PRESSIONE AMBIENTALE DELLE PRINCIPALI INFRASTRUTTURE TURISTICHE: CAMPI DA GOLF

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Giovanni Finocchiaro, Daria Gorozhankina, Silvia Iaccarino

    Abstract
    Immagine
    Abstract

    Tra le infrastrutture per attività turistiche, i campi da golf hanno un forte impatto sull'ambiente circostante. Il consumo di risorse (ad esempio, l'estrazione di acqua, l'occupazione di suolo, ecc.) e l’inquinamento prodotto, per esempio dall’uso di pesticidi, destano le maggiori preoccupazioni. A fronte di ciò, il movimento golfistico italiano sta orientando, sempre più, il suo sviluppo verso un approccio rispettoso per l’ambiente, mediante certificazioni (GEO) o riconoscimenti ambientali. Nel 2022, il numero totale di campi da golf è pari a 367.

    Descrizione

    Le infrastrutture per attività turistiche, in particolare i campi da golf, hanno un forte impatto sull'ambiente circostante. Il consumo di risorse (ad esempio, l'estrazione di acqua, l'occupazione di suolo, ecc.) e l’inquinamento prodotto, per esempio dall'uso di pesticidi, rientrano tra le maggiori preoccupazioni. Negli ultimi anni, a livello europeo, la popolarità del turismo da golf è aumentata e, conseguentemente, è cresciuto il numero di campi da golf. I campi da golf richiedono una quantità enorme di acqua ogni giorno e, come per le altre cause di estrazione eccessiva, questo può comportare un deficit idrico.
    I golf resort sono ubicati, sempre più spesso, in aree protette o in zone le cui risorse sono limitate, acuendo ulteriormente le pressione generate.
    L'indicatore rileva il numero di golf club italiani e alcune caratteristiche di interesse ambientale degli stessi, compresi quelli che hanno ottenuto le certificazioni ambientali.

    Scopo

    Quantificare il turismo da golf e delle strutture dedicate al fine di poter monitorare il potenziale impatto sull'ambiente circostante.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È semplice, facile da interpretare
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Misurabilità
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    L'indicatore non ha riferimenti diretti con specifici elementi normativi ne esistono obblighi normativi da rispettare, tuttavia si inserisce nel contesto delle politiche europee e nazionali in materia di turismo sostenibile, dei regolamenti europei relativi agli ecosistemi marino - costieri (ad esempio Direttiva Quadro Strategia Marina e/o Direttiva Habitat) e dei regolamenti di pianificazione nazionale e/o locale.

    DPSIR
    Pressione
    Impatto
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici

    -Gössling, S., Peeters, P., Hall, C.M, Ceron, J.P., Dubois, G., Lehmann, L.V. & Scott, D. (2012): Tourism and water use: Supply, demand, and security. An international review. Tourism Management 33 (1): 1-15.
    -Tanner, R.A. & Gange, A.C. (2005): Effects of golf courses on local biodiversity. Landscape and Urban Planning 71 (2-4): 137-146)
    -Regione Puglia - POR 2000-2006 "GOLF e AMBIENTE - Impatti ambientali e indicazioni per la sostenibilità"

    Ulteriori azioni

    Mancanza della conoscenza precisa dell'estensione della superficie di ogni golf club.

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    Federgolf
    Accessibilità dei dati di base

    http://www.federgolf.it/

    Copertura spaziale

    Nazionale, Regionale

    Copertura temporale

    settembre 2023

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    L'indicatore riporta il numero di golf club distribuito per regione e quelli con certificazione ambientale GEO. Il numero di circoli "impegnati nel verde". Il numero di percorsi che utilizzano acque reflue. Il numero di percorsi realizzati su ex aree degradate. Il numero di percorsi che utilizzano energia "pulita". Il rapporto tra la superficie stimata dei golf club per ogni regione e la superficie della stessa.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    L'accuratezza dell'indicatore, nonostante la fonte delle informazioni per l'Italia non provenga dalla statistica ufficiale ma amministrativa (Federazione sportiva), si può considerare accettabile, inoltre l'unicità della stessa garantisce un buon livello di comparabilità nel tempo e nello spazio.

    Stato
    Medio
    Trend
    Non definibile
    Valutazione/descrizione dello stato

    Il numero degli impianti da golf in Italia ha raggiunto nel 2022 il valore di 367 campi. Il numero degli impianti aderenti a iniziative "green" è cresciuto. Questo, dal punto di vista ambientale, permette di delineare uno stato "medio", sia in termini di minore impatto infrastrutturale sia di maggiore consapevolezza ambientale.

    Valutazione/descrizione del trend

    Non è ancora possibile individuare un trend; tuttavia, il movimento golfistico italiano sta cercando di svilupparsi tenendo conto della salvaguardia dell'ambiente. A dimostrazione sono le tante iniziative e certificazioni "green" attivate nel settore.

