAS che per l’Italia risultano essere circa 1.300 punti
    Fattore R: dati ad risoluzione temporale provenienti da una serie di stazioni distribuite in maniera omogenea; per l’Italia si tratta di 251 stazioni che hanno ricoperto l’intervallo 2002-2011 con risoluzione media temporale di 30 minuti
    Fattore LS: dati provenienti dal DEM a 25 metri
    Fattore C: dati EUROSTAT per le aree agricole (tipo di coltura e pratiche agricole adottate come ad esempio Lavorazioni ridotte/No lavorazioni, cover crops, etc.); dati Copernicus e Corine Land Cover per le aree non agricole
    Fattore P: dati provenienti dal GAEC database (Good Agricoltural Enviromental Conditions) e dai campionamenti LUCAS (pratiche anti erosive osservabili direttamente nei rilevamenti a terra - muretti a secco, siepi, ecc.)
    Il risultato finale, rappresentato su una griglia di 100 metri, evidenzia negli Stati membri valori medi di perdita di suolo di 2,46 tonnellate/ettaro * anno pari a 970 milioni di tonnellate persi annualmente. L’Italia presenta i valori maggiori con una media di 8.77 tonnellate/ettaro * anno, valori leggermente superiori a quelli emersi nelle elaborazioni (vedi sotto, progetto SIAS) nazionali compresi tra 6,50 e 7 tonnellate/ettaro * anno.
    In figura 2 viene mostrata una cartografia prodotta nell'ambito del Progetto SIAS. Il progetto, al quale hanno partecipato tutti gli uffici tecnici regionali (ad eccezione di Friuli Venezia Giulia, Liguria, Puglia, Umbria e Lazio), ha come obiettivo principale l'armonizzazione dell'informazione pedologica (nella fattispecie i dati relativi all'erosione idrica dei suoli) tramite la condivisione di un formato di scambio e conseguente rappresentazione del dato finale su griglia INSPIRE di 1kmX1km. L'algoritmo utilizzato è sempre l'Equazione Universale di Perdita di Suolo (Universal Soil Loss Equation – USLE e Revised RUSLE) che presenta però l'indubbio vantaggio di essere validato dagli enti locali tramite la comparazione dei risultati della modellistica con la reale situazione di campagna. Nonostante l'adozione di un formato comune permangono differenze legate sia al diverso peso attribuito dalle singole regioni alle proprie politiche di gestione del territorio sia alla diversa consistenza dei database regionali. Si noti che Campania e Sardegna non compaiono nell'elaborazione grafica a causa dell'adozione di un modello di stima dell'erosione non confrontabile con il modello USLE mentre le elaborazioni relative a Lazio e Umbria sono state eseguite dal CREA-RPS di Roma.

    Allegati
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    Titolo

    Figura 10.31: Stima della perdita di suolo per erosione idrica espressa in tonnellate/ettaro*anno (2015)

    Fonte

    JRC-IES

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    Titolo

    Figura 10.32: Valutazione della perdita di suolo per erosione idrica in Italia secondo i dati del Progetto SIAS (2014)

    Fonte

     ISPRA, ARPAV, Regioni, Province autonome, CREA