DIFFUSIONE DI CARBURANTI A MINORE IMPATTO AMBIENTALE

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Antonella Bernetti

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    Abstract

    In Italia, si rileva una maggiore diffusione di carburanti a minor impatto ambientale rispetto ad altri Paesi europei. I fattori che hanno consentito tale risultato sono la parziale esenzione dalle accise per questi carburanti e la possibilità di circolazione nei centri urbani durante i periodi di blocco del traffico per le autovetture alimentate a gas di petrolio liquefatto e gas naturale. Attualmente l’utilizzo dei carburanti a minore impatto ambientale (di cui i biocarburanti costituiscono il 42%) è tuttavia ancora minoritario, rappresentando nel 2022 solo l’11% del consumo totale dei carburanti su strada, di cui il 6% è rappresentato da carburanti fossili a basse emissioni e il 5% da biocarburanti, mentre l’89% è rappresentato ancora da benzina e gasolio.

    Descrizione

    L'indicatore misura la diffusione nel settore dei trasporti di carburanti a minore impatto ambientale e di biocarburanti. Tali carburanti comprendono: il gas naturale; il gas di petrolio liquefatto (GPL); il biodiesel (ricavato da piante oleaginose come la colza o il girasole); il bioetanolo (prodotto da colture ricche di zuccheri o amidi, come barbabietole da zucchero, cereali e canna da zucchero e, recentemente, quello di seconda generazione prodotto da impianti sperimentali alimentati con scarti lignei e cellulosici); il biogas (ottenuto dalla fermentazione anaerobica di sostanze di origine organica, animale o vegetale). L'aumento dell'uso dei biocarburanti è uno degli obiettivi europei del pacchetto clima - energia.

    Scopo

    Misurare il livello di penetrazione dei carburanti meno inquinanti, al fine di favorirne la diffusione.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Ha una soglia o un valore di riferimento con il quale poterlo confrontare
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    La Direttiva 2003/30/CE ha invitato gli Stati membri a raggiungere nel 2010 una quota del 5,75% di biocarburanti sul totale dei carburanti immessi sul mercato, su base energetica. Questa normativa è stata superata dalla Direttiva 2009/28/CE, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, che obbliga ogni Stato membro ad assicurare, entro il 2020, una quota minima del 10% (su base energetica) del gasolio e della benzina e dell’elettricità utilizzati nel trasporto terrestre. La Direttiva 2009/28/CE è stata successivamente abrogata dalla Direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili. Il White Paper sul trasporto fissa l’obiettivo del dimezzamento nel 2030 e l’eliminazione nel 2050 dell’utilizzo di automobili alimentate a carburanti tradizionali nel trasporto urbano e del conseguimento nelle principali città di un sistema di logistica urbana a zero emissioni di CO2 entro il 2030; riguardo all’aviazione impone l’obiettivo al 2050 della quota del 40% di carburanti sostenibili a basso tenore di carbonio; sempre entro il 2050 fissa l’obiettivo di ridurre nell’Unione Europea del 40% (e se praticabile del 50%) le emissioni di CO2 provocate dagli oli combustibili utilizzati nel trasporto marittimo. La Direttiva 2009/30/CE sulla qualità dei carburanti richiede una riduzione di un minimo del 6% entro il 2020 dell’intensità dei gas a effetto serra dei carburanti per il trasporto; insieme alla Direttiva 2009/28/CE sulle energie rinnovabili regola anche la sostenibilità dei biocarburanti. Il Quadro 2030 per il clima e l’energia comprende obiettivi politici a livello dell’UE per il periodo dal 2021 al 2030. Gli obiettivi chiave al 2030 sono: una riduzione almeno del 40% rispetto ai livelli del 1990 delle emissioni di gas a effetto serra; una quota almeno del 32% di energia rinnovabile; un miglioramento almeno del 32,5% dell’efficienza energetica. Il Quadro è stato adottato dal Consiglio europeo nell’ottobre 2014. Gli obiettivi in materia di energie rinnovabili e di efficienza energetica sono stati rivisti al rialzo nel 2018. La Direttiva UE 2018/2001 stabilisce un quadro comune per la promozione dell’energia da fonti rinnovabili, fissando un obiettivo vincolante complessivo. Gli Stati membri devono provvedere collettivamente a far sì che la quota di energia da fonti rinnovabili rispetto al consumo finale lordo di energia dell’Unione nel 2030 sia almeno pari al 32%, fissando a tal fine contributi nazionali, come parte dei loro piani nazionali integrati per l’energia e il clima in conformità al Regolamento UE 2018/1999.  Il Green Deal europeo (Commissione Europea, 2019), prevede l’accelerazione della transizione verso una mobilità sostenibile e intelligente e, tra gli altri obiettivi al 2050 per conseguire la neutralità climatica, che venga aumentata la produzione e la diffusione di combustibili alternativi sostenibili per il settore dei trasporti. Per il settore trasporti, il target per il 2030 assegnato all'Italia dal Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima del 2023, riguardo alla quota dei consumi energetici complessivi coperta da FER, è pari al 30,7%.

    DPSIR
    Determinante
    Risposta
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Efficacia delle politiche (tipo D)
    Riferimenti bibliografici

    Commissione europea, Communication from the Commission to the European Parliament, the Council, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Regions “ A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050, COM(2011) 112, 8.3.2011 (a)
    Commissione europea, White Paper “Roadmap to a Single European Transport Area – Towards a competitive and resource efficient transport system”, COM(2011) 144, 28.3.2011 (b)
    Commissione europea, Energy Roadmap 2050 (COM(2011) 885/2) (c)
    Commissione europea, White Paper on the Future of Europe - Reflections and scenarios for the EU27 by 2025, COM(2017)2025 of 1 March 2017 (d)
    Commissione europea, Il Green Deal europeo, COM(2019) 640 final (e)
    EEA, European Environment Agency, Monitoring CO2 emissions from passenger cars, anni vari, https://www.eea.europa.eu/data-and-maps/data/co2-cars-emission-20
    EUROSTAT Database, Commissione Europea, anni vari, https://ec.europa.eu/eurostat/data/database
    GSE, Monitoraggio sulle fonti rinnovabili, 2023, https://www.gse.it/dati-e-scenari/monitoraggio-fer/monitoraggio-nazionale/settore-trasporti
    Innovhub, Report sulla caratterizzazione fisico – chimica dei combustibili fossili utilizzati in Italia, Stazione Sperimentale Combustibili, anni vari
    IPCC, 2006 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories, 2006
    ISPRA, Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera, 2024, https://emissioni.sina.isprambiente.it/inventario-nazionale/
    ISPRA, Italian Greenhouse Gas Inventory 1990-2022, National Inventory Report 2024, Rapporti 398/2024,
    ISPRA, Relazione annuale sulla qualità dei combustibili per autotrazione prodotti, importati e commercializzati, anni vari, https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/documenti-tecnici/relazione-annuale-sulla-qualita-dei-combustibili-per-autotrazione-prodotti-importati-e-commercializzati-nell-anno-2022
    ISTAT, Prodotto Interno Lordo ai prezzi di mercato, http://dati.istat.it/, anni vari
    MASE, Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, 2023, https://www.mase.gov.it/sites/default/files/PNIEC_2023.pdf
    MASE, MIMIT, Bilancio energetico nazionale, anni vari, https://dgsaie.mise.gov.it/ben.php
    MIMIT, Guida al risparmio di carburanti e alle emissioni di CO2, anni vari, https://www.mise.gov.it/index.php/it/mercato-e-consumatori/qualita-di-prodotti-e-servizi/auto-ed-emissioni-co2
    MIMIT, Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili dell’Italia, 2010

    Limitazioni

    -

    Ulteriori azioni

    -

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    GSE Spa (Gestore dei Servizi Energetici )
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    MASE (Ministero dell'ambiente e della Sicurezza Energetica)
    MSE (Ministero dello sviluppo economico)
    Accessibilità dei dati di base

    I dati derivano da statistiche e archivi ufficiali (Eurostat, GSE, ISPRA), documentazione fiscale - Bilancio Energetico Nazionale (MASE, MIMIT).

    https://ec.europa.eu/eurostat/data/database

    https://www.gse.it/dati-e-scenari/monitoraggio-fer/monitoraggio-nazionale/settore-trasporti

    https://emissioni.sina.isprambiente.it/inventario-nazionale/

    https://sisen.mase.gov.it/dgsaie/

    Copertura spaziale

    Nazionale

    Copertura temporale

    1990 - 2022

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    I dati sui consumi di carburanti sono stati elaborati da ISPRA sulla base dei dati riportati nel Bilancio Energetico Nazionale (MASE, MIMIT), conformemente a quanto indicato nelle Linee Guida IPCC per la redazione degli Inventari nazionali delle emissioni di gas serra comunicati nell'ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC). La quota dei consumi finali lordi energia coperta da fonti rinnovabili viene pubblicata da GSE nell'ambito del monitoraggio dell'obiettivo nazionale FER per il settore trasporti fissato per l'Italia; il dato 2021 è stato calcolato applicando la metodologia fissata dalla Direttiva (UE) 2018/2001 (RED II), mentre i dati fino al 2020 sono calcolati applicando la metodologia fissata dalla Direttiva 2009/28/CE (RED I) e dunque non perfettamente confrontabili.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    Sono disponibili, per tipo di carburante, dati a livello nazionale, regionale e provinciale. I dati derivano da documentazione di tipo fiscale e sono accurati. L’indicatore consente confronti internazionali ed è comparabile nel tempo e nello spazio. Inoltre risulta semplice e facile da interpretare.

    Stato
    Scarso
    Trend
    Negativo
    Valutazione/descrizione dello stato

    Lo stato viene valutato “scarso” in quanto ad oggi l’utilizzo dei carburanti a minore impatto ambientale è ancora minoritario, nel 2022 nel complesso rappresentano solo l’11% del consumo dei carburanti su strada, di cui il 6% è rappresentato da carburanti fossili a basse emissioni e il 5% da biocarburanti, mentre l’89% è rappresentato ancora da benzina e gasolio (Tabella 1, Figura 1).
    In Italia, la diffusione di carburanti a minor impatto ambientale è tuttavia discreta rispetto ad altri paesi europei. La parziale esenzione dalle accise per questi carburanti ha contributo alla loro diffusione. Un altro elemento è la possibilità di circolazione nei centri urbani durante i periodi di blocco del traffico per le autovetture alimentate a GPL e gas naturale. L’Italia presenta un parco relativamente consistente di veicoli ad alimentazione alternativa rispetto alla media europea; l'incidenza dei biocarburanti sul consumo totale è ancora bassa, si tratta di prodotti in buona parte importati o fabbricati con materia prima importata. Nel 2022, sul complesso dei consumi energetici dei carburanti a minore impatto ambientale utilizzati, il peso dei consumi dei biocarburanti è pari a circa il 42%, mentre il gas naturale ne rappresenta il 14% e il GPL la quota preponderante del 44% (Figura 1).
    In Italia la quota dei consumi complessivi di energia coperta da fonti rinnovabili nel settore trasporti al 2020 (10,7%) ha superato l’obiettivo del 10% assegnato all'Italia dalla Direttiva 2009/28/CE e dal Piano di Azione Nazionale per lo stesso 2020. Nel 2021 tale quota, calcolata applicando la metodologia fissata dalla Direttiva (UE) 2018/2001 (RED II) e quindi non perfettamente confrontabile, è pari a 10,0% (Tabella 1).

    Valutazione/descrizione del trend

    Si attribuisce una valutazione negativa al trend in relazione alla direzione auspicabile dal punto di vista ambientale, perché, nonostante negli anni siano stati registrati progressi e l’utilizzo dei biocarburanti sia divenuto più consistente a partire dal 2009, nel complesso l’aumento dell’uso dei carburanti a basso impatto ambientale non è stato così rilevante rispetto al consumo totale nel settore trasporti. I consumi di GPL, che si mantengono prevalenti negli anni rispetto ai consumi di gas naturale e biocarburanti, mostrano una brusca diminuzione in particolare tra il 2000 e il 2007, seguendo la riduzione del parco. I consumi risalgono successivamente a seguito di politiche di incentivazione (Tabella 1). Il consumo di gas naturale è sempre crescente, salvo riduzioni negli anni 2002, 2004, 2016, 2017, 2020 e 2022. La generale riduzione dei consumi registrata dal 2019 al 2020 è fondamentalmente imputabile alle misure di restrizione della mobilità dovute alla crisi pandemica, cui segue una generalizzata ripresa nel 2021.
    Il trend viene valutato negativamente anche in termini di quota dei consumi finali lordi di energia coperta da fonti rinnovabili nel settore trasporti, nel 2021 pari al 10,0%, in relazione all’obiettivo al 2030 pari al 30,7% assegnato all’Italia nella proposta di Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima inviata alla Commissione Europea nel luglio 2023.

    Commenti

    In generale l’uso di carburanti a minore impatto ambientale nei trasporti, e in particolare di biocarburanti, consente di ridurre le emissioni di gas serra, di diversificare le fonti energetiche e di sostituire/integrare i carburanti fossili. Il consumo di carburanti a basso impatto ambientale, a parte alcune oscillazioni verificatesi negli anni della serie storica considerata, nonostante registri nel complesso una crescita a partire dagli anni Novanta (Tabella 1), non ha ancora un peso incisivo sul totale dei carburanti utilizzati. Fino ad oggi il carburante più significativo tra quelli a minore impatto è il GPL. In Italia è presente un parco relativamente esteso, rispetto alla media europea, di autovetture alimentate a GPL e a gas naturale; ma mentre la rete distributiva del GPL è diffusa su tutto il territorio nazionale, la diffusione dell’alimentazione a gas naturale è ancora frenata dall’insufficiente rete distributiva, soprattutto nel Sud Italia. Negli anni più recenti vari incentivi sono stati indirizzati a sovvenzionare l’acquisto di veicoli elettrici e l’approntamento di una rete di rifornimento per questi veicoli, che risultano tuttavia di numerosità ancora esigua rispetto al totale circolante.

    Allegati
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    Titolo

    Figura 1: Composizione dei consumi energetici dei carburanti usati nei trasporti, con particolare evidenza a quelli a minore impatto ambientale (2022)

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati MASE, MIMIT.

    Titolo

    Tabella 1: Consumi energetici di carburanti a minor impatto ambientale e di biocarburanti

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati MASE, MIMIT, GSE.

    Legenda

    (a) Dati sulla quota dei consumi finali lordi di energia coperta da fonti rinnovabili di fonte GSE che rientrano nell'ambito del monitoraggio dell'obiettivo nazionale FER per il settore trasporti.

    Note

    La serie storica è stata ricalcolata coerentemente con l'aggiornamento dell'Inventario nazionale delle emissioni comunicato nell'ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC).
    Per quanto riguarda i dati sulla quota dei consumi finali lordi di energia coperta da fonti rinnovabili di fonte GSE, il dato 2021 è stato calcolato applicando la metodologia fissata dalla Direttiva (UE) 2018/2001 (RED II), mentre i dati fino al 2020 sono calcolati applicando la metodologia fissata dalla Direttiva 2009/28/CE (RED I) e dunque non perfettamente confrontabili.