    Commenti

    A livello mondiale, la “culla del golf” è rappresentata dai paesi anglofoni e del Nord Europa, grazie alla lunga tradizione e alle idonee condizioni climatiche, in particolare l’elevata piovosità di cui essi godono. Nei paesi mediterranei, invece, le scarse piogge e l’elevato rischio di desertificazione ne hanno impedito l’espansione con gli stessi ritmi di sviluppo, in quanto rendono molto più onerosa la costruzione e la manutenzione dei campi compromettendone la sostenibilità economica e ambientale.
    La crescita del golf in Italia, in termini di impianti, presenta incrementi quasi esponenziali, quelli con la certificazione GEO sono pari al 4,4% del totale (Tabella 1). Il movimento golfistico italiano con i suoi impianti è piuttosto diffuso nel Nord, soprattutto nella Pianura Padana, con circa il 53% delle strutture golfistiche localizzate tra Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna (Figura 1). Nel Centro Italia, il numero degli impianti è maggiormente dislocato in Toscana e nel Lazio; circa il 12% si trova al Sud e nelle Isole. 

    È stato calcolato anche il numero dei campi ricadenti nelle aree protette (Tabella 4) e, in particolare, dei campi censiti circa l’80% è in un Parco Regionale.

    La costruzione di un campo da golf comporta un incremento dell’uso del suolo, per esempio, un campo da golf a 18 buche di medie dimensioni usa o consuma circa 60 ettari di suolo, di cui il 50% circa richiede un’attività manutentiva di intensità medio-alta o altissima, caratteristica sfavorevole per le aree protette. Inoltre, l’abbattimento del manto vegetazione esistente, l’eccessivo trattamento chimico del terreno nonché la rilevante richiesta idrica possono essere all’origine di un processo di desertificazione o del peggioramento dello stato del suolo. Un altro fenomeno è quello della salinizzazione della falda idrica. Accade spesso che la realizzazione di un campo da golf in prossimità delle aree costiere comporti l’apertura indiscriminata di nuovi pozzi, atti ad assicurare la sua conservazione, con conseguente aumento del rischio di salinizzazione della falda idrica sotterranea e pericoli per l’uso potabile e agricolo. In termini di biodiversità, la costruzione di un campo da golf inevitabilmente va a modificare la vegetazione e gli habitat preesistenti nell’area, con ricadute negative sui delicati equilibri biologici di flora e fauna, sulle catene alimentari e sulle nicchie ecologiche e, complessivamente, sul paesaggio.
    Nonostante queste criticità ambientali, il movimento golfistico italiano e internazionale sta cercando di spingere il proprio processo di crescita sempre più verso un approccio “ecofriendly”. Infatti, dei 367 golf club italiani, 16 (Tabella 1) hanno la certificazione ambientale GEO (Golf Environment Organization), che può essere considerata una sorta di bilancio ambientale per il golf. Il processo di certificazione GEO è pubblicato nel sito www.golfenvironment.org insieme ai criteri e agli standard ambientali prefissati per il suo ottenimento. Questo da un lato garantisce la trasparenza e l’oggettività del processo di certificazione e dall’altro aiuta i circoli ad analizzare la propria politica ambientale, identificando le tematiche ambientali rispetto alle quali è necessario apportare dei miglioramenti. 92 circoli (25%) hanno ottenuto il riconoscimento “Impegnati nel verde” (INV), un’iniziativa della Federazione Italiana Golf atta a promuovere lo sviluppo ecosostenibile del golf, sensibilizzando circoli e giocatori sulle tematiche ambientali, accompagnandoli verso la certificazione GEO. Oltre a questo, il movimento golfistico italiano è impegnato a valorizzare anche situazioni favorevoli per l’ambiente. Non si tratta soltanto dei circoli che hanno ottenuto riconoscimenti o certificazioni ambientali (INV, GEO, ISO, EMAS), ma anche di sistemi che comportano un risparmio della risorsa idrica quali, per esempio, utilizzo di specie da tappeto erboso macroterme e impiego di acque reflue (al momento 9) e l’uso di energie rinnovabili (21 al livello nazionale) (Tabella 2). Per quanto riguarda la difesa del territorio e del paesaggio, da segnalare 22 percorsi-golf la cui costruzione ha permesso di recuperare delle aree degradate, realizzati prevalentemente su ex discariche o cave di ghiaia (Tabella 3). 

    Allegati
    Titolo

    Tabella 1: Circoli golf “eco-certificati” (30/09/2023)

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati Federgolf

    Legenda

    Le certificazioni sono aggiornate a ottobre 2020

    Titolo

    Tabella 2: Percorsi golfistici “eco-friendly"

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati Federgolf

    Legenda

    Aggiornamento a settembre 2020

    Titolo

    Tabella 3: Percorsi-golf realizzati su ex aree degradate

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati Federgolf

    Legenda

    Aggiornamento Febbraio 2019

    Titolo

    Tabella 4: Circoli di golf ricadenti in aree protette

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati Federgolf

    Legenda

    Aggiornamento Gennaio 2021

    Thumbnail
    Titolo

    Figura 1: Numero di golf club in Italia (2022)

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati Federgolf

    Titolo

    dati per figura 1 numero golf